Capitolo 30: L'invito
Mi muovo piano nel letto e scosto lentamente le lenzuola. Comincio ad aprire lentamente gli occhi e a muovere la gamba. Mi passo una mano sulla faccia e cerco di capire dove mi trovo. Sento che Levi di fianco a me si muove e appoggia le sue gambe sopra la mia appena mossa. Mi siedo sul letto e sento una fitta incredibile dietro. Soffro per il dolore ma cerco di fare meno rumore possibile perché quello di fianco a me sta ancora dormendo. Cerco di capire cosa fare e come muovermi, mi scopro completamente dalle lenzuola e rimango bloccato perché Levi mi sta stringendo sempre la stessa parte di prima e per evitare di svegliarlo rimango ancora qualche minuto fermo.
''Ho un po' di caldo. Ahia- avrebbe potuto anche esse più gentile questa volta, star seduto è una tortura adesso. Che ore saranno? Uhm...'' comincio a pensare mentre me ne frego di Levi che dorme e mi alzo di fretta per evitare di sentire male. Vedo che si gira dall'altra parte ma che non dice nulla. Faccio un sospiro di sollievo e mi avvicino al telefono per guardare l'ora e vari messaggi che mi sono arrivati.
''Sono le 16... cosa, è già così tardi?! Stupido Levi'' scorro i messaggi e vedo che ce ne sono di Mikasa ed Armin, sia in privato che nel gruppo che abbiamo fatto per chattare tutti insieme. Sono inviti ad uscire il pomeriggio per andare a mangiare qualcosa o vederci al parco. Chiedo immediatamente a che ora e aspetto la risposta, mentre mi guardo e noto di esser nudo e bagnato di sudore. Non posso di certo uscire conciato così quindi preparo della roba veloce e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia veloce. Mi tocco le parti intime e sento una strana sensazioni, quasi di fastidio e capisco subito cosa mi aveva fatto Levi. Entro in doccia velocemente, ma poco prima mi arriva la risposta di Armin che mi avvisa che fra un'ora loro si sarebbero diretti al parco, al solito posto. Tranquillizzato dalla quantità di tempo a disposizione, mi rilasso sotto l'acqua bollente che mi accarezza la pelle e del vapore che comincia a sostituire l'aria circostante.
Dopo circa 30 minuti esco dalla vasca e comincio ad asciugarmi il corpo con l'accappatoio e un asciugamano. Passo poi ai capelli con il fon. Mi pettino e metto finalmente un paio di mutande attorno alla mia bassa vita, di un bel colore rosso con le righe nere, ricordano molto i kilt scozzesi. Mi passo una mano sul corpo poi metto una maglietta e dei pantaloni lunghi. Avevo ancora del tempo e proseguo andando in cucina a sistemare il disastro che poche ore fa aveva combinato Levi. Guardo l'orologio e vedo che è ora di andare, prendo e mi metto una felpa, successivamente mi metto una giacca e prendo le chiavi. Poco prima di andarmene torno in camera e vedo che Levi sta ancora dormendo, quindi mi avvicino e gli do un leggero bacio sulla guancia. Vedo che apre leggermente gli occhi, mi afferra per un braccia e tenta di strattonarmi verso di lui, poi mi bacia in bocca con la lingua. Nel chinarmi sento ancora una fitta al sedere e mi blocco per un secondo poi torno a stare in piedi normalmente. Lo guardo leggermente innervosito mentre lui richiude gli occhi.
<<Esco>> gli dico con un tono di voce leggero e appena percettibile, poi mi dirigo alla porta e la chiudo a chiave.
Cammino un paio di minuti mentre il vento soffia gelido contro di me facendomi venire i brividi. Cerco di ripararmi il più possibile con la mia sciarpa rossa e il mio cappellino blu scuro. Il mio cappotto nero arriva fino alle ginocchia eppure sento abbastanza freddo nonostante io stia imbottito di roba; fra poco comincio anche a sudare e le cose si complicano maggiormente, non vedo l'ora di arrivare.
Scorgo in lontananza, dopo altri minuti di camminata atroce, una chioma bionda seduta vicino ad una panchina che sta tremando dal freddo.
<<Armin>> lo chiamo mentre mi avvicino, lui gira solo la testa ed abbozza un saluto mentre è impegnato a combattere il freddo. Mi siedo vicino a lui e aspettiamo Mikasa e Jean che arrivano, solo che non si vedono da nessuna parte.
<<E-eren... P-posso avvicinarmi a te?>> mi chiede Armin girando la testa con una faccia da cucciolo mentre trema. Non riuscendo a rispondere di no lo lascio avvicinare a lui e faccio lo stesso, poi lo abbraccio per scaldarmi meglio mentre aspetto per un tempo indeterminato quei due.
<<S-scusa se lo stai facendo... n-non è il modo migliore per rimanere amici...>> dice un po' bloccato per il freddo, un po' anche per l'imbarazzo. Gli guardo la testa con uno sguardo abbastanza triste, mentre mi ricordo le sue parole. Ovvio che non potevamo stare insieme e la situazione è abbastanza scomoda per noi visto che sappiamo cosa l'uno prova per l'altro, però non riesco ad ignorarlo, anche se dovrei farlo visto che così lo illuderei e basta.
Cerco di dargli una risposta però in quello stesso momento si fanno vivi Mikasa e Jean e ci raggiungono.
<<Oh guarda che carini, tutti abbracciati>> dice Mikasa a Jean avvicinandosi, facndosi sentire appositamente da noi due. Armin si stacca da me e aggredisce verbalmente Mikasa per il ritardo che hanno avuto, guardando male anche Jean che poco prima ha cercato di non fare una faccia disgustata alla vista di noi due.
Io cerco di interrompere il litigio dicendo che è inutile e che fa ancora freddo, di andar da qualche parte al caldo.
Mikasa si scusa con tutti e due mentre Jean afferma che fosse colpa della ragazza perché doveva farsi bella per l'uscita. Lei lo fulmina con lo sguardo e afferma poco dopo di aver un posto speciale nel quale vorrebbe portare me ed Armin a mangiare una cioccolata calda, in modo tale da scaldarsi per bene.
Jean ha capito subito il posto in cui saremmo andati, poi la ragazza prende il comando del gruppo e comincia a portarci in questo negozio che raggiungiamo abbastanza rapidamente per via del clima freddo.
Entriamo dentro e sentiamo una vampata di caldo che ci abbraccia tutti e ci sentiamo molto meglio, poi ci sediamo ad un tavolo, lo stesso al quale Mikasa e Jean sono soliti sedersi quando vengono qui, a detta di quest'ultimo. La ragazza mora va dalla commessa e prende gli ordini mentre Jean racconta che lui e lei avrebbero voluto portarli qui da tempo e questa sarebbe stata l'occasione perfetta.
Lei torna con le bevande calde e cominciano a parlare del più e del meno mentre ci riscaldiamo pian piano. Ad un certo punto Armin fa poi una richiesta che incuriosisce molto gli altri.
<<Vi andrebbe di fare un pigiama party a casa mia domani? Staremo nel weekend, visto che sono a casa non vorrei passarlo da solo>>.
L'idea mi alletta molto e decido in primo luogo di dare una risposta affermativa, ma con una indecisione vista dall'approvazione di Levi.
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