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19. Casa dolce casa

Legenda personaggi:
Lorenzo Galieni
Andrea Fadani
Andrea, Lisu, Lisandri
Matteo, Roffo, Roffino, Roffini
Davide Sandella
Giacomo, GiaLiga, Ligambi
Fabio, Langio, Langello
Leonardo, Floro, Floreani
Paolo, Masco, Mascolini
Simone De Pisis
Alice Ferrari


GALIENI'S POV

Passammo, ridendo e scherzando, attraverso le porte del gate; dietro le ringhiere si ammassavano molte persone che aspettavano amici e parenti, con cartelli di ogni tipo. Ad un certo punto vidi Leonardo superarmi in corsa, dirigendosi verso la folla, per poi lanciarsi su Paolo, quasi inciampando sulla ringhiera che li separava. Accanto a loro c'era Simone che sorreggeva, ridendo, un cartoncino con su scritto "Lisu" seguito da un cuoricino; Andrea non me ne aveva parlato, quindi supposi che il suo ragazzo avesse deciso di fargli una sorpresa, così mi voltai verso di lui e lo vidi fermarsi per un attimo, prima di aumentare il passo, raggiungendolo, per poi baciarlo. Ci avvicinammo a loro e ci avviammo all'uscita dell'aeroporto, Masco e Simone avevano parcheggiato lontano dalle nostre macchine, quindi ci dovemmo salutare; mentre stavo abbracciando il Lisu, gli diedi un pugnetto sulla spalla per incoraggiarlo a cogliere l'occasione, poi Andrea, Simo, Floro e Paolo si allontanarono verso le loro auto, mentre noi altri verso la parte opposta del parcheggio. Io e Fada salutammo i nostri amici, salimmo sulla mia Aygo bianca e partimmo per ritornare a Cecina.
«Andiamo da me? Voglio parlare con Alice» proposi, uscendo dall'autostrada.
«È successo qualcosa?» chiese Andrea, preoccupato.
«Sì».
«Cosa? Alice sta bene?» domandò, agitato.
«Sì, sta bene» continuai.
«Allora cos'è successo?».
«Non ricordi? Ci siamo fidanzati» risposi tranquillamente.
«Galieni, vaffanculo, mi hai fatto spaventare» sbottò.
Risi: «Comunque ti va bene andare dalla zia?» ripetei.
«Certo».
Non vedevo l'ora di riabbracciare mia zia e di raccontarle tutto quello che era successo in quella settimana, ero molto legato a lei, ha vissuto con me e mio padre da quando avevo dieci anni; lei ne aveva quindici quando i suoi genitori, nonché miei nonni, morirono in un incidente in auto con mia mamma, che, invece, rimase in coma, finché tre anni prima non decidemmo di portarla in un ospedale in Svizzera per porre fine alle sofferenze di tutti; i dottori, infatti, non avevano più speranze già da tempo. Da quel giorno sfortunato, ero cresciuto sempre più insicuro e spaventato, mi preoccupavo di ogni cosa e convivevo con l'ansia, ma sopratutto ero terrorizzato dagli incidenti in macchina, risultando fin troppo protettivo, principalmente con le persone a cui tenevo di più; non riuscivo a sopportare l'idea che i miei cari potessero allontanarsi da me, in qualche modo, quindi ero molto geloso nei confronti di tutti quelli a cui volevo bene.
Quando arrivammo, parcheggiai di fianco alla macchina di Alice, fortunatamente aveva il turno di sera e non era ancora andata a lavorare; entrando in casa, urlai: «Sono tornato!», seguito subito da Fada, che esclamò: «Anche io!», così la zia corse verso di noi e ci abbracciò stretti: «Finalmente, mi siete mancati!».
«Anche tu a noi!» risposi, ricambiando il gesto d'affetto.
Alice si allontanò da noi per guardarci con aria interrogativa, alzando un sopracciglio: «Nel sonno vi hanno tagliato e tinto i capelli? Dev'essere stato quel Davide nuovo!» scherzò, facendoci ridere.
«No, lui è molto simpatico, ci hanno rapito delle parrucchiere psicopatiche!» ribatté Andrea.
«Non insultare Dave, è il suo migliore amico!» intervenni, rivolgendomi ad Alice.
«Dovevo pur rimpiazzarti» continuò Fada, «tutti devono avere un migliore amico».
«Rimpiazzarlo? Di che state parlando?» chiese mia zia, confusa.
«Volevo parlarti proprio di questo» affermai.
«Mi fate preoccupare» disse, allarmata, «andiamo a sederci».
Ci accomodammo sul divano e Fada prese posto accanto a me; ci guardammo intensamente, dandoci coraggio, poi Andrea annuì ed io cominciai a parlare: «Ti ricordi quando ci siamo sentiti al telefono e mi hai chiesto se c'era qualcosa che non andasse? Ti ho detto che stavo bene, ma in realtà non era così». Andrew appoggiò una mano sulla mia gamba, stringendo leggermente, così continuai: «Io e quest'altro non abbiamo fatto altro che litigare ed ignorarci fino a due giorni fa, ma siamo stati soltanto due cretini, fraintendevamo ogni cosa che succedeva, ma per fortuna abbiamo fatto pace».
«Per questo ha tentato di rimpiazzarti con quello nuovo?» domandò Alice.
«È quello che pensavo anch'io» risi.
«E non è niente! Io credevo che lui stesse con Roffo!» si intromise Fada, scuotendo la testa.
«Incredibile!» esclamò Ali, «siete due scemi, sapete bene che non potreste mai rimpiazzarvi».
Posai la mia mano su quella di Andrea, ancora sulla mia gamba e sorrisi: «Lo sappiamo, infatti essere migliori amici ormai era troppo poco».
«State scherzando» affermò la zia, convinta.
«Proprio no» rispose Fada, stringendomi la mano, per poi lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra.
«Oddio» disse Alice, stupita, «sono contenta per voi»; poi si girò verso Andrea: «Fada, mi raccomando, conosci Lory, non farlo soffrire».
«Non potrei mai, se soffre lui soffro anch'io» commentò il diretto interessato.
Arrossii, abbassando il viso, e sorrisi istintivamente.
«Tanti auguri, ragazzi!» si congratulò; poi guardò l'orologio: «Ora devo scappare o farò tardi a lavoro» ci informò, alzandosi e preparandosi per uscire. Ci salutammo, accompagnandola alla porta, dove recuperai la mia valigia, così io ed Andrea rimanemmo da soli.
Andammo in camera mia e Fada si gettò sul letto, mentre io iniziai a disfare il bagaglio.
«Domani sera siamo da GiaLiga» affermò, ad un tratto, leggendo un messaggio al cellulare.
«Va bene, per cena o dopo?».
«Dopo, è una serata per rincontrarci tutti e salutare il Lisu e Simone, che domenica partono» spiegò.
Annuii; sembrava una buona idea, ma forse Simone ed Andrea non ci sarebbero stati, o almeno uno di loro; infatti Simo, dopo la notizia del tradimento, non avrebbe certamente voluto passare una serata con lui, e, quasi sicuramente, non sarebbero neanche partiti.
«Ah Lory!» esclamò, «Ce l'hai ancora te la mia felpa?».
«No, l'ho messa nella tua valigia» risposi.
«Peccato» disse, dispiaciuto, «dovresti metterla più spesso».
«Perché?» domandai, confuso.
«Non ho avuto il tempo di dirtelo, ma ci stavi benissimo» ammise.
Sorrisi, finendo di sistemare i miei vestiti, poi raggiunsi Andrea sul letto: «Però quella è stata una delle giornate più brutte» ricordai, con un velo di tristezza.
«Sai che non avrei mai voluto farti del male, vero?» confessò.
Non trovai la forza di rispondere senza rischiare di iniziare a piangere, così Fada continuò: «Sono stato uno stronzo, non mi perdonerò mai».
Lo abbracciai, stringendomi ancora di più a lui: «Non sentirti in colpa, abbiamo fatto degli errori entrambi» sussurrai, lasciando uscire le lacrime.
«Dai, adesso non piangere, d'ora in poi andrà sempre meglio» promise.
Mi sollevai leggermente per poterlo baciare; mi staccai, con sua disapprovazione, quando sentii il telefono vibrare per l'ennesima volta.

Da: Cecinesi Ignoranti & Disagiati
Langio: Guardate cosa ho trovato in casa!!!

Il messaggio di Fabio era accompagnato da una foto delle sue due valigie gialle, a quanto pareva era tornato il suo bagaglio, così iniziai a ridere e mostrai il cellulare ad Andrea, che si unì a me.
Lessi anche i messaggi precedenti per vedere in quanti sarebbero venuti alla serata da Giacomo e notai che Simone aveva dato la conferma sia per lui che per il suo ragazzo, così immaginai che il Lisu non gli avesse detto ancora niente; il giorno dopo gli avrei chiesto spiegazioni.
«Ti accompagno a casa» dissi, poi, alzandomi.
«Se insisti...» mugugnò, seguendomi.
«Per me potresti rimanere, ma hai detto che tuo padre ti sta aspettando».
«Giusto» borbottò, avviandosi alla macchina.
Lo raggiunsi e partimmo; per tutto il viaggio ridemmo e scherzammo ed ogni attimo che passava mi rendevo conto di amarlo sempre di più.

NdA
Ciao a tutti! E così questa bellissima vacanza è finita, chissà cosa c'è in serbo per i nostri protagonisti, non vediamo l'ora di farvelo scoprire! Avete scoperto qualcosa in più sulla vita di Lory, cosa ne pensate? A proposito, per quanto riguarda l'eutanasia è una pura coincidenza che la pubblicazione di questo capitolo sia capitata proprio in questo periodo, ma l'avevamo già scritto da tempo; non vogliamo fare nessun tipo di critica alla società italiana e rispettiamo il pensiero di tutti. Detto questo ci sentiamo alla prossima!
Baci,
Sofia e Luna

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