Cara amica,

quella che sto per raccontarvi è una storia qualunque, ambientata in un paesino qualunque, con personaggi comuni, avvenimenti normali e una protagonista, nata qualunque, ma che ha rifiutato con tutta se stessa l'idea di rimanerlo.

Immagino lo abbiate capito che andrete a leggere la mia vita, o perlomeno me lo auguro, perché di fatto, vi ho sempre ritenuta una persona dotata di notevole arguzia.

Ad ogni modo, non temete il tedio, essa sarà edulcorata e abbellita fin dove necessario, in modo che il racconto diventi scorrevole, con tratti assai più piacevoli e appassionanti del reale.

Sarei una pessima scrittrice se non facessi uso del mio genio, non trovate?

Che sciocca! A cosa serve porvi questi quesiti, se tanto so già che non vi preoccuperete di rispondere. Siete arguta, certo, ma siete in equa parte riservata, ed è assai raro che mostriate il vostro interesse. Vi conosco e vi accetto con la vostra discrezione, ma ammetto, che di tanto in tanto mi piacerebbe ricevere un vostro riscontro. Basterebbe anche una sola riga di saluto, tanto da farmi sentire la vostra presenza.

Tralasciando questi pensieri sentimentali, che mal si sposano con la consapevolezza che ho del mondo, ora mi commiato.

Sempre vostra, Elizabeth.

*Spazio autrice*

Ciao a tutti/e, dopo un'infinità di tempo torno con una nuova storia vera, romanzata. Spero che possa appassionarvi come era accaduto con Carlo e Maria Amalia. 
A presto!