Capitolo 27: Confessioni
Armin's pov
Sento una strana sensazione. Tutto si è fermato, non vedo più niente. Sento quasi come se stessi per cadere, però un'irrefrenabile forza mi sta tenendo sospeso. E' piacevole, molto piacevole. La mia bocca è chiusa del tutto e non riesco a muoverla, il resto del mio corpo sembra paralizzato, tutti i miei sensi sono connessi per godersi al massimo questa fantastica sensazione.
Le mie labbra sono leggermente umide, stanno accarezzando qualcosa di morbido e altrettanto umido. Le mie mani stanno accarezzando qualcosa, sempre la stessa che le mie braccia poco prima stavano stringendo. Non voglio che tutto questa finisca, voglio star così ancora per un po', mi chiedo se mi sia concesso. Sto facendo il possibile per rimanere attaccato a tutto questo, non voglio lasciarlo andare, ma dall'altra parte si sta creando una forza che lentamente me lo sta portando via. Tutto questo deve avere una fine, come tutto d'altronde. Mi chiedo cosa succederà dopo. Beh, arrivato fino a questo punto ormai non mi importa niente.
<<A-armin...>> dice Eren staccandosi dalle mie labbra e facendo qualche passo indietro. Le mie braccia si sciolgono intorno alla sua vita e torno a sedermi tirato dalla gravità.
Non riesco a rispondere, non so cosa dire. Il mio sguardo cerca di evitare il ragazzo che sembra decisamente sorpreso.
<<Armin... questa cosa mi sorprende, io... non so bene cosa dire però, ora ho capito i tuoi sentimenti>> Eren cerca di abbozzare un discorso, ma sarei io quello che deve parlare, non posso farmi aiutare ulteriormente, non più, non arrivati fino a questo punto.
<<Eren, io Ti Amo>> dico alzandomi con tono deciso. Lo guardo negli occhi.
<<Mi spiace non avertelo detto prima ma... non sarebbe servito a niente, anzi, avrebbe soltanto le cose tra di noi, però io non potevo far finta di niente... questi-questi sentimenti mi hanno fatto impazzire e non sono riuscito a trattenermi. Quando ho visto Jean parlare io... ho pensato che fosse tutto sbagliato, così dannatamente sbagliato e allora, non volevo nemmeno esser più me stesso per un attimo. Poi sei arrivato tu, hai detto quelle cose e mi sono sentito subito meglio e ho capito il motivo per cui mi fossi innamorato di te... quindi ti chiedo scusa, per tutto. Non ti starò intorno o altro, cercherò di non darti fastidio>> comincio a fare qualche passo per lasciarmelo alle spalle e andare così in classe dove praticamente tutti mi stavano aspettando.
<<Armin fermo>> mi prende un braccio e mi tira leggermente a sé per non farmi muovere. Il suo tono è abbastanza serio e mi sta salendo il batticuore, ora è l'ora della sua risposta. Mi sono immaginato varie volte la sua possibile reazione, però non finivano tutte bene.
<<Io... apprezzo quello che tu hai detto e che provi per me, ma non devi sforzarti>> mi lascia il braccio. Mi giro verso di lui per sentire cosa ha da dirmi.
<<Anche a me è successa una cosa del genere. Mi sono innamorato di una persona che non mi sarei mai aspettato di poter amare, i miei sentimenti per lei erano davvero difficili, ma nessuno lo ha mai saputo. Alle volte mi rinchiudevo in camera e pensavo davvero se fosse tutto giusto. Era come l'avevo programmato? Continuavo a chiedermelo. Le risposte mi spaventavano, alle volte piangevo sai? Che stupido che ero. Da fuori non davo a vedere niente, come potevo alla fine. Dovevo fare la parte del duro, di quello a cui non fregava niente, eppure è stato difficile. Ironia della sorte non mi sono nemmeno dovuto dichiararmi, in un momento di debolezza ci siamo avvicinati e poi quello che è successo è successo. Sto dilungando è vero, ma io non ho avuto modo di dichiararmi, forse non l'avrei mai avuto, ma tu si. Per questo ti rispetto Armin e vorrei continuare ad esser tuo amico come una volta. Il bacio per me non ha significato nulla, mi spiace, però... mi piacerebbe esser tuo amico. Me lo concedi?>>. Ha uno sguardo fisso su di me, non lascia trapelare niente. Qualche sorriso gli scappa quando parla del suo passato. Non pensavo fosse davvero così la sua storia, ora lo conosco molto meglio, ma so che anche lui ha degli scheletri nascosti di cui però non me ne interesso particolarmente. La cosa importante ora è risolvere questa cosa.
<<Levi...>> dico sottovoce con timidezza, con la paura di aver detto una cavolata. Lui sta sull'attenti al pronunciar di quel nome.
<<Levi? E' lui quella persona di cui ti sei innamorato, vero?>> dico sorridendo mentre le sue guance cominciano a diventare rosse.
<<S-si...>> non dice altro perché vuole che io vada avanti a parlare e così lo accontento.
<<Grazie Eren. Ora sto decisamente meglio. Mi sento come se mi fossi liberato di un fardello molto pesante. Io e te non siamo amici, siamo migliori amici, no?>> sorrido e sogghigno mentre poi lo invito ad avvicinarsi a me per andare in classe.
<<Chissà cosa sarà successo di là>> dico mentre siamo intenti a percorrere la prima rampa di scale.
<<Non ne ho idea, spero che tutto sia ok>> risponde lui superandomi. Lo vedo percorrere le scale e i miei occhi non riescono a non posarsi su alcune parti interessanti del suo corpo. Cerco di distogliere lo sguardo e pensare ad altre cose, il mio discorso deve trovare anche applicazione, altrimenti risulta del tutto inutile.
Vedo che il suo braccio destro scivola sulla ringhiera della seconda rampa di scale.
''La sua pelle deve esser così delicata... voglio...'' senza nemmeno accorgermene gliela stavo afferrando, sentendo la delicatezza di un bambino. Il suo braccio è completamente liscio e la sua mano è davvero delicata.
''...toccarla'' gli ho stretto la mano proprio mentre siamo arrivati sullo stesso piano della nostra classe.
Non riesco a staccarmi dalla sua mano, è calda e piacevole.
<<Armin... non siamo fidanzati però>> dice Eren senza nemmeno girarsi a guardarmi. La sua voce è leggermente fredda e sembra che lo abbia abbastanza infastidito. Mi scuso immediatamente, ma poi noto Jean con Mikasa e capisco il motivo di tale irritazione.
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