Capitolo 2
Salii i gradini rapidamente, mano nella mano col mio sconosciuto, ansiosa di sapere che cos'aveva in serbo per me.
La salita parve interminabile mentre i battiti del mio cuore acceleravano di pari passo col mio respiro.
Al contrario della mia amica Caroline, io ero di gran lunga più spregiudicata e disinibita quindi l'idea di un rendez-vous durante la festa mi sembrava pazzesca ed eccitante allo stesso tempo.
L'imbarazzo non sapevo nemmeno cosa fosse in quel momento.
Giunti, finalmente, in cima alle scale, l'uomo mi fece imboccare senza esitazione il corridoio di sinistra, come se sapesse di preciso dove andare, e si fermò di fronte alla terza porta che scorsi nella penombra creata dalle applique alle pareti.
Lo sconosciuto si girò verso di me, forse per cercare qualche segno di incertezza o ripensamento, dopodiché annuì fra sé prima di abbassare la maniglia con un gesto deciso.
La stanza si rivelò essere un piccolo studio, arredato con mobili dall'aria antica e costosa, in tono col resto della casa. Alla mia destra vi erano diversi scaffali colmi di tomi, alla mia sinistra la parete era tappezzata di antiche litografie mentre al centro, di fronte all'unica finestra presente, vi era una scrivania, in legno scuro, dove intravidi un pc ed alcuni documenti.
Tutte cose senza importanza.
Quello che contava si trovava dietro di me.
L'uomo chiuse la porta con un rumore sordo per poi avvicinarsi a me e posarmi le mani sulle spalle.
Indossavo un abito da sera rosso, con una scollatura mozzafiato e uno spacco laterale che mi scopriva la coscia ad ogni passo.
Lo sconosciuto mi carezzò le braccia nude per dopo passare ai miei seni, che racchiuse a coppa nelle sue mani. Lasciai andare il fiato con un lieve gemito, inclinando la testa di lato affinché mi potesse baciare il collo.
Lui non si fece pregare e, mentre continuava a massaggiarmi i seni, la sua bocca scese famelica sulla mia pelle: leccò e baciò il mio collo così a lungo che pensai mi stesse lasciando un succhiotto.
Feci un passo indietro, aderendo al suo corpo, e potei sentire la reale portata del suo desiderio. Mossi i fianchi lentamente e, stavolta, fu lui a gemere.
Sorrisi, sentendomi potente ed elettrizzata, senza smettere di strofinare il mio fondoschiena sulla patta dei suoi pantaloni eleganti.
《Birichina...》mormorò lui con voce bassa, mordendomi il lobo dell'orecchio con forza, facendomi trasalire.
All'improvviso mi lasciò andare e si scostò da me. Con un movimento repentino, mi fece girare e ci trovammo uno di fronte all'altra: nella penombra in cui eravamo immersi potrei scorgere la lussuria ardere nelle sue iridi nocciola.
Arretrai di un paio di passi e mi appoggiai al bordo della scrivania. Lasciai cadere a terra la mia costosa pochette, dello stesso colore del mio abito, dopodiché feci cenno al mio compagno di avvicinarsi.
Lui non si fece pregare e calò su di me come un uccello predatore: ghermì le mie labbra con le sue in un bacio umido e prepotente.
Aprii la bocca per accogliere la sua lingua, che rincorse la mia finché non si intrecciarono per un momento infinito.
Strinsi le cosce mentre il piacere dilagava dentro di me, raccogliendosi in quell'intimo punto che, fra non molto, il mio sconosciuto riempirà.
L'uomo interruppe il bacio, scostandosi lievemente da me, e mi rivolse un sorriso soddisfatto. Poi le sue mani fecero scivolare le sottili spalline del mio abito lungo le mie braccia nude, facendomi rabbrividire deliziosamente.
Non mossi un muscolo mentre lui scopriva i miei seni con delicatezza.
《Già le adoro...》mormorò, passando le dita sui capezzoli già turgidi.
Ansimai, sperando che me li prendesse in bocca, e lui anticipò i miei desideri, abbassando la testa sul mio petto.
La sua lingua circondò quello di destra prima che i suoi denti giungessero a morderlo. Gemetti, infilando le dita fra i capelli dell'uomo e strattonandone le ciocche.
Le sue mani, intanto, stavano scendendo verso lo spacco audace del mio abito.
Lo sconosciuto abbandonò il mio seno per farmi sedere sulla scrivania. Allargai le gambe per quanto mi era possibile e l'abito si alzò, scoprendo abbondanti porzioni di pelle scura.
L'uomo fischiò d'ammirazione quando il suo sguardo finì sul perizoma striminzito che indossavo: in tono col vestito, era di colore rosso e nascondeva poco o niente alla vista.
《E adoro anche lei...》mormorò lui, fissando le mie mani che abbassavano le mutandine inesistenti fino a farle cadere a terra.
Ora ero seminuda, davanti a lui, in attesa.
《Allora?》lo sollecitai, con voce roca e colma d'aspettativa.《Devo fare da sola?》aggiunsi, allungando una mano verso la mia intimità.
Non riuscii a raggiungerla che l'uomo mi prese per il polso, fermando la mia avanzata, e mi baciò mentre con la mano libera si slacciava la cintura.
Quando udii il rumore della cerniera che si abbassava, il mio corpo fu scosso da caldi brividi di piacere.
Entrò dentro di me in un unico potente slancio che mi allargò, strappandomi un gemito che lui inghiottì con la sua famelica bocca, ancora posata sulla mia.
Le sue mani mi strinsero le cosce per farmi aderire meglio al suo corpo tonico ed io mi aggrappai alle sue spalle per sostenermi.
Si muoveva veloce e forte senza lasciarmi il tempo di gustarmi la sua lunghezza, ma facendomi godere all'impazzata.
Era lungo e duro e scivolava dentro di me con facilità dato che ero molto bagnata grazie ai suoi baci ed alla sua lingua.
Si girò verso destra con uno scatto e la mia schiena colpì dolorosamente gli scaffali pieni di libri, facendomi gemere. La sua bocca scese sui miei seni e mi fece sentire i suoi denti.
Ci sono quasi...
Quel connubio di sensazioni prepotenti e brutali, unite al timore di essere scoperti, mi fecero raggiungere uno dei migliori orgasmi della mia vita.
E venni con un grido liberatorio, che non era riuscita a trattenere.
Subito dopo l'uomo uscì da me e sporcò le mie cosce del suo liquido piacere, scostandosi un poco, ansimante.
Avevamo entrambi il fiatone ed eravamo entrambi appagati quindi decisi di pulirmi e rivestirmi, nonostante avessi le gambe ancora deboli.
Lui mi guardò in silenzio senza provare a coprirsi, osservò ogni mio movimento con estrema attenzione.
《Grazie per la bella serata》dissi, baciandolo sulla guancia prima di uscire dallo studio e rammaricandomi perché non l'avrei mai più rivisto.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro