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21. "Buon" viaggio!

Legenda personaggi:
Lorenzo Galieni
Andrea Fadani
Andrea, Lisu, Lisandri
Simone De Pisis

FADANI'S POV

«Vi ho apparecchiato per la colazione» ci informò il padre del mio ragazzo, mentre entravamo in cucina.
«Grazie» commentai, «buongiorno».
«Giorno» lo salutò Lory, accomodandosi al tavolo; così feci lo stesso, sedendomi accanto a lui.
Iniziammo a mangiare, finché: «Pa', ti devo dire una cosa» disse Lory, all'improvviso.
Jacopo annuì, prendendo posto di fronte a lui e lo guardò con aria incuriosita, aspettando che parlasse. Sapevo cosa avesse intenzione di fare, ma non mi sembrava il caso di intervenire, così continuai a mangiare i biscotti.
«Non so se te ne sei già accorto, ma io ed Andrea ci siamo messi insieme» affermò Lorenzo, con tranquillità.
«Sospettavo ci fosse qualcosa di diverso, siete più appiccicati del solito» ridacchiò, «Andrea, trattamelo bene, ma non viziarlo troppo».
«Non ti preoccupare» lo rassicurai.
«Ora devo andare» asserì Jacopo, alzandosi dalla sedia, «mi aspetta un cliente».
Il padre del mio ragazzo, infatti, era un noto avvocato, non c'era da meravigliarsi che avesse lavoro anche la domenica mattina; così lo salutammo, prima che lasciasse la casa.
«È andata bene!» constatai, attirando l'attenzione di Lorenzo.
«Ieri con i tuoi no?» chiese, preoccupato.
«Sì, non ci sono stati problemi» lo tranquillizzai, «erano molto sorpresi, non si aspettavano che mi piacessero anche i ragazzi, ma sono contenti che abbia scelto te».
Sorrise, felice a quelle parole, poi si alzò per risistemare la tavola ed io lo aiutai, dopodiché andammo sul divano per rilassarci e guardare la TV; Lory inserì il DVD di "La Dama de Rosa" nel lettore, poi venne a sedersi accanto a me, facendo partire l'episodio 37. Quella era una delle mie telenovelas preferite ed avevo praticamente obbligato Lorenzo a seguirla con me in lingua originale, cosa che, però, non ci aveva aiutati con lo spagnolo durante la vacanza a Salou.
«Oggi hai la seduta con la psicologa?» chiesi, all'improvviso.
Lorenzo annuì in risposta, così continuai: «Gli dirai di noi?».
«Le devo raccontare tutta la vacanza, anche degli accenni di attacchi di panico che ho avuto, quindi sì» rispose.
«Poi fammi sapere come va».
Lorenzo era in terapia da una psicoterapeuta dal giorno dell'incidente dei suoi nonni e di sua madre, doveva incontrarsi con lei minimo tre volte al mese e questo lo aiutava, almeno in parte, a gestire tutte le sue ansie e paure.
«Ma quando arrivano quei due?» sbuffai, poi, guardando l'orologio; Simone ed Andrea sarebbero partiti quella mattina, quindi prima sarebbero passati a salutarci, per quello ci eravamo svegliati presto, ma i nostri amici erano in ritardo, ed io rischiavo di addormentarmi da un momento all'altro.
Prima che Lorenzo potesse rispondermi, suonarono al campanello, così: «Parli del diavolo!» disse il mio ragazzo, andando ad aprire la porta.
«Buongiorno, ragazzi!» urlò Simone, irrompendo in casa ed abbracciando Lory, poi corse da me, saltando sul divano e stampandomi un bacio sulla guancia. Andrea lo seguì, guardandolo e sorridendo, sicuramente intenerito dal suo entusiasmo.
«Eccitato per il viaggio?» domandai al mio amico, ridendo.
«Non sai quanto!» esclamò, «Lo amo davvero tantissimo».
«Sono contento per te, Simo» sorrisi, «ora riesco a capirti» dissi, guardando Lorenzo, che nel frattempo si era leggermente allontanato per parlare col Lisu.
«Ora che siamo soli, raccontami un po' come va con Lory» ammiccò, dandomi dei colpetti ripetuti col gomito.
«Alla grande! È tutto più bello da quando stiamo insieme» ammisi.
«Da quand'è che sei così sdolcinato?» ironizzò, rubandomi un biscotto dalla scatola che mi ero portato in salotto.
«Ma smettila» protestai, «piuttosto, Andrea sta bene?».
«Sì, perché?» chiese, perplesso e vagamente preoccupato.
«È dalla vacanza che lo vedo un po' strano».
Si perse per qualche istante tra i suoi pensieri, voltandosi per guardare il suo ragazzo, poi: «Troppi viaggi uno dopo l'altro» ridacchiò, poco convinto.
«Giusto, hai ragione» confermai, «se lui è troppo stressato vengo io ad Amsterdam» scherzai.
«Se non ci sbrighiamo non parte proprio nessuno» affermò, divertito, per poi alzarsi ed avvicinarsi ad Andrea, per convincerlo ad andare via; così, dopo saluti ed abbracci, decisero, finalmente, di avviarsi all'aeroporto, lasciandoci di nuovo da soli.
«Lorenzo, dovrei sapere qualcosa?» insinuai, non appena tornammo a sederci sul divano.
«Di che parli?» domandò, ma il suo tono di voce non mi convinse per niente, così: «Guarda che ha capito anche Simone» lo informai, facendogli notare che era inutile continuare a mentire.
«Cos'ha capito?» chiese, allarmato.
«Che Andrea è strano» dissi, «c'è altro che dovrebbe sapere? Tu lo sai?».
«No, non ti preoccupare» rispose, quasi balbettando, risistemandosi sul divano e puntando il telecomando per far ripartire il DVD. Lo fermai prima che potesse premere play: «Lorenzo, dimmelo» imposi, serio.
«Andrea se n'è pentito subito» affermò soltanto, guardandomi negli occhi, un misto tra il preoccupato ed il dispiaciuto.
«Di cosa si è pentito?» continuai, preparandomi al peggio.
«In Spagna, da ubriaco, ha tradito Simone con una» ammise.
«Tradito quanto?».
«Se l'è portata a casa dal Tropical Salou» confessò, sospirando.
Mi alzai di scatto dal divano, sentendo la rabbia ribollire dentro di me: «Tu da quanto tempo lo sai?» urlai, «Ora chiamo quello stronzo» e presi il cellulare dalla mia tasca, ma Lorenzo mi bloccò per il polso, facendomi innervosire ancora di più.
«Aspetta, questa vacanza è importante per loro» proferì, con gli occhi colmi di lacrime.
Lorenzo stava prendendo respiri profondi, forse stava iniziando a respirare a fatica, quindi mi resi conto che avevo esagerato, non era colpa di Lory se Andrea aveva fatto certe cose e, certamente, prendermela con lui non avrebbe cambiato la situazione, così lo abbracciai: «Perdonami» sussurrai, «ma Simone deve sapere».
«Anche io voglio che sappia, ma deve essere Andrea a dirglielo» ribatté, allontanandosi appena da me.
«Credi che sia giusto farlo aspettare così tanto?».
«Ho provato a convincere il Lisu a parlargliene prima, ma sa che Simone tiene tanto a quel viaggio, lo farà appena torneranno» rispose.
«Lo spero per lui» grugnii, «se non lo farà, lo farò io».
«Stai tranquillo, lo farà» mi rassicurò, ma io non ne ero molto convinto.
«Ora finiamo di guardare la puntata, ché poi devo andare a studiare» continuò.
«Quindi devo andare via?» chiesi, triste.
«Se vuoi puoi rimanere» affermò, sorridendo e facendo partire il DVD.
Finita la puntata, andammo in camera sua; Lory si mise alla scrivania, iniziando a leggere i suoi libri, mentre io mi sdraiai sul suo letto: «Buono studio, fuegito».
«Grazie, marito» rispose, per poi scoppiare a ridere.
«Non credo si dica così» risi, poi presi un fumetto di Topolino dal comodino ed iniziai a leggerlo, finché non sprofondai nel sonno, lasciando il mio ragazzo da solo in quel mare di libri.

NdA
Ciao a tutti! A quanto pare il Lisu non ha ancora detto niente al povero Simone, cosa pensate che succederà? La situazione di Lorenzo, come avrete capito, è una situazione patologica, si capirà sempre di più nei prossimi capitoli, così come il rapporto di Fada con questo disturbo; speriamo di riuscire ad esprimere al meglio il problema di Lory e tutte le conseguenze sulla sua vita. Grazie a tutti coloro che stanno ancora leggendo!
Un abbraccio,
Sofia e Luna

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