Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo VIII


 “Ciò che non hai mai visto lo trovi dove non sei mai stato”
- Proverbio Africano


«Benvenuto, Liam Norris.»

Quelle parole riecheggiavano ancora nella sua mente.
Liam era immobile, fermo a fissare la nube oscura che aveva davanti a sé.
Una voce alle sue spalle lo aveva chiamato, c'era sicuramente un uomo dietro di lui, che lo attendeva flemmamente.
Chi poteva essere? Non aveva mai udito quella voce prima, ma era sicuro che si trattasse di un uomo adulto.
Non poteva essere suo nonno e nemmeno il signor Rymer, la loro voce era riconoscibile, mentre quella... quella non sapeva a chi appartenesse.
Una grande luce azzurra si accese dietro di lui, illuminando la coltre nera davanti a lui, che prese un coloro violaceo.
Con un po' di coraggio, anche se aveva poca scelta, Liam si voltò verso il misterioso individuo.

Davanti a lui non vi era nessuna persona, solo una grande sfera azzurra fumante, che lampeggiava con lo stesso ritmo di un cuore umano.

«C-chi sei?»

«Se avessi vissuto qui per qualche anno in più, sapresti chi sono e non avresti cercato una via d'uscita una volta arrivato» rispose la voce con tono pacato «io sono l'Acqua, o almeno ero, sono l'essenza dell'elemento, sono io a decidere chi può appartenere alla mia tribù».

«P-perché dovrei appartenere alla tua tribù?»

«Perché sei capace di padroneggiare l'acqua, molto semplice.»

«Io non so controllare nessun tipo di acqua.»

«Lo so» continuò la voce «vedi, io percepisco tutti i padroni dell'acqua presenti nel mondo, sento il loro potere.
Ma tu, ho avvertito le tue capacità solo poche ore fa».

«Perché mi trovavo a Meburb, sono arrivato qui solo oggi» ammise Liam.

«So anche questo, però ti dispiacerà sapere che ti avrei percepito anche se fossi rimasto nella tua città, non importa dove ti trovi, ma chi sei.
Adesso sei un padrone dell'acqua, questo è ciò che conta.»

«Ma io non sono  un padrone di niente» sbuffò Liam impaziente. Si sentiva preso in giro, non riusciva a controllare nulla, nemmeno se stesso.
Non era in grado di replicare quello che aveva fatto Thomas nel fiume.

«Infatti penso che tu abbia rubato quel potere, il come è un incognita anche per me, qualcosa che non avevo mai visto in milioni di anni.
Però, se sei sicuro di non possedere alcuna capacità, puoi sempre tornare a Meburn.
Oppure, puoi venire con me. Ti mostrerò che sei in grado di controllare l'acqua e muoverla a tuo piacimento.
Devi solo allungare una mano verso di me e fare la tua scelta.»

Il ragazzo era un po' titubante: doveva seguire quella voce?

Se si fosse fidato, non poteva sapere dove egli lo avrebbe portato, dopotutto era solo una voce proveniente da una grande sfera luminosa... poteva fidarsi?

Una torcia apparve nelle sue mani: era un lungo bastone di legno, ma sulla punta era accesa una piccola fiamma.

Ora riusciva a vedere meglio il luogo in cui si trovava: un lungo sentiero in pietra si estendeva davanti a lui, separandolo dalla voce, che si ergeva alta a pochi metri di distanza.

La sfera aveva assunto una forma più allungata e ora assomigliava più a uno specchio.

Emanava sempre la luce azzurra, ma la voce aveva smesso di parlare, aspettando che Liam prendesse la sua decisione.

Il ragazzo decise di camminare lungo il sentiero a zig zag, fino alla grande figura.

Essa emanava una forte energia, tale da spostare i capelli di Liam e da farlo sentire più vivo e forte, si sentiva come se qualcosa lo avesse rigenerato.

Il ragazzo allungò un mano, ma quando riuscì a toccare l'individuo, la luce irradiò i suoi occhi, fino ad accecarlo.

Liam si risvegliò nel suo letto a Meburn, la finestra era ancora aperta, e un vento fresco smuoveva le alte tende.

Il castano spostò il lenzuolo da una parte e scese dal letto. Il pavimento era freddo e liscio e dal piano inferiore si sentiva la voce di suo nonno che si lamentava di qualche nuova notizia.

Il ragazzo scese le scale e raggiunse i due anziani che lo attendevano per la colazione.

Sua nonna era, come al solito, seduta nella sedia rivolta verso la finestra, intenta a bere il suo tè in tranquillità, mentre l'altro leggeva il giornale seduto sulla sua solita poltrona gialla, con la pipa appoggiata alle labbra.

Solo allora Liam si rese conto di ciò che era successo.

No, non posso essere tornato veramente.

Tutto il timore di rimanere in quel mondo appena scoperto era scomparso, l'unica cosa che voleva era ritornarci all'istante, non poteva riprendere la sua noiosa vita.

Sebbene avesse preso in considerazione di tornare a Meburn, solo allora si rendeva conto di quanto fosse importante per lui intraprendere quell'avventura.

Era stato solo un sogno?

In presa al panico, il ragazzo frugò nella sua tasca, ma non trovò la pipa in legno con cui aveva raggiunto l'altro mondo.
Voleva tornare nell'Accademia, scoprire di più e soddisfare la sua sete di conoscenza.

Meburn era un posto noioso, lo era sempre stato.

Liam si mise a sedere e prese la sua ciotola in mano,  per iniziare la colazione. Tremava da capo a piedi, ancora scombussolato da ciò che era accaduto e ciò che aveva perso.
Era talmente scosso, che tutto il cibo contenuto nella ciotola si riverso sul tavolo.

Solo allora, si rese conto che nella ciotola non vi era il solito latte, ma acqua, pura e limpida.

Senza pensare , il ragazzo si alzò dalla sedia e si allungò verso la nonna, per evitare che si bagnasse, ma prima che le sue mani la toccassero, l'acqua caduta sul tavolo spruzzò verso l'alto, bagnando le sue braccia e sporcando tutti i vestiti.

Incuriosito, Liam avvicinò ancora i palmi al tavolo: l'acqua seguiva i suoi gesti, come se fosse attratta e controllata da lui. La sentiva dentro di sé, percepiva l'acqua scorrere lungo il legno della tavola, sentiva le gocce sulle braccia muoversi nelle direzioni dettate da lui.

Preso dall'eccitazione del momento, allungò un braccio verso lavandino della cucina, stringendo la mano in un pugno, fino a graffiarsi i palmi con le unghie.
Il rubinetto esplose, inondando la stanza, come un uragano. Il lavandino era completamente distrutto, così come i mobili a lui vicini.

Liam si voltò verso i nonni, ma con suo stupore, non avevano battuto ciglio, erano rimasti impassibili ai loro posti, senza emettere un suono, come delle marionette.
L'acqua sparsa per tutta la cucina si raggruppò, poi si alzò fino a comporre una figura umana, quella di una donna, ma composta solo da acqua, completamente liquida.

«Hai fatto la tua scelta Liam?» chiese la figura fissando il giovane dritto negli occhi.

Il ragazzo era rimasto impassibile davanti a tale scena, non capiva più niente, era tutto confuso.

«C-che cosa sta succedendo?»

«Ti ho mostrato che sei in grado di controllare uno dei quattro elementi» rispose pacatamente.

«Non lo avevo mai fatto prima d'ora.»

«Lo so, mi sembra di averti già detto che hai rubato questo potere poche ore fa.»

«Non ho rubato un bel niente, ne sono sicuro» controbatté seccato Liam.

«Non intenzionalmente credo, ma penso che prima o poi scopriremo tutti come ci sei riuscito.        Allora, hai deciso da che parte stare?» 

La figura allungò una mano verso Liam, mentre la nonna si era alzata dalla sedia e faceva la stessa cosa. La modalità era chiara: se avesse stretto la mano dell'anziana sarebbe rimasto a Meburn, mentre se avesse fatto la scelta opposta, sarebbe probabilmente tornato nell'altro mondo e sarebbe entrato nell'Accademia.

Cosa doveva fare?

Incredibilmente, era di nuovo indeciso. 

Dopo pochi ragionamenti sul futuro che avrebbe ottenuto dalla sua scelta, decise di stringere la mano liquida con tutta la sua forza, chiudendo gli occhi per non vedere la sua vecchia casa a Meburn, che sarebbe rimasto un ricordo: era arrivato il  momento di iniziare una nuova avventura.

ANGOLO ME
Scusate se stronco così la storia, però mi diverto a lasciare in sospeso la questione.

Avete qualche teoria su tutto ciò che è successo o accadrà?




Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro