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Un... Leone? pensa Taina, e quello che lei esprime come pensiero, Ozuna lo trasforma in una domanda a voce alta.
-Un leone? Dentro casa?
-No, certo che no. Quando mi hanno colpita, ho girato la testa per vedere, ma il viso era coperto e lui é scappato, poco dopo é arrivato il colpo di pistola. Ma ho visto il tatuaggio di un leone sulla mano sinistra. Chiunque sia stato era mancino.
-Non andiamo da nessuna parte con queste informazioni, ci serve qualcosa di più.
La porta si apre ed entra Yampi, serio come sempre. Taina cerca di ricordare se lo ha mai visto sorridere da quando si trova lì e la risposta é no. Non ha mai sorriso.
-Signore.-si piega in avanti, salutando le due donne come é richiesto dal loro protocollo.-Abbiamo controllato la casa e non abbiamo trovato nulla.
-Come nulla?-si altera il Jefe
-Credo che siano tornati indietro e non trovando nessuno hanno ripulito tutto, chiuso la porta e lasciato la chiave sotto lo zerbino.
Il Jefe e la Dama si guardano preoccupati. Non si tratta di un attacco ribelle.
-Sono stati mandati.-stringe forte le mani in pugno Ozuna.-Fanno parte di una Familia.
-Ma quale? E come hanno fatto ad entrare senza che ne sapessimo niente?
-O lo sapevamo e ho sottovalutato la cosa.
Sono passati la Familia di Spagna e poco dopo Lenny Tavarez. Uno di loro lo ha fregato. Ma come? Mateo non ne aveva tempo e Lenny? Le sue ultime parole gli tornano in mente.
-Tavarez!-esclama dando un pugno al muro.-Li ha fatti entrare lui! Anzi, sono sicuro che uno di loro fosse lui.
-Era passato prima da me. Ha cercato di convincermi di passare dalla parte del ragazzino, Londra.-ride Belcalis-Un portoricano in Argentina. Nicky Jam, deve imparare a tenere fermo il suo popolo.
Ozuna non sembra ascoltare, é perso nei suoi pensieri. Volta la testa di colpo e guarda Taina che salta leggermente in aria per lo spavento. Trema per lo sguardo vacuo, ma che nascondono tante cose.
-Vai a mangiare.-le dice con un tono di voce tranquillo.-La colazione sarà di sicuri pronta e sono certo che hai molta fame in questo momento.-le sorride
Le si colorano di rosso le guance e senza dire niente di senso, lascia la stanza, senza vedere sorriso tenero di Belcalis. Una volta che Taina é lontana, Ozuna da ordini a Yampi.
-Voglio triplicati la sicurezza in casa e fuori. Ci devono essere sempre almeno cinque uomini con lei quando esce e lo stesso vale per Belcalis. Non voglio falle, chiaro?
-Si, Jefe.-si inchina e lascia la stanza per dare le nuove disposizioni.
-Credi che attaccheranno lei?
-Ne sono certo. Dimostrazione di forza.-dice con voce fredda.-Non volevano ucciderti, era tutto calcolato. Tu eri il primo avviso.
-Avviso per cosa?
-Ho negato il mio aiuto, e appena tutta l'Argentina cadrà nelle sue mani, posso dimenticare di sedermi a tavola.-inizia a spiegare.-Il tatuaggio che hai visto deve essere il suo simbolo.
Nella stanza cala il silenzio. La preoccupazione e la tensione si fa sentire sempre più forte.
-Può togliermi ciò che ho di più importante.-riprende Ozuna con tono di voce bassa.-Può portarmi via per sempre lei.
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