Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 19 • Lettera


Erano già passate ore da quando il dolore era apparso. Si sprigionava da uno di quei nuovi segni neri che ora decoravano la mia pelle in modo indelebile. Era un bruciore che pulsava a intermittenza, e che non sapevo come lenire.

Mi trovavo sotto la Statua del Sole, appoggiata al marmo. Dietro di me scorreva l'Elemento della Luce, potente e puro tanto quello dentro di me sembrava fievole, contaminato. Mi sentivo sporca, piena di quella maledizione che era diventata il centro dei miei pensieri ancor prima che ricevessi i marchi.

Quando il dolore montò più forte, capii subito che William si stava avvicinando. Era come se la maledizione mi stesse invitando a farlo lì, a ucciderlo senza attendere.

«Dovresti andartene» mugolai.

Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Non concepivo come lui potesse avvicinarsi a me.

Mi chiesi come facesse a sembrare così calmo. Il suo volto trasmetteva una tranquillità che mi sembrava inconcepibile, in quel momento. Era davvero così facile per lui rinunciare alla propria vita per salvare il regno? Non capivo cosa pensasse davvero ed ero quasi sicura che non mi avrebbe rivelato i suoi veri sentimenti.

Mi sentivo fragile come un bicchiere di cristallo, come se un semplice soffio potesse farmi cadere e frantumare in mille pezzi. Avevo l'impressione che anche lui mi considerasse così in bilico, a un passo dal perdere la testa. Forse era per questo che, in quel momento, preferiva non parlarmi direttamente di quello che ci sarebbe aspettato.

Si accovacciò, lasciandosi cadere di fianco a me. Si sporse leggermente in avanti per guardarmi.

«Me ne andrò presto» rispose. «Non vorrei dovermene andare, ma... ma ci rivedremo.»

Avrei voluto urlargli di non lasciarmi da sola. E allo stesso tempo avrei voluto gridargli di andarsene e non tornare mai più. Volevo che se si nascondesse il più lontano possibile, ma avevo paura di non riuscire a gestire da sola quello che provavo. Avevo bisogno che Will rimanesse a tranquillizzarmi, a dirmi che avremmo trovato la soluzione a tutto quel casino.

«Fanno male?»

«Bruciano come se avessi il braccio in fiamme.»

Il dolore divenne più intenso quando Will mi prese la mano. Scoprì l'avambraccio, esponendolo alla luce delle lune. Li elencai col pensiero: Terra, Acqua, Aria, Fuoco e Luce. Il Marchio del Sole era già circondato da minuscole venature nere, appena accennate. Mi sentii ancora più a disagio e mi tirai giù la manica della giacca.

Will non insistette, ritraendo con delicatezza la mano.

«Non appena sarà sorto il sole, riprenderemo la Via dell'Angelo per tornare a Elyiria» disse.

«Dove andremo?»

«Voi raggiungerete il Tempio degli Dèi di Pyros.»

Non era necessario dire dove sarebbe andato lui. Sarebbe tornato da suo padre, sedendosi alla sua destra nel momento in cui gli Jarl di tutta Elyria si sarebbero riuniti.

Mi abbandonai alla sua spalla. Avevo bisogno di sentirlo vicino, nonostante ciò aggravasse il dolore al polso. Per qualche ora volevo solo sentire la sua pelle a contatto con la mia e dimenticarmi di esistere.

«È strano» sussurrai. «Mi sento più leggera, libera dalla Caduta. Ma allo stesso tempo mi sento crollare sotto tutto questo potere. Ho paura di farmi sopraffare da lui. Non ero pronta ad accoglierlo dentro di me, ad affrontare tutto questo. Io... io non so se riesco a controllarlo. E se fosse lui a controllare me? E se la mia parte di Dominus dell'Ombra fosse più forte?»

Scossi la testa, sconsolata.

«Sono più consapevole di quella parte di me che di tutte le altre. Quasi mi sentissi più affine ai miei poteri oscuri. Non so se è questo morbo che mi fa sentire così, ma è orribile.»

Cadde il silenzio per qualche minuto. Mi servivano certezze. Volevo sapere che provare tutto quello era normale, che dovevo solo abituarmi e imparare a sopprimere i poteri dell'Ombra. Ma nessuno poteva sapere come sarebbe stato.

«Per quel che ne sappiamo,» sospirò Will, «non ci sono mai stati altri Domini come te. Dovrai scoprire da sola cosa significa essere un Ibrido Luce e Oscurità. Nel bene e nel male. Sei forte, Eve. E sei tu a decidere chi ha il controllo. Sono i tuoi poteri ad appartenere a te, non sei tu che appartieni a loro.»

«Non riesco ad accettare questa situazione.»

«Non devi farlo per forza, Eve. La devi affrontare, la devi combattere il più possibile. Nemmeno io la accetto, non ne sono in grado. Ma ho capito che non devo farlo per forza, non è necessario. Bisogna solo trovare il coraggio di vivere quello che succederà, nel caso non si troveranno soluzioni.»

«Lo fai sembrare così semplice» dissi.

Mi mossi per lasciarmi avvolgere dal braccio di Will. Sentii la busta che mi aveva consegnato il signor Davis sbattermi contro il petto. Sussultai quando mi resi conto di poter finalmente leggere le parole di mia madre, scritte in koleosiano.

«Che succede?» Will si allarmò.

Con la mano tremante estrassi la busta dalla tasca, mostrandogliela.

«Mia madre mi ha lasciato una lettera» risposi, agitata. «Me l'ha data Davis qualche ora fa. Ora dovrei essere in grado di leggerla.»

«Sei sicuramente in grado.» Will si rilassò di colpo. «Devi solo capire quando e se vuoi leggerla.»

Ne avevo il coraggio? Fino a quel momento mi ero convinta di voler sapere quello che pensava mia madre, di voler sapere quello che aveva voluto scrivere nei suoi diari in una lingua comprensibile solamente a lei. Pensavo di voler sapere cosa fosse davvero successo e quali ragioni ci fossero alle sue decisioni. Dentro ai diari potevano pure esserci informazioni importanti che avrebbero aiutato tutti.

Ma d'improvviso mi resi conto che sarebbe stata una delle cose più difficili che avessi mai fatto.

«Se vuoi farlo, io sono qui con te» mi sussurrò Will dolcemente, capendo la mia difficoltà. «Non sei da sola.»

Presi un respiro profondo. Capii che dovevo affrontare la cosa in quel momento, finchè lui era con me. Mi dava la forza che era necessaria.

«Questo è il momento giusto per farlo...» mi costrinsi a dire.

Will sapeva che non ero così convinta, sapeva che avevo paura di scoprire cosa mia madre mi avesse detto in quella lettera.

Gli diedi il compito di aprirla al posto mio. Delegai quel difficile gesto. Con mani decise e ferme, a differenza delle mie, spezzò la cera e aprì la busta. Rimasi terrorizzata a guardarlo estrarre i fogli di pergamena contenuti al suo interno. Me li porse delicatamente, guardandomi dritta negli occhi per chiedermi silenziosamente se fossi davvero pronta.

Aspettai qualche secondo, annuii e poi la presi fra le mani.

«Aspetta, c'è anche qualcos'altro.»

Infilò le dita. Estrasse una collana d'oro bianco, dalla quale pendeva un ciondolo rosso, che rifletteva la luce delle quattro lune. Will allungò la mano, per permetterci di osservarla meglio.

«Un Diamante Arcano» sussurrò Will, preso alla sprovvista. «Vedi il bagliore rosso al suo interno? Si dice che sia una piccola parte dell'Elemento. I Diamanti Arcani sono cinque per ogni elemento... ordinario. Più uno per quello della Luce e nessuno per l'elemento dell'Oscurità. Alcuni sono dispersi, altri appartengono a famiglie di Elyria e qualcuno si trova custodito nella Reggia Azzurra. Erano incastonati nella corona di cristallo del primo re di Elyria.»

Lo avvicinò ai nostri occhi.

«Osserva bene, non è un semplice rubino, né un diamante rosso. Se avessimo una lente d'ingrandimento potremmo essere in grado di vedere la sottilissima incisione del simbolo del fuoco sulla sua superficie. Si dice anche che chi lo indossi tragga potere dall'Elemento. Mio padre ne porta uno dell'Acqua al collo...»

Will si girò verso di me e, con mani esperte, aprì la chiusura della collana e me l'allaccio sulla nuca. La pietra si scontrò con il ciondolo della rosa dei Wright. Era strano, quella pietra sembrava avere un proprio battito: l'Elemento sembrava pulsare a ritmo regolare contro il mio petto; presto cominciò a farlo coordinato con quello del mio cuore.

Fu quello il momento in cui trovai davvero il coraggio di aprire i fogli di pergamena e leggere la lettera.

7 febbraio 2001

Mi sento strana a riportare qui, nero su bianco, quello che ti vorrei dire di persona fra dieci, quindici anni. Ritrovarmi a farlo non fa che rendere più reali i miei timori, renderli molto più vicini. Significa affrontare l'idea di non crescere assieme a te.

Vivo nell'incertezza di non sapere cosa ne sarà del tuo futuro. Ho paura. Paura di quello che ti potranno fare se scoprissero che sei nata. Ho organizzato tutto, mi sono preparata insieme a Elwyn nel caso ci trovino.

Quello che lui non sa è che, se dovesse succedere, rimarrei indietro ad assicurarmi che voi tre scappiate sani e salvi, lontani da qua.

Non potrei vivere da sola, sapendo di aver condannato l'uomo che amo alla prigionia e alla morte per alto tradimento. Da sola a crescere voi due. So per certo, che se saremmo costretti a mettere in atto il piano, lui farà ciò che è meglio per te e potrà vivere. Abbiamo concordato che, se dovesse succedermi qualcosa, ti nasconderà e tornerà nei Ribelli per controllare la situazione dall'interno. Ho fatto in modo che qualunque Dominus tenti di portarti via, non riesca nel suo intento.

È stato un incantesimo potente, quasi ho prosciugato tutto il mio potere. È stato rischioso, ma ne è valsa la pena. Solo chi amerai nel profondo del tuo cuore potrà farlo, al compimento dei tuoi diciotto anni.

Quello che più mi fa paura è che non posso essere sicura di poterti proteggere sempre. Ora sono qui, posso farlo. Ma chi mi può assicurare che sarà così anche domani, e dopodomani? E se qualcuno avesse capito, anche solo intuito quello che è successo?

Elwyn è così ottimista... è convinto che riusciremo a scappare da Fyreris e a raggiungere il Mondo degli Umani, dove saremo al sicuro e dove potrai crescere finchè non sarà il momento di affrontare la profezia.

Sei destinata ad avere una vita straordinaria, ma anche ad avere responsabilità così grandi che ti terrorizzeranno. Arriverai a sperare di essere qualsiasi altra persona piuttosto che compiere scelte dolorosissime.

A volte le scelte giuste sono quelle che non vorresti mai compiere. Sono quelle che ti obbligano ad andare contro te stessa, contro ciò che desideri. In quei momenti ti ritroverai a decidere se dover dare ascolto o al tuo cuore, o alla ragione. Non ti posso dire chi sia giusto ascoltare, anche perchè nella mia breve vita ho per lo più fatto scelte sbagliate. Devi solo raccogliere tutti gli elementi possibili e poi tentare. Ti capiterà di sbagliare, di farti offuscare troppo dai sentimenti. Ma è umano. Sarà ciò che ti mantiene legata alla tua umanità.

Gli dèi solo sanno quanto avrai bisogno di tenertela stretta.

Devo dire la verità, te lo devo.

Se dovesse mai succedermi qualcosa, non voglio che la verità muoia con me. Sarebbe più semplice informare Elwyn, dirgli quello che è successo, chi era tuo padre. Ma... per queste cose sono sempre stata una codarda. Non voglio neanche che questa verità sia per lui un peso troppo grande da portare.

Tuo padre si chiama Altair Blair, il figlio del Reggente di Pyros. O meglio, suo figlio adottivo. Lord Blair lo ha trovato sulle rive del fiume Lavaeris, abbandonato assieme a un unico biglietto che rivelava la sua vera natura di Dominus della Luce e il suo nome. Lord Blair decise di non abbandonare il neonato, assieme alla moglie. Hanno sempre mantenuto il segreto su chi fosse davvero. Infondo assomigliava al reggente. Nessuno ha mai sospettato niente, tanto meno io, quando lo incontrai.

Gli parlai per la prima volta una notte che stavo rientrando di nascosto a casa. Ero rimasta in giro fino a tardi, e sapevo che mia madre mi stava aspettando alzata, pronta a urlare.

Lo incontrai per strada.

Mi fermò e cominciò a parlarmi. Non so quanto tempo rimanemmo lì. Ma ricordo come se fosse ieri quello che provai subito dopo. Al era un ragazzo carismatico, che sapeva come parlare per attirare l'attenzione. Mi disse che lo aveva colpito trovare una ragazza in giro per le strade da sola a quell'ora e si offerse di accompagnarmi.

Fu quasi amore a prima vista. Dopo quella notte, Al mi cercò e mi ritrovò ancora, e ancora.

Cominciammo una relazione senza dirlo a nessuno. Lui sarebbe successo a suo padre come Reggente e tutti da lui si aspettavano che avrebbe trovato una moglie di una nobile famiglia di Pyros. Nessuno avrebbe accettato una giovane ragazza irrequieta come me. Per non parlare del fatto che nemmeno la mia famiglia, ribelle, me lo avrebbe permesso.

Ma a me andava bene così. Volevo vivere la passione del momento, quel sentimento totalizzante.

Ovviamente ero al settimo cielo quando mi disse che era come me. Io glielo rivelai a mia volta. Vivemmo mesi bellissimi. Mi spiegò tante cose sulla mia natura, sulla storia dei nostri antenati.

Finchè qualcosa cambiò. Cominciò ad avere poteri strani, come quello che gli permetteva di portarmi nel Mondo degli Umani. Un minuto prima eravamo in un vicolo sperduto di Fyreris, il minuto dopo eravamo in America. Divenne irrequieto, sempre più ossessionato dalla sua posizione di erede e cominciò a promettermi di tutto. Divenne quasi morboso. Ma io ero così incantata da lui e dalla nostra storia che non ci facevo caso. Me ne rendo conto solo adesso.

Ero così assuefatta che mi non mi ricordai della profezia che tutti sapevano.

Finchè non rimasi incinta e lui sparì.

In quel momento mi cadde il mondo addosso e mi ritrovai sola. Mi ci volle un po' per affrontare cosa fosse successo. E per accettarlo. Ma ebbi la forza di reagire e di capire di non poter rimanere a Fyreris, dalla mia famiglia.

Saremmo state in pericolo, io e te. Da tempo correvano voci su come i Ribelli e il Re avrebbero voluto usarti a loro vantaggio. Sfruttare la tua Caduta per vincere e per essere potenti come mai nessuno era stato.

Scappai, e raggiunsi Elwyn disperata. Era, ed è, l'unica persona di cui mi potessi fidare. Non ci parlavamo da quando lui si era sposato.

È stata la scelta migliore che potessi fare, amore mio. E odio il pensiero che non potremo essere una famiglia, noi quattro.

Nonostante quello che provo ora per Elwyn... nonostante quello che, inconsapevolmente, ho sempre provato per lui, non rimpiango quello che è successo fra me e tuo padre.

Non saresti qui.

Ma senza Elwyin non sarei così sicura che, se dovesse succedermi qualcosa, tu saresti al sicuro.

E ora arriva la parte più difficile che mi ritrovo a scrivere. La vera ragione per la quale tu sei il Dominus più potente e pericoloso che sia mai esistito. Ne ho avuta la conferma solo quando sei nata. Quando ho visto i tuoi occhi.

Tuo padre era già caduto quando rimasi incinta. Era già un Dominus dell'Ombra. Tu sei il primo Ibrido fra Luce e Ombra. Non so cosa significhi questo, non sono ancora pronta per scoprirlo.

Spero di poterlo fare con te. Di poterti crescere, insegnare quello che so e imparare assieme a te quello che ancora non so. Lo spero davvero tanto amore mio.

Voglio poterti vivere, vivere la tua infanzia e la tua adolescenza.

Non so se succederà. Ogni giorno che passa, l'istinto mi dice che non saremo così fortunate, io e te.

Ma ti prometto che, qualunque cosa succederà, cercherò di renderti fiera di me.



Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro