Incubi
La situazione era abbastanza imbarazzante per Caleb, invece pareva non turbare Cammy.
Sta' calmo, Cal. Dormi tranquillamente e fa' finta che lei non ci sia, no?
Facile dirlo. Prova a dormire con la tua pseudofidanzata che si ricorda ogni momento della sua vita eccetto che la vostra relazione, e che per di più scalcia nel sonno. Magari stava avendo un incubo. Ma no, meglio non disturbarla.
Il ragazzo si sistemò meglio sul letto e, poiché non riusciva a chiudere occhio, decise di guardarla, consapevole che la mattina successiva avrebbe avuto due occhiaie da panda che nessuno sarebbe riuscito a togliergli. Beh, per ammirare Cammy ne valeva la pena, almeno secondo la filosofia di Caleb.
Avete mai avuto la fortuna di ammirare un angelo addormentato?
I soffici capelli viola di Cammy, profumati di camomilla, erano sparsi sul cuscino come migliaia di spaghetti.
No, spaghetti no! Capelli d'angelo è perfetto per la situazione.
Va bene, ricominciamo.
I soffici capelli viola di Cammy, profumati di camomilla, erano sparsi sul cuscino come migliaia di capelli d'angelo. Già, capelli d'angelo è il termine adatto. Alcuni erano più scuri, incollati alle tempie a causa del sudore.
Sudore?
Caleb-" Cammy... Ehi, Cammy!"-
La ragazza ora era davvero agitata: oltre a scalciare aveva iniziato a tirare pugni all'aria, come se un nemico invisibile la stesse aggredendo nel sonno. Le lenzuola erano ammucchiate sul pavimento, allontanate dalle gambe di Cammy.
Caleb-" Cammy, svegliati!!"-
Il ragazzo ora la stava scuotendo nel tentativo di svegliarla, ma lei pareva non sentirlo. Ora aveva iniziato persino a sussurrare parole in segno di difesa, come "Vattene" o "Lasciami in pace".
Caleb-" Cammy!"-
La parola che pronunciò per ultima lo fece davvero preoccupare.
Cammy-" CALEB!"-
Poi scattò in piedi, ponendo fine alle proprie sofferenze. Si guardò attorno, col fiatone e il collo intriso di sudore, ma felice di essere nella sua stanza. Anzi, nella stanza di Caleb... Ma sempre meglio che trovarsi nello spaventoso scenario di un incubo. I suoi occhi traspiravano ancora quella sensazione di terrore surreale, ma incredibilmente efficacie sugli esseri umani. Si posarono su Caleb, ancora immobilizzato dal sentirla gridare il suo nome in sogno.
Cammy-" Caleb... Io..."-
Il terrore di Cammi si dissolse in lacrime, che iniziarono a solcarle il viso. Caleb allargò le braccia per invitarla a stringerlo forte, e lei non esitò un solo istante. E di lì iniziò a singhiozzare. Il ragazzo le accarezzò dolcemente i capelli, per poi pronunciare parole e frasi confortanti.
Caleb-" Cos'hai sognato?"-
Cammy-" C'era un ragazzo a terra in una pozza di sangue e io piangevo ed ero terrorizzata, ma no so perché..."-
Aveva dimenticato il dettaglio del nome. E se l'avesse detto senza saperlo?
Caleb-" Descrivimelo."-
Cammy alzò lo sguardo, gli occhi azzurri offuscati dalle lacrime.
Cammy-" Cosa?"-
Caleb-" Com'era fatto il ragazzo?"-
Cammy-" Beh... Era sdraiato a pancia in giù, non gli ho visto il volto. Però aveva la testa per lo più rasata, a parte un ciuffo castano che gli ricadeva sugli occhi. Non ho visto altro."-
Caleb non aveva più dubbi: quel ragazzo era lui, e Cammy aveva sognato il giorno in cui era stato colpito da una pallottola durante un inseguimento da parte della polizia.
Doveva dirglielo?
Caleb-" È tutto finito."-
Continuò ad accarezzarle la testa. Ora in lui risiedeva il dubbio: parlare o tacere?
Cammy-" Perché mi hai chiesto la descrizione del ragazzo?"-
Caleb-" Solo per sapere cosa avevi visto di preciso."-
Cammy non pareva convinta, ma si accontentò e si strinse ancora di più a Caleb.
Cammy-" Ho avuto paura. Tanta paura."-
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