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Belle e brutte notizie

Mi sentivo di nuovo sola.

Era da un po' che non mi sentivo così. Mi ero preoccupata di circondarmi di persone che mi volevano bene ma poi arrivava sempre lui, lui che mi faceva sentire così. Come? non sapevo spiegarlo, ma era una sensazione orribile. Non avevo mai permesso a nessuno di farmi sentire in quel modo proprio perché di nessuno mi era mai importato così tanto.

Cameron per me era veleno e antidoto.

Il fatto è che lui non voleva farmi sentire così e io lo sapevo ma continuava a fare stronzate. Perché non riusciva a smettere di comportarsi da mascalzone con chiunque?

Sapevo dell'incontro, Brody mi aveva avvisata, ma non pensavo sarebbe arrivato così presto. Mi ero programmata di andare via prima del suo arrivo, un uscita di scena più che trionfale, ma ancora una volta era riuscito a stravolgere ogni mio piano.

L'aria era pesante, intorno a me solo vecchie mura marroni e l'odore acre del gin di Hank mi faceva bruciare le narici. Però amavo quel posto.

<<Hey!>> bussarono alla porta <<Tutto bene?>> era Brody.

Respirai a fondo e aprii.

<<Si, certo.>> mentii <<Stavo prendendo le ultime cose. Vado via adesso.>>

<<Non devi andare via per lui.>> la sua espressione era tutto un dire. Provava pena per me.

Chiunque, da quando conoscevo Cam, provava pena per me.

<<Si che devo. Io ho bisogno di non vederlo, non sentirlo e non rimanere per più di dieci secondi nel suo campo visivo oppure impazzisco.>> sembravo una scellerata, continuavo a fare su e giù per la stanza e Brody mi seguiva.

<<Vuoi fermarti un attimo?!>>  mi prese un braccio e lo lasciò subito <<Hai finito di fare la pazza? Torna in te.>>

<<Ok, ci sono.>> alzai gli occhi al cielo.

<<Senti, io non conosco niente di voi, se non le cose orribili che ti ha fatto e che mi hai raccontato ma so per certo, anche se tu presa dalla rabbia adesso non ci pensi più, che c'è stato tanto bene fra di voi. Si vede lontano un miglio che vi amate.>>

<<Mi stai facendo la morale?>>

<<No. Per l'amore del cielo io detesto Cam e non gli affiderei nemmeno il mio panino, figuriamoci una perla come te.>> sorrise <<ma tu lo ami. La gente che si ama non dovrebbe perdersi così.>> il suo sguardo era triste, spento. Non stava parlando più di me e Cam, ma non dissi nulla.

Lo abbracciai.

<<Adesso posa questa borsa piena di abiti rosa e andiamo a pranzare.>>

Lo guardai come a dissentire e lui mise il broncio.

<<Per favoore.>> cantilenò.

Gli sorrisi e scrollai le spalle. Era proprio una gran bella persona.


                                                                  ADAM


Il sapore del sangue mi faceva ribrezzo ma non potevo concentrarmi su questo. Non sapevo chi era, quel bastardo teneva il volto coperto e continuava a picchiarmi.

Non aveva detto una parola, non mi aveva chiesto niente, colpiva e basta.

<<Fermo! Basta!>> urlavo, ma non gli importava un cazzo di quello che stavo provando, non si fermava.

Nella mia vita avevo preso tante di quelle botte che pensavo di non poterne sentire più, ma mi sbagliavo. Solitamente mi sarei difeso senza problemi ma quell'armadio di un metro e novanta non mi permetteva nemmeno di muovermi.





<<Tutto pronto?>> chiese Sam, con quella sua vocina dolce. Cazzo quanto la amavo!

<<Quasi.>> sibilai guardandomi intorno. Dovevo essere certo di non dimenticare documenti e fischietto.

Stasera Cameron ci avrebbe fatto guadagnare un bel po' di soldini.

<<Allora io vado con i ragazzi. Ma, sei sicuro? cioè potrei aspettarti e andare con te dopo da Hank.>> mi diede un bacio sul naso e restò appesa al mio collo.

<<No Sam, ho delle cose da sbrigare prima, lo sai.>>

<<Uhm d'accordo.>> scrollò le spalle <<Ma sappi che questo ferisce il mio animo.>> fece una linguaccia, rise e, dopo avermi dato un bacio sulle labbra, uscì di casa.

Da quando avevo preso casa fuori zona le cose andavano decisamente meglio. Ero finalmente riuscito a separare la mia vita privata dai pessimi affari di cui mi occupavo. Nessuno sapeva dove vivevo, eccetto Sam e Cameron. Le uniche due persone di cui mi fidavo.

Ultimamente di intoppi ce n'erano stati parecchi, il più grande era sicuramente il presunto ritorno del Grillo. L'ultima volta che c'eravamo visti non sembrava volermi così bene e io con gente del genere non volevo averci a che fare. Adesso non avevo più solo la mia vita a cui badare ma anche a quella di Sam e...del pargolo che iniziava a crescere dentro di lei.

Lo sapevo già da due giorni ma non potevo togliermi dalla mente la sua espressione. Venne da me e sembrava impanicata, poi il test, poi i miei cinque minuti di confusione ed infine..i sorrisi. Sam era la donna della mia vita, quel bambino poteva solo che essere un dono.

Uscii di casa subito dopo, scesi le sette rampe di scale che ogni giorno dovevo sorbirmi e mi avviai verso la mia auto. Imprecai un po' per aprirla, ormai erano mesi che dicevo di doverla cambiare ma sicuramente adesso le mie spese sarebbero state altre.

Erano questi i miei pensieri, poi il buio.

Non so come c'ero arrivato lì o perché ma mi trovavo in una pessima situazione e nessuno sapeva cosa stava succedendo. Dovevo trovare il modo di uscirmene. Dovevo farlo o quel tizio mi avrebbe ammazzato.

Come potevo avere un figlio se conducevo una vita del genere? Come potevo proteggere lui se mi facevo ammazzare da quel tizio?

<<FERMATI CAZZO!>> urlavo, ancora e ancora.

Si fermò. Si placò davvero. Mi sembrò un brutto sogno. 

Poi dei passi, lenti ma decisi.

Il tizio si allontanò ed un altro venne svelto verso di me.

<<Quanto tempo!>> cantilenò.

Quella voce. Ero davvero nei guai stavolta.

<<Cos'è? il gatto ti ha mangiato la lingua? Strano! fino a due secondi fa ti sentivo implorare il mio adorato Caleb di fermarsi!>> il suo tono sarcastico non aveva niente a che vedere con la situazione.

<<Cosa vuoi da me?>>  chiesi, inerme.

<<Mh vediamo.>> prese a camminare su e giù per la stanza <<Cosa potrei volere da colui che ha provato a fregarmi parecchie volte?>>

<<Io..>>

<<Zitto!>> rise <<Non dire niente. Io vorrei solo farti capire cosa ho passato per colpa tua. Io avevo tutti ai miei piedi, ho rischiato di perdere tutta la mia fama sai? Per uno schifosissimo moscerino, te. Ma io non sono un tipo che porta rancore a lungo sai? Spero che Caleb non ti abbia fatto male.>>  lo guardò e risero insieme, poi tornò su di me <<Adesso vorrei tornare alla mia vita e dimenticarmi della tua esistenza ma purtroppo mi hanno mandato qui apposta per te e adesso, sempre che tu non preferisca che il mio omone qua dietro ti faccia fuori, accetti di fare una cosina per me. Anzi, per un amico.>>

<<Io non ho più la droga.>> dissi subito.

<<Non la voglio quella merda!>> urlò <<Devi riportare Cassie, l'amata di Cameron se non sbaglio, a casa. Ho già semplificato io le cose, non penso che la storia del tradimento le passerà quindi tu dovrai convincerla a lasciare Brooklyn.>>

<<Cassie? che c'entra Cassie?>>

<<Non sei nella posizione di poter fare domande. Fai quello che ti ho detto. Hai una settimana.>>  si girò e andò via.

Io..non ci stavo capendo più nulla.

Spazio autrice:
Ciaoooooo😻😻 Ho ripreso ad aggiornare da un solo giorno e già sono rientrata in tendenza😻 Adesso però sono ufficialmente PRONTA per i #Wattys2017 quindi che ne dite? Mi aiutate a vincere?! 😻
Grazie mille per la pazienza e per avermi aspettata. Vi voglio bene. Fatemi sapere

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