capitolo 2
Mi sveglio,mi sentivo benissimo. É strano questa sensazione non mi capita spesso,anzi mai.
Forse mi sono innamorata? Di Cato? Impossibile,penso.
Spero che questa emozione svanisca infretta visto che oggi Cato mi deve far ridere,tutto sommato spero ci riesca é da tanto che vorrei farlo.
Buona fortuna Cato,penso.
Mi avvio al bagno. Mi lavo i denti, mi vesto con una maglietta nera aderente e dei pantaloni aderenti.
Mi faccio una lunga coda di cavallo. Sembro una guerriera, mi piace. Il primo allenamento devo fare colpo. E ci sarei riuscita.
Mi fiondo in mensa. Mi siedo in un tavolo da sola. Oggi non ho visto Blaite. Forse é già andata ad allenarsi . Poi Cato mi si avvicina, e mi sussurra in un orecchio :-cosa ti fa ridere angelo?- mi pizzica l'orecchio mentre mi parla.
-non sarebbe una sfida se te lo dicessi coglione! Ah non mi chiamare più angelo, grazie- al "grazie"ho alzato un po' la voce ,così mi sentiva bene.
-okay non ti scaldare devi ridere non picchiarmi . Non ti preoccupare ti farò ridere sarà l'ultima cosa che faccio -
-okay ora vai da Camill mi sa che sta ribollendo di rabbia - intanto che mi parlava avevo visto la gallina che stava smaciullando una galletta. Era gelosa,e io sapevo che se non rompevo la conversazione lei sarebbe venuta a picchiarmi, me lo sentivo.
-non voglio mi sta sempre attaccata e mi sta pure antipatica e poi é per lei che ho perso la sfida con te!-
-allora vuoi stare al mio tavolo?-
-si grazie-
Si sedie al mio tavolo e chiaccheriamo del più e del meno.
-ma tu sei il fratellastro di Blaite?-
-si,mia madre é morta e mio padre si é risposato con la madre di Blaite. A me non piace ricordarlo- dice mentre mangia un boccone della sua colazione.
-perché?-
-bho...sai é difficile pensare che tuo padre possa dormire con un'altra donna... e Blaite mi tratta come un fratellone, ma io non sono suo fratello almeno non genetico-dice
-ti capisco...anche a me é...morta-mi fermo a metà frase é dura ricordare un avvenimento così.
-non ti preoccupare...mi dispiace...ma dobbiamo andare avanti-disse-allora come ti trovi qui?-lo ringrazio ha cambiato discorso,perfortuna.
-bene mi sono già fatta degli amici,la mia vita sociale sta andando a gonfie vele!-dico sarastica . Lui ride. Io mi sforzo la sua risata é talmente contagiosa ma non posso farlo vincere così facilmente.
La campanella suona e noi ci avviamo, insieme, al centro di addestramento.
Chissa come vuole farmi ridere.
-allora tu ti allenerai con i coltelli? - chiede
-bhe si poi cercheró di allenarmi con l'arco visto che non lo so usare e tu ti allenerai solo con la spada? -
-bhe si...ma proverò anche con i coltelli-
-okay ti darò qualche dritta-
-sarebbe bellissimo-
-bene...e tu aiutami con la spada?-
-certo-
Ci avviamo parlottando degli hunger games quando lui sbatte la faccia contro un pannello di vetro.
Scoppiai dal ridere. La sua faccia spiaccicata contro il pannello é come quando un bambino fa le faccie contro il vetro. É una scena così buffa che non son riuscita a trattenermi. Risi così tanto che mi viene male allo zigomo e al petto. Non riuscivo a fermarmi . Lui si staccò dal vetro. Era sorpreso quanto me, non sapeva che c'era un vetro.
-che ti ridi... mi sono fatto male!-
Appena fu abbastanza vicino mi alzai sulle punte e lo bacia.
-comunque io sono Clove- dico poi gli sorrido e me ne vado.
Forse mi piaceva ma non lo avrei mai ammesso!
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