Capitolo 23
Mi sveglio circondata da un braccio possente e muscoloso. È Cole! Mi stranisco del fatto che non se ne sia andato, ma preferisco di gran lunga così. Controllo il letto di Josie che è vuoto e tiro un sospiro di sollievo, poi bacio la testa di Cole e la sollevo delicatamente da sopra il mio petto, poggiandola sul cuscino.
Contemplo i suoi lineamenti perfetti e lo accarezzo, prima i capelli, poi il viso, fino a scendere ai pettorali scolpiti, mentre lui è completamente immerso nel sonno. Poi mi avvicino al suo viso e lo bacio sul naso, facendolo svegliare. Mi sorride e mi stringe ancora più forte. Mi bacia delicatamente, essendo ancora un po' assonnato, e si stropiccia gli occhi.
<<Buongiorno>> sussurro.
<<Buongiorno piccola>> mi guarda negli occhi e sorridiamo entrambi. Mi piace questo soprannome. Mi fa impazzire!
Ci prepariamo prima dell'inizio delle lezioni e andiamo a fare colazione. Poi subito alla classe di letteratura.
<<C'è Josh>> mi irrigidisco vedendolo e Cole stringe più forte la mia mano. Ma lui non ci degna neanche di uno sguardo. È offeso e sofferente, ma devo stargli alla larga se non voglio mettermi nei guai con Cole, il ragazzo che amo veramente tanto.
Le lezioni passano velocemente accanto a Cole, che mi tiene la mano e mi bacia quando il professore non ci vede, e, come se fossero trascorsi solo pochi minuti, è già ora di pranzo.
<<Dove vuoi mangiare?>>
<<Non so, magari potremmo uscire dal campus>> propongo <<Non ho ancora avuto la possibilità di vedere Seattle>>
<<Vieni con me>>
Lo seguo con la mia mano nella sua. Mi fido di Cole.
Andiamo fino al parcheggio, mi apre la portiera dell'auto e mi bacia sulla guancia prima di richiuderla. Poi partiamo.
<<Dove stiamo andando?>> insisto impaziente.
<<Hai detto che non hai mai visto Seattle, quindi adesso ti porterò a vedere proprio Seattle>> mi sorride e questa volta sono io a baciarlo, alzandomi dal sedile.
***
<<Parcheggio l'auto qui, così possiamo andare a piedi>>
Attorno a noi ci sono grattacieli altissimi, che mi fanno quasi venire le vertigini. Cole se ne accorge, quindi mi circonda la vita con il suo possente braccio e mi attira a sé forte <<Tranquilla, ci sono qui io con te>> mi sussurra all'orecchio e mi bacia i capelli. Io sorrido timidamente, non so fare altro sotto il suo tocco. Mi sciolgo completamente e mi faccio travolgere dalle emozioni.
Ci fermiamo di fronte a un palazzo altissimo affamati. Cole mi invita a seguirlo dentro e usiamo l'ascensore fino all'ultimo piano, quindi ci accomodiamo in uno dei tavoli vicino alla vetrata di un ristorantino moderno. Da quassù la vista è mozzafiato e mi sembra di essere sopra tutta Seattle.
<<Ti piace?>>
<<È tutto meraviglioso! Come hai conosciuto questo ristorante?>>
<<Venivo qui da piccolo ogni sabato... con i miei genitori>> fissa il vuoto come se stesse ricordando il suo passato <<Loro sono...>>
<<Lo so>> gli prendo la mano sopra il tavolo. Cole rischia di piangere, quindi lo guardo negli occhi e gli porgo un sorriso comprensivo.
<<È difficile!>> scosta la mano da sotto la mia. Vorrei poter dire il contrario, ma quel gesto mi offende un po'.
<<Lo so amore>>
Improvvisamente sposta lo sguardo dalla finestra al mio volto stupito <<Amore?>> ghigna.
Non ci avevo nemmeno fatto caso <<No, cioè... amore come... ehm>>
<<Non vergognarti quando sei con me, Ella>> mi prende nuovamente la mano e me la bacia <<Sei bellissima>>
<<Grazie, Cole>>
<<Preferisco quando mi chiami amore, piccola>>
<<Ok... amore>> arrossisco. Gli è tornato il buonumore.
Insieme a lui sono stregata, senza fiato, sospesa in aria... e per lui è lo stesso.
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