1 E ritornata!
- No, non voglio- urlai e mi girai nel fianco opposto del letto, stanca di sentire dire sempre quella frase a Giorgia, mia zia. Elettra è tardi alzati è la famosa frase che tutte le mattine mi canta nelle orecchie.
- Allora Grace è finita la scuola è giugno ormai vorrei stare a dormire nel mio comodo letto e stare rilassata, è possibile?- dissi accennando un leggero movimento verso avanti. Mi sta simpatica mia zia, ma non in queste circostanze e poi me la devo far piacere per forza, papà è morto, mamma è non so dove in giro per il mondo, anzi non la dovrei chiamare mamma ma 'signora Nives Smith ', lei non è mia madre. Cioè è mia madre biologica, ma non di cuore. Non è mai stata diversa, sempre distaccata e mai amichevole, praticamente una cattiva mamma. Qualcuno potrà pensare che tipo aveva sofferto da piccola o che è depressa perché mio papà è morto. Io non lo so ,come vi ho detto non mi parla, e poi anche se fosse non ha giustificazioni, una persona gentile e dolce di principio non può diventare un demone che non parla con la figlia per una tristezza nella vita. Non è accettabile perché poi non si rende conto che la depressione di non vedere la propria mamma è la cosa più brutta del mondo soprattutto se credi che per lei tu non sei nessuno. Nessuno può negare una madre ad una figlia perché una mamma è tutto per una figlia e viceversa. Il nostro rapporto non è molto amichevole, almeno io penso così, mia 'mamma' crede che siamo tipo la mamma e la figlia modello. Sinceramente vorrei che restasse ovunque sia in questo momento!
- Electra ti ho fatto una sorpresa, su alzati- mi incitò ad alzarmi con un gesto della mano e ,con il sorriso stampato in viso, andò verso la porta che conduceva al ingresso. Incuriosita da questa cosa che lei chiamava sorpresa mi alzai di botto energica come mai ero stata prima. Seguì mia zia sempre più incuriosita. Ma con spiacevole sorpresa vidi il volto di mia mamma che mi guardava attentamente. Chiusi gli occhi, li riaprì ed era sempre lì, non era un sogno. La squadrai, aveva gli occhi verdi smeraldo e i capelli rossi fino alle spalle, un vestito lungo fino alle caviglie a righe blu con uno spacco che faceva intravedere la gamba sinistra, un paio di sandali bianco ottico con una fascia con degli strass che copriva l'attaccatura tra le dita del piede ed il resto ed altre due fascine sottili che formano una retta incidente ed un cinturino.
- Ma che bello rivederti! - esclamò cercando di abbracciarmi. Non ci riuscì , mi staccai e feci un passo indietro. Ci è rimase malissimo, ma poi scosse la testa e fingendo che niente fosse caduto mi chiese della scuola. Perché si ostina a cercare di essere amichevole con me non capisce che non può cambiare le cose da un giorno al altro e farmi scordare quello che mi ha fatto.
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