Capitolo 12 ~ Sotto copertura
*Okay respira e preparati ad un grosso imbarazzo, vai Emma io sono con te*
*Grazie Coscienza*
Avrei dovuto ammettere che alla veneranda età di diciassette anni, non avevo mai baciato nessuno ne tanto meno ero mai stata fidanzata, l'imbarazzo si fece presto strada in me, le guance avevano iniziato a scottare, con la netta sensazione che mi avrebbe preso in giro sospirai e risposi.
"No, in realtà non lo sono mai stata."
Sentii l'imbarazzo accrescere, nonostante dall'esterno potesse sembrare che fossi una ragazza molto matura e seria su certi argomenti e molto spiritosa su altri, chi mi conosceva già da allora sapeva bene delle mie insicurezze, all'inizio di una qualsiasi relazione, anche se la persona a primo impatto mi stava simpatica, ci mettevo un po' a fare amicizia e a confidarmi soprattutto su argomenti particolari come "l'amore."
Sperai davvero che non scoppiasse a ridere o che non mi giudicasse anche se ero consapevole che poteva accadere.
"Oh...veramente?" Mi chiese lui, infatti.
"Si." Gli dissi stizzita.
Lui si accorse del mio tono e si spiegò meglio. "Oh no... non intendevo offenderti, penso solo che tu sia una ragazza davvero bella e intelligente mi sono solo stupito tutto qua, scusami tanto..."
"No tranquillo, è normale essere straniti, insomma ho quasi 18 anni e non ho nemmeno dato il primo bacio è imbarazzante. Grazie per i complimenti credo di non aver ancora trovato la persona giusta, c'è stata qualche cotta ma erano tutte abbastanza infantili ...e tu?" Gli chiesi velocemente io, cercando di tranquillizzarlo e troncare il discorso.
"Non è imbarazzante Emma, ogni persona ha la possibilità di scegliere, non ci sono età giuste o età sbagliate per fare qualcosa o per innamorarsi, l'amore arriva e basta, non puoi controllarlo, se tu non l'hai ancora provato non significa che tu sia strana o diversa, ti prego non sentirti imbarazzata per questo, non sei sbagliata. "Mi disse lui.
Se solo sapesse...
Rimasi davvero spiazzata dal suo discorso, mi aspettavo tutt'altra reazione, gli sorrisi in segno di ringraziamente e lui ricambiò capendo il mio silenzio.
"Comunque io sì, sono fidanzato ma abitiamo lontani quindi non so ancora per quanto lo saremo."
La consapevolezza di quella frase mi precipitò addosso come un macigno, era ufficiale avevo una cotta per un ragazzo, la mia prima vera cotta era non solo un mio amico, bello e divertente ma pure fidanzato, ecco l'inizio della fine era giunta.
*Troppo tragica?*
*Nah, continua così e rimaniamo zitelle a vita, quanti gatti ci compriamo?*
*Gatti?*
*Si, come minimo zitelle e gattare!*
*Ma finiscila*
Mi ripresi dalla conversazione con Coscienza, si dopo un po' che ci parlavo le avevo dato un nome, troppo banale? Probabile, in ogni caso mi ripresi dal mio dialogo interiore e riflettei velocemente sulla risposta da dare ad Erick.
Era chiaro che l'amasse ma era consapevole che la distanza che li divideva era troppa, aveva paura.
Così dopo un' altro sospiro feci l'unica cosa che potevo fare, consolare un amico o almeno provarci.
"Per quel che vale detto da me, credo che quando ami veramente una persona non conta quante ore o chilometri ci siano a dividervi, se vi amate troverete una soluzione per rimanere insieme." Gli dissi, cercando di tirarlo su di morale ma purtroppo non funzionò.
"Cambiamo argomento." Dissi dopo un po'
"Meg ha minacciato di farmi l'interrogatorio una volta tornata a casa quindi dobbiamo inventarci una scusa plausibile, non sa nemmeno con chi sono uscita quindi abbiamo carta bianca!" Gli dissi.
Alle mie parole pian piano riacquisì il sorriso così sorrisi anch'io.
"Parleremo di questo tra un minuto, siamo arrivati!" Mi disse lui e io non potei non accorgermi che ci eravamo fermati in un piccolo parcheggio davanti ad una spiaggia bellissima ma deserta, forse privata.
"Wow è proprio bella!" Esclamai io sorpresa.
"E mia" Ha comprato una spiaggia?
"Mio dio è tua?" Chiesi con non poco stupore.
Lui scoppiò a ridere, probabilmente a causa della mia faccia.
Anche allora avevo quel grande difetto, mia mamma me lo diceva sempre ma a lei piaceva e lo considerava un pregio, ad ogni modo ogni volta che parlavo con lei mi capiva sempre, lei diceva che non occorreva che io parlassi, i miei occhi e la mia espressione lo facevano per me, in quel caso Erick aveva letto in faccia il mio stupore.
"Beh sì, mia e dei ragazzi, è la prima cosa che abbiamo comprato, siamo già discretamente famosi nei nostri paesi di origine e anche qui a Miami dove si è svolto il programma così abbiamo pensato che un posto tutto nostro sarebbe stato bello averlo, per poterci rilassare e anche per scappare nei momenti un po' malinconici, ma anche per divertirci con gli amici infatti venerdì la festa si terrà qui, è un posto isolato e sicuro, per non creare problemi, inoltre la spiaggia era del tutto deserta e incolta, abbandonata e grazie a noi ha ripreso vita!."
*Ti ha portato in un posto intimo a lui, sei sicura che sia pazzamente innamorato e fidanzato?*
*Eccola che ritorna, perché devo fare questi pensieri orribili, ha detto che ci porta anche gli amici e se vuoi una risposta, credo sia davvero molto innamorato e io molto stupida e da ricovero a parlare con la mia coscienza*
"Ci vieni spesso in questo paradiso?" Gli chiesi ammirando lo splendido oceano davanti a noi.
"In realtà raramente, ma ho pensato che oggi poteva esserci utile per non essere scoperti da Noah." Mi rispose lui ed io annuì dandogli ragione.
"Sono sicura che se dovesse aver capito qualcosa, questo è l'ultimo posto in cui ci cercherebbe."
"Si hai ragione." Mi diede ragione lui, sorridendo.
"Io ho sempre ragione." Gli dissi io, sbeffeggiandolo un pochino, tuttavia non scherzavo, erano rare le volte in cui qualcosa non andava davvero come avevo previsto io, sperai che anche questo talento innato rimanesse per sempre.
"Come dice lei, vieni sediamoci" Mi rispose alzando le mani in segno di resa per poi accompagnarmi a riva e farmi sedere sul telo mare.
Le giornate passavano ma l'autunno non aveva intenzione di arrivare quindi il sole era ancora alto e ci riscaldava la pelle.
"Allora, da quel poco che mi ha detto Noah appena ha visto Meg ci ha subito provato, è stato un colpo di fulmine e da quel poco che so tua sorella ha davvero un bel caratterino, non ha fatto che aumentare di più la curiosità di Noah e la voglia di conoscerla." Iniziammo a parlare di cosa ci avevano riferito il due ragazzi per poi metterci d'accordo sull'orario e il luogo dell'appuntamento.
"Quindi ricapitolando, alle 20 verremo a prendervi, Megan non saprà nulla se non quello che le hai già accennato, una semplice cena tra amici prima della festa in spiaggia, andremo con una macchina, la mia e tu casualmente ti siederai davanti, questo farà rimanere perplesso Noah ma gli farò capire che so quel che faccio, arrivati alla festa resteremo un po' insieme e alla fine spariremo lasciandoli soli oppure pensavo ad un altro piano un pochino più divertente per noi e un pochino più funzionale per loro..." Disse lui e appena finì sul suo viso comparve un ghigno furbo, aveva visto qualcosa dietro le nostre spalle, così mi voltai e osservai anche io, avevo capito cosa aveva in mente e lo trovavo geniale...
Dopo aver trattato per gli ultimi particolari decidemmo di avviarci sulla strada del ritorno e poi fermarci al bar vicino alla spiaggia pubblica per prendere una bibita fresca.
"Cosa desiderate?" La cameriera si avvicinò a noi con un sorriso e aspettò in silenzio le nostre ordinazioni.
"Per me un The alla Pesca, tu Emma?"
"Per me una Coca-cola grazie mille!" Sorrisi ad Erick e ringraziai la cameriera che sparì dietro il bancone per poi tornare pochi minuti dopo portandoci le bibite richieste con tanto di ghiaccio e limone, una goduria per il palato e il caldo di fine Agosto.
Passammo il tempo a chiacchierare di cose sostanzialmente inutili come il nostro colore preferito, il gusto di pizza che più ci piaceva e poi ci soffermammo sui nostri hobby e passioni, davvero molto simili, infatti eravamo entrambi amanti del canto, della fotografia e della scrittura, scherzammo sulle nostre abilità davvero scarse nel ballo e poi dopo quasi un' ora di chiacchiere e una breve discussione sul chi dovesse o meno pagare da bere, mi riportò a casa, ma non prima di aver visto il tramonto sulla spiaggia...davvero magnifico.
Erick fermò la macchina a pochi passi da casa mia e ci demmo appuntamento per il venerdì, il giorno del falò.
"A venerdì agente sotto copertura!" Esclamò lui facendoci ridere, poi accellerò e se ne andò.
Non mi ero mai divertita tanto con una persona come quel giorno, avevamo soltanto parlato per conoscerci ma nonostante questo ci siamo subito trovati in sintonia ed è stato davvero assurdo per un po' ho creduto fosse il mio gemello segreto.
Durante la cena abbiamo parlato delle bellissime giornate trascorse a Miami, di come nessuno si aspettava una città così bella e così ricca di opportunità, infatti la mamma, quella sera ci informò di aver trovato un lavoro, essendo una fotografa freelance aveva trovato un' impiego presso un'agenzia pubblicitaria, la sua fama la precedeva e la mamma non aveva fatto in tempo a dire il suo nome completo che il direttore dell'agenzia aveva firmato un contratto, si sarebbe occupata di fare le foto per i vari spot pubblicitari, ne sembra davvero soddisfatta.
Dopo essere fuggita all'interrogatorio di mia sorella, per fortuna, mi rifugiai in camera mia, dopo solo due settimane di trasloco era quasi completata.
Come ogni sera dal primo giorno di trasferimento chiamai le mie migliori amiche via Facetime, rimanemmo a chiacchierare come minimo due ore poi, dopo esserci date la buonanotte, mi infilai a letto e aspettai che il mio amato Harry Styles mi richiamasse nel suo sogno...
Ciao a tutti!
Spero che la storia vi stia piacendo!
Stiamo entrando sempre di più nel fulcro della storia, spero di non avervi annoiato fino a qui.
Vi ricordo di seguirmi anche su Instagram per gli aggiornamenti: backystonestories
A presto!
☆Backystone☆
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