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-Che musica ascolti?-Domandai a  Marc-André, rubandogli una cuffietta. Lui non sembró prendere bene il mio gesto, e mi lanciò un'occhiataccia.
Dal canto mio, gli rivolsi un sorriso sornione, e mi misi all'orecchio l'auricolare.
Era Still loving you degli Scorpions, nota band tedesca. Quella canzone cadeva così a pennello, che non potei trattenere un sorriso amaro.

-Non ci posso credere.-Sbuffai, e lui alzò le spalle.
Eravamo in viaggio da ore, in un pulmino pieno di persone.
Manuel e Daniela erano qualche postazione avanti a noi, e io e Marc-André sembravamo tutto tranne che una coppia. C'era troppa distanza fra di noi.

-Cosa ci aspetterà in questi dieci giorni? Non so, non potevate scegliere di andare al mare?- Dissi, con uno sbadiglio. Non disprezzavo la montagna, ma per dieci giorni la vedevo una meta noiosa.

-Non ti lamentare, ti ho pagato tutto io, quindi goditi questi giorni da principessa.-Ribattè lui, quasi seccato dai miei continui sbuffi.

-Era il minimo, sono qua contro la mia volontà, ma preferivo farlo al mare.- Precisai, e proprio in quel momento il bus si fermò.
Era Marc-André vicino al finestrino, perciò mi dovetti sporgere un poco per vedere il paesaggio esterno.
Potevo lamentarmi quanto volevo, ma era davvero un bel posto.
Il cielo era azzurro, come se fosse stato un dipinto, e tutto attorno c'erano montagne, colline e casette di legno. Forse, non era propriamente il posto dove avrei passato volentieri le vacanze, ma non dovevo lamentarmi.

-Sei comoda?- Mi disse il ragazzo, e solo in quel momento mi resi conto di essermi praticamente seduta su di lui.

-Scusa, non mi ero resa conto.- Dissi, prima di alzarmi dal pulmino, recuperando la borsa.

Non dovevo farmi abbindolare da quel cielo azzurro senza nuvole, perché fuori dal pulmino faceva tanto freddo.
Mi strinsi nel mio maglione pesante e recuperai la valigia, che l'autista dal bus aveva messo sul marciapiede insieme a quelle degli altri passeggeri.

-Direi di andare in hotel e farci una doccia, poi magari visitiamo la città. Che ne dite? Manuel è già d'accordo con me.- Daniela sembrava il capo del nostro piccolo gruppo. Era la più organizzata, e avevo notato che durante il viaggio si era divorata la guida della città, prendendo anche appunti.

-Per noi va bene.-Dissi, scambiando una rapida occhiata con Marc-André.
Lui annuì, e Daniela, soddisfatta, ci guidó verso l'hotel. (Probabilmente si era studiata tutte le indicazione su come arrivarci).

-Dammi la tua valigia.- Mi sussurrò il biondo, vedendo che facevo fatica a trasportarla su per le scale.
Avevo portato solo l'importante, ma restavo comunque una donna e perciò avevo un'ampia visione dello stretto necessario.

-Non serve. Posso farcela benissimo da sola.-
Ero orgogliosa, e non volevo cedere la mia valigia a Marc-André.

-Lo so, ma siamo all'ultimo piano. Accetta il mio aiuto.- Il ragazzo era molto paziente, e non si era nemmeno innervosito per il mio tono sulla difensiva, perciò decisi di arrendermi e di dargli la mia valigia.
La sollevò come se nulla fosse, e la trasportó con facilità fino al nostro piano.

La nostra camera era immensa e bellissima.
Le pareti erano di un bel rosso scuro, e c'erano numerosi quadri alle pareti.
Era davvero una stanza con tutti i comfort possibili, ma peccato che ci fosse un solo letto.
Quando notai che era matrimoniale, non potei non storcere il naso.

-Ha prenotato Daniela, vero?- Domandai a Marc-André, che confermó, annuendo.

-Se per te è un problema, dormo sul divano.- Dissi lui, ma ciò non potevo permetterlo. Sarebbe stato poco carino da parte mia.

-Non fa niente. Faccio prima io la doccia, però.- E così dicendo mi affrettai ad andare in doccia. Avevo la sensazione che se entro un'ora io e Marc-André non fossimo stati giù nella hall, Daniela avrebbe sfondato la porta della camera.

[...]

Avevo dimenticato l'asciugamano nella valigia, e nonostante quello fosse un hotel di lusso, non ne vedevo nemmeno uno.

-Marc-André? Mi fai un favore? Ho dimenticato l'asciugamano!- Esclamai, spegnendo un poco il getto d'acqua.

-Va bene, te lo porto!- Mi rispose dopo poco, e lo sentii trafficare con la mia valigia. -Ma quanta roba hai qua dentro? Manca solo un cadavere.

Scoppiai in una sonora risata, che mi morì in gola una volta che il ragazzo fece il suo ingresso in bagno.
Era senza maglia ed aveva un fisico statuario, che sembrava stato scolpito con lo scalpello.

-Grazie.- Cercai di distogliere lo sguardo, mentre aprivo un poco il vetro della doccia e prendevo l'asciugamano dalle sue mani.
Lui sorrise lievemente e potei notare del rossore sulle sue guance, prima che lui e e dietrofront per tornare nella stanza principale.

-Marc-André?- Lo richiamai, e lui si fermò di colpo, girandosi.

-Si?-

-Io dormo nel lato vicino alla finestra, e spero per te che tu non russi, non sbavi e non calci.-
Annunciai, con serietà.

-Nessuna di queste tre cose, ma io dormo solo con i boxer. Spero che ciò non ti metta a disagio.-Ribattè il tedesco, e dovetti solo ringraziare il vetro della doccia se lui non mi vide arrossire di colpo.

[...]

-Manuel, riesci a convincere Daniela a farci fare una pausa? Stiamo camminando da ore e a me non ascolta.- Implorai il ragazzo, sentendo le mie gambe sempre più doloranti. La città era carina, ma Daniela sembrava voler vedere ogni singola cosa, dalle cattedrali ai musei, in un solo pomeriggio.

-Dai, manca solo un museo!- Disse la bionda, confrontando la sua guida.

-Effettivamente ha ragione Chow, Dani.- Ci provó Manuel, ma lei sembrava non voler sentire ragioni.

-Bene, andate pure in hotel. Ci vado da sola.- Daniela sembró impuntarsi come una bambina piccola, e stavo per arrendermi all'idea di dover andare in un altro palloso museo inutile, quando Ter Stegen salvó me e Manuel.

-Andate in hotel voi due, accompagno io Daniela. Muoio dalla voglia di vedere il museo.- Si sacrificó lui, e io in cuor mio sapevo che a lui non fregava nulla del museo.

-Perfetto, ci vediamo dopo.- Dani prese sotto braccio Marc-André, e io feci spallucce.
Insieme quei due sembravano una coppia di supereroi, per quanto erano belli e impeccabili.

-A dopo!- Disse Manuel, per nulla toccato dalla confidenza fra i due.

-Ci vediamo fra dieci giorni, Marc-André.- Dissi ironica, prima di avviarmi con Manuel verso l'hotel.

All'inizio il silenzio fra noi era molto denso.
Io non sapevo nulla di lui, e tutto ciò che sapeva lui su di me erano falsità.
Un po' mi spiaceva mentire, mi sembrava un così bravo ragazzo.

-Da quanto stai con Daniela?- Chiesi, spezzando il ghiaccio. Lui sembró sorridere alla domanda, come se la trovasse divertente.

-Non stiamo assieme, e vedo dura che ciò possa accadere.- Ammise lui, e questa sua affermazione mi lasció sorpresa.

-In che senso?.- Aggrottai le sopracciglia, confusa.

-Dani e Marc-André si conoscono da una vita, tutti e tre siamo praticamente cresciuti assieme.
Loro due erano la coppia perfetta, c'era davvero tanta intesa, ma all'improvviso Marc-André l'ha lasciata. Non ha mai detto il perché lo abbia fatto, e lei non ha ancora interiorizzato la cosa. Soffre ancora, mentre lui è andato avanti. Lei no, non so se ne è ancora innamorata, ma finché loro non chiariranno, io mi metto da parte. Non posso provarci con una ragazza che non sa cosa vuole.
Sono nella friendzone per adesso, ormai ci ho fatto l'abitudine, ormai sono anni che sono cotto di lei.-

Manuel mi colpì molto. Aveva un sorriso amareggiato sul viso, ma nonostante ciò, i suoi occhi brillavano ogni qualvolta che pronunciava il nome della ragazza che gli piaceva.
Era davvero una scena molto toccante, ma la mia confusione era sempre maggiore.
Perché Marc-André aveva lasciato Daniela se l'amava ancora?

-Non credi che a Marc-André possa irritare il tuo interessamento verso Daniela? Forse è solo questo il motivo per cui lei non si lascia andare. Forse lei è andata avanti, ed è lui che ha ancora dubbi.- Cercavo di mettere in ordine i pezzi del puzzle, ma qualcosa continuava a sfuggirmi. Non sapevo cosa, però.

-Non devi dubitare del tuo rapporto con Marc-André, se ha voluto includerti al solito pranzo della domenica con me e Daniela, suoi amici di infanzia, vuoi dire molto per lui. E non credo che a lui irriti il mio interessamento per Daniela, anzi, mi ha dato la sua approvazione tempo fa.-

Tutto ciò era così confusionario, che pensai davvero che la mia testa potesse esplodermi da un momento all'altro.

-Spero davvero che tu e Daniela riusciate a stare assieme, alla fine.-Dissi, forse per educazione, ma forse anche perché un po' lo pensavo.

-Grazie, sei molto gentile. Marc-André è fortunato, sei una brava persona.-

E come mai mi sentivo così viscida? Forse l'idea del tedesco di riconquistare Daniela a tutti i costi non mi allettava più così tanto.

Spazio autrice.

Spero che fin qui la storia vi piaccia! Ho aggiornato ora perché sono in viaggio e mi annoiavo. Se vi va di fare qualche chiacchiera, scrivetemi pure in chat. Ve ne sarei davvero grata 😅

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