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Appuntamento

<<Vuoi sapere della sua ex? È una cosa un po' da autolesionista.>> corrucciò le sopracciglia, con un sorriso stampato sul volto.

<<Sono solo curiosa.>> ridacchiai anch'io.

<<Potrei partire dal fatto che si, era molto bella. Una Cameron al femminile, tutti le andavano dietro ma lei ovviamente ha scelto lui perché non sarebbe stata bene al fianco di nessun altro. Con lei lui non si comportava male, tutt'altro, era dolcissimo e non guardava mai qualcuno che non fosse lei.>>

<<Era molto innamorato quindi..>>

<<Si. Cameron era diverso e lo vedevano tutti, anche Adam che è il suo migliore amico. In quel periodo, sto parlando di quattro anni fa, non si vedevano praticamente più perché lei gli rubava tutto il tempo libero.>>

<<Adesso dov'è questa ragazza? Perché si sono lasciati?>> sapevo di fare troppe domande ma una parte di me doveva sapere per forza, mentre l'altra aveva paura di schiantarsi contro un muro.

<<Lei non abita più a New York, si è trasferita due anni fa perché il padre è stato ingaggiato fuori per lavoro ed è per questo che si sono lasciati. O per lo meno questo è quello che Cam ha raccontato al gruppo.>>

<<C'è stato molto male?>>

<<Non lo dava a capire. Per qualche giorno non si è fatto vedere al bar né a scuola ma quando è tornato...era già diventato il Cameron di adesso e da quel giorno le ha trattate tutte allo stesso modo.>>

<<Che storia! Non pensavo fosse il tipo da farsi segnare da qualcosa, credevo fosse stronzo di suo.>> scherzai.

La giornata proseguii fra buste piene di vestiti e cibo spazzatura. Io avevo perso d'occhio la mia linea già da tempo quindi non mi interessava ma Sam continuava a lamentarsi di quanti kg avrebbe preso a fine giornata.
Tornammo da Hank intorno alle tre del pomeriggio e trovammo solo lui insieme a Cameron e Adam.

<<Eccole qui!>> esultò Adam.

<<Siamo state a fare shopping.>> cantilenò felice Sam, facendo sorridere tutti.

<<Hai comprato tante cose belle?>> gli chiese il suo ragazzo.

<<Si.>> rispose.

<<Allora adesso dobbiamo andare, dobbiamo scegliere il vestito più bello per stasera.>>

<<Che c'è stasera?>> chiese lei, probabilmente speranzosa.

<<La tua super festa di compleanno!>> urlò Adam prendendola e facendola roteare in aria.

<<Pensavo te lo fossi scordato!>>

<<Come? Insomma, come avrei potuto?>> finse di mettere il broncio.

<<Ti amo Adam McCole!>>

Iniziarono a baciarsi così appassionatamente che ci girammo tutti. Decisamente imbarazzati.

<<Ovviamente mi aspetto che veniate anche voi due. È una festa a tema, di quelle che piacciono a Sam.>>

<<Che tema?>> chiese Cam, scazzato.

<<Il medioevo.>>

Restammo tutti in silenzio.

<<Scherzo!>> rise a crepapelle Adam. <<Il tema è Holliwood! Potete venire vestiti da qualsiasi attore o attrice o personaggio del cinema.>>

<<Noi saremo Bonnie e Clyde?>> fece emozionata Sam.

<<No, io sarò James Bond!>> le rispose, ma stavolta senza scherzare.

<<È meglio se andiamo!>> roteò gli occhi Sam <<Ci vediamo stasera bellissimi!>> urlò uscendo.

Cameron sembrava turbato da questa cosa e io odiavo non poter ridere per le sue espressioni, ma sarebbe stata una specie di dichiarazione di guerra quindi dovetti trattenermi.

<<Tu da cosa ti vesti?>> gli chiesi.

Hank ridacchiava sotto i baffi e io cercai di non guardarlo.

<<Non mi travestirò!>> borbottò.

<<Non fare il guasta festa! Potresti trasformarti in un tipo affascinante come Robert Downey Jr.>>

<<Credi che mi metterei in ridicolo vestendomi da Iron man?>>

Scoppiai a ridere. Non ci riuscii più a trattenermi.

<<Scusa.>> chiesi. <<Non intendevo iron man comunque, ma Sherlock Holmes.>>

<<Davvero, mi ci vedi a fare una cosa del genere?>>

<<Si. Ho visto il Cameron scherzoso e ti ci vedo bene nei panni di un detective sarcastico e praticamente pazzo.>>

<<Lo faccio per Sam.>> brontolò.

<<Bravo. Inizi a starmi simpatico!>> lo feci sorridere e Hank rimase tutto il tempo a guardarci.

<<Solo tu puoi parlargli così.>> aggiunse.

<<E tu.>> gli feci un occhiolino e trascinai Cameron di là per prendere le nostre cose.

<<Torniamo a casa adesso ok? In questo modo potremmo comprare i costumi e prendere la tua roba.>> dissi.

<<Allora ti va bene? Vengo io da te?>>

<<Posso oppormi?>>

<<Certo che no.>>

<<Allora andiamo. Voglio un bel costume!>>

Mi guardò semi divertito e questo divertii anche me. Era bello battibeccare con lui, anche se non vincevo mai una discussione.

Fu triste salutare un'altra volta Hank ma dovevamo andare. Lo abbracciai forte e lui ci fece tutte le raccomandazioni del caso, mi diede anche il suo numero di cellulare per ogni evenienza.
Una volta in macchina alzai il volume della musica, pur sapendo che avrebbe infastidito Cameron, e iniziai a cantare tutte le strofe di I belong to you che riuscivo a ricordare.

<<Devi per forza urlare così tanto?>> si lamentò come da previsto.

Per tutta risposta cantai ancora più forte ma invece di un rimprovero, sul suo volto spuntò un sorriso divertito. Così continuai senza più preoccuparmi di niente.

A Brooklyn il tempo era più cupo, ma come era possibile? La distanza era minima eppure i nuvoloni si erano abbattuti su tutto il quartiere. La prima tappa fu casa di Cameron, stava davvero venendo a vivere da me.

<<Prendo due cose e arrivo.>> disse lasciandomi in auto.

Mentre lo aspettavo vidi Zed uscire dal portone e scesi dall'auto per andargli incontro e dirgli che ero tornata.

<<Hey!>> lo chiamai.

Quando si voltò il suo viso fu come illuminato da una luce diversa.

<<Sei tornata?>> mi chiese abbracciandomi.

<<Si. Siamo rimasti poco.>>

<<Allora domani?>> chiese speranzoso. <<Credimi, non vedevo l'ora di vederti per chiedertelo.>>

Sorrisi a questo e gli risposi che andava benissimo, ma sapevo che avrei dovuto dirgli di Cameron e del mio appartamento, ma questo prevedeva anche mio padre e non mi andava. Mi ero trasferita per lasciarmi lui e i miei problemi alle spalle e in questo modo sarebbe stato un po' come rievocarli.

<<Adesso devo andare a lavoro, ci vediamo domani alle sette. Vengo a prenderti da te?>>

<<Da me!>>

Col solito bacio casto sulla guancia mi salutò e andò via, voltandosi un paio di volte prima di scomparire dietro l'angolo. Era davvero dolcissimo.

<<Che ci fai qui fuori? Sta per piovere!>> mi svegliò dai miei pensieri Cameron.

<<Parlavo con Zed.>>

Risalimmo in auto e lui accese il motore.

<<Ancora Zed?>> si lamentò.

<<È davvero dolcissimo con me. Perché c'è l'hai tanto con lui?>>

<<Non ce l'ho con lui, odio l'idea di lui.>>

<<È davvero un bravo ragazzo.>>

<<Non lo è. Te lo sta facendo credere lo so, è bravo in questo, ma non è come pensi.>>

<<Avrò modo di capirlo io stessa. Usciamo domani sera.>>

<<Che te le faccio a fare le raccomandazioni se fai di testa tua?>> borbottò.

<<È solo un cinema!>>

<<Cinema?>> chiese corrucciando le sopracciglia.

<<Si!>>

<<Va bene ma...>> mi guardò indispettito. <<Niente gonne.>>

Questo mi fece scoppiare a ridere, ma fece imbestialire ancora di più lui.

Questi continui segnali contrastanti mi stavano facendo abituare al nulla, a momenti come questi, solo nostri. Cameron e io eravamo in sintonia ma non potevo mettere i prosciutti sugli occhi ancora una volta.

Spazio autrice:

Ecco il secondo capitolo della giornata ❤️

Grazie ancora per le 1.000 e passa visualizzazioni! Sono contentissima!

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