9. Ricordi appannati
Legenda personaggi:
Lorenzo Galieni
Andrea Fadani
Andrea, Lisu, Lisandri
Matteo, Roffo, Roffino, Roffini
Leonardo, Floro, Floreani
Simone De Pisis
GALIENI'S POV
Dopo una notte interminabile di pianti e giri a vuoto per Salou, tornai a casa che erano già le nove del mattino. Avevo paura di ciò cui andavo incontro e della reazione di Fada passata la sbronza, ma non potevo nascondermi per sempre. Mentre entravo in casa, mi ritrovai di fronte la ragazza con cui il Lisu, evidentemente, aveva passato la notte: «Ciao» disse, in imbarazzo, uscendo dalla porta e sgattaiolando via. Nel salotto vidi Matteo, che subito mi corse incontro, preoccupato, e mi abbracciò.
«Dove sei stato? Che cosa è successo?» domandò.
«Avevo bisogno di stare un po' da solo, scusami» mi giustificai, «Matte, dovresti andare a dormire, hai delle occhiaie terribili».
«A quanto pare non sono l'unico, ti sei visto allo specchio?» chiese, «Va' a darti una sistemata, poi, però, mi spieghi tutto».
Annuii e mi recai in bagno, deciso a farmi una doccia fredda; sotto il getto d'acqua cominciai a pensare a come avrebbe potuto reagire Roffo al racconto del bacio, a come si sarebbe comportato Fada al suo risveglio: forse mi avrebbe detto di dimenticare tutto, di continuare come se niente fosse successo, oppure mi avrebbe chiesto perché l'avessi fatto o, ancora, si sarebbe giustificato dicendo che era solo ubriaco; in ognuno di questi casi sapevo che non ne sarei uscito illeso.
Mi avvolsi in un accappatoio e rimasi a fissare il vuoto per qualche minuto, poi presi coraggio ed andai da Roffino per raccontargli tutto; lo trovai nel cucinino, intento a mangiare un toast, me ne offrì uno, ma lo rifiutai.
«Mi ha baciato» affermai, rimanendo immobile sulla porta, guardando un punto indefinito alle sue spalle.
«Testa di cazzo» sibilò.
Sentii le lacrime affiorare, quindi cominciai a mordermi le labbra nervosamente, nel tentativo di non piangere di nuovo. Matteo si alzò e venne ad abbracciarmi, accarezzandomi la schiena e stringendomi a lui.
«È stato bellissimo, Matte...» sussurrai, lasciando uscire tutta la tristezza che avevo in corpo ed abbandonandomi, quindi, all'ennesimo pianto.
«Sono scappato via come un codardo, avrei potuto affrontare subito la situazione, magari adesso non sarebbe così difficile, e invece ora, se entrasse in cucina, non riuscirei nemmeno a guardarlo negli occhi» continuai.
«Lory, Fadani era ubriaco, sicuramente non saresti riuscito a parlarci» mi informò, «quando si sveglierà, però, dovrai spiegargli ogni cosa».
«Ci proverò...» accettai, sciogliendo l'abbraccio.
«Coraggio, vado a prenderti dei vestiti» disse Matteo, lasciandomi in cucina con gli avanzi della sua colazione.
Dopo essermi vestito, uscii dal bagno e vidi il Lisu seduto sul divano, con lo sguardo a terra e le mani a tenersi la testa.
«Vieni, parliamo» dissi secco, uscendo in giardino; Andrea mi seguì, senza dire una parola, e mi guardò confuso.
«Non fare quella faccia, come hai potuto?» domandai.«Di che parli?» chiese, mentre con il pugno si colpiva ritmicamente l'altra mano aperta, come faceva sempre quando era nervoso.
«Sai benissimo di che parlo, conosci almeno il suo nome?» lo accusai.
«No» sussurrò, a testa bassa.
«C'è qualche problema con Simone?» dissi poi, avvicinandomi a lui e posandogli una mano sul braccio.
«No» ripeté, guardandomi con gli occhi colmi di lacrime, «non volevo, non so perché l'ho fatto, sono un coglione».
«Siamo in due» mi lasciai sfuggire, abbracciandolo, «troveremo una soluzione» promisi, sperando che non facesse caso a ciò che avevo appena detto.
«Ora non ci pensare, goditi la vacanza, quando torneremo parlerai con Simone, vedrai che capirà» continuai.
«Grazie, farò del mio meglio ma non credo che Simo mi perdonerà e lo capisco».
«Smettila, Andrea, tutti facciamo degli errori, l'importante è dire sempre la verità» dissi, e mi resi conto che avrei dovuto seguire anch'io quello stesso consiglio.
Gli diedi una pacca sulla spalla ed entrai, intenzionato a svegliare Fada per parlargli il prima possibile, per non darmi il tempo di cambiare idea. Salii, quindi, al piano di sopra, entrai in camera nostra e vi trovai Leonardo spaparanzato a terra, al lato del letto, mentre Andrea dormiva beatamente, occupando tutto il posto. Mi allungai verso di lui, cercando di evitare Floro, e lo scrollai delicatamente: «Fada, devo parlarti» bisbigliai più volte, finché il mio amico non aprì gli occhi e mi guardò spaesato.
«Possiamo andare giù a parlare? Scusa, ma è urgente» dissi.
Mi seguì, assonnato, al piano di sotto, e lo condussi nel cucinino per allontanarci da Andrea, che guardava la televisione, e Roffo, che dormiva sul divano.
«Aspetta, Lory, prima ti devo dire una cosa» affermò, agitato.
Pensai che si riferisse a ciò che era accaduto, così lo lasciai parlare.
«Ieri notte credo di aver baciato un ragazzo, ero così ubriaco che non ricordo neanche che faccia avesse, ma ricordo benissimo la sensazione: è stato così naturale, come se lo conoscessi da una vita, e se lo avessi qui lo bacerei di nuovo, anche da sobrio; tu hai visto qualcosa? Sai chi era? Vorrei ritrovarlo» disse, tutto d'un fiato.
Sentii una morsa stringermi lo stomaco, le gambe mi tremavano e la testa girava; la voglia di rivelargli che ero io era tantissima, ma il coraggio che avevo acquistato pochi minuti prima era già svanito, così: «No, non ho visto niente, mi dispiace» dissi, col fiato corto, e feci per andarmene, ma Andrea mi fermò per il polso: «Non dovevi dirmi qualcosa anche tu?» domandò, perplesso.
«Mi è passato di mente» farfugliai, lasciando in fretta la stanza ed uscendo in giardino per raggiungere la piscina. Mi sedetti sul bordo, con i piedi nell'acqua, ed ancora una volta mi ritrovai con le lacrime a rigarmi il viso.
Luca non si ricordava niente, o meglio, non si ricordava la parte più importante, ed io ero troppo codardo per confessargli tutto. Potevo solo sperare in un miracolo.
NdA
Ciao a tutti! Siamo tornate di nuovo al venerdì, ci dispiace che abbiate dovuto aspettare più di una settimana, ma lo scorso capitolo era da pubblicare il prima possibile; speriamo che anche questo sia valso l'attesa. Grazie a tutti per essere arrivati fin qua, continuate a farci sapere cosa pensate della storia.
Un abbraccio,
Sofia e Luna
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro