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Tradimento scoperto

Poche ore più tardi, i tre uscirono furtivamente dalla casa di Grimda. Nessuno c'era per la strada principale. Zerina condusse i due giovani attraverso un vicolo, che conduceva ad una strada secondaria parallela alla principale.

-Qui ci saranno meno vedette e guardie.- bisbigliò. Proseguirono dritti in fila indiana, in testa Zerina, Eryn in mezzo con l'arco teso, Drystan per ultimo con la spada sguainata. Osservavano attentamente ogni tetto, cercando nella nebbia fitta qualche segno delle guardie. Giunsero a lato del grande edificio, c'era una piccola porticina dalla quale entrarono. Zerina conosceva bene la pianta dell'edificio, presero le prime scale a destra per raggiungere le prigioni, quando furono bloccati dalle guardie, si voltarono per fuggire ma la via era bloccata da altre guardie e Grimda.

-Sapevo che avresti commesso questo errore. Gettate a terra le armi.-, i tre si guardarono e abbassarono le armi. Le guardie leste gliele tolsero e colpirono alla testa tutti e tre.

Drystan si risvegliò in una cella piccola, aveva freddo e la vista offuscata. Il bernoccolo in testa gli doleva, cercò di capire dove fosse. Vide nella cella a fianco la sua Zerina con un uomo seduto accanto a lei che cercava di svegliarla. Drystan cercò di parlare, di chiamare la maga ma era troppo intontito. Riusciva a malapena a sentire quello che diceva l'uomo:

-Zerina! Zerina svegliati!-, pian piano il giovane elfo riprese le forze, la vista migliorava, vide la maga svegliarsi intontita:

-Dove sono?-

-Cara sorella, ti sei svegliata finalmente.-

-Ladall! Fratello mio, finalmente ti vedo!-

-Eryn! Dove è Eryn?-, interruppe il giovane elfo, -non la vedo.-

-Sarà stata portata nella torre,- rispose l'uomo.

-Chi sei tu?- domandò Drystan.

-Mi chiamo Ladall, figlio di Benna, fratello di Zerina e purtroppo cugino di Grimda. E tu devi essere l'ultimo elfo.-, Drystan rimase sorpreso.

-Sì, l'incantesimo di mia sorella si è dissipato pochi minuti dopo che vi hanno messo in cella. Qui, ogni incantesimo si annulla, ma tranquillo. Le guardie non hanno ancora visto chi sei in realtà. Perché siete venuti qui?-

-A cercare informazioni.-, rispose Drystan, mentre Zerina si sedette dicendo:

-È una lunga storia, Ladall. Ma comincia, per favore, tu a raccontare cosa è successo.-, Ladall fece un respiro profondo, il volto sofferente, i suoi occhi avevano perso la luce della speranza:

-Tutto è cominciato tre mesi fa. La mattina proseguiva al solito, quando un piccolo esercito di Elfi Oscuri ci attaccò, ci radunarono tra il villaggio e le colline. Eravamo circondati e spaventati, ma non avevano ucciso nessuno, non era il loro intento. Comparve Phode, il generale di Sirob, alcuni di noi si ricordavano di lui. Ci disse che non ci avrebbero fatto del male, Sirob lo aveva mandato per liberarci dalla nostra prigionia, per ridarci ciò che ci apparteneva. Il suo intento era di averci come alleati, in cambio della nostra lealtà avremmo avuto di nuovo le terre che una volta ci appartenevano, avremmo potuto praticare di nuovo la magia alla luce del sole, vivere in tutta Ellania e non rilegati in un piccolo, brutto villaggio isolato. Noi non gli credemmo, neanche Grimda e siccome nessuno voleva allearsi con loro, disse:

"Per troppo tempo siete stati perseguitati e maltrattati dagli esseri umani, fatti di carne ed ossa come voi, dalla loro paura perché voi siete diversi. Avete un grande potere che tenete nascosto per il timore di essere uccisi o messi al bando. E in verità, vi dico che lo siete già. Siete schiavi della paura, schiavi del vostro potere. Sirob vi libererà, giudicherà chi è meritevole della sua grazia e li condurrà nelle terre che erano dei vostri avi, rivedrete il mare e le terre verdeggianti da cui provenite. Un tempo, non troppo lontano, siete stati marchiati e cacciati via dalle vostre terre da Elfi, Fate e Uomini, vi hanno distrutto rendendovi succubi e costringendovi a vivere in una terra aspra. Guardate, guardate lì, la Foresta di Marg, il destino che vi attende è quello." In quel momento, ci fu un gran silenzio, il vento sibilò attraverso la foresta facendo giungere a noi un suono malinconico e triste, un urlo soffocato di rabbia e paura che gelò i nostri cuori, poi il generale continuò:

"Ma ora basta, io vi dico che Sirob non permetterà a coloro che lo seguiranno di diventare alberi morti che tentano invano di succhiare linfa vitale da un terreno rosso sangue arso, non permetterà ai suoi maghi alleati di diventare spettri vendicatori erranti, ma Sirob vi darà la pace, vi darà Ellania se seguirete il suo comando. Ma non dovete agire da soli, dovrete obbedire a Sirob, solo l'obbedienza a lui vi ridarà il pieno ed arcaico potere che vi è stato tolto, strappato versando il sangue dei vostri avi. Quindi, la domanda che vi pongo è: chi di voi obbedirà a Sirob?".-

-Molti occhi cambiarono, compresi quelli di Grimda, come se l'odio che covavano fosse stato amplificato e spostato dal vero nemico ad un nemico fittizio, ma reale per loro. Grimda fece un passo in avanti, lo presi per un braccio per fermarlo, mi guardò con occhi malvagi e mi tolse bruscamente la mano proseguendo verso Phode. Fu il primo ad inginocchiarsi e ad abbassare il capo, altri seguirono il suo esempio: Merol, Aliva, Lindel, Trenil, Osar, Hium ed altri. Noi fummo condotti nelle nostre case e rinchiusi. Grimda, essendo stato il primo ad obbedire, divenne capo delle guardie. Phode si trasferì nella torre protetta da un incantesimo, per il quale non si vede. Il giorno dopo potemmo uscire e vivere la vita di tutti i giorni, sangue non fu versato ma tentarono ripetutamente di far obbedire altri abitanti, alcuni caddero, altri come me resistettero. Una notte ci riunimmo e decidemmo di combattere per avere la libertà, ma fummo scoperti e rinchiusi in prigione in attesa di giudizio di Phode.-

-Ma è terribile,- disse Zerina, -deve essere stato usato un incantesimo potente.-

-No, ne sono sicuro. L'unico incantesimo fu usato sul vento, che esattamente in quel momento portò le voci degli spettri. Mai avvenne che il vento portasse funesti suoni dalla Foresta di Marg. La speranza è morta, come morti erano i maghi.-, Ladall abbassò la testa.

-No fratello, usciremo di qui, libereremo gli altri e fuggiremo a sud.-

-E salveremo Eryn.- aggiunse Drystan, -ora cominciamo a pensare come uscire.-, si alzò, -se Eryn è nella torre, ci deve essere un motivo valido. Lei non ha poteri, ma è figlia della regina Saeg, potrebbe essere un bel tributo per Sirob.-, Drystan fremeva al pensiero che potessero fare del male alla fanciulla, il suo pensiero era fisso su di lei. La preoccupazione per la sua sorte non gli permetteva di essere lucido, di poter escogitare liberamente un piano per fuggire dalle prigioni.

-Va bene Drystan. Ora calmati.- disse Zerina, -avrei un'idea: le serrature sono tutte uguali, se riusciamo a prendere una chiave dalle guardie, riusciremmo a ad aprire tutte le celle e insieme disarmare le guardie. Ma come prendere la chiave?-, si fermò a riflettere, poi pose lo sguardo distratto sul giovane elfo:

-Ho trovato!-, Drystan e Ladall si avvicinarono alle sbarre che dividevano le due celle.

Poco dopo, Ladall gridò:

-Guardie, guardie, un elfo! Un elfo! Prendetelo finché dorme.-, una guardia si avvicinò-

-Perché dovremmo crederti Ladall.-

-Perché preferisco il mare e le terre verdeggianti promesse da Sirob, piuttosto che stare in cella vicino ad uno sporco Elfo Bianco, figlio dei distruttori della mia terra.-, la guardia sorrise e si avvicinò alla cella di Drystan, notò subito che era un giovane elfo ancora addormentato per botta ricevuta in precedenza. Aprì la gabbia ed entrò per afferrarlo, ma non fece in tempo che Drystan gli diede un pugno in pieno viso, prese la spada della guardia e lo colpì in testa con l'elsa. Prese la chiave e liberò prima Zerina e Ladall, poi tutti gli altri. Nel frattempo, le altre guardie stavano arrivando, i maghi scagliarono contro i nemici globi ferendo e stordendo. Uscirono in silenzio dall'edificio e tutti respirarono profondamente la gelida aria. Il vento tirava da ovest, Ladall condusse il gruppo di fuggitivi verso la torre nascosta. La mente di Drystan era fissa su Eryn, doveva salvarla, la avrebbe protetta sempre.

Ladall si fermò, la torre non si vedeva ma i maghi percepivano la sua esistenza, era davanti a loro. Ebbero un colpo di fortuna, perché alcune guardie stavano entrando. Quando qualcuno entrava o usciva, la torre riappariva. Fu in quel momento che Drystan avvistò un'entrata secondaria, la sua vista era eccellente. Il gruppo si precipitò ad entrare prima che la torre sparisse. In un attimo, erano riuniti in un piccolo atrio alla base della torre con un piccolo corridoio. Lo seguirono in silenzio fino ad una biforcazione, presero quella di destra che portava ad una scala tortuosa. Drystan ebbe l'istinto di salire le scale, seguito dagli altri, era come se Eryn se lo stesse chiamando. Spavaldamente proseguiva a salire le scale, non curante di incontrare eventuali pericoli, due guardie apparvero all'improvviso e furono colpite dai fuggitivi, il giovane elfo scavalcò i corpi e continuò a correre per le scale. Giunsero al primo piano dove trovarono altre guardie, alcuni maghi si fermarono a combattere, altri proseguirono per le scale. Ad ogni piano della torre, i fuggitivi si fermavano per combattere e poi proseguivano in meno persone, finché al quinto piano arrivarono solamente Drystan, Zerina e Ladall.

La scena che si presentava pareva strana, Eryn era seduta e legata ad una sedia al centro della sala, era sola. La fanciulla alzò lo sguardò verso il giovane elfo, Phode e Grimda apparvero ai lati.

-Il giovane elfo!-, Phode stava in piedi, la spada al fianco, severo e magro. I suoi occhi emanavano odio puro, il suo viso era magro ed incavato, la fronte rugosa era spezzata dai capelli corvini.

-Lascia andare Eryn.-, Grimda sfoderò la spada, Ladall e Zerina si posero tra lui e il giovane elfo. Phode scese i tre gradini che rialzavano la pedana dove stavano Grimda ed Eryn.

-Non posso, Sirob la vuole. Lui sa chi è lei e penso che anche lei voglia andare da lui. Sirob conosce il grande segreto che lei cerca di sapere da sempre: chi è suo padre.-, Eryn ne fu sconvolta, Drystan non riusciva a contenere la rabbia:

-Eryn non ha bisogno diSirob per sapere la verità, già la conosce.- e si scagliò su Phode con unfendente, il mago si scansò. La spada di Phode si sguainò da sola ad un cennodella mano del suo proprietario, il duello cominciò. Spada contro spada, mentreEryn era spettatrice inerme. Grimda rideva di gusto, Zerina gli lanciò una sfera,mancando il bersaglio. Grimda rispose all'attacco, colpendo il bersaglio,Ladall lo attaccò fisicamente atterrandolo, mentre Zerina si alzava ferita allaspalla. Intanto, Phode stava avendo la meglio sul giovane elfo, che era aterra. Eryn urlò il suo nome, non riusciva a muoversi. Phode sorrideva, Drystanla guardò e si alzò a fatica, prese saldamente la spada con entrambe le mani.Era ferito e senza energie, ma doveva continuare a combattere. Zerina e Ladallcolpirono simultaneamente Grimda che perse i sensi. Ladall liberò Eryn, si alzòdi scatto, avventandosi su Phode, la sua spada cadde. Phode tirò fuori ilpugnale che aveva alla cinta e colpì la fanciulla all'addome, la lama nonpenetrò molto, Eryn emise un urlo di dolore e si accasciò. Drystan infilzò lasua spada nel petto di Phode, il quale si dissolse in un fumo nero, che uscìdalla finestra. Ladall prese in braccio Eryn e il gruppo uscì dall'edificio infretta.

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