H:" Se... s-se hai ucciso sono certo che.. c-che ci sia un buon motivo e..."

I denti bianchi di Draco divennero visibili anche in quel buio sempre più fitto che sembrava avvolgere la tana di un manto di seta nero, ed il Serpeverde si permise persino un piccolo sbuffo di risata prima di spingere il viso in avanti aprendo gli occhi ed inchiodandoli in quelli di un destabilizzato Harry

D:" San Potter... Il protettore degli sfigati vero? Dei colpevoli... Dei casi persi..."

Il naso del biondo tornò a sfiorare quello del Grifone, che si trovò a dover trattenere il fiato a forza quando riuscì a percepire quel respiro bollente sulla sua bocca, per poi socchiudere le palpebre ed appoggiarsi completamente a lui con il torace sul torace di Harry

D:" Troverai una giustificazione a tutto quello che ho fatto? Mmmh? Riuscirai..."

Un piccolo ansimo lasciò le labbra del corvino, quando la mano pallida del maggiore gli sfiorò il fianco accarezzando la stoffa dei suoi pantaloni, per poi portare lui stesso le mani in alto e posarle sul torace di Draco con la seria intenzione di spingerlo via

Ma non riusciva a farlo...

La luna era già alta nel cielo e si stanziava dietro la schiena della serpe rendendo i suoi contorni argentei ed eterei come quelli di un angelo

Quelle schegge di ghiaccio che erano i suoi occhi sembravano scavargli dentro l'anima ed il respiro, quello che riusciva a sentire ancora perfettamente contro la sua bocca, era veloce e spezzato... Come se Draco stesso non riuscisse a respirare, come se Draco stesso avesse paura... Come se Draco stesso, in quel momento, stesse lasciando cadere a terra una maschera che aveva indossato per talmente tanti anni da non riuscire più a capire dove finisse la sua identità ed iniziasse quella che gli avevano cucito addosso

E le mani di Harry si fermarono completamente su quel petto dove le ossa erano fin troppo percepibili sotto le sue dita e dove quel cuore, un cuore che non aveva mai mostrato, batteva così tanto velocemente da risuonare sui polpastrelli del corvino come se fosse un tamburo

H:" Tu... c-che...che cosa stai facendo?"

Le labbra di Draco sfiorarono quelle del minore per un minuscolo secondo, un pezzo di epidermide che probabilmente era sfuggita al suo ferreo controllo, prima che il biondo riaprisse le palpebre che aveva momentaneamente chiuso e piantasse di nuovo gli occhi nei suoi

D:" Che importa? Tanto...tanto mi perdonerai anche per questo vero?"

Le mani di Draco salirono ancora sui fianchi del Grifone, che sentì una goccia di sudore scivolargli gelida sulla schiena, prima di scivolare più indietro e fermarsi una sulla base della sua schiena mentre l'altra gli si incastrò in mezzo ai capelli

D:" Dimmi che mi perdonerai ... Harry "

La sorpresa di sentirsi chiamare per nome paralizzò per un attimo il corvino, il respiro che gli si mozzava in gola ed il cuore che gli si rigirava nel petto, non rendendosi conto di ciò che stava succedendo finché quella bocca non era già sulla sua ed il suo corpo veniva spinto ancora di più contro quel muro

Le sue labbra si aprirono per cercare di dire qualcosa ma quando quella lingua umida si scontrò contro la propria, Harry non aveva più nemmeno le forze per potersi opporre e ciò che stava succedendo

Le loro bocche iniziarono ad inseguirsi frenetiche, un susseguirsi di ansimi e piccoli morsi, mentre le mani di Harry salivano ed andavano ad allacciarsi dietro la nuca di Draco attirandolo ancora di più a sé e ribaltando le iridi dietro le palpebre ormai chiuse quando lo sentì spingere in avanti il bacino fino a farlo gemere

Quel suono sembrò quasi uno scoppio in mezzo al buio, una scheggia di razionalità che li fece immediatamente separare, ed Harry si ritrovò a rimanere a bocca aperta mentre Draco si allontanava velocemente da lui spalancando gli occhi come se non sapesse nemmeno lui cosa diamine aveva appena fatto

E rimasero entrambi così, destabilizzati, confusi ed in silenzio, finché un pop risuonò nella notte portandoli a girarsi e portando Harry a spalancare di più gli occhi sentendosi letteralmente morire

Mentre Ginny Westley, in tutto il suo splendore, appariva davanti a lui