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L'aria della sera era fresca e pulita
Questa era la prima cosa che Draco aveva pensato uscendo dalla tana, un letto di stelle che calamitava il suo sguardo verso l'alto, per poi sospirare appena e continuare a camminare verso il piccolo capanno degli attrezzi sentendo Harry camminare dietro di sé...
Era vero...lo aveva sognato..
Draco poteva ricordarsi ancora quante notti aveva passato ad immaginarsi insieme a lui quando era un bambino ed Harry Potter era letteralmente il suo mito
E di chi non lo era?
Quel bambino straordinario aveva resistito al signore oscuro!!!
E Draco era troppo piccolo per capire che quell'eccitazione, quell'ammirazione, quel senso di invidia misto a venerazione, lo avrebbe portato prima o poi ad andare contro la sua stessa famiglia...
Già...
Draco era troppo piccolo ed in casa Malfoy era considerato alla stregua di un trofeo che doveva innalzare il nome della famiglia e renderli orgogliosi di avere un perfetto figlio e non di certo una persona che era degna di così tanta fiducia da fargli capire, fin da subito, che lui Harry Potter lo doveva odiare
Un sorriso sarcastico si aprì sul volto dell'algido Serpeverde, il cappotto lungo e dal taglio classico che ondeggiava dietro la sua schiena come un mantello, prima di prendere una profonda boccata ed alzare il bordo del labbro girandosi indietro
D:" Allora? Di cosa volevi parlare con così tanta urgenza?"
La schiena diritta...
Il volto composto ed il corpo elegante messo in una posa che urlava soltanto ricchezza e saccenza
Ecco come apparve Draco davanti agli occhi annebbiati dall'alcol di Harry
Un saccente so tutto io che aveva sempre avuto il coltello dalla parte del manico e che non aveva mai dovuto sporcarsi le mani o percepire cosa fosse un no
Un borioso ed arrogante figlio di papà che gli ricordava talmente tanto Dursley, ai tempi di Hogwarts, che aveva fatto persino fatica a non colpirlo con un'anatema che uccide quel giorno che il falso Moody ne aveva spiegato l'utilizzo in classe
Da sempre Draco Malfoy gli aveva smosso qualcosa dentro
Un senso di fastidio e rabbia e violenza
Una voglia matta di vedere quella perfezione cadere al suolo e strisciare come la serpe che sicuramente era...
Ma ora, con la mente annebbiata e davvero troppo whisky in corpo, Harry tornò a guardarlo pensando a ciò che era successo ed a ciò che il biondo gli aveva detto in camera
Lo guardò bene, aiutato dalla poca razionalità che quella bevanda gli aveva lasciato, e forse per la prima volta si soffermò davvero ad osservarlo senza la pressione di dover per forza essere il prescelto e senza quella smania di dover per forza scegliere le persone "giuste"
Lo sguardo del Grifone scivolò sul lungo cappotto fino a notarne qualche bordo sfilacciato sulla base..
Fece risalire gli occhi fino a notare qualche piccolo difetto anche nei pantaloni, che sembravano consumati sulle ginocchia e vicino alle scarpe, per poi guardare anche la camicia e notare quanto sembrasse vecchia e consunta ad una seconda occhiata
Com'era diventata davvero la sua vita?
Dopo il crollo di Voldemort la famiglia Malfoy, o perlomeno ciò che ne era rimasta, aveva dovuto pagare una cifra talmente tanto alta, di danni alle vittime, che anche la sua camera blindata alla Gringott non sarebbe minimamente bastata
Gli era stato lasciato l'utilizzo della villa, dove il biondo aveva continuato a vivere insieme ad Astoria ed al piccolo Scorpius, ma per il resto che cosa avevano
I Greengrass erano una famiglia influente e potente, anche quello era vero, ma mai come loro...mai nemmeno paragonabile allo stile di vita idilliaco a cui era abituato quel pallone gonfiato di Draco Lucius Malfoy
E poi?
Harry sollevò ancora lo sguardo, gli occhi verdi che si muovevano con lentezza e cercando di assimilare più dettagli possibili, per poi fermarsi in quelle schegge di argento liquido che erano quelli di Draco
E dio...
Quanto fu devastante per Harry, che lo aveva sempre visto come la perfezione scesa in terra, notare quanto dolore si celasse in quelle iridi chiare? Quanta tristezza ci fosse? Quanta pena?
La gola del Grifone deglutì a vuoto, soffermando lo sguardo su quella pelle di porcellana che non mostrava nemmeno un accenno di barba, per poi barcollare indietro ed aprire la bocca cercando di dire una qualsiasi cosa che avesse un senso compiuto
D:" Così mi consumi sfregiato! Che c'è? Non hai mai visto un...."
H:" non è colpa tua "
Le parole uscirono dalla gola di Harry prima ancora che il corvino se ne accorgesse, facendo incrinare per un secondo la patina austera del maggiore, ed il grifondoro si ritrovò quasi a ridere quando si sostenne ad una parete del piccolo capanno e piegò completamente la testa in avanti
H:" N-non... n-non è colpa tua Malfoy ed io... i-io voglio davvero diventare tuo amico "
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