§ 6 - Zoe & Chloe §
Situazione di partenza: il preside telefona a casa per avvertire la madre che Chloe ha provocato una rissa a scuola picchiando un suo compagno di classe in risposta a un'offesa pesante subita proprio da questo ragazzo. Il compagno, infatti, la torturava da mesi all'insaputa di tutti con prese in giro e scherzi vari. La madre non è in caso e alla telefonata del preside risponde Zoe che si precipita subito a scuola per parlargli e informarsi sull'accaduto.
Personaggi: Zoe, 30 anni e Chloe, 15 anni
*Zoe esce dall'ufficio del preside e trova Chloe seduta lì fuori ad aspettarla* *Zoe ha una faccia contrariata*
Zoe: Dai, fila in macchina, cogliona!
Chloe: Cosa cazzo vuoi? Che cazzo ci fai tu qui?
- Mamma e papà sono al lavoro e ho dovuto venire io!
- *tono sarcastico* Siamo a posto allora!
- Sei veramente una cogliona!
- Non. Mi. Devi. Insultare. Tu non sai niente di me! Non ti permettere! *Chloe corre fuori da scuola*
*Zoe la raggiunge e la afferra per un braccio* - Non provare a scappare, eh! Mi devi una marea di spiegazioni!
- Io non ti devo proprio niente. Mollami.
- Ma io mi chiedo che cazzo ti dica il cervello!! Non so se ti rendi conto che hai picchiato un tuo compagno!!
- Sai cosa è peggio? Non mi pento neppure di averlo fatto.
- Ti rendi conto che hai picchiato uno? Un tuo povero compagno di classe?! Ma cosa siamo, in mezzo alle bestie?
- Ti rendi conto che praticamente non mi lasciava vivere? Non mi lasciava un minuto in pace? *inizia a singhiozzare*
- Nono, eh! No! Tu adesso mi vuoi intenerire per passare da vittima! Smettila con queste finte lacrime!
- Pensa come cazzo ti pare! *respira profondamente* e io che in fondo pensavo che mi volessi ascoltare! Ma certo! Perché mi illudo ancora? *Ride amareggiata* Cosa mi dovevo aspettare da una che ci lascia qui e torna dopo 10 anni senza averci neppure chiamato una volta?
- In Francia ho lavorato e non avevo tempo per telefonare comunque... dimmi almeno che ti rendi conto che hai picchiato un tuo compagno! Lo potevi mandare all'ospedale, ti rendi conto?
- Non lo avrei fatto, non sono mica un mostro, cosa che probabilmente starai pensando.
- Ah, non lo avresti fatto? Vi hanno dovuto separare, te ne rendi conto? *urla* Non pensavo fossi diventata una violenta! Quando mamma lo saprà te le darà di santa ragione!
- Non me ne frega niente come a nessuno frega di me *dice con tranquillità*
- Ti ha provocato?
- Più che provocato. Erano mesi ormai che mi insultava. Tutto questo perché non ho mai avuto un ragazzo. Continuava a deridermi con battute del cazzo, ha creato una anti-page su di me su Instagram e ha allontanato tutti da me con minacce. Io continuavo a sopportare, faceva male, ma sopportavo. Nessuno mi aiutava, ma forse è anche colpa mia. Oggi però ha superato il limite.
- Frena un attimo e siediti *apre la portiera dell'auto*
- *si lascia cadere pesantemente sul sedile*Ahia! Dev'essere per la botta che ho preso, va beh, fa niente...
- Quando cazzo pensavi di dirlo a un adulto? Ci sarai stata di merda! Adesso con calma ne parliamo perché a me queste cose non vanno proprio giù...
- Non l'ho detto ad un adulto perché non avevo un adulto a cui dirlo. Mamma e papà sono sempre troppo impegnati e non voglio essere un peso, e poi erano così contenti che tu tornassi.
- Ma quale peso! *le fa una carezza* tu non sei un peso! Noi siamo una grande famiglia, è vero, ma se hai un problema di queste dimensioni, devi dirlo a qualcuno, perché se te lo tieni dentro per troppo tempo poi finisce che scoppi... Scusami se ti ho dato della cogliona prima, non immaginavo che dietro ci fosse un discorso del genere...
- Non fa niente *abbozza un sorriso* immagino che anche io non avrei reagito bene. Io *rabbrividisce* io non volevo fargli del male, non volevo che andasse a finire così, io, mi spiace *abbassa lo sguardo*
- Ehi, guardami...
- *alza la testa* Forse *le scende una lacrima che asciuga con la manica della felpa* forse hanno ragione loro, sono una sfigata. Ma anche una sfigata merita di vivere, vero?
- Dai, vieni, ti porto in un posto *fa cenno di seguirla*
*Dieci minuti dopo arrivano in un parco giochi* *Zoe si siede su una panchina* *Chloe si mette vicino a Zoe*
Zoe: Allora, innanzitutto tu non sei una sfigata, ti devi proprio togliere questo concetto dalla testa. Capisco che quello che dicono gli altri per te possa contare perché stai crescendo, ma in realtà non conta un cazzo. Tu non sei sfigata come non lo è nessun altro perché non sono i bulli a stabilire le regole del gioco. Tu devi farti la tua vita e te ne devi fregare di quello che ti dicono. Non sopportare, fregare proprio!
- Lo so, io ci provo, te lo giuro, ma non ci riesco. È più forte di me, non ce la faccio.
- Ce la devi fare, Chloe. Lo so che è difficile, ma devi imparare a fregartene, lasciati scivolare addosso le cose come se tu fossi un lenzuolo e soprattutto devi imparare a confidarti con le persone care. Non puoi portare i macigni da sola.
- Ti prometto che mi impegnerò, ma tu promettimi una cosa.
- Dimmi.
- Che rimarrai nonostante tutto, nonostante tutte le cazzate che farò...
- *sorride* Sono qui e sarò sempre vicino a te, qualsiasi cazzata farai. Sono già mancata troppo nella tua e nella vostra vita.
- Grazie sis *sorride* non so come fai e come farai a sopportarci tutte *ride*
- Beh, siete le mie sis. Non faccio nessuno sforzo particolare. Comunque, senti, il preside ti ha dato due giorni di sospensione.
- Quello str... Non credo cambierà idea, in fondo da come la vede lui, io sono nel torto, e comunque un po' nel torto ci sono.
- Allora ascolta. Con mamma e papà ci parlo io, dirò che ho parlato con te e che mi hai spiegato le tue motivazioni, che sei pentita, ecc.
- Oddio grazie.
- Poi in questi due giorni che passerai a casa da scuola lavoriamo un po' sulla tua autostima e soprattutto mi fai vedere cosa ha fatto 'sto stronzo nei tuoi confronti che se ci sono gli estremi lo andiamo a denunciare.
- Ti voglio bene, anche se ci conosciamo da poco, voglio dire... avevo 5 anni l'ultima volta che ti ho vista *silenzio imbarazzante* Probabilmente ora una persona normale ti abbraccerebbe, ma io non sono abituata a farlo, non abbraccio praticamente nessuno, mi mette a disagio.
- Sai... quando ero piccola ti portavo proprio in questo parco giochi e mi raccontavi cosa avevi fatto all'asilo... è l'ultimo ricordo che ho di te a 5 anni... Per gli abbracci non preoccuparti, io ne ho paura, ti capisco.
- Oddio, ma allora sei tu! Mi ricordavo di una ragazza che mi portava in un parco giochi, ma pensavo fosse una delle tante baby-sitter.
- No, ero io sis.
- Mi ricordo che quando mi spingevi sull'altalena mi sembrava di volare. Sai, credo che anche se non mi ricordavo quasi niente di te, inconsciamente mi mancassi.
- A me sei mancata molto, sei forse l'unica di cui serbassi qualche ricordo... per quello prima mi sono incazzata, perché non ti ricordavo così. Non avrei mai pensato di venire qui nella tua scuola a sentirmi dire che ti avessero sospesa, ma questo non significa che tu mi abbia delusa perché, anche se sei passata dalla parte del torto, hai reagito.
- Sono stata una cogliona, lo so, ma rimedierò.
- Ti ho dato della cogliona senza sapere tutta la storia perciò per favore togliti dalla testa di esserlo!!
- Va bene, sis, non mi darò più della cogliona. Comunque dopotutto sono ancora un po' la bambina dolce e gentile che ti ricordavi, devi solo scavare un po' sotto la corazza che mi sono creata.
- Scaverò, tranquilla, devo togliere la terra che si è depositata in 10 anni.
- Tu invece? Cosa mi racconti di questi 10 anni in Francia?
- Sono stati fantastici, ho lavorato un sacco e ho visto tanti posti. Facevo la guida turistica e convivevo con Giacomo, il mio ragazzo *si illumina*
- *la guarda negli occhi* Deve essere davvero speciale questo Giacomo.
- Lo era *abbassa lo sguardo*
- Ascolta, non so cosa sia successo, ma sei davvero una persona fantastica, anche solo per il fatto che sei tornata e stai provando ad instaurare un rapporto con tutte noi. Se vorrai parlarmene io ti ascolto, altrimenti sappi che ci sono se hai bisogno, ma non ti devi lasciare abbattere! *sorride e le fa una carezza*
- Grazie, sis, ma non voglio rattristarti.
- Ah credo che dopo una sospensione niente possa più rattristarmi, ci tenevo un sacco alla scuola *si incupisce* comunque *scrolla il capo per scacciare i pensieri* i tuoi problemi sono anche i miei.
*a sorpresa Zoe la abbraccia maldestramente* *sussurra* Vedrai che si aggiusterà tutto.
*ricambia l'abbraccio goffamente*
*si stacca* Oddio, ho abbracciato qualcuno!
- Sai, mi ha fatto bene questo abbraccio! *sorride leggermente imbarazzata*
*sorride* - Anche a me, è una sensazione strana... Comunque Giacomo ti sarebbe piaciuto come persona, ma non c'è più *si scopre un braccio e mostra la cicatrice*
- *le accarezza la cicatrice* Oh cazzo, non... Non immaginavo che... Oh al diavolo *la abbraccia*
- *ricambia* *la guarda tirandosi giù la manica* È morto in un incidente in moto. Io ero dietro e me la sono cavata con questa cicatrice, lui invece...
- Non sono mai stata brava in questo genere di discorsi. Non so cosa tu stia provando in questo momento, ma spero che condividere questa cosa ti abbia reso un po' più leggera, ti abbia tolto un po' di questo dolore. Mi spiace davvero e vorrei esserti stata più vicina. Detto questo, non voglio che tu sia triste, non voglio perdermi in discorsi strappalacrime, un po' perché non li so fare, un po' perché ti leggo negli occhi che l'ultima cosa che vuoi è ripensare a quello che deve essere stato un incubo *sorride dolcemente e la prende per mano* Andiamo in un posto che ti piace, così per svagarti un po'. Dimmi qualcosa che adori fare.
- Grazie sis davvero!!! *sorride* e scusa se te ne ho parlato!!!
- Non ti devi scusare, non ha senso, anzi, sono contenta che tu ti sia fidata di me!! Ma ora non pensiamoci dai, *la trascina per un braccio* Cosa ti piace fare?
- Grazie davvero, dovrei essere io a consolare te per quello che è successo oggi. Comunque adoro guardare le albe al mare, magari una volta ti porto, sono bellissime! Ora forse è meglio se torniamo a casa, prima che sia la scuola a informare mamma.
- Cacchio è vero, me ne ero quasi dimenticata! E non dire così, le sorelle si sostengono a vicenda, no? Ok, dai, andiamo.
- Sono quasi riuscita a farti dimenticare tutto?! Wow! Piccoli passi grandi progressi... no ok, la smetto.
- *ride* È stato molto bello parlare con te, anche se l'inizio non era uno dei migliori.
- L'inizio non è stato migliore con nessuna delle sis, sai? Per ora, almeno... Devo proprio lavorarci su parecchio, ma lo farò... Forse il segreto è esserci, restare...
- Non ti preoccupare, credo sia normale avere degli scontri all'inizio, dopotutto per noi eri praticamente un'estranea. Basta farci capire che sei tornata per restare e che non vuoi farci uno sgambetto, ma aiutarci a rialzarci...
- Sì, penso che resterò... *appoggia una mano sulla pancia*
- *Sposta lo sguardo sulla pancia* C'è qualcosa d'altro che mi devi dire?
- Diventerai zia.
- Oddio che belloo, sai già se è un lui o una lei? E se sì come lo chiamerai? Mamma e papà lo sanno? Wow! *Riprende fiato*
- No, non so nulla, sono solo di 2 mesi... No, mamma e papà non devono saperlo, almeno per il momento...
- Okay, acqua in bocca! *Rabbrividisce* Forse è meglio se rientriamo a casa, sto iniziando ad avere un po' di freddo...
- Va bene sis, rientriamo.
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