Capitolo 24
Bevvi un sorso d'acqua e vidi Rose lanciarmi l'ennesima occhiata.Era tutta la sera che mi scrutava quando pensava che non stessi guardando.
Posai il bicchiere.
-Rose-feci avvicinandomi-parliamo?-
-Non mi va-sbuffò lei.
Il linguaggio di Rose è difficile,ma capii che era un sí.
-Contenta?-chiesi cercando di sembrare non curante.
-Di cosa?-
-Del fatto che me ne vado.Non è ciò che hai desiderato dall'inizio di quest'estate?Dalla prima volta che ho suonato il campanello?-
-Sí-annuí-tutto qui?-
Annuii a mia volta e lasciai che si allontanasse.
Poi me ne andai anche io,lontano dagli altri,in casa.
Ispirai.Quella casa aveva un buon profumo.Un profumo che odorava di una casa vera,non quello che c'era in casa mia.
Sperando che nessuno mi notasse,salii di sopra e entrai in quella che era stata la mia stanza.Era molto più piccola di quella che avevo,ma molto più mia.Sospirai.Il mio baule già pronto era ai piedi del letto.Presi una cosa dall'armadio.Continuai a salire e aprii la porta della camera di Rose.
Assorbii tutto con gli occhi,chiedendomi se ci sarei mai tornato.Poi posai la busta sul letto,quello stesso letto su cui avevo dormito con lei.
Sorrisi e diedi un'ultima occhiata alla stanza prima di uscire.
Non tornai alla festa,entrai per l'ultima volta nella mia stanza e mi addormentai.
Il mattino dopo,la casa era silenziosa.
Quando scesi a colazione trovai,però,Rose seduta sulla credenza.
Era come l'avevo vista la prima volta che ero arrivato dai Weasley.Scalza,con una maglia lunga,i capelli indomabili.Stringeva tra le mani un barattolo di yogurt e ne prendeva grandi cucchiaiate a cui non sembrava dare molta attenzione.
-Buongiorno-bofonchiai inforcando gli occhiali.
Alzò lo sguardo di scatto.Aveva qualcosa di strano.Sorrideva,ma in modo assurdo.Sembrava quasi folle.Era come se stesse piangendo talmente tanto da ridere.Un po' come quando l'acqua è talmente calda da sembrarci fredda.
-Buongiorno-rispose.
-Problemi con la bacchetta?-
-No,me l'hanno ridata-
-Non sembri entusiasta-
Non rispose.Saltò giú dalla credenza e prese una mela che addentò subito.
Sentii il rombo di un motore,fin troppo familiare.
-È arrivato mio padre-dissi,anche se ero certo che lei avesse sentito.
Per l'ennesima volta,non rispose.Salí di sopra e io feci lo stesso per prendere il mio baule.
Mi chiesi se sarebbe scesa a salutarmi e ,mentalmente,ripetei il discorso della sera prima.Era felice che me ne andavo,dunque perché darsi tanta pena?Ciò che aveva fatto Al alla fine non era servito.
Con il baule,ridiscesi in fondo alle scale.
Salutai Hermione,Ron e Hugo.Lanciai un'ultima occhiata alle scale,un'ultima speranza,poi uscii.
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