Caos in aereoporto
Odio l'aeroporto. Odio sempre passare di qui ogni volta che torniamo in Corea ma è l'unica via.
Siamo appena rientrati da un viaggio e vedo un sacco di persone affollate e appiccicate che urlano.
Durante il viaggio già avevo mal di testa e loro non fanno altro che aumentarlo ancora di più.
Me la sto prendendo con queste persone perché alcuni non sono nemmeno nostri fan.
Sono solo persone che ci seguono, fanno finta di lavorare per noi, ci spiano, ci fanno video per poi metterli chissà dove.
Ecco perché odio questo posto.
Inoltre il più delle volte ci siamo sentiti male o siamo caduti.
Sono caduti anche dei fan e questo mi faceva incazzare ancora di più. Ogni volta devo tenermi attaccata come una cozza ai membri perché potrebbero portarmi via.
Questi non sono fan.
Non hanno un minimo di rispetto, di educazione.
E io detesto questa cosa. La cosa che mi fa più arrabbiare.
Metto il cappuccio della felpa e quando scendiamo dal van, partono subito i flash.
Abbasso lo sguardo e mi copro gli occhi. Tengo stretta il borsone che ho in mano e quando finalmente ci muoviamo la folla ci segue.
Come sempre, prendo la mano di Jay.
Senza guardare nessuno cammino affianco a lui, dietro di noi ci sono tutti gli altri.
Siamo abbastanza stanchi e questo casino mi fa venire voglia di urlare "basta".
È difficile avanzare, i nostri bodyguard si fanno strada e ci fanno passare proteggendoci.
Per sbaglio metto un piede sopra l'altro per la troppa fretta e inciampo. Per fortuna Jay afferra il mio braccio tirandomi verso di lui e lo ringrazio.
Ah ecco! Un'altra cosa che non potremmo fare: stare vicini o TROPPO vicini.
Perché i fan potrebbero insospettirsi e i fan toxic potrebbero mettere in giro notizie false combinando un casino.
Già è successo, con Sunoo. Capita tante volte che cado o inciampo ma almeno qualcuno mi salva prima che tocco il pavimento.
All'improvviso si fermano e ci fermiamo anche noi.
Rimango incollata a Jay e aspetto qualche mossa.
Noto davanti a me tante persone che cercano di toccarci, ci urlano contro, piangono, sorridono.
Questa cosa inizia a spaventarmi davvero.
Mi tiro indietro e sento due mani fermarmi. Non mi ero nemmeno resa conto che stavo per andare addosso a Niki.
Lascio la mano di Jay e mi metto in mezzo a lui e Jake.
«Per favore, lasciateci passare. Basta.» parla ad alta voce (Jay) ma non lo ascoltano minimamente.
Allora i bodyguard incazzati neri iniziano a spingere le persone e così passiamo.
Adesso è arrivato il momento di camminare molto veloce.
Perchè siamo entrati nella parte di "caos" dove qualcuno potrebbe infilarsi nel nostro spazio personale.
La mia ansia non mi aiuta e mi sembra di muovermi come un robot.
Devo fermarmi assolutamente per riprendere fiato, un dolore lancinante al petto mi sta facendo impazzire.
Non tengo la mano a nessuno e sento come se tutti i suoni stessero svanendo.
Mi fermo definitivamente ma facendo questo faccio quasi cadere Heeseung che era proprio dietro di me.
Lo guardo e apro la bocca per chiedergli scusa ma il suo sguardo di fuoco mi fa zittire immediatamente.
«Perchè ti sei fermata?! Cammina!» mi urla e resto ancora più sbigottita. Il dolore al petto aumenta e abbasso la testa.
Intanto tutte le persone si sono radunate vicino a noi. Ovviamente ci sono i bodyguard che aspettano una mia mossa. Heeseung è a pochi passi da me.
«Y/n muoviti, sul serio cosa stai facendo? Ogni volta deve succedere questo!! Siamo tutti stanchi.» si arrabbia e lo guardo allontanarsi. Perfetto, adesso siamo anche incazzati l'uno con l'altra.
Una mano sulla schiena mi fa andare avanti.
Guarda di sfuggita Sunghoon accompagnarmi all'altra macchina che ci porterà a casa nostra.
Letteralmente corriamo e saliamo tutti quanti.
Chiudo gli occhi e mi copro il viso cercando di ritirare le lacrime.
Metto una mano sul petto e guardo gli altri salire.
La porta si chiude e partiamo subito.
Jungwon mi poggia una mano sulla fronte e sul collo, preoccupato.
Mentre gli altri, tutti tranne Heeseung, mi guardano con occhi tristi e stanchi.
«Hai la febbre Y/n.» sussurra.
Ecco spiegato il perché di quei dolori alla testa.
Ultimamente soffro di ansia e ho sempre avuto la pressione bassa.
«Certo...» sento un bisbiglio da parte sua e lo guardo fredda.
«Cosa scusa?»
«Non stavo parlando con te.» mi guarda con un sorrisetto da stronzo.
«Ragazzi basta. Siamo tutti stanchi. Nessuno ha voglia di discutere.» parla il leader e mi fa poggiare la testa sulla sua spalla.
Questa situazione ogni volta mi scuote un po'. Mi fa sentire male, litigo sempre con i ragazzi.
Dopo ovviamente risolviamo tutto ma per colpa di altre persone che nemmeno conosco, io devo sentirmi così.
Spero proprio che un giorno tutto cambi.
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