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Capitolo 7: La mostra

Mi sento un gigante in confronto alla sua statura. Cammino dietro di lui mentre mi fa strada verso la nostra meta. Mi arriva a malapena al mento, è tenera questa cosa, solo che se lo sapesse mi riempirebbe di pugni; è piccolo ma è una belva, a volte mi chiedo come faccia. Penso lui sappia dove si trovi il museo, per questo ha preso il comando della marcia.

<<Quanto manca?>> gli chiedo dopo aver camminato alcuni minuti fuori dalla stazione della metro. Lui non si degna nemmeno di girarsi e mi risponde in maniera acida come il suo solito.

<<Manca il tempo che serve, non cominciare a rompere, moccioso>>.

Con la faccia imbronciata borbotto qualcosa sul suo atteggiamento, ma lui sembra averlo notato e sento la sua aura incazzata toccarmi anche dai pochi metri che ci separano. Per evitare altri problemi non dico nessun altra parola finché dopo pochi minuti non ci ritroviamo davanti alla struttura.

<<Wow, è molto grande>> affermo mentre la osservo da capo a piedi.

<<Già. Andiamo>> cammina meno velocemente di prima, probabilmente vuole che io rimanga accanto a lui.

Lo guardo sorridente da dietro mentre varchiamo la porta principale. Davanti a noi si presentano molte persone e un gran numero di stand in cui vengono spiegate e mostrate cose. Riesco ad intravedere cose dalla medicina alla biologia, chimica, fisica. I miei occhi splendono e le mie pupille si dilatano, rimango basito a guardare quello spettacolo mentre Levi avanza. Quando vede che non faccio nemmeno un passo si gira verso di me e mi guarda come se fossi strano, poi accenna un sorriso nel capire il motivo per cui sto così imbambolato. Mi riprendo dallo sgomento e lo seguo chiedendogli un po' l'organizzazione e la sistemazione della mostra.

<<Qui c'è di tutto e di più. Di là mostrano le ricerche scientifiche che sono state fatte in antichità dai vari fisici o scienziati. Vengono sostanzialmente mostrati e spiegate le teorie elaborate che hanno portato alla conoscenza di oggi.

Presente no? Newton con la mela, Galileo con il metodo scientifico e il cannocchiale.. Cose così>>.

Quando parla di queste cose mi sembra un'altra persona. Posso percepire con quanto amore parli di queste cose, di quanto sia libero e spensierato. Depone la sua armatura d'acciaio e si lascia trasportare, vederlo così mi riempie il cuore di gioia.

Continua a farmi da guida spiegandomi cosa c'è in ogni conferenza e di cosa si parla. Sono tutti argomenti che mi affascinano ma uno più degli altri.

<<Di là dove siamo passati c'era anche una mostra sulla storia del volo. Gli studi di Leonardo Da Vinci e il suo ornitrottero, hai presente?>>.

<<Sisi mi ricordo. La prima macchina volante mai progettata... fondata sulla base dello studio degli uccelli, chiedendosi il motivo per il quale loro potessero volare e noi no>>.

Mi guarda compiaciuto e si ferma davanti ad una conferenza precisa. Quella di biologia, forse la più interessante a mio parere.

<<Molto bene, vedo che ne sai di cose. Ora, questo è il più interessante probabilmente. Se vuoi diventare medico, prima dovrai passare per questa materia qui, ovvero la biologia. E' la mia materia preferita ovviamente, che dici entriamo?>>

Non mi sembra nemmeno più lui. Questa gentilezza da dove è uscita fuori? Solitamente me le ordina le cose, non me le chiede. Accenno l'approvazione e poi entriamo dentro. La stanza si presenta molto grande e ci sono varie cose esposte, tutto come se fossimo in un museo archeologico. La mia stupefazione quasi mi impedisce di seguire Levi, di nuovo. Accuratamente mi fa da guida spiegandomi ogni cosa ci sia esposta e prontamente io gli faccio le domande molto curioso.

Non so quanto tempo abbiamo trascorso là dentro, però non me ne sarei voluto andare per nessuna ragione, se non per il fatto che abbiamo visto e approfondito tutto. Devo ammettere che Levi ne sa molto a riguardo, non lo facevo un ragazzo così intelligente.

Quando siamo arrivati davanti all'ultimo quadro esposto con sotto la spiegazione, mi fa una domanda.

<<Sai dirmi che cos'è questo?>> lo indica per poi guardarmi con la sua solita espressione, ma leggermente più dolce.

<<E' un enzima... serve.. Per il metabolismo.. Vero?>>

Fa un senso di approvazione, poi si avvicina per spiegarmi meglio. Mi indica la spiegazione anche che da il museo.

<<Hai presente i legami ad idrogeno di cui ti ho parlato prima? Delle reazioni chimiche etc.? Ecco loro sono catalizzatori e..>> di perse come al solito nel suo discorso, cercando di farmi capire le cose. Devo dire che è molto bravo a spiegare e farsi capire dagli altri.

Improvvisamente però, mentre è intento ad approfondire l'argomento, si gira verso di me. Non mi sono accorto della distanza spaventosa che si era creata tra di noi. A pochi centimetri dalla mia faccia, arrossisco. Non riesco a muovermi e lo guardo con una espressione sorpresa e scema. Lui si ferma improvvisamente a spiegare e guarda la mia faccia, mi fissa nei miei occhi e io rimango pietrificato. Siamo tornato di nuovo a come eravamo prima, io che non riesco a tenere il suo sguardo e lui che mi fissa incessantemente negli occhi.

Sento la distanza farsi sempre meno e il mio imbarazzo aumentare sempre più. Nonostante questo però, mi viene istintivo chiudere gli occhi e cercare di rilassarmi nella situazione. Non so quanti secondi siano passati da quando vedo nero, ma riapro gli occhi quando sento una voce parlare al microfono.

<<Il museo sta per chiudere, si prega ai gentili clienti di cominciare ad uscire dalla struttura. Le mostre chiuderanno a breve>> .

Guardo in direzione della voce e mi giro verso Levi. Vedo che si è allontanato e che finisce di ascoltare l'annuncio, poi ricomincia a parlare.

<<Scusa, temo di essermi dilungato troppo con le spiegazioni... Abbiamo esaurito il tempo>> va verso la porta come se non fosse successo niente. Cerco di non pensarci e vedo un sacco di persone ammassarsi verso l'uscita della stanza in cui ci troviamo. Mi sento spingere da tutte le parti e vedo una sagra di persone fluire verso l'uscita principale, senza capire nulla. Appena non mi sento pressato mi giro verso Levi, ma non lo trovo più.

<<Levi? LEVI!>>.

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