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-Oggi, io e Chow andremo a fare un giro in centro. Un'uscita solo per donne.- Daniela sembrava tutta entusiasta all'idea di uscire con me, perciò mi sforzai di sembrare allegra.
Non avevo affatto voglia di scoprire cosa intendesse per 'uscita da donne' ma ormai ci ero dentro fino al collo.
-Va bene, divertitevi!- Esclamò Manuel, sembrando dispiaciuto per me. Probabilmente lui sapeva cosa mi aspettava.
Marc-André, invece, non mi rivolse nemmeno uno sguardo.
Ormai me ne ero fatta una ragione.
Si era stancato di giocare e perciò ora non vedeva l'ora di sbarazzarsi di quel giocattolino ingombrante e usato che non ero altri che io.
Daniela lanció un bacio a Manuel, esitó a guardare il suo ex, e poi mi prese sotto braccio.
-Ci divertiremo un sacco! Faremo tanto shopping e andremo ad una spa!-
Io feci una smorfia, contrariata. Perché non poteva lasciarmi semplicemente in pace? Perché trascinarmi in giro contro la mia volontà?
-Non vedo l'ora.- Dissi con tono neutro, salendo in macchina.
Mai prima di quel giorno ero andata in giro solo con Daniela, e infatti fu strano.
-Non è vero, non ti porterò in nessun negozio o in nessuna spa, Rin. Andiamo solo a fare un giro.- Tutto ad un tratto, il tono della sua voce si fece meno zuccheroso e più serio, e non mi poté sfuggire il particolare: mi aveva chiamato con il mio vero nome.
Mi si bloccò il respiro in gola, temendo di aver sbagliato a fare qualcosa. Dovevo aver per forza errato qualcosa, lei sapeva il mio nome.
-Tu come sai che mi chiamo Rin?- Chiesi, cercando di mantenere la calma.
Lei non staccó gli occhi dalla strada, ma mi sorrise.
-Davvero credi che io fossi subito cascata alla storiella d'amore fra te e Marc-André? No, lui non si sarebbe mai abbassato ad andare con una cameriera. Non era da lui, perciò ti ho un po' stalkerata. Ti ho cercata come Chow Wang ma nulla, mentre come Rin Wang il web ne era pieno. Tu sei la regina delle imbucate, e c'eri con certezza alla Champions League di Berlino.
Non so cosa sia successo li, non mi interessa saperlo, ma sin da subito ho capito che Marc-André voleva farmi vedere che era riuscito ad andare avanti, al contrario mio che pensavo di essere ancora un po' innamorata di lui fino a qualche giorno fa.-
Tutte quelle parole mi colpirono come un fiume in piena. Daniela era composta anche quando parlava di argomenti complicati come quello. Non c'era nessun disprezzo nella sua voce, forse solo rassegnazione.
-Ho sempre trovato il suo piano stupido e ci sono giorni che avrei voluto smetterla. Non volevo ferire te o Manuel, siete persone squisite mentre io sono un'imbrogliona in un certo senso.- Presi parola con coraggio, da una parte sollevata dal fatto che potevo finalmente parlare con qualcuno e smetterla con le bugie.
-Forse all'inizio era una bugia bella grossa, ma posso assicurarti che io e Manuel non ti troviamo un'imbrogliona, anzi.
Sei l'unica che riesce tenere testa a Marc-André, e per noi siete perfetti l'uno per l'altra.
Ci sono state giornate in cui mi sono chiesta come mai mi avesse lasciato così all'improvviso e senza spiegazioni, e ora che so la risposta, sono molto più sollevata.-
Daniela si era fermata in un parcheggio, e aveva spento il motore della macchina.
Forse eravamo arrivate, forse guidando non riusciva ad esprimersi al meglio.
-E quale sarebbe la risposta? Sappi che Marc-André voleva riconquistarti, poi ha visto come sei felice con Manuel e ha capito che forse non era quella la sua vera intenzione. Dai un'occasione a Manu, è cotto di te.- Volevo sembrare sicura anche io mentre parlavo, ma in realtà mi sentivo come durante l'esame di fine superiori. Stavo anche sudando.
-La risposta? Semplice, eravamo troppo uguali. Dopo un po' era stancante, ma in cuor mio non perdonerò mai Marc-André per avermi lasciato senza spiegazioni, sebbene nemmeno lui sapesse il perché stesse mettendo fine alla nostra relazione.- Fece un sorriso divertito, quei canzonatorio. -Io e Manuel ci siamo fidanzati ieri sera, ho capito che con Marc-Andrè è ufficialmente chiusa.
Sarà pure partito con l'idea di riconquistarmi, ma in realtà non ha fatto altro che aprire gli occhi ad entrambi. Lui non pensa più a me, ormai. Non ha occhi che per te.-
Non potevo credere che Daniela, Barby modalità psicologa, avesse davvero detto che Marc-André era cotto di me.
C'erano stati momenti in cui avevo pensato di piacergli, ma poi mi ero sempre ricreduta. Lui credeva ciecamente solo al suo piano.
-Siamo stati dei bravi attori, allora.- Risi nervosamente, puntando lo sguardo fuori dal finestrino.
-No, all'inizio facevate pena, ma poi siete riusciti a cancellarmi dalla testa il fatto che fosse tutta una menzogna. Voi due vi piacete e non c'è più piano che regga.- Era così decisa che era inutile controbattere, aveva ragione lei, almeno nel mio caso.
-A me piace, non ho problemi ad ammetterlo, ma non è il suo caso. Posso assicurarti che ha avuto delle occasioni con me e le ha sprecate tutte.- Sbuffai, incrociando le braccia sotto al seno. Controbattere era più forte di me.
Lei scoppiò a ridere e scosse la testa, con fermezza.
-Tu gli piaci, solo che lui non è molto bravo con queste cose. Non sa prendere iniziative ed è molto ottuso. Ma posso assicurarti, che gli piaci.-
Annuii, quasi per assecondarla, ma in realtà riflettevo molto sulle sue parole.
Avrei aspettato l'occasione giusta e ne avrei parlato con Marc-André, e se mi fossi sbagliata, pace. Il nostro tempo a disposizione stava per finire.
-Va bene, quindi mi assicuri che non hai rancore verso di me? E sul fatto che ti ho mentito?- Chiesi, mentre lei faceva ripartire la macchina, che aveva noleggiato il giorno del nostro arrivo lì.
-No, nessun rancore, Rin.
Ti ho mentito anche io, sai? Ora andiamo a fare shopping!-
[...]
-Rin, ho appena parlato con Dani.- Affermò il ragazzo, entrando in camera.
Stavo sistemando gli abiti che avevo comprato nella valigia, e quando notai che mi aveva rivolto la parola dopo un giorno di totale silenzio, mi bloccai per qualche secondo.
-Quindi?- Domandai, con voce ferma, senza degnarlo di uno sguardo. Stavo mandando al diavolo tutti i buoni propositi che avevo deciso di attuare dopo la discussione con la bionda.
-Sapeva già tutto.- Affermò lui, secco.
-Ha intuito tutto da sola, io non le ho detto nulla.- Dissi, prima che potesse accusarmi di qualcosa che non avevo fatto.
Nel frattempo, cercai di chiudere la valigia, impaziente. Non ci riuscivo, era troppo piena.
Solo adesso alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi azzurri come il cielo. Sembravano feriti.
-Me lo ha detto.- Replicó lui, avvicinandosi alla mia valigia.
Con pazienza, tolse gli abiti che avevo buttato nella valigia a casaccio, e li piegó con cura. Poi li rimise in valigia, e la chiuse con facilità disarmante.
-Grazie...-Sussurrai, non riuscendo come potesse essere lui così calmo e tranquillo. Forse il fatto di essere un portiere lo aiutava, doveva avere sangue freddo nel suo lavoro.
-Rin, non c'è di che. Anzi, perdonami se ti ho trattato male in questi giorni.- Sembrava quasi impersonale mentre parlava, non facendo trapelare la sua reale emozione.
Quasi mi fece esasperare.
-Ti perdono, ma non farlo mai più. C'è qualcosa che non va? Dimmelo e basta. Possiamo risolvere. Non chiuderti in te stesso, di me ti puoi fidare. Non ti farò del male.- Affermai, prendendolo per mano.
Le nostre mani si intrecciavano a meraviglia.
-Io mi fido di te, e so che sono più io a ferirti che il contrario. È difficile starmi dietro.-
Scossi la testa, stringendogli forte la mano.
Si stava portando sulla difensiva ancora una volta, creando una sorta di muro fra me e lui.
Mi ero stancata di tutte quelle barriere, era la volta buona per distruggerle.
Mi avvicinai al suo viso, appoggiandogli le mani sul volto, e lo baciai, senza alcuna delicatezza. Era da giorni che desiderava farlo, è tutta quella attesa mi aveva quasi distrutto.
-Non me ne frega nulla, è te che voglio.- Sussurrai prima che lui si fiondassi sulle mie labbra per baciarmi ancora e ancora.
Spazio autrice.
-6 Capitoli alla fine!
Godetevi questo capitolo. Un bacio xx
Ah, se vi va di seguirmi su snapchat sono RebyBianchi_10
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