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Capitolo 22

Venerdì 13 Ottobre

《Sì nonna, è qua. È appena arrivata, stai tranquilla. Risolviamo subi... Sì...》Berto appoggia il cellulare sul suo scrittoio《Vuole che metta il vivavoce》
Giustifica il gesto《Ok nonna, sei in viva voce. Ti sentono》

《Ciao nonnina》saluta Flavia, la sorella di Berto, che è seduta sulla poltroncina al mio fianco.

《Buongiorno sig.ra Franca》la saluto anch'io.

《Buongiorno ragazze care. Buongiorno.》si sente solo la sua voce nello studio d'avvocato familiare《Stella miraccomando racconta tutto per bene. Racconta i dettagli. Fatti aiutare. Voi ragazzi aiutatela. Mi fate stare tranquilla?》parla con un filo di voce ma con la sua solita determinazione che non l'abbandona mai, neanche nelle condizioni in cui si trova.

《Sì nonna, te l'ho già detto. Non devi preoccuparti. Ti aggiorno》la tranquillizza teneramente, in un modo insolito che riserva solo per la sua cara nonna.

《Questa storia è andata avanti più del dovuto...》

《Nonna...》la interrompe Flavia avvicinandosi al telefono in modo che la possa sentire meglio《Risolviamo. Va bene? Ora ci facciamo raccontare tutto》

《Grazie signora Franca. Stia tranquilla》le parlo anch'io forse non ringraziandola abbastanza per il pensiero che ha avuto per me. Anche lì in ospedale, piena di dolori, ha pensato a me. Devo ringraziarla sì, probabilmente senza questa spinta avrei lasciato decorrere ancora i fatti.

《Ciao nonna. Riguardati. Ti voglio bene》la saluta Berto sedendosi comodo sulla sua di poltrona posta dinnanzi a noi dietro la scrivania.

《Ciao Berto, caro》Saluta la signora Franca.

《Allora... Incominciamo》libera la sua scrivania dal cellulare, penna e fogli disordinati《Raccontaci un po' 》appoggia le braccia sullo scrittoio pronto ad ascoltare ogni parola.

《È iniziato tutto una sera... una notte in realtà, era tardi mi ritiravo dal Sunshine verso la casa al mare. Sono rimasta a dondolarmi per un po' sul dondolo fuori casa e in quel preciso momento ho ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto del tipo "Vorrei dondolarmi con te!". Chiaramente lì fuori c'era qualcuno che mi osservava》preciso la strana coincidenza che quella notte mi ha accaponato la pelle per la paura.

《Mostrami il numero》avanza la mano per la presa del cellulare

《Ecco》lo cedo.

《Poi...》mi incita a continuare mentre si segna su un foglio il numero

《Ho ricevuto un altro messaggio, ero a Barcellona. Allegata alla foto di me che ballo sulla terrazza del Sunshine, mi ha scritto che gli manco e che mi ha perso di vista》

《Tu gli hai mai scritto? Chiamato?》indaga.

《Noo... non l'ho mai scritto. Ho ricevuto una rosa gialla al Sunshine, dopo un fine serata mi è stata consegnata dal proprietario, pare che l'abbia trovata verso la direzione sul bigliettino vi era indicato il mio nome. All'interno un semplice puntino. Nient'altro》

《Ok. Poi...》

《Al rientro da Barcellona mi attendeva un'altra rosa gialla. Questa volta era nel vaso di vetro sul tavolo posto nel mio terrazzino》mi stringo tra le braccia pensando a quel qualcuno che si trovava nel mio terrazzo. Dal rientro da Barcellona ho paura di uscire la fuori.

《Mmm... violazione di domicilio...》

《Non solo...》aggiungo perché non finisce qui quanto successo su quel terrazzo《ero rientrata in casa con Gabriele》

《Gabriele, il ragazzo di ieri sera immagino?》

《Sì, lui. Eravamo in casa e abbiamo sentito un forte rumore di vetri infranti. Quando ci siamo affacciati quello stesso vaso che i giorni prima conteneva la rosa gialla era infranto per terra》

《Non pensi possa essere una coincidenza?》chiede dopo aver appoggiato il mento sulla mano.

《L'ho pensato. Ma un vaso che pesa tantissimo, che è restato lì per anni, senza un filo di vento, né mai vista presenza di gatti in giro... come può cadere da solo?》dico convinta 《e guarda il caso: proprio durante un momento piacevole con Gabriele.》

《Su chi vanno i tuoi sospetti? Hai qualcuno in mente?》chiede questa volta Flavia che fin'ora è rimasta in silenzio ad ascoltare.

《Luca. Credo sia Luca》Escono parole sicure dalla mia bocca.

《Chi è questo Luca?》si informa.

《Racconto io Stella?》chiede Berto e continua solo dopo un mio cenno del capo《Per dirla in breve è un emerito coglione. Nel dettaglio è un tipo con cui stava Stella un po' di anni fa era un bravo ragazzo: aveva trovato un lavoretto e faceva parte di un gruppo musicale. Col tempo la faccia d'angelo ha incluso nel suo giro di amicizie tipi poco raccomandabili e ha iniziato a fare uso di droghe. Nel frattempo Stella è rimasta incinta.》Berto ferma il racconto assicurandosi che continuassi a essere tranquilla 《Lui non ha voluto tenere il bambino e ha lasciato Stella non facendosi vedere in tutti questi anni. Non le ha mai chiesto nulla, nulla》riprende cauto, parlando con un tono sotto il suo solito《Intendo su Davide. Davide ha il cognome di Stella ed è cresciuto con le sole sue forze, in tutto e per tutto.》

《Chiaro!》intende la sorella.

《Adesso lui è tornato. Si è fatto vivo a Lecce qualche settimana fa. Pare perché il padre non stia bene, mi sono informato ieri sera》e volta lo sguardo verso me adesso 《In questi anni è stato spesso in centri riabilitativi pare che abbia esagerato con l'uso di droghe tanto da farsi aiutare. Non sono sicuro che adesso sia pulito》

Non mi sono mai interessata di lui. Dopo i primi mesi dall'abbandono non ho chiesto di lui mai a nessuno. Era un capitolo chiuso che non avrei mai più voluto riaprire. Mi dispiace se ha avuto dei gravi problemi, l'ho voluto bene, ma quei problemi non sono miei, non mi riguardano e non voglio ci sia alcun motivo perché io debba iniziare ad interessarmi.

《Perché credi che sia lui? È successo qualcosa tra voi in questi giorni?》Indaga Flavia.

《Sì, ci siamo visti la prima volta al Sunshine. Capita che nel locale ad inizio serata scendiamo verso la folla per fare un ballo, sono stata afferrata da lui inaspettatamente. Le sue intenzioni mi sono sembrate strane fin da subito, come se ci stesse provando... e la foto che ho ricevuto è proprio in riferimento a quella nottata. Poi l'altra sera, mentre eravamo al parco, ha attirato Davide con un cagnolino, non so neanche se sia davvero il suo. Davide si è avvicinato a lui che ha iniziato a parlargli e a mettergli la mano sui capelli. Io ero fuori di me ma sono sicura che alla fine quando mi ha parlato si è dichiarato, come se si pentisse di cosa ha fatto. Non è stato esplicito, ma non sono stupida per non capirlo》dico d'un fiato torturando i manici della borsa che ho sulla gamba.

《Cos'altro? Ti viene in mente altro?》questa volta incalza Berto.

《Beh sì》pensandoci ho in mente altro, mi è capitato di vederlo un'altra volta 《Ero sicura di aver visto bene la strada prima di attraversarla, non c'era nessuno, non c'era una macchina, nulla... eppure poco prima di arrivare al marciapiede opposto una moto ha rischiato di travolgermi》mi fermo ripensando all'accaduto.

《Eh?》mi ridesta.

《Mi sono salvata perché lui in quel momento ha fatto in tempo a prendermi e spostarmi... lì per lì mi sembrava il "salvatore"》insceno teatralmente con le mani

《E tu credi che non fosse lì per caso e che voleva farti credere di essere il tuo salvatore... giusto?》mi legge bene nel pensiero.

《Potrei sembrare paranoica, esagerata... ma ho messo assieme tutti i pezzi, non ho dormito per notti. Non ho detto nulla a nessuno per non coinvolgere altra gente e fare casini su casini》dico temendo di essere presa per la ragazza che si fa filmini in testa e ha bisogno di protagonismo. Ci sono troppe casualità, coincidenze così all'improvviso e credo sia tutto architettato.

《Bene se questo è tutto...》l'avvocato sembra concludere.

《Grazie Berto》 lo ringrazio prima che mi congedi.

《Aspetta...》esclama stupito《Dove vai? Ora è la parte più bella》

《Mmm?》resto confusa.

《Non l'hai fatto tu, ma è la prima cosa che farò io》riprende il suo cellulare.

《Cosa hai intenzione di fare?》chiedo curiosa.

《Semplice, conciso e veloce》 digita numeri sul suo di telefono e fa cenno ad entrambe di stare in silenzio. Dal suo cellulare in vivavoce squilli rompono il silenzio.

《Pronto!》risponde una voce maschile che conosco.

《Buongiorno. Chiamo da "Energia al suo servizio"》inscena Berto una delle chiamate da call center.

《Da chi? Non l'ho capita?》e quella voce la conosco bene. Sì.

《Chiamo da "Energia al suo servizio". Ci risulta non pagata la sua ultima bolletta 》continua l'avvocato la scenetta.

《Non conosco nessun "Energia al mio servizio". Non ho questa compagnia》e in quest'altre parole ho conferma di chi sia.

Ne resto stupita, forse delusa, perché non è Luca, no.

《Che c'è?》mi chiede Berto togliendo il microfono e applicando il muro alla chiamata.

《Ci deve essere un errore. Per quanto mi riguarda ho pagato tutte le bollette 》continua la voce a parlare dall'altro lato del telefono ignaro della storia inscenata per capire chi fosse.

《Questo non è Luca》dico certa.

《Ma hai capito chi è?》

Gli rispondo con il solo cenno del capo. Sì, ho ben capito di chi fosse quella voce.

《Va bene ci scusiamo. Abbiamo sbagliato numero. Buona giornata》chiude immediatamente la telefonata senza dar possibilità di risposta.

《Allora?》chiede Flavia 《Ti è chiara la voce?》

《Sì, sono certa... com'è possibile?》e questa volta me lo chiedo da sola. Devo imparare davvero a capire meglio le persone e chi ho davanti.

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