Vienimi a trovare quando fuori è tutto buio.

Non entrare dalla porta,

non guardare le mie piante, i ciondoli,

l'annaffiatoio posato sull'uscio.

Non ne sei degna.

Accomodati qui, dove io possa non vederti,

dove possa non deturpare i miei occhi

con il tuo arido volto.

Imbottirò la tua bocca di petali e terra.

Legherò i tuoi arti con lacci di seta,

ci avvilupperò il tuo collo e stringerò e stringerò e stringerò,

finché non diverrai fantoccio.

Finché non ti tramuterai in ricordo.

Finché non sarai ombra.

Stenderò i tuoi polmoni come panni al sole.

Vedete? Qui v'è tutta l'aria che mi ha rubato.

I tuoi bulbi saranno cibo per le mie civette,

la tua lingua filetto per i pesci,

succulenta leccornia ricolma d'orrori e d'inganni.

E, quando l'alba toccherà i tetti,

tu sarai ormai Nulla.

Ed io sarò ormai lontana.

Piccolo appunto: la 'vittima' oggetto dei suddetti versi è una Me che, spesso, mi calza un po' troppo stretta.

Keep calm, non ho ammazzato nessuno.
(😋😏)