Capitolo 29: Sentimenti
Eren's pov
<<Sono a casa!>> dico mentre chiudo la porta principale.
<<Ciao Eren, come è andata oggi?>> mi chiede Levi seduto sul divano alle mie spalle mentre sfoglia un libro.
<<Bene...>> dico mentre mi avvio in camera per posare le cose.
Il ragazzo con i capelli a caschetto sembra non dire niente. E' ora di pranzo e bisognerebbe prepare qualcosa, ma decido di sedermi vicino a lui per stare qualche minuto assieme, il tempo che spendiamo ormai ,'uno con l'altro si è ridotto molto nell'ultimo periodo.
<<Qualcosa non va Eren?>> mi chiede mentre appoggio la mia testa alla sua spalla e mi accarezza non scostando lo sguardo sul libro. Chiudo gli occhi e mi lascio toccare gentilmente i capelli, mentre cerco di capire la sua domanda e una possibile risposta. Sono passati un po' di giorni da tutto quell'accaduto, Jean sembra essersi integrato in classe e nessuno dice più niente. Armin è ancora reduce dalla sua cattiveria, ma quando qualcuno ne proferisce parola nelle loro vicinanza, Jean lo difende sempre, finendo quasi con i pugni. Mikasa si è fidata di lui e probabilmente si fidanzeranno tra questi giorni, mi sa, il loro rapporto è un po' troppo profondo. L'unico problema è Armin, quello che mi ha detto non può essermi indifferente, anche se proverò in tutti i modi a comportarmi normalmente, cercando di essergli vicino, ma non troppo, per evitare di illuderlo. Levi ovviamente non deve sapere che ci siamo baciati altrimenti non so cosa succederà, però tenerglielo nascosto mi è dura e non vorrei nemmeno. Per il momento cerco di agire in incognito e non dire nulla, al massimo mi lascerò trascinare più avanti, anche se sembra che qualche sospetto già ce l'abbia...
<<N-niente. Perché me lo chiedi? Amore mio>> cerco di leccargli un po' il culo.
<<Ok sei strano, è successo davvero qualcosa. Da quando tu mi chiami così?>> si alza, facendomi cadere, per guardarmi dall'alto e intimarmi col suo sguardo. Mi lascio guardare e cerco di scappare in qualche modo per evitare la situazione.
<<Uffa poi ti lamenti che non sono dolce! Dai forza andiamo a preparare da mangiare>> poi mi alzo e lo superò mentre appoggia il libro sul tavolino. Ho guadagnato tempo, ma in futuro non so cosa potrò inventarmi.
<<Eren io ho già mangiato, ti ho lasciato qualcosa lì, è già tutto pronto>> dice recandosi in cucina. Ognuno si siede ai propri posti. Comincio a mangiare e lui guarda un po' ovunque, poi mi guarda mentre metto in bocca il cibo e mastico.
<<Cosa c'è?>> gli chiedo ingoiando l'agglomerato di cose masticate.
<<Niente, sei carino quando mangi>> mi risponde avvicinando la faccia alla mia. Gli rispondo un po' freddamente per distanziare un po' le cose.
<<Come faccio ad esser carino mentre mangio, me lo spieghi?>> gli rispondo mentre infilo un'altra forchettata di insalata nella mia bocca.
<<Semplice, perché sei mio>>. Rimango basito dalla sua affermazione e comincio ad avere caldo, la roba che avevo in bocca mi va quasi di traverso e per poco non mi strozzo. Si avvicina chiedendomi come stessi, poi mi bacia con la bocca ancora unta di olio. Strano che si voglia sporcare così, non me lo sarei mai aspettato.
Le sue mani scivolano sotto la mia maglietta, prendendomi la testa e mantenendola contro la sua. Lo afferro con le braccia che gli stringono la schiena, poi mi allontana dal tavolo sussurrandomi.
<<Lo voglio fare, subito>>. Spiazzato dalla sua richiesta comincio ad indietreggiare e a rinunciare per un momento.
<<F-fammi almeno finire di mangiare, poi scusa, qui... sul tav->> mi blocco quando sento i miei pantolini cadere a terra e la sua lingua in bocca mia. Si abbassa e comincia a lavorare sul mio corpo e mi tocca ovunque. Sento un calore cominciare a divampare dentro tutto di me e non riesco a dire più niente.
A volte penso se queste scelte siano giuste. Se io abbia fatto bene a dire ad Armin quelle cose, se davvero le penso sul serio. E' così che voglio andare davvero avanti? E' giusto continuare ad essere quello che sono, è lui la persona giusta?
Queste domande alle volte davvero girano intorno e dentro la mia testa, chiedendomi se magari non ci sia qualcun altro che mi faccia sentire così o meglio. Poi però quando fa così con me capisco tutto. Capisco che dopotutto è lui quello giusto, nessuno riesce a disarmarmi come fa lui, anche quando Armin mi ha baciato io non ho sentito gran che; forse non me l'aspettavo o forse non mi è piaciuto, però di certo il bacio di Levi è quello che più amo, così come amo lui e non voglio per nessun motivo che qualcuno me lo porti via.
<<A-aah, L-levii>>.
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