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33

Salgono al piano di sopra mentre Taina resta a guardare la televisione. Julieta le si avvicina a capo chino e dice:

-Il Signore la vuole nel suo ufficio per iniziare a parlare con il signor Tavarez.

Taina é sorpresa, ma le parole di Lali le tornano a mente. Si alza e si fa guidare da Julieta fino all'ufficio. É la prima volta che entra in quella stanza,  in realtà lo ignorava del tutto. Ozuna le fa cenno di sedersi sulla sedia libera al suo fianco.

L'uomo di nome Lenny si é messo molto comodo, come se non stesse per dare qualche notizia orribile come la morte di qualcuno.

-Parla.

-Alleati con Londra.

Il Jefe alza un sopracciglio, completamente impreparato a questo.

-Come scusa?

-L'Impero di Khea sta per crollare e dobbiamo correre tutti ai ripari.

-Dovrei avere paura di quel ragazzino? Nessuno lo conosce, non si sa da dove venga. Se non so, non mi fido.

-Viene dalla strada, nascosto dentro dei veicoli a rovistare tra la spazzatura. I suoi occhi hanno visto tanto, e tutto il popolo argentino sta dalla sua parte.

-Il popolo sta dalla sua parte?

Taina ascolta, e le pare incredibile che un popolo stia dalla parte di qualcuno che sta conquistando potere. Potrebbe anche essere peggio dell'attuale Jefe argentino.

-La Repubblica Dominicana ha bisogno di un alleato come lui.

-Se é tutto qui quello che volevi dirmi, te ne puoi anche andare.

-Lei cosa dice, signora?-fa Lenny guardando Taina che si immobilizza, non sapendo cosa dire.

-Ehm... Io la penso come Belcalis.-dice con un filo di voce, ma dato il silenzio nella stanza, la sentono perfettamente.

-Cioè?-le presta attenzione Ozuna, non sapendo che le due donne parlassero di questo. In realtà non sa proprio di cosa potrebbero mai parlare due donne quando sono da sole.

-Khea é un sanguinario vendicativo, se restasse lui al potere, la prima cosa che farebbe sicuramente sarebbe vendicarsi di chi ha aiutato il suo nemico.

-Non ci sono possibilità. Khea ha le ore contate.-ribadisce con fermezza Lenny

-Non bisognerebbe rischiare sempre.- continua Taina.-Bisogna anche riflettere ogni tanto.

-Non c'è niente da pensare.-ringhia Lenny, guadagnandosi un'occhiata assassina da parte di Ozuna.-Le chiedo scusa. Non sapete cosa state rischiando di perdere.

-Ora te ne puoi andare.-conclude Ozuna.

Lenny sospira, ma non tira la corda. Ma prima di lasciare la casa dice:

-Presto ve ne pentirete.



Finito la cena si siedono in salotto per guardare qualche film. Julieta, finito di lavare i piatti saluta e torna a casa.

-Sai dove vive?-chiede Taina

-Chi?

-Julieta.

-Non é affare mio dove vive la mia cameriera. Deve solo pulire casa.

-É stata la prima persona con cui ho parlato appena arrivata qui...

-Non devi parlare con lei.-tronca la discussione con freddezza.

Taina abbassa la testa e non osa chiedere altro. Sente la sua mano passare tra i suoi capelli e poi alzarle il viso per fare combaciare le loro labbra. Si staccano e si guardano negli occhi.

-Sai, mi devi parlare di te.

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