Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

introduzione

Nota autore:

Ok ecco la mia prima storia sui licantropi. Come avrete ben capito ho tentato di fare qualcosa di diverso. Non sarà facile capire la protagonista, ne tantomeno i licantropi, come sarà una vita senza amore? Spero che vi piaccia e buona lettura.

*****

Tutti mi conoscevano come la dea luna, ma il mio vero nome è Elieen. Il mio compito era quello di assegnare il proprio mate o la propria mate ad ogni licantropo. Non mi era difficile trovarli, mi bastava chiudere gli occhi e potevo vederli tutti: cosa facevano, cosa provavano e così via. Non è facile spiegare come sapevo con certezza che lui e lei e viceversa erano fatti per stare insieme, ma lo sapevo, mi bastava guardarli per capire che si completavano.

E parlo al passato perché dopo millenni ad accoppiarli in me crebbe un sentimento molto oscuro, un sentimento che una dea dell'amore non dovrebbe provare, ovvero invidia. vedevo dozzine di licantropi innamorarsi e trovare la propria anima gemella, purtroppo a me non era concesso perché innamorarsi avrebbe significato trascurare i miei doveri, e poi non esisteva una mia anima gemella, no, non per me. Sono una dea che può solo diffondere amore, ma mai riceverlo queste sono le regole, per quanto ridicole siano.

Ma ciò che mi fece infuriare maggiormente e che dopo che si ritrovavano io sparivo per loro. Inizialmente venivano spesso a pregare al mio tempio, poi però, era come se non esistessi più, ed infondo era normale, una volta che trovi la tua compagnia di vita io non sono più necessaria, ma un " grazie" sarebbe gradito.

Così stufa di tutto questa ingratitudine, smisi di accoppiarli, se io non potevo essere amata e venivo scordata, così, come se nulla fosse allora nessuno avrebbe più potuto amare. Che se la cercassero da soli, a me ormai non importava più. Sentivo così tanto rancore ed invidia che con il tempo questo mi incattivì parecchio, divenni: scontrosa, superbia, egocentrica, presuntuosa, arrogante; ero più arrabbiata con il mondo intero che solamente sui licantropi ad essere sincera, perché con il tempo iniziai ad odiare tutti e tutto.

Con i secoli mi dimenticarono e la storia della mate, dell'anima gemella divenne una leggenda, se non una favoletta da raccontare hai bambini prima di andare a dormire, niente di più, niente di meno.

Come divinità dei licantropi ovviamente gli assomigliavo molto, ma con alcune differenze, ad esempio: anch'io posso trasformarmi in un lupo, ma non un lupo qualsiasi, infatti sono molto più grande di un comune licantropo: più o meno sono due metri e dieci a quando sono a quattro zampe e per un lupo non è da poco, con il pelo lungo e bianco ed occhi così azzurri e chiari da ricordare il colore del ghiaccio.

Invece, nelle mie sembianze umane orecchie e coda da lupo non sparivano, anche in questa forma sono più tosto alta, di solito le licantrope sono per lo più tappe, mentre, io sono alta un metro ed ottantacinque, ho lunghi capelli neri con le orecchie bianche ben visibili sulla mia testa, occhi dello stesso colore di quando sono un lupo, alta, snella insomma come avrete ben capito do molto nell'occhio.

Sicuramente starete pensando, ma se sei una divinità non dovresti vivere in un tempio o altre scemenze simili? Bhe, si un tempo ci vivevo ma quando smisi di occuparmi dei licantropi fui automaticamente bandita. Non che me ne freghi qualcosa a dir il vero, anche se, un po' sentivo la mancanza di tutto quel lusso sfrenato che trasudava da ogni singolo oggetto del palazzo Divino. Perché è lì che vivevo.

******
1-Quattro anni prima.

Mi trovavo nella foresta della della Teiga, in Russia ad essere precisa. E grande e spaziosa, qui si vi erano tre clan di licantropi diversi spesso in lotta fra di loro, ma per mia fortuna non potevano percepirmi, perché a differenza di ogni singolo essere sulla terra io non ho alcun odore, di conseguenza sono come un fantasma che si aggirava nei dintorni.

Per il momento feci mia dimora in questo posto, trovai anche una raduna a cui non vi era il territorio di nessun licantropo, se non per qualche comune lupo che vi dimorava nei dintorni ma non mi davano fastidio, anzi, mi consideravano più come il loro Alpha, ma sono creature inferiori e normale che si sottomettevano al mio cospetto.

In compenso però divennero i miei occhi e le mie orecchie e se qualche licantropo si avvicinava,  grazie a loro ne ero sempre al corrente. Costruì una piccola casetta in legno, potevo farla più grande e maestosa, ma se volevo rimanere all'oscuro da tutti dovevo mantenere l'anonimato. Spesso mi chiedevo se la mia decisione valesse la pena per tutti questi sacrifici, ma poi, mi bastava ricordare l'ingratitudine di tutti quei cani bastardi per riportarmi sulla mia pista, non meritavano niente da me, ne ora, ne mai.

*******

*dal punto di vista di Alexander*

Noi lupi mannari fino da quanto ho memoria siamo stati un popolo guerriero, spesso anche in lotta fra di noi. Più la seconda ad essere preciso. La lotta e la sete di conquista non ci bastava mai, era come se stavamo cercando qualcosa che colmavamo con la violenza.

I saggi dicevano che un tempo la dea l'una ci accoppiava fra di noi trovando la nostra anima gemella ma non si sa perché, così, da un giorno all'altro è sparita. Ovviamente nemmeno loro avevano mai provato questa cosa chiamata "Mate" ma si bastavano su degli scritti di secoli orsono.

Il nostro branco ne aveva la più grande collezione; sono quaderni scritti da tutti gli Alpha che comandarono il nostro branco, non che io credessi a queste storie sono grande a bastanza da distinguere la realtà dalla finzione. Però erano belle favolette da sentire e solo gli scritti più antichi narravano di questa anima gemella, però essendo molto vecchi molte parti erano danneggiate, rendendo la lettura confusa ed incomprensibile.

Ricordo ancora che da bambino ci passavo delle ore a leggere quei quaderni, mi è sempre affascinato il passato, ma ora sono grande e non posso pensare a queste frivolezze, un giorno, non molto lontano sarò il futuro Alpha, ed essendo il branco più vecchio di tutti sulle mie spalle sarebbe gravata una responsabilità molto più grande che avrei potuto mai immaginare.

Quella sera per smaltire un po' di stress organizzai una battuta di caccia assieme a mio padre Aaron, e mio zio il beta, Bastian.

Organizzavamo spesso delle battute di caccia fra noi, era molto divertente soprattutto uccidere. A differenza di quello che si possa pensare lo facevamo solamente per sport, alle volte nemmeno c'è le mangevamo. So che è sbagliato, ma non me ne fregava più di tanto e questo vale anche per gli altri della nostra razza.

«Ehi, Alexander ti ricordi di quando abbiamo sbranato quel escursionista? Ah, bei tempi. Ormai per la paura non vengono nemmeno più» disse mio zio Bastian con tono nostalgico.

«Ah, a chi lo dici. E se più tardi facciamo un salto in paese e ci divertiamo un po'? Che ne dite?» propose mio padre.

Quando intendeva divertirci un po', intendeva andare ad ammazzare gli umani. Inizialmente si inoltravano nei nostri territori ed era più semplice ucciderli, ma visto il pericolo e le storie di escursionisti che non sono mai più tornati avevano reso la foresta in agibile, e per paura non veniva più nessuno da anni, così, fummo costretti ad andare da loro per svagarci un po', era proprio uno spasso vederli urlare e scappare, stupidamente convinti di poterci sfuggire. Così risposi in un ghigno divertito hai due:

«Perché no, sarà divertente! Prima però cacciamo, ho una fame da lupo!» eh? L'avete capita? Lupo, licantropo.… va bhe, lasciamo stare, fa schifo come battuta.

Dopo inutili chiacchiere, ci trasformammo in lupi. A differenza di quando avevo sembianze umane, il mio lupo ha un manto grigio chiaro, Non per questo il nostro branco si chiama "I Grigi" ed essendo un futuro Alpha sono molto più grande di un comune beta od Omega. Invece in forma umana i miei capelli sono biondo cenere e mentre gli occhi che da lupo sono rossi, da umano i miei occhi sono sul grigio chiaro. Sono insoliti, lo so.

*****

Correvamo per i boschi quando mi imbattei in un cervo, avvertì i miei con il pensiero, tra membri del branco in questa forma era molto comodo coordinarci, sia per le guerre che per le caccie, perché come ho detto prima, solo fra di noi potevamo sentirci.

Ci avviciniamo a passo felpato, girando in torno alla povera vittima accorciando sempre di più le distanze fra noi e lui, fino a quando non fummo abbastanza vicini da sbucare fuori da dei cespugli. Io e mio zio Bastian, corremmo verso il cervo in modo tale da condurlo da mio padre, che era appostato poco distante da noi. Mio padre quando fu apportata di zanna gli saltò addosso atterrando l'animale è subito dopo, in una frazione di secondo pure noi gli fummo a dosso, immobilizzandolo ed uccidendolo.

L'adrenalina che si prova ad uccidere è inspiegabile, ma è una cosa che ti appaga nel profondo. Quando vedi tutto quel sangue, la preda che tenta di divincolarsi invano sotto le tue fauci, ti da un senso di potenza assoluto.

Stavo per addentare il primo boccone, quando per caso il mio occhio si posò su una strana figura, mi voltai di scatto, e né rimasi pietrificato dallo stupore, tanta bellezza, eleganza, grazia. Ero più che certo che non si trattava di un comune lupo, anche perché era enorme, eppure non saprei dire cosa fosse con precisione! Forse è anche lei un licantropo? Dalle dimensioni e dal portamento direi che è un Alpha, ma, i suoi occhi così chiari ed azzurri mi fecero ricredere, eppure erano così belli, anche se si leggeva tanta tristezza e tanto dolore attraverso quei ghiacciai.

«Figliolo cos'hai? Vieni a mangiare.» mi richiamò mio padre.

Ma non mi voltai, né riuscì a rispondere, dentro di me sentivo un turbine di emozioni che mi scuoteva nel profondo. Non avevo mai visto tanta bellezza messa insieme, e se da lupo e così non oso immaginare in forma umana com'è. Non era da me pensare a certe cose, di solito le donne le usavamo solamente per procreare e per sfogare i nostri impulsi sessuali, ma lei, sentivo che era diversa, mi faceva sentire diverso.

Papà è Bastian, vedendo il mio mutismo si voltarono per vedere cosa stessi fissando e quando incrociarono i suoi occhi sussultarono dallo stupore. Effettivamente è persino più alta di mio padre, e lui è un Alpha anziano, quindi era normale il loro stupore. Ma si ripresero subito, lanciandosi contro di lei, almeno loro perché io rimasi troppo incantato da tanta perfezione, il suo manto lungo e bianco si muoveva delicatamente come se anche il vento stesso aveva paura di sfiorare tanta bellezza.

"Non vi conviene provocarmi, non avete la più pallida idea con chi avete a che fare!"

A scuoterci entrambi fu la sua voce, non è possibile. Non è un membro del nostro branco di conseguenza non dovrebbe essere in grado di comunicare con noi, eppure lo ha fatto. Persino mio padre e mio zio ne rimasero così sorpresi che inchiodarono sul posto, osservandola straniti, non se lo spiegavano e nemmeno io. Volevo conoscerla, capirla, correre da lei e sapere del perché era così splendida e unica ma prima che potessi farlo, com'era apparsa dal nulla, sparì.

La cercai allungo nel tempo, ma nonostante tutti miei sforzi fu tutto inutile, sembrava essersi volatilizzata dalla faccia della terra.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro