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12

Si é fatto buio, ma manca ancora cinque minuti all'ora di cena. Si dirigono veloci nel suo ufficio, lasciando due uomini fuori dalla porta.

-Non guardarmi con quella faccia. Non sei stato molto discreto, sai.

Stringe forte il pugno. Yampi riceverà la giusta punizione per questo.

-Jam ha detto qualcosa?

-Hai rapito una cameriera, che vuoi che gliene importi? Sarebbe stato divertente se tu avessi preso Natti, la compagna del Conejo Malo.

-Avrei firmato una buona dichiarazione di guerra...-sembra pensare sul serio sul rapire la donna del braccio destro di Nicky Jam.-No. Non contro Puerto Rico.

-Perché era la città di tua madre?

Lo sguardo di ghiaccio gli fa pentire di aver aperto bocca. Alza le mani in alto, in segno di resa e pensa subito a come cambiare discorso.

-Hai la tua parte, no?

-Si, ho già recuperato i miei soldi e tu hai tuoi. La tua donna ti sta aspettando a casa.

-Si, é il caso...

Viene interrotto dalla porta che si apre. Yampi é sorpreso di trovare il Jefe spagnolo in casa, credeva che una volta sistemato le cose avrebbe preso di nuovo il volo.

-Signori.-abbassa il capo in segno di saluto e rispetto.-Le donne sono a casa e la cena é pronto.

-Bene, vi saluto.-dice Abraham mettendosi in piedi e allungando la mano che subito gli stringe.

Scendono tutti al piano di sotto. Si dirige subito in sala da pranzo, e le trova già sedute.

-Stavo per farmi servire da mangiare.-risponde Belcalis facendo segno alla cameriera di metterle del cibo nel piatto.-Hai risolto?

-Si, é tutto a posto. Che avete fatto?

-Ci siamo divertite molto, non é vero Taina?- di risposta la ragazza annuisce debolmente.-Domani le faccio vedere meglio la città.

-Perché?

-Perché tu l'hai tenuta chiusa in casa per i tuoi comodi e dato che resterà qui per molto tempo... dovrà pur sapere come muoversi.

-Ok.

-Lei sa come ti chiami?-chiede curiosa

Questa domanda attira l'attenzione di Taina. Lei non ha mai saputo il nome del Jefe di Puerto Rico, nessuno lo sapeva. Però sa come si chiamano i due in comando: Benito e Anuel.

Il silenzio cala nella stanza, ma cinque minuti dopo rotto da Belcalis che non é una persona che ama il silenzio. Cerca di tenere un discorso con lei, ma risponde a monosillabi e sembra che la cosa le vada bene. Anche parlare da sola le starebbe bene.

Ha osservato molto le sue labbra, e essendo un uomo, si é chiesto quanto può andare in fondo, attorno al suo cazzo. Chiude la porta a chiave che subito nasconde. Abbassa i pantaloni e i boxer per poi mettersi seduto sul letto. Con la mano le fa cenno di avvicinarsi.

Ha capito che cosa vuole. Non ha mai fatto una cosa simile, e sperava di non doverlo fare mai. Vedendo che non si muoveva, allunga la mano e la afferra per il braccio, tirandola a forza verso di sé. La fa inginocchiare, pende con forza i capelli e la spinge verso il suo pene.

-Succhia. Subito.-ringhia al suo orecchio.-Ho finirà male.

La lingua di Taina uscebe inizia a leccarlo delicatamente sulla punta prima di prenderlo in bocca, avvolgendo con una mano. Chiude gli occhi, quelle labbra sottili stretti attorno a lui, i suoi occhi sembrano enormi quando sbatte le palpebre innocentemente, la bocca calda e bagnato, la lingua che lo percorreva.

Con una mano stringe le lenzuola e con l'altra la spinge con più forza verso il basso.

Faceva quella cosa con le labbra strette attorno alla cima e la sua lingua che lo accarezza, e tutto il suo corpo trema, la bocca si apre e si chiude in un gemito senza respiro.

Sente che é vicino e cerca di allontanarsi, ma lui la tiene ferma, venendo dentro la sua bocca.

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