Arrivò l'eliambulanza per portare Mario all'ospedale di León mentre i pompieri recuperavano le salme della donna e della bambina. La guardia civil e la policia interrogarono tutti i testimoni per capire che cosa fosse accaduto. Soprattutto fecero molte domande a Guido riguardo l'hashish che avevano trovato nella borsa di Mario. Entrambi erano risultati positivi all'hashish e pertanto Mario fu sommariamente ritenuto il responsabile nell'incidente.

Miguel Mayoral era appoggiato a uno dei guard rail e fumava mentre osservava i soccorsi in opera. Miguel al momento lavorava come consulente sia della policia che della guardia civil. Era un uomo di grande esperienza, aveva anche partecipato a missioni con l'interpol in passato. Fu ingaggiato per aiutare sul caso Marie, accaduto qualche mese fa, e da allora aveva indagato nella zona alla caccia di possibili indizi.

Quel giorno si trovò lì quasi per caso perché doveva recarsi a León per ricontrollare l'ennesima perizia sul caso della pellegrina Marie. Un caso che da qualche giorno avrebbe dovuto archiviare come suicidio ma che non era assolutamente convinto di come fossero andate le cose; ma poi sia la situazione della ragazza (aveva appena chiuso una convivenza) che la dinamica della sua morte non lasciavano diverse altre interpretazioni.

Esattamente come per Marie anche oggi aveva avuto la stessa sensazione. Qualcosa di inspiegabile ma non era convinto di ciò che vedeva..

       - Salve Mayoral, Mi hanno detto che voleva dare un'occhiata - disse L'inspector Juan Bolaño Cruz accennando un sorriso.

       - Sì, inspector. Vorrei cercare di capire che cosa sia successo. Avete già recuperato la bici?

       - Sì, Mayoral. Non c'è molto da capire. La bici si trova nel furgone con il perito.

       - Grazie.

Miguel si avvicinò al furgone e vide due persone facendo delle foto ai rottami della bici e controllando il contenuto delle borse laterali della bici.

       - Mi scusi signor...?

       - Salve mi chiami Luis. Lei è Miguel Mayoral vero?

Miguel rispose con un cenno della testa.

       - Il mio collega Manuel Martín Gutiérrez ha lavorato con lei nel caso Marie. Che suicidio strano.

Miguel, che non voleva iniziare a parlare di quel caso, troncò il discorso chiedendo se potevano spiegargli la dinamica dell'incidente.

Uno degli uomini che stava analizzando la forcella disse:

       - Principianti, chiunque sappia qualcosa di ciclismo sa che non bisogna correre così in discesa, soprattutto con altri venti chili distribuiti male sui lati e poi...

Lo interruppe Luis:

       - Pepe, sempre a parlare di ciclismo! Sig. Mayoral lo scusi.

       - Nessun problema, che abbiamo?

       - Secondo le testimonianze degli altri ciclisti, Il ragazzo, Mario Rizzieri, stava procedendo a almeno sessanta chilometri orari quando la bicicletta ha iniziato a sbandare e Mario a gridare. Dirk De Groot, uno dei ciclisti olandesi, giura di aver visto il freno anteriore spezzarsi e colpire Mario ad una gamba.

       - Che cosa ne pensa lei, Luis?

       - Coinciderebbe con lo stato della bici, che ha il freno anteriore spezzato e con la ferita sulla tibia. Il freno a dir la verità sembra come sia stato tagliato. Guardi qui - Indicando il cavo - è un taglio netto, non c'è alcuno "strappo".

Miguel fece sì con la testa, si avvicinò alle borse e chiese a Pepe:

       - Qui invece che cosa abbiamo trovato?

       - Oltre al "fumo" e indumenti sporchi, un tablet ancora funzionante, un sacco a pelo, la credenziale e una grande conchiglia di Santiago rotta a metà. È tutto qui - Indicando il contenuto delle borse.

        - Grazie, l'altro ragazzo italiano è ancora qui? Gli vorrei parlare.

        - Sì - disse Luis - si chiama Guido Ricci è con la psicologa davanti al camion dei pompieri.

Miguel ringraziò e andò a cercare Guido.

Guido era tutto sudato. Era come se avesse perso cinque anni di vita. Quando Miguel gli rivolse la parola si "svegliò" quasi di colpo dallo stato "catatonico".

        - Salve signor Ricci, so che parla spagnolo, dovrei farle alcune domande.

Guido rispose con un forte accento italiano ma con uno spagnolo fluido e comprensibile:

       - Va bene. Già ho risposto a tutto quello che volevate. Voglio solo andarmene da qui.

       - Non ti preoccupare, la mandiamo via subito. Vorrei solo sapere se prima dell'incidente ha notato qualcosa di strano.

Guido iniziò a piangere singhiozzando - Non saprei, sono ancora molto confuso.

        - Forza Guido, l'ultimo sforzo e la rispediamo a casa. È successo qualcosa prima dell'incidente?

        - Non ci riesco, ancora vedo la madre e la bambina. Il sangue e le grida. Soprattutto le grida... Basta! La prego, voglio andarmene.

Miguel, con tono spazientito rispose: Vuole fare un favore al suo amico? allora risponda!

       - Aspetti, L'unica cosa che ricordo è che mentre ci trovavamo lassù - indicando la Cruz de Hierro - è successo che abbiamo sentito un ragazzo disabile gridare impaurito dicendo di aver visto il chupacabra... Guido iniziò a ridere istericamente mentre singhiozzava.

Miguel capì che fosse stato inutile continuare e disse a Guido:

       - Ho capito, grazie Guido. Puoi andare tra pochi minuti. Ho solo bisogno che controlli gli effetti personali di Mario.

Si avvicinarono a Luis e Pepe e Miguel mostrò la bici e le borse a Guido.

       - Vedi qualcosa di inusuale?

       - Sì, la conchiglia non appartiene a Mario, le trovava stupide.

       - Grazie Guido, in bocca al lupo per tutto. Agenti, portate il ragazzo al'ospedale di León.

Miguel prese la conchiglia rotta a metà e la capovolse. Rimase impietrito nel trovare il seguente messaggio:

Herru Santiagu,

Got Santiagu,

E ultreia, e suseia,

Deus adiuva nos - 1

Miguel si accese una sigaretta e rabbrividì. Pensò alla stessa conchiglia di Santiago trovata insieme a Marie: conteneva lo stesso messaggio. 

NOTE - 1 - Codex Calixtinus: «Monsignor Santiago / Buon Santiago / andiamo più lontano, più in alto / che Dio ci aiuti».