Capitolo I
Meburn, quindici anni prima
«Aiuto! Aiuto!»
Le urla degli abitanti che imploravano aiuto cominciavano a essere sovrastate dalle forti esplosioni, che quella notte colpivano la piccola città di Meburn.
Il piccolo Liam osservava con i suoi occhietti la scena che si presentava davanti a lui: la città era in fiamme, le capanne dei contadini erano state completamente distrutte, il vecchio campanile che suonava allegramente ogni mattina era crollato su un negozio di profumi situato proprio sotto di esso.
Nella stanza si udì un suono acuto, come quello di una porta che viene scardinata di colpo.
Davanti alla culla del piccolo Liam piombò un essere dall'aspetto terrificante.
Era simile a un pipistrello gigantesco, gli occhi erano bianchi e completamente vuoti, e la bocca si apriva in un grande sorriso maniacale ornato dai denti aguzzi, pronti più che mai a divorare la preda.
Il mostro spiccò un grande salto, spalancando le ali enormi e sguainando i lunghi artigli dalle zampe.
Poco prima che potesse afferrare il bambino, fu spazzato via da un forte colpo di spada.
Liam ruotò lo sguardo verso la figura che lo aveva salvato dal mostro: suo padre.
«Tesoro, prendi il bambino e scappa verso la città di Idoginia» tuonò l'uomo.
Suo padre era sempre apparso un uomo tranquillo e gentile, durante quei pochi mesi che Liam aveva trascorso con lui.
Ma quella notte, l'uomo aveva un'espressione terrorizzata: diverse gocce di sudore scendevano lungo le sue tempie, le vene del collo erano gonfie e visibili.
Il viso era completamente rosso e affaticato, i vestiti erano sporchi di sangue e di fuliggine, e tra le mani reggeva saldamente una grande spada luminosa.
Il mostro si rialzò di scatto. Sul suo viso non vi era più il sorriso glaciale, le labbra erano rivolte verso il basso, in un'espressione imbrociata.
Un rivolo di sangue scendeva lentamente lungo la guancia destra, dove era stato ferito.
Il pipistrello emise un verso selvaggio e si lanciò sull'uomo.
Questa volta il mostro fu ucciso dalla spada, che lo penetrò dal torace fino a uscire dalla schiena.
Il padre di Liam strappò la spada dal corpo del mostro, e urlò per il dolore.
Sebbene fosse riuscito a uccidere la creatura, i suoi artigli lo avevano trafitto all'altezza delle costole, provocando una ferita molto profonda.
In quell'istante, il mostro, non ancora definitivamente morto, conficcò i denti nella coscia destra dell'uomo, che urlò nuovamente.
Non riuscendo a raggiungere la spada, che aveva lasciato cadere poco prima, estrasse un grande pugnale dalla cintura, per poi spaccare il cranio dell'essere infernale, uccidendolo una volta per tutte.
Pochi secondi più tardi, nella stanza entrò la madre di Liam.
Era una donna bellissima, i capelli castani le ricadevano sulla fronte.
Gli occhi verdi erano vuoti e cupi, privi di speranza.
Il marito cercò di alzarsi dal pavimento ricoperto di sangue, e prese il viso della moglie tra le mani insanguinate.
«Non temere, tutto andrà bene» disse accennando un piccolo sorriso «prendi il bambino e fuggi, porta questo con te».
Consegnò il pugnale nelle mani della donna, che scoppiò in lacrime alla vista dell'amato stremato e dolorante.
Prima che i due potessero dire qualcos'altro, un'altra creatura simile a quella appena morta entrò nella camera, afferrando il padre di Liam e spingendolo fuori dall'abitazione.
L'uomo si alzò a fatica, e serrò i pugni, pronto a combattere.
Un'altra creatura arrivò alle spalle dell'uomo, colpendolo con gli artigli.
L'uomo crollò a terra, in fin di vita, mentre le creature lo colpivano con gli artigli.
Liam cercò di vedere meglio la scena, ma fu afferrato dalla madre, che montò a cavallo e partì velocemente, lasciandosi alle spalle tutto ciò che rimaneva della città.
Il viso della donna era coperto dalle lacrime, e i suoi singhiozzi erano l'unico suono che Liam potesse sentire man mano che si allontanavano dalle esplosioni.
Continuarono a scappare per circa un'ora, e Liam si era ormai addormentato tra le braccia della madre.
Il silenzio del loro viaggio verso una terra sicura fu interrotto da una forte esplosione, che spazzò via il cavallo insieme ai due passeggeri.
Liam si risvegliò di colpo, non sentiva quasi nulla, il cavallo era disteso poco distante da lui, probabilmente senza vita.
Il piccolo fu raccolto dalla madre, che lo nascose dietro un grande masso, in mezzo a un grande strato di vegetazione.
La donna era ancora in lacrime e completamente disperata.
Prese tra le mani il pugnale che le aveva lasciato il marito e lo depositò tra le piccole braccine del figlio.
«Prendi, questo ora è tuo» disse baciando la fronte del bambino «ricordati che la mamma ti amerà sempre»
Liam la vide voltarsi di scatto e correre via, in una direzione qualsiasi, il più lontano possibile da lui.
La donna fu colpita da due mostri, e cadde a terra.
Prima che le due bestie la divorassero, si posizionò davanti a lei un uomo robusto, che indossava una grande armatura nera.
«Kuba Lozreu?»
«Tuh yu»
«Uccidetela» concluse l'uomo, voltando le spalle alla donna.
Le tre creature mostruose al suo fianco sguainarono gli artigli e si gettarono sulla preda indifesa, colpendola ripetutamente.
L'uomo si voltò di nuovo verso la povera vittima, ormai in fin di vita: «Zluba i ajexi».
La donna non disse nulla, ma fissò l'uomo con l'unico occhio ancora aperto, e il viso pieno di tagli.
Il guerriero spalancò una mano verso il corpo della donna, e un cratere si aprì sotto di essa, inghiottendola.
«Trovatelo» disse a un gruppo di soldati appena arrivati.
Sulla collina comparve una figura umana, illuminata dalla luce.
Liam non riuscì a vedere nulla, ma udì le voci dei soldati che cercavano di fuggire.
Quando tutto si fu placato, il piccolo avvertì una mano poggiarsi sulla sua fronte, era la mano di un uomo, probabilmente vecchio, ornata da anelli e braccialetti d'oro.
La luce si fece più intensa, e una sensazione di serenità e pace pervase il bambino, come se fosse arrivato in paradiso.
Poi tutto divenne buio.
TRADUZIONE
Kuba Lozreu: dov'è tuo figlio
Tuh yu: Non lo so
Zluba i Ajexi: lo troveremo e lo uccideremo.
ANGOLO ME
Ciao ragazzi, come vi è sembrato questo capitolo introduttivo?
A me non piace moltissimo, però serve a dare una piccola idea della storia.
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