Capitolo 10
Entrata nel salotto tutto ciò che avevo pensato di buono sui Serra svanì. La scena che avevo avanti agli occhi era disgustosa e crudele. Mia zia era a terra, piena di sangue e molto arrabbiata. I Serra c'erano tutti: Stefano, la ragazza, Elia e ovviamente Nico che guardava compiaciuto mia zia.
-Zia Miriam- dissi avvicinandomi a lei.
-Clara va via- disse lei.
- No perché? Deve sapere tante cose. Anzi che ne dite di chiamare anche la madre?- disse sorridendo Nico.
-Lascia stare mia madre!- dissi urlando con rabbia.
-Ci diamo del “tu” signorina Clara? – era irritante.
-Che volete da mia zia?-
-Signorina Clara se vi sedete vi spiegheremo tutto- disse Stefano.
-Clara non farlo!- disse zia Miriam.
-Sta zitta- disse la bionda. Guardai attentamente mia zia e intorno a lei c'era un cerchio di polvere bianca, che sembrava sale.
-Zia… che sta succedendo?-
-Nulla va via- disse urlando.
-Se andate via non saprete la verità-
-Beh non vorrei comunque saperla da voi-
-E da chi allora?- disse Nico ridendo.
-Da mia zia- lui e suo fratello Stefano risero.
-Vostra zia vi ha nascosto la verità per 16 anni, perché adesso dovrebbe essere onesta?- aveva ragione. Mi aveva nascosto la verità e mi aveva mentito. Mia zia mi aveva mentito.
-Nicolò ora basta- disse Elia – sono sicuro che Clara voglia sapere la verità ma dalle del tempo per pensare-
-Tempo per pensare? Le facciamo un favore e deve anche pensarci?-
-No- dissi io sedendomi sul divano. Nico sorrise.
- No, no Clara!- disse zia Miriam guardandomi -siete dei mostri, mi fate schifo. Dovete solo bruciare all'inferno- disse lei. Quella donna non era la persona che conoscevo. Mia zia era gentile, simpatica, sorridente. Non era quel mostro che vedevo.
-Miriam chiudi la bocca o ti stacco la testa- disse la bionda sedendosi accanto a me -Allora, chi le racconta la storia è le spiega perché lei è qui?-
-Sorella meglio se la racconti tu- disse Stefano sedendosi accanto a me.
-Va bene- disse mettendosi comoda sul divano – dimmi un po', che versione conosci?- io la guardai stupita.
-Lascia stare… allora tutto è cominciato nel bosco quando la tua dolce madre e la tua simpatica zia videro Nico ed Elia “mangiare”-
-Per mangiare intendete squarciare la gola a povere persone innocenti?- dissi io con tono sarcastico.
-Diciamo di si- disse sorridendo.
-Beh questo lo sapevo-
-E sai perché le tue parenti erano lì?- io dissi di no muovendo la testa – stavano praticando della magia- spalancai la bocca e guardai mia zia. Magia?
-C-come?- dissi balbettando.
-Esattamente- disse Nico prendendo una bottiglia di liquore e strappandola -sono streghe- disse per poi bere. Streghe? Magia? Vampiri? Ma in che mondo vivevo?
-Ok… scusate tanto ma devo andare. Siete tutti pazzi e questo è un sogno ovviamente- dissi alzandomi. All'improvviso comparse Nico davanti a me. Era strano. Aveva delle vene vicino agli occhi e i suoi canini erano molto più grandi. Indietreggiai per poi scontrarmi con Elia.
-Oh avanti Clara non siate sorpresa. Sapete cosa siamo, non lo avete dimenticato- disse Nico guardandomi.
-Oh avanti Nico non sono arrivata ancora a quel punto della storia-
-Lasciatela stare- disse zia Miriam.
-Esci da quel cerchio e proteggila- disse lui.
-Vedi Clara questo è un incantesimo. Il sale sigilla l'incantesimo e quindi non possiamo superare la linea- sussurrò Stefano nel mio orecchio. Io guardavo zia Miriam disgustata.
-Adesso se vi sedetevi Rebecca può continuare la storia- disse prendendomi il braccio e facendomi sedere.
-Dov'eravamo? Ah si. Quando li videro, tua madre e tua zia decisero di volerti tenere al sicuro e così fecero ricorso alla magia nera, la magia oscura. Fecero un incantesimo che non ti faceva vedere noi Serra e noi non potevamo vedere te-
-Mi avete fatto un incantesimo?- dissi urlando e alzandomi dal divano.
-Oh non solo un incantesimo. Molti incantesimi con la magia nera. Ciò vuol dire che hanno usato la magia dei demoni e degli spiriti su di te- disse Rebecca facendo la finta dispiaciuta.
-Io mi fidavo di te. Tu e mia madre eravate la mia famiglia-
-Noi siamo la tua famiglia Clara. Volevamo solo proteggerti- disse sorridendo.
-Non lo siete più! Avete usato la magia nera su di me. La famiglia non mente. La famiglia non tradisce- dissi io con le lacrime agli occhi. I fratelli si guardarono tra loro.
-Questa magia ha stabilito che fino ai vostri 16 anni non ci avreste visto e noi non avremmo visto voi. Adesso avete 16 anni quindi l'incantesimo è spezzato- disse Elia.
-Qualcos'altro?- dissi guardando mia zia.
-Sei come noi…-
-Che vuol dire?- dissi io.
-Siete una strega Clara Battaglia- disse Klaus sorridendo -beh a dir la verità siete una strega che discende da una famiglia abbastanza potente. Si insomma, vostra zia è riuscita a passare una maledizione ad un'altra persona-
-Sta zitto vampiro!- disse zia Miriam urlando.
-Di che parlate?-
-Scusate ma stavo raccontando io la storia della sua vita- disse Rebecca alzandosi e guardandomi.
-Allora quando usarono la magia nera ci furono degli effetti collaterali: furono colpite da una maledizione-
-Smettila mostro!- disse zia Miriam alzandosi.
- Sono io il mostro Miriam? Sicura?- disse lei facendo una smorfia.
-Continua- dissi sottovoce.
-Tua zia fu colpita per prima e decise di ricorrere di nuovo alla magia nera. Fece una serie di incantesimi con le streghe più potenti di Firenze e trasferì la maledizione a tuo padre…- spalancai la bocca e cominciai a sentire la rabbia diffondersi nel corpo.
-Che cosa hai fatto?!...- dissi urlando e avvicinandomi al cerchio.
- Era un mostro come loro, meritava di morire- disse lei giustificandosi. Era seria? Pensava davvero che fosse una giustificazione per uccidere mio padre? E per mostro intendeva un vampiro? Mio padre era un vampiro e mia madre era una strega. La mia vita era una bugia, la mia vita non era la vita che pensavo che fosse.
- No… l'unica che merita di morire sei tu. Per proteggermi da loro, i mostri siete diventati voi. Mi fai schifo- dissi urlando più forte che potevo. Ero una strega, mia zia aveva ucciso mio padre e mia madre aveva usato la magia nera su di me.
-Ti odio- dissi guardandola negli occhi.
-Volevamo solo proteggerti-
- No… volevate vincere contro i Serra non proteggermi da loro. Non ti voglio vedere mai più- dissi togliendomi il braccialetto e buttandolo a terra.
- No!- urlò lei uscendo dal cerchio di sale per prendere il bracciale ma Stefano fece prima.
-Mh… ecco un'altra parte della storia. Quando vi abbiamo visto abbiamo pensato che fosse strano che non vi avevamo mai incontrato. Poi ieri notte qualcuno ha pensato di fare l'eroe- disse Rebecca indicando Nico -e abbiamo poi scoperto di chi eravate figlia così abbiamo presupposto che non potevate essere soggiogata. Si insomma una figlia di una strega deve per forza avere un oggetto che la protegge dal soggiogamento. Così abbiamo capito che era il braccialetto a proteggervi- disse quasi felice.
-Adesso che non ce l'hai cosa farai?- disse compiaciuta.
-Rebecca sta lontana da lei- disse Elia mettendosi avanti a me.
-Adesso chi sta facendo l'eroe?- disse Nico ridendo.
-Miriam!- urlò una ragazza entrando affannata. Era Giuliana. La guardai con stupore e lei fece lo stesso -Clara…- disse dispiaciuta. Poi guardò zia Miriam e poi Stefano -abbiamo un problema…- disse guardandomi negli occhi.
-Cosa è successo?- chiese zia Miriam.
-Davina- io spalancai gli occhi. Era successo qualcosa a mia madre -È peggiorata- peggiorata? Ma non era solo una visita. Beh effettivamente zia Miriam mi aveva mentito su tutto.
-Portami da lei- dissi camminando verso di lei.
-Si…- disse uscendo dal salotto. Zia Miriam mi stava per raggiungermi.
- Tu non vieni- dissi con odio. Lei rimase sorpresa -D'ora in poi sei fuori dalla mia vita- dissi per poi voltarmi e scendere le scale. Cominciai a correre tra la folla. Tutto era sfocato e la testa mi girava tantissimo. Uscita fuori dalla casa seguii Giuliana che mi portò a casa sua, aprì la porta e andò nella camera della madre.
Quando entrai vidi mia madre stesa sul letto.
-Mamma…- dissi sottovoce avvicinandomi al letto. Era seduta e i suoi occhi socchiusi. Sembrava così stanca.
-Sei qui- disse sorridendo.
-Si…-
-Giuliana mi ha detto che hai parlato con i Serra…- la guardai negli occhi -Mi dispiace tanto mia piccola Clara- disse accarezzandomi -ho fatto tanti errori e quello di cui mi pento di più e di averti mentito- disse per poi tossire -avrei voluto un giorno raccontarti tutta la verità, tutta la storia-
- Lo farai mamma- dissi stringendole la mano e cominciando a piangere.
- Lo sai anche tu che non è vero- disse sorridendo -non dimenticare mai che anche dopo tutte le bugie che ti ho raccontato e le verità che ti ho tenuto nascosto, tu sei sempre Clara, la dolce Clara Battaglia. Ti voglio bene amore mio- disse per poi sorridermi.
-Anche io mamma- dissi piangendo. Lei mi sorrise un'ultima volta per poi chiudere gli occhi e non aprirli più.
- No… no mamma! No! Mamma!- dissi urlando e piangendo. Ero in preda alla disperazione -non mi lasciare…- dissi sottovoce mentre le lacrime continuavano ad uscire. Giuliana corse ad abbracciarmi mentre io mi accasciavo a terra. All'improvviso tutto diventò nero e il buio mi travolse. Ero svenuta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro