Tradimento
Mancava poco al diploma. Mancava poco alla trasformazione. Edward non poteva sopportare la pressione, la sentiva premere sul petto ogni volta che incrociava le iridi marroni di Bella. Quegli occhi... non sarebbero più stati gli stessi, dopo. Non aveva paura di perderla, né che fosse incontrollabile. Temeva che gli sarebbero mancati quegli occhi. E pensando alle due isole color cioccolato, gli venne in mente che i suoi si stavano facendo scuri. Aveva fame. Jasper e Emmett l'avevano chiamato più volte per la caccia, ma per un motivo o per l'altro – chissà perché più ci pensava e più la ragione acquisiva la forma di un lupo – aveva rifiutato.
"Devi nutrirti, Edward", gli disse Bella, guardandolo in viso. "Non posso pensare che per gelosia tu muoia di fame". Gelosia... non era per gelosia. Era per quel cagnaccio.
"Non morirò di fame, Bella. Non ti preoccupare", le rispose accarezzandole la guancia. l'espressione di lei, però, non cambiò.
"Edward, credo di non averti mai visto con gli occhi così scuri da...". La sua voce s'interruppe. Era Volterra la parola mancante, ma da quando erano tornati non ne parlavano più.
"Volterra", completò la frase Edward sorridendo. "Guarda che non è una brutta parola, sai? E credo tu abbia ragione. Andrò a caccia, te lo prometto, ma non oggi". Aveva difficoltà a pensare di lasciarla da sola, non tanto per la paura che prendesse il suo pick up e andasse a La Push, quanto per Victoria. La vampira era un pericolo costante e tutti i Cullen erano all'erta. Forse avrebbe potuto chiedere ad Alice di controllarla, sondare i suoi pensieri in modo da evitare la fuga... Ma poteva davvero chiedere a sua sorella uno sforzo così grande? La sua capacità era già rivolta a Victoria, chiederle di tenere d'occhio anche Bella poteva essere un di più non necessario. Eppure, per Edward, non vi era nulla al mondo di più importante.
La notte scese su Forks e con essa il sonno di Bella. Lei dormiva al suo fianco, come sempre, e lui la guardava, come sempre. Non si sarebbe mai stancato di quella visione, l'avrebbe osservata per l'eternità. Ma aveva fame. A malincuore si alzò dal letto e prese un pezzo di carta da un quaderno di Bella, lasciato aperto sulla scrivania. Con la penna scrisse in bella grafia un piccolo messaggio.
Tornerò talmente presto che non avrai nemmeno il tempo di sentire la mia mancanza.
Prenditi cura del mio cuore te l'ho lasciato.
Mise il foglio sul cuscino e si abbassò per baciare la fronte di Bella. Diede un bacio, ne diede due e si forzò a uscire dalla stanza. Atterrò sul prato umido e corse a perdifiato verso i boschi. Doveva fare in fretta: prima avesse raggiunto il terreno di caccia, prima si sarebbe sfamato e prima sarebbe tornato.
Correre era una delle cose che gli piaceva di più. Lo faceva sentire vivo anche se la velocità con cui lo faceva gli ricordava quanto fosse vampiro. Si divertiva a saltare da un tronco all'altro, attraversare con un unico balzo metri e metri di sottobosco. Amava sentire la vita della natura, i battiti dei cuori veloci di uccelli e piccoli animali. Impiegò tutta la notte per giungere abbastanza lontano dall'umanità per poter nutrirsi in santa pace. Era fondamentale evitare di incontrare umani durante la caccia perché la frenesia poteva indurre in tentazione. E lui non voleva. Si fermò e si acquattò nel sottobosco giusto in tempo per sentire il profumo di un grosso puma. La bestia camminava ignara della sua presenza. Edward sentì le proprie narici aprirsi e i muscoli contrarsi. Era pronto a scattare, non appena l'animale fosse stato proprio accanto a lui. Il puma era a pochi metri. Edward puntò i piedi e fece per balzare quando... Un verso, simile ad un miagolio lo fermò. Quel puma era una femmina e stava andando dal suo cucciolo. Il piccolo era appena nato, aveva ancora gli occhi chiusi. Edward guardò quella madre leccare il cucciolo e vi lesse talmente tanto amore che decise di andarsi a cercare una preda migliore. Non avrebbe mai privato un cucciolo della propria madre. Non consapevolmente, almeno. Rivolse un sorriso al puma ignaro e scattò di corsa dalla parte opposta.
Non fu difficile trovare qualcos'altro da mangiare e presto fu sazio. Così decise di tornare a casa, da Bella. Correva rinvigorito e felice. Aveva bevuto a sufficienza per restare un bel po' di tempo senza caccia e quindi avere più possibilità di stare accanto a Bella. Era quasi al confine quando avvertì i pensieri famigliari di Alice.
Edward! Dove cavolo sei?. Sembrava preoccupata. Bella. Accelerò e in pochi attimi fu accanto ad Alice.
"Cosa c'è?", domandò allarmato. Alice abbassò gli occhi.
"Ed, io ho provato a evitarlo, credimi. Stavo andando nel bosco, sai volevo mangiare qualcosa, non è che posso passare molto tempo senza nutrirmi, lo sai anche te. Volevo farlo con Jasper perché non cacciamo insieme da un po' e la giornata..."
"Alice?", la interruppe.
"Sì?"
"Cosa è successo?", domandò Edward, scandendo le parole.
"Ecco... io... Bella è andata a La Push". Il vampiro sgranò gli occhi ambrati.
"Cosa? Ti avevo chiesto di tenerla d'occhio!"
"Sì hai ragione e l'ho fatto, sai? Mi sono distratta pochissimo, ero troppo lontana per arrivare in tempo. Mi ha fregata, Edward. È stata furba, che ti devo dire?". Edward non stentava a crederlo: quando Bella si metteva in testa una cosa, raramente si poteva impedire. Però la cosa lo feriva. Parecchio. Bella aveva deciso di tradire la sua fiducia approfittando della sua assenza. In quel momento gli venne da chiedersi se non lo avesse spinto appositamente ad andare a caccia per poter metter in atto la sua fuga.
"Perchè non capisce?", domandò ad alta voce. "Perchè fa di tutto per andare incontro al pericolo?"
"Edward, Jacob è un suo grande amico". Sebbene Alice comprendesse le preoccupazioni del fratello, sapeva bene ciò che Jacob aveva fatto Bella.
"No! Non è suo amico! È un lupo, Alice!". Edward era furioso.
"Stai parlando da vampiro o da amante geloso, Ed?"
"Che importa? Ci sarebbe differenza?"
"Sì che ci sarebbe. Da vampiro comprenderei. Da geloso no. Devi aver fiducia in Bella, Edward, non puoi vivere così". Sentire sua sorella rimproverarlo così lo fece imbufalire.
"Fiducia? Ma se appena ho girato l'angolo ha pensato bene di fare ciò che le avevo impedito di fare!"
"Appunto, Ed! Non puoi impedirle di fare qualcosa. Non è giusto". Edward tirò un pugno ad un povero albero nelle vicinanze.
"Io sono solo preoccupato, Alice. Vorrei che...", s'interruppe vedendo lo sguardo perso di Alice.
"Che c'è?", chiese.
"Sta tornando". Alice non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Edward era già sparito in direzione di casa. Corse a perdifiato, corse arrabbiato. Arrivò a casa e prese la Volvo. Sgommando uscì dal garage e con un testa a coda si mise in carreggiata.
In pochi attimi raggiunse il pick up di Bella che, lentamente, parcheggiava davanti a casa.
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