Capitolo 09 ~ Sony Music Latin
Quella mattina Meg era a dir poco euforica, correva in cerca di non si sa ben cosa per tutta la casa per prepararsi decentemente.
"Papà, noi siamo pronte!" Disse ad un certo punto, talmente forte che dovetti tapparmi le orecchie per paura di perderle, mi voltai verso mio padre che prontamente alzò gli occhi al cielo e poi scoppiammo a ridere.
"Meg, lo so che sei emozionata, ma le orecchie mi servono per lavorare, se eviti di farle sanguinare te ne sarei grato, tesoro" Esclamò lui fintamente arrabbiato, per poi rivolgermi un sorriso divertito.
Quel giorno ci siamo alzate insolitamente presto ma molto felici ed emozionate, abbiamo passato gran parte del tempo a prepararci in modo da essere perfette in caso incontrassimo dei vip, cosa praticamente certa, in quanto, in questo periodo, la maggior parte dei cantanti sono alle prese con l'incisione dei nuovi album in uscita in autunno e passano molto tempo in sala registrazioni.
Non avete ancora capito? Quel giorno di metà agosto siamo andati a visitare la Sony music latin!
Megan decise, dopo non poco tempo passato in cabina armadio, di indossare un paio di short di jeans abbinandoli con un top nero con le maniche abbassate sulle spalle e dei sandali.
Io invece, ho optato per un paio di short di jeans, un top bianco con le maniche arricciate e le scarpe di ginnastica della Louis Vuitton.
Alle 8:00 in punto dopo aver salutato la mamma, siamo salite sulla nostra nuova auto, un' Audi Q3 nera e ci siamo avviati verso la sede della Sony Music Latin.
Durante il tragitto e una volta arrivati davanti alla sede mi chiesi davvero come fosse possibile che in un'unica città ci fossero così tanti bei palazzi.
Quella mattina di metà agosto era soleggiata, i raggi puntavano sulle grandi vetrate di ogni edificio facendolo diventare luminosissimo.
L'edificio che si ergeva sopra di noi era a sette piani, tutto bianco e con enormi finestre che affacciano probabilmente sulla spiaggia.
Una volta entrati, abbiamo raggiunto l'ascensore e poi siamo salite all'ultima piano.
Ci siamo ritrovati in una piccola hall che affacciava su tantissimi uffici al centro della stanza di fronte a noi, la attraversammo per accompagnare papà al suo ufficio ma ci saltò subito all'occhio il silenzio assordante che c'era...era vuota.
All'improvviso però, sentimmo un leggero vociare provenire dall'altra parte della stanza dove c'era il secondo corridoio e una voce vagamente conosciuta chiamarci.
"Emma?" Sorpresa di sentire il mio nome mi voltai per vedere di chi si trattasse.
"Ash!?Lucas? Ragazzi! Cosa ci fate qui??" Esclamai sgranando gli occhi sorpresa.
Ashton, Kevin, Lucas, Noah ed Erick erano tutti lì davanti a noi e ci sorridevano come se fossimo incontrati al bar invece che in una casa discografica.
"Cosa ci fate voi, qui? Noi ci lavoriamo!" Ci disse Kevin con un sorriso smagliante sulle labbra.
"Veramente?" Esclamammo io e Meg contemporaneamente ancora più sorprese.
"Siete dei cantanti?" Aggiunse Meg sempre più confusa.
"Ah, vedo che avete già conosciuto gli artisti emergenti" Ci disse papà affiancandoli.
"Wow, si papà non ci posso credere" Gli dissi sorridendo.
"Tii ricordi che ti avevamo parlato dei ragazzi che abbiamo conosciuti in spiaggia il primo giorno? Sono Kevin e Lucas e poi al ragazzo a cui sono andata a fare da babysitter a sua figlia? È Ash! E infine Noah ed Erick ci hanno fatto fare il giro della scuola pochi giorni fa ricordi?" Spiegai a mio padre non capendo realmente come sia stato possibile averli conosciuti in circostanze così diverse, non era più semplice conoscerli tutti quel giorno? Certo che la vita è strana...
"Si certo ricordo! Il giorno successivo ci siamo presentati per la prima volta quando la segretaria mi ha informato dei nuovi artisti con cui avrei dovuto lavorare, sono diventato il loro nuovo manager!"
"Wow papà che bello!"
"Si è davvero un'esperienza bellissima poter lavorare con dei giovani talenti.
Se volete potete spiegare la vostra storia a Emma e Meg, intanto noi cominciamo a installare il set per il videoclip, se no iniziamo ad essere in ritardo e la giornata è lunga!" Propose mio padre ai ragazzi dopo aver terminato di spiegarci il loro legame e poi con uno dei suoi soliti sorrisi gentili se ne andò chissà dove.
"Se siete d'accordo possiamo andare a sederci nella hall, lì nessuno ci disturberà e noi non disturberemo chi deve lavorare qui" Ci propose Noah, sorridendoci e facendoci strada verso delle poltroncine in pelle nera posizionate il un angolo vicino all' ascensore.
"Allora" Iniziò Kev dopo esserci accomodati.
"Immagino siate curiose di sapere la nostra storia!"
"Beh ci puoi scommettere Kevin, siamo curiosissime, abbiamo un miliardo di domande!" Gli rispondemmo entusiaste io e Meg.
"Okay, cominciamo allora!" Ci rispose lui scoppiando a ridere poco dopo.
"Tre anni fa abbiamo partecipato ad un programma, qui a Miami, La Banda, il quale, appunto, aveva lo scopo di formare una band, noi, assieme ad altri ragazzi siamo entrati nel programma e lo abbiamo vinto il giorno del mio compleanno, il 13 Dicembre, durante il programma avevo 18 anni, Ash 20 e loro tre ne avevano appena compiuti 15." Ci spiegò Kevin, indicando poi, Lucas, Erick e Noah. "Dopo aver vinto, abbiamo iniziato a lavorare con la Sony e il nostro manager, Ricky Martin, ci ha fatto aprire i suoi concerti estivi." Aggiunse poi, Lucas
"Si! Per noi è stato davvero un sogno trasformare la nostra passione in un lavoro e siamo grati a Dio e alle nostre fan, le CNCOwner, per il loro appoggio smisurato." Disse Erick
"Non è stato facile, tutti noi proveniamo da paesi molto poveri, non avevamo molto, ma ci siamo impegnati al massimo per riuscire a coronare il nostro più grande sogno: Cantare." Concluse infine Ashton.
"Quindi siete delle star?" Chiese mia sorella sorridendo raggiante.
"Beh, non esageriamo, siamo, anzi cerchiamo di essere dei cantanti, ci stiamo facendo conoscere poco alla volta." Le rispose Kevin.
"Purtroppo durante i mesi invernali io, Lucas e Noah dobbiamo comunque frequentare la scuola, mio padre non ne ha voluto discutere, quindi cerchiamo di registrare durante il pomeriggio o quando ci è possibile" Continuò Erick e riuscii a percepire una leggere nota di tristezza e fastidio nella sua voce si vedeva che volevano fare della loro passione il loro mestiere ma non sempre è facile quanto sembra, capivo benissimo le motivazione il Preside aveva per far continuare gli studi al figlio e agli amici, purtroppo non si poteva avere la certezza che diventassero famosi e potessero vivere di musica.
"Non deve essere facile per voi, vi ammiro tanto" Dissi io cercando di rincuorare un minimo.
Notai che Meg continuava a rimanere in silenzio come per tutto il discorso, guardando di sfuggita, qualche volta Noah, il quale ricambiava con strane occhiate, come a scusarsi del comportamento di pochi giorni prima.
Continuando a guardare di nascosto notai che non ero la sola ad essere concentrata su di loro, anche Erick lo era.
Presi la decisione di parlare con lui e scoprirne qualcosa di più sulla faccenda.
"Grazie Emma" Mi rispose nel frattempo Lucas con un sorriso che ricambiai sinceramente.
"Bene!" Esclamò mia sorella ad un tratto "Ci fate vedere di cosa siete capaci?"
I ragazzi la guardarono, poi si alzarono e Kevin e Ashton la trasportarono letteralmente verso gli uffici...avevano sicuramente in mente qualcosa.
Li seguirono poco dopo anche Lucas e Noah.
Colsi l'occasione per sapere qualcosa riguardo quest'ultimo da Erick, che mi guardò e sorrise, come sempre.
"Hey, sai forse il motivo del comportamento di Noah ti ha per caso parlato di qualcosa." Indagai cercando di rimanere vaga, ovviamente non riuscendoci, mie doti di detective erano piuttosto scarse.
"Qualcosa so... e centra tua sorella." Mi disse lui.
Bingo! lo sapevo!
"Lo supponevo, si tratta del non-bacio che si stavano per dare, non è vero?" Gli chiesi io.
"Tu come fai a saperlo!?" Quasi urlò lui, scioccato.
"Zitto! Non urlare o ci sentiranno!" Gli dissi io tappandogli involontariamente la bocca con la mano. Una volta accorta cercai di sembrare a mio agio nel toglierla ma il colorito del mio viso mi tradì: che imbarazzo.
"Scusami, non volevo, comunque so tutta la storia, in pratica è colpa nostra, li abbiamo interrotti..."Cercai di scusarmi ma lui mi rassicurò, come sempre, regalandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
"Tranquilla, è vero e dobbiamo fare qualcosa per loro, per farci perdonare."
"Si, ma cosa..." Non riuscii a finire la frase che Erick mi interruppe lasciandomi completamente spiazzata e pensandoci non è la prima volta durante la giornata che rimanevo scioccata dagli eventi.
Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Megan ha indossato:
Emma ha indossato:
Vi ricordo di seguirmi anche su instagram: backystonestories.
A presto!
☆Backystone☆
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro