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5- io so tutto.

Non ci posso credere, quel Alpha da due soldi per sdebitarmi mi aveva chiesto di entrare a far parte del suo branco, in caso contrario avrebbe spiattellato in giro ciò che era successo nel bosco. Lo odio.

Camminavo su e giù per la stanza in modo frenetico sotto l'attento sguardo preoccupato di Biscotto e Farina, comodamente sdraiati sul mio letto.

"Hai mai pensato di darti all'alcolismo? Sai com'è se, sa sobria sei sempre così acida, forse per te non è una cattiva idea" mi disse Farina con tono beffardo.

La fulminai con lo sguardo, le sembrava proprio il momento di scherzare? Io ero costretta a stare qui sotto ricatto e la cosa non mi va giù.

Non posso credere di aver permesso di ricattarmi così, come qualunque cane Bastardo. A distrarmi dalla mia furia fu il Beta che irrompendo nella mia stanza ed incrociando il mio sguardo furioso lì per lì trasalì, ma poi si schiarì la gola dicendo in modo meccanico:

«Alpha ti cerca, vuole presentarti al resto del branco»

Ma perché non muore! Con cazzo che faccio quello che vuole lo lui. «Digli che si fotta» risposi acida.

«Sapeva che lo avresti detto. È mi ha riferito di dirti se avessi risposto così avrebbe spiattellato in giro il tuo segreto»

No ora basta, mi avvicinai con uno scatto fulmineo a lui ringhiandogli ad un palmo dal viso. Per poi dirgli a denti stretti:

«Tempo di prepararmi e sono da voi»

Vidi chiaramente il Beta sbiancare davanti hai miei occhi, e fa bene a temermi, Alexander pagherà pegno per la sua sfrontataggine e poi passerò anche a quella traditrice di Deborah, ma pensiamo una cosa alla volta.

Andai all'armadio dove vi trovai parecchi vestiti per me, c'è nera uno in particolare che mi fece fare un ghigno malvagio. Preparati a strisciare hai miei piedi Alexander.

*********

Avevano urganizato una festa per me, o per meglio  dire Alpha lo a organizzata, ed io sono bellissima e trasudo femminilità da tutti i pori. I licantropi nella sala non riuscivano a togliermi gli occhi di dosso. E lo credo bene, sono uno schianto: mi ero messa un abito dello stesso colore dei miei occhi, lungo, con una scollatura che metteva tutto in bella vista. Persino ad Alexander venne il fiatone corto nel vedermi così.

Mi muovevo sensuale nella sala, più che un lupo sembravo una pantera pronta a balzare sulla sua preda. Volevo farlo impazzire. E per farlo, dovevo far leva sulla gelosia morbosa fin troppo conosciuta dei licantropi, perciò per prima cosa lo ignorai palesemente, lui odia essere ignorato come ogni Alpha del resto, concentrandomi sugli altri maschi del branco presentandomi a loro con fare provocante. Voleva che entrassi a far parte dell'oro clan? E bene così farò, cadranno tutti hai miei piedi, portando la sua gelosia fino allo stremo.

Il Beta si mise subito al fianco del Alpha per calmarlo, ad ogni uomo che mi si avviava i suoi occhi diventavano rossi, causando in me un senso di appagamento fino dal profondo. Ora il colpo di grazia. Mi voltai verso di lui facendogli un sorrisetto strafottente mentre palpavo il petto muscoloso di un licantropo a caso, che francamente nemmeno lo guardai in faccia.

Ma l'azione ebbe l'effetto desiderato, nemmeno suo zio riuscì più a calmarlo, avanzò minaccioso verso di me, ma riuscì ad arrestarlo bruscamente mettendogli una mano sul petto. Incrociai i suoi occhi rossi con sfida, chi credeva di essere? Io non appartengo a nessuno è faccio ciò che mi pare.

I nostri sguardi sembravano quelli di due Alpha in lotta per il comando, giravamo in torno a noi mantenendo costantemente il contatto visivo, mentre i nostri corpi erano ad un centimetro di distanza.

Nella sala calo il silenzio, erano tutti presi a fissarci terrorizzati avendo pura che da lì a poco sarebbe scoppiata una vera e propria guerra tra di noi due. E sarà così, gli renderò la vita impossibile finché non mi caccerà da qui, ma prima devi farlo impazzire del tutto. Così fui costretta a giocare sporco.

Gli sorrisi maligna portando i nostri corpi a contatto, avvicinai il mio viso al suo, e a un centimetro dalle sue labbra gli sussurrai:

«Non sono tua, e mai lo sarò.»

Detto ciò feci per allontanarmi, ma Alpha ferito nel profondo mi afferrò per un braccio riportando i nostri corpi a contatto. I suoi occhi non erano più rossi, erano tornati di quel bellissimo color grigio chiaro, ma vedevo chiaramente una nota di malizia nel suo sguardo.

«Mi piacciono le sfide.» mi rispose in un sorrisetto.

Non posso crederci, aveva avuto la faccia tosta di rispondermi? O no mio caro. Lo afferrai per il collo della maglietta trascinandolo via dalla festa.

Lo portai nelle mie stanza facendo uscire Biscotto e Farina. «Sentimi bene cane bastardo, me ne andrò da qui.» avvicinai il mio volto al suo e gli sussurrai minacciosa «Prima o poi scoprirò un tuo scabroso segreto e te la farò pagare.»

Alexander mi fece un sorrisetto divertito, si guardò in torno per poi avvicinarsi a me mantenendo il contatto visivo. Mi mise una mano dietro la schiena strattonandomi violentemente a se, ed avvicinamdosi al mio orecchio mi sussurrò a sua volta:

«E per dirmi questo hai dovuto portarmi nelle tue stanze? Secondo me vorresti qualcos'altro dal sottoscritto»

Stronzo, bastardo, cane pulcioso. Certo che voglio qualcos'altro ovvero la tua testa servita su un piatto d'argento, ricattatore bastardo. Mi scostai infastidita, odiavo essere toccata da loro, e se mi avesse attaccato le pulci? O peggio la rabbia? Ma che dico… la rabbia si trasmette solo se ti mordono o tramite saliva… cazzo lo baciato alla sua festa.

Lo guardai Firente, come osava prendersi tante confidenze con me? Chi si crede di essere. «Sentimi bene cane bastardo, dimmi cosa vuoi una volta per tutte così me ne posso andare. Odio essere ricaricata da te, soprattutto dalla tua razza»

Lui mi guardò con uno sguardo a me indecifrabile, ma se era compassione giuro che questa era la volta buona che lo uccidevo. A proposito, perché non lo ancora fatto? Ah, mi sto rammollendo.

«Elieen, perché ci odia così tanto. Se me ne parli possiamo risolvere insieme il problema, infondo te lo promesso.»  mi disse all'improvviso con un tono così dolce da sconvolgermi.

Come può essere così tenero con me dopo il mio pessimo comportamento? E pazzo non ci sono altre spiegazioni o masochista, forse più la seconda. «Non sono affari tuoi, ed ora dimmi cosa vuoi, così posso sdebitarmi una volta per tutte.»

Alexander mi guardò inarcando un sopracciglio con una leggera nota maliziosa, si avvicinò pericolosamente a me postando le sue mani sui miei fianchi facendomi rabbrividire al suo tocco con la mia pelle e ciò mi sconcertò, perché ho avuto questa reazione? Piacere non mi piace. Ah stupidi ormoni, insomma è sempre un bel maschio… non sono mica cieca ma dovevo riprendermi. Ma prima che potessi farlo da sola Alex si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi con voce roca:

«Oh, sapessi. Ci sono così tante cose che vorrei che tu facessi per me.»

Ora basta, se e questo quello che voleva sarà  accontentato, almeno così facendo sarei stata di nuovo libera da questo ricattatore.

Con una spinta lo feci volare sul letto, solo dopo averlo fatto mi resi conto che ci misi troppa forza, ma pazienza. Alexander mi guardava spaesato, ma bastò poco perché capisse anche lui cosa avevo in mente, e non ci voleva una laurea in scienze quantistiche per capirlo, visto che ero sopra di lui senza maglietta.

«E questo quello che vuoi, vero bastardello in calore?» risposi aggressiva. Se proprio doveva accadere, andava fatto secondo le mie regole.

«Ecco…. Io… non» provò a rispondermi, ma lo azzittì con un bacio quasi aggressivo.

Gli sfilai la maglietta, per poi tornare a baciarlo ed anche se a malincuore dovevo ammetterlo, e proprio un bel vedere: muscoli scolpiti nel marmo, spalle larghe, braccia grandi e forti che assaporava o ogni centimetro del mio corpo. Oddio, perché doveva essere così maledettamente attraente, non è giusto questo mette a dura prova la mia mente.
Ripeto, maledetti ormoni impazziti.

Più lo baciavo e più volevo esplorare e toccare, lo volevo, ora! Mi tolsi anche i pantaloni, tornando subito sopra di lui tenendolo fermo per i polsi, avrebbe potuto ribellarsi, infondo è un uomo ed anche un Alpha, non dovrebbe piacergli essere sottomesso, eppure non disse nulla, a parte per un piccolo sorriso strafottente dipinto sul viso. Senza che me ne resi conto iniziai a scodinzolare, questo mi fece capire che per quanto lo negassi fino alla morte, baciarlo mi piaceva e tanto.

«Aspetta!» mi fermò lui trattenendo una risata. «La tua coda mi fa il solletico. Potresti tornare nella tua forma normale?»

«E un problema tuo. E poi è questa la mia forma normale.» lo ammonì. Iniziando a baciargli il petto.

Appena iniziai a baciargli i pettorali Alexander non capì più nulla inarcando la testa all'indietro, mentre continuavo a dargli dolci e caldi baci, scendendo sempre più giù. E quando arrivai al bordo dei boxer la porta si spalancò all'improvviso facendo trasalire Alexander. Sulla soglia c'era il Beta, che ormai il suo viso aveva assunto mille colori, per non parlare di Alex.

Io invece ero più incazzata che mai, odiavo essere interrotta quando giocavo con una mia preda. Non lo sopporto. Mi alzai di scatto urlandogli più furiosa che mai:

«Ma insomma, non si usa bussare? Qui qualcuno tentava di scopare se non te ne fossi accorto.»

Alexander alla mia risposta si coprì il volto con il cuscino per l'imbarazzo, mentre suo zio mi fissava stralunato. Per quanto ancora aveva intenzione di starsene li in piedi come uno stoccafisso? Che c'è ne voleva un po' anche lui? Solo al pensiero mi si rizzarono tutti i peli della coda, che schifo.

«Ecco. Io, non volevo disturbare ma cercavo Alpha, emm… ci sono questioni urgenti che deve risolvere. Ma…» mi guardò confuso, e storcendo la testa da un lato chiese confuso: «Pensavo che tu odiassi Alex. Ma a quanto pare mi sbagliavo.»

«Certo che lo detesto. Sto semplicemente soddisfando i suoi impulsi sessuali per sdebitarmi, in modo tale da potermene andare. Ma l'odio che provo per lui, come tutti quelli della sua ragazza rimane eccome.» gli risposi con tono ovvio.

«La chiamavo Elieen, la ragazza senza pudore» commento Bastian sarcastico alla mia risposta.

Invece, di Alexander non vi era più alcuna traccia, si era raggomitolato dentro il letto per la vergogna. Che tenero non lo facevo così timido. Che carino. Senza far vedere il volto, che era ancora sotto il cuscino, disse al beta che lo avrebbe raggiunto all'istante e quando uscì suo zio, finalmente uscì anche Alex dal suo guscio linciandomi con lo sguardo.

«Tu mi odi? Ma per piacere che stavi persino scodinzolando, e piaciuto a me tanto quando te» commentò infastidito.

Se sperava che lo avrei ammesso come se nulla fosse si sbagliava di grosso, si vede che non mi conosceva per niente. Così senza nemmeno rispondergli mi vesti ed uscì dalla stanza, ignorando le lamentele del Alpha ferito nel orgoglio. Per oggi mi ero lasciata pure troppo andare. Ma se si ostinava a farmi stare qui con la forza dovevo giocare sporco, avevo un altra idea per farmi cacciare da qui e questa volta niente distrazioni.

************

*Dal punto di vista di Alexander*

Non posso credere a quello che ha detto, ma soprattutto a come lo ha detto. Perché non ammetteva semplicemente che anch'io gli piaccio? Cosa le costava. Non la capivo proprio, e dubito che possa capirla se non mi racconta niente di lei. Ah, se lei non vuole parlarmene allora scoprirò da solo chi è in realtà, e so già a chi chiedere. Deborah, la sua amica strana.

In più c'erano tante cose che non mi quadravano, perché quando si riferiva a noi diceva sempre "Quelli della vostra razza?" Anche lei è un licantropo, giusto? Anche se ci sono molte differenze tra me è lei. Primo, la sua forma umana era così…. Strana, insomma perché orecchie e coda rimanevano da lupo? E perché quando si trasformava era così gigantesca pur non essendo un Alpha? Dovevo assolutamente parlare con la sua amica, prima però dovevo svolgere i miei doveri da Alpha.

Senza perdere altro tempo mi vesti e raggiunsi il mio beta alla sala riunioni. C'era stato un problema con un nostro clan rivale. A quanto pare avevano tentato di conquistare il nostro territorio, anche se erano riusciti a scappare ed avevano ferito alcuni dei nostri, alcuni Omega erano riusciti a catturare il loro Beta. Se solo avessimo convinto a parlare per noi sarebbe stato un vantaggio sapere le loro mosse in anticipo. "I Grigi" ed i Black fangs" erano in lotta fra di loro da millenni, e onestamente nemmeno si sapeva come scoppiò questa guerra, ma nessuno dei due branchi avrebbe abbassato la testa.

«Alpha.» interruppe i miei pensieri il mio Beta. «Il Beta dei rivali e nelle celle. Lo abbiamo già interrogato più volte ma si ostina a non voler parlare.» mi disse mortificato. Normalmente mi sarei arrabbiato, ma non potevo fargliene una colpa, posso capire la lealtà verso il proprio Alpha.

Sospirai pesantemente, cosa potevo fare per avere delle informazioni sui nostri rivali?

«Non preoccupati, infi dei conti da quant'è che qui? Un ora. Parlerà, voi continuate a torturarlo!» ordinai al mio Beta.

Ma prima che potesse rispondermi Elieen apparve sulla soglia con un sorrisetto beffardo dipinto sul volto. Ma come fa, io sto già morendo di vergogna per quello che è successo prima, mentre lei si comportava come se fosse tutto normale. Io ero troppo imbarazzato per dire qualcosa, ma per mia fortuna c'era il mio Beta a parlare per me.

«Che hai da ridere. Se hai qualcosa da dire, dilla e basta.» domando lui sulla difensiva. Mi chiedevo se un giorno quei due andranno mai d'accordo, ma penso che sia più probabile un alleanza con i vampiri più tosto che loro due vadano da more e d'accordo.

«Conosco un modo per farlo parlare senza torturarlo a morte, perché dubito che con il vostro metodo tradirà il suo Alpha. Cosa volete sapere?» chiese lei non togliendosi quel sorrisetto beffardo sul volto. Cos'ha in mente!

«Qualsiasi cosa ci serva per annientarli una volta per tutte. Per non parlare del fatto che avere il loro territorio sarebbe un enorme vantaggio per noi.» rispose il mio Beta.

Elieen fece un gesto con la mano, andando con alcuni Omega dal prigioniero. Dovrei andare anch'io ma ero talmente preso ad osservarla con le sue movenze, così… sexy. Oddio, quant'è bella e forte, sicura e….

«Alex stai sbavando.» mi riprese Bastian divertito.

Mi scossi per riprendermi. Non posso fare così, sono un Alpha e che diamine, eppure quella donna aveva uno strano effetto su di me, fin troppo forte e non ne capisco il motivo. La sentivo mia dal primo momento che la vidi, perdendo interesse per qualsiasi altra donna al di fuori di lei. Non è strano? Ma credo che l'amore in fondo sia così, anche se è la prima volta che lo sento così… intenso, ed è molto strano come può una persona che conosci a malapena diventare tanto indispensabile? Proprio non lo capisco.

«Andiamo pure noi o preferisci startene qui a fissare il vuoto come un idiota?» mi riprese nuovamente il mio Beta.

«Si, emm… andiamo sarà meglio tenerla sotto osservazione!» dissi riprendendomi dal mio stato di trans.

***********

*Elieen*

Mi feci condurre da due Omega dal prigioniero. Subito dopo aver raggiunto la cella arrivarono anche Alexander e suo zio Bastian. Non so perché lo stavo aiutando, di solito non mi intromettevo nelle  loro faccende, ma secondo Biscotto aiutare Alexander mi avrebbe aperto a più orizzonti. Mentre Farina diceva che dovevo farlo perché ero un "acida bisbetica," il bue che dice cornuto all'asino, come se lei fosse meglio di me.

Ma in realtà, secondo il mio punto di vista volevo aiutarlo per fargli capire quanto io sia straordinaria, si deve essere sicuramente è così, perché deve smetterla di trattarmi come un comune cane, se vedeva di quello che ero capace molto probabilmente mi avrebbe portato più rispetto, in più avrei insinuato il dubbio nelle loro menti… a cosa mi riferisco? Eh eh eh, lo vedrete tra poco.

Guardai il prigioniero che era incatenato ad un muro con pesanti catene, ringhiava e si strattonava nel vano tentativo di liberarsi ma la conseguenza fu soltanto che si causò della abrasioni dove vi stringevano le catene. Mi avvicinai per osservarlo meglio: capelli castani, occhi neri, altro. Era Sebastian il Beta di Dancan del branco dei Black fangs acerrimi nemici dei Grigi.

Essere la dea luna ha i suoi enormi vantaggi, sapere di tutti i licantropi sulla faccia della terra alle volte era vantaggioso. Mentre alle volte mi scoppiavano certi mal di testa bestiali.

«Calmati cuccioletto. Voglio solo parlarti.» dissi in un ghigno. Mi avvicinai  con un sedia che trovai in un angolo e continuai dicendogli:

«Tu devi essere Sebastian. Nato il 1993 il 23 settembre. Sia tuo padre come tutti gli uomini della tua famiglia sono stati da sempre i beta dei Black fangs. Vedi, se non dici quello che vuole sapere al mio amichetto lì» indicai Alexander. «Rivelerò alcuni dei tuoi più oscuri segreti a tutti i presenti. Ma solo quelli più imbarazzati è ovvio.»

Nella sala calò il silenzio. Tutti mi guardavano a bocca aperta, compreso Alexander che aveva letteralmente la bocca per terra per lo stupore.

«Ma tu come fai a sapere tutte queste cose. Ci conosciamo per caso?» mi chiese stupito Sebastian.

«Tu no. Ma io conosco tutto di voi è so tutto su ogni singolo licantropo che esista sulla faccia della terra. Ah, un ultima cosa, congratulazioni sarai padre, la tua ragazza è incinta di due mesi. Sarà un maschietto.» dissi l'ultima frase con enfasi.

Adesso erano ancora più sorpresi. Alexander si appoggiò persino a Bastian per lo stupore. Mentre Sebastian mi guardò sorpreso, ma comunque si ostinava a non voler parlare. Non volevo dirlo ma non mi lasciò altra scelta:

«Allora, visto che non parli non mi lasci altra scelta: Hai fatto la pipì a letto fino a quando avevi dieci anni. A quindici anni hai avuto il tuo primo rapporto sessuale con tuo cugino Reginald, ed anche se tu non te lo ricordi perché eri troppo ubriaco lui si, e se vuoi la prova di ciò che dico, sulla tua natica destra hai una strana cicatrice che non ti spieghi come tu te la sia fatta, ma durante l'atto Reginald a spento una sigaretta sul tuo fondoschiena.
In più, anche se sei sposato con la tua donna, sei segretamente innamorato del tuo Alpha Dancan…» dissi con nonchalance, ed avrei proseguito se Sebastian non mi avesse interrotto bruscamente dicendomi imbarazzato:

«Ok, ok parlo. Però ora basta per favore» feci un sorrisetto divertito ignorando gli stupidi commenti di Alexander e suo zio nei miei confronti sul fatto che ero "Straordinaria," come se non lo sapessi da sola.

Sebastian fece un grosso respiro, e confessò a capo chino: « Il mio Alpha sta facendo un trattato di alleanza non il branco dei Nordici per poi attaccarvi e distribuirsi in modo equo il vostro branco fra di loro. L'incontro si terrà il mese prossimo nel territorio due Nordici.»

Bravo bambino. Per fargli capire che avevo apprezzato il suo sforzo gli feci una pacca sulla spalla per poi andarmene come se nulla fosse, più che soddisfatta dello stupore che avevo causato ad Alexander e suo zio. Adoro essere al centro dell'attenzione, ma soprattutto adoro lasciare senza parole i plebei. Ed adesso mi toccava aspettare che il sospettoso Bastian spingesse Alexander a dubitare di me ed il gioco è fatto, sarò fuori di qui in men che non si dica.























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