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Accetto

La notte, Caleb non riusciva a dormire. "Ma che razza di domanda le ho fatto?! Non mi risponderà mai...". Era tormentato per ciò che Cammy avrebbe potuto dirgli; ma, in cuor suo, sospettava che gli avrebbe risposto di no. L'aveva detto lei, aveva un lavoro, una figlia piccola e una vita a San Francisco; perché mai sarebbe dovuta tornare in Giappone? La notte proseguì e il mattino seguente Caleb si alzò prima di tutti e si sdraiò sul divano, senza nemmeno preparare la colazione. Era troppo pensieroso. Nella sua mente continuava a balenare l'immagine di Cammy e il pensiero che non si ricordava completamente di lui (anzi, di loro) gli si era impiantato nella mente. Nomini il diavolo e spuntano le corna: "Nomini l'angelo e spuntano le ali, lei non è assolutamente paragonabile ad un diavolo." Sì, scusa Caleb, hai ragione. Comunque, Cammy era già in soggiorno e stava fissando il ragazzo, tranquillamente sdraiato sul divano:
Cammy-" Ciao Caleb..."-
Lui scattò immediatamente in piedi e si passò nervosamente una mano tra i capelli, forse per cercare di riordinarli un po':
Caleb-" Ciao Cammy..."-
Lei si sedette accanto a lui:
Cammy-" Sai... ho pensato alla tua proposta..."-
Al cuore di Caleb mancò un battito:
Cammy-" E... beh... ho pensato che... Camilla deve avere una brava madre, ma serve anche una figura... paterna... e io ho pensato che..."-
Caleb non credeva alle sue orecchie: aveva gli occhi sgranati per la sorpresa:
Cammy-" Sì, insomma... pensavo potessi esserlo tu... poiché dici di esser stato importante per me."-
Caleb-" Quindi vuoi... tornare a Tokyo?!"-
Cammy-" Sì."-
Prepararono i bagagli il pomeriggio stesso e spiegarono tutto alla piccola Camilla.

~~~

Arrivarono a Tokyo. Preso un taxi, si diressero verso la villa di Travis. Ciò non piacque molto a Caleb:
Caleb-" Sei sicura che tornare lì sia una buona idea?"-
La ragazza non ricordava nulla, quindi rimase molto sorpresa della reazione di Caleb:
Cammy-" Perché? Ha fatto qualcosa di male?"-
Caleb-" Beh... è lui che mi voleva catturare, quando vivevo per strada..."-
Le sussurrò, senza farsi sentire troppo dall'autista. Cammy rimase shocckata dalle parole di Caleb, e si turbò non poco:
Cammy-" Mio padre avrebbe fatto questo?!"-
Caleb-" Sì, perché tu frequentavi me e gli altri e lui non voleva."-
La ragazza non era contenta delle definizioni di Caleb, ma era di animo buono e decise di non forzarlo:
Cammy-" Io e Camilla entriamo, tu resta pure fuori, d'accordo?"-
Caleb si limitò ad annuire, per poi vedere le due sparire dietro l'enorme portone d'ingresso della villa.

~~~

Caleb-" Perciò vi ha regalato questo appartamento?"-
Cammy-" Esatto. Non è un granché, ma è molto carino e ci staremo bene insieme."-
Una volta arrivati, salirono le scale verso il settimo piano e una volta giunti all'appartamento numero 35, inserirono le chiavi nella serratura ed entrarono. A Camelia per poco non venne un infarto alla vista di un uomo in giacca e cravatta seduto al bancone della cucina. Appena vide la ragazza, le andò in contro:
???-" Signorina Travis?"-
Cammy-" Ehm... sì, sono io."-
???-" Molto piacere, sono un impresario e sono qui per effettuare il pagamento dell'appartamento."-
Cammy-" Ah, sì. A quello ha già pensato mio padre, con un versamento."-
L'uomo controllò alcuni dei documenti che aveva in mano, aggiustandosi gli occhiali sul naso:
Impresario-" Perfetto: mi servono le vostre firme, allora."-
Cammy prese in mano la penna e fece per firmare, ma l'uomo ritrasse il foglio:
Impresario-" Un secondo... voi siete sposati, vero?"-
Cammy e Caleb si lanciarono un'occhiata di imbarazzo e panico; chi se lo aspettava?
Caleb-" Ehm... perché ce lo chiede?"-
Impresario-" Beh... se fosse solo per voi due non sarebbe un problema..."-
L'uomo puntò il dito contro la piccola Camilla, ancora intenta nell'esplorazione della sua nuova casa:
Impresario-" Quello è il problema."-
Cammy-" Quella è mia figlia. Se vuole le mostro i documenti di adozione, ma le assicuro che è tutto in regola."-
Impresario-" E lui? È il padre?"-
Chiese indicando Caleb:
Cammy-" Ehm... lui..."-
Caleb-" Sono il compagno della madre."-
L'uomo in giacca e cravatta passò lo sguardo da Cammy a Caleb un paio di volte, per poi sospirare e riprendere il foglio:
Impresario-" Firmate qui, qui e qui, prego."-
Dopo aver firmato i documenti necessari, l'uomo se ne andò e i due iniziarono a disfare i bagagli. Una volta finito, si lasciarono sprofondare nel comodo divano del soggiorno:
Cammy-" Allora... da dove inizia il tour per il recupero della mia memoria?"-
Caleb-" Beh... da dove è iniziata la nostra storia. Però cominciamo domani, ok? Ora sono molto stanco."-
La ragazza annuì, pienamente d'accordo:
Cammy-" Vado a mettere a letto Camilla, sarà distrutta dopo tutte queste ore di aereo."-
La ragazza si alzò dal divano in pelle, ma venne trattenuta da Caleb:
Caleb-" Dopo torni?"-
Non seppe da quale remoto angolo del suo cervello fossero sfuggite quelle parole, ma non gli dispiacque:
Cammy-" Certo."-
Lasciò andare la giovane dai capelli viola. Riguardo alle parole... ogni tanto gli sfuggiva qualche pensiero su di lei, quelle cose che solo se ami davvero esprimi alla persona che ti scalda il cuore. Beh, per Caleb era così: la amava, la desiderava più di ogni altra cosa al mondo e non poteva fare a meno di lei. Voleva dimostrarle che sarebbe stato un bravo padre per la piccola Camilla, che (e ciò gli duoleva a pensarlo) in un modo o nell'altro era una specie di... come dire, "intralcio" nella ricostruzione della vita di Cammy. O forse Caleb era solo geloso?
La ragazza tornò a sedersi sul divano:
Cammy-" Si era addormentata... è un angioletto quando dorme."-
In quel momento Caleb capì che se Camilla non ci fosse stata, Cammy avrebbe avuto un motivo in meno per essere felice. Ma ora, voleva appartare Camilla e incentrare l'attenzione su di loro:
Caleb-" Camelia... tu... sei felice di avermi qui con te?"-
Cammy-" Certo. Sei l'unico che possa aiutarmi, in questo momento."-
Caleb-" Lo pensi davvero?"-
Camelia annuì:
Cammy-" Beh... Meglio dormire, ora."-
Caleb-" Ok. Io dormo sul divano, ok?"-
Cammy-" Scordatelo. Ci dormo io qui, tu va' pure in camera da letto."-
Caleb-" No, te lo puoi sognare. Ci vai tu, di là."-
Cammy-" Bene, ma se ci vado io ci vieni anche tu."-
Il ragazzo sobbalzò; forse aveva sentito male:
Caleb-" Cosa hai detto, scusa?"-
Cammy-" Mi hai sentita: o tutti o nessuno. Decidi."-
Com'era possibile? No, stava solo scherzando. Ma dal modo in cui fissava Caleb a braccia conserte faceva venire qualche dubbio...
Caleb-" Ehm... sicura?"-
Cammy-" Se fai un'altra domanda ti faccio dormire sul terrazzo."-
Caleb-" Va bene, va bene..."-

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