0. TULIPANI
Monaco 2018
Daniel Ricciardo vince il Gran Premio di Monaco.
È un riscatto, una conferma. È la dimostrazione che ci si può sempre rialzare, che non si molla dopo una sconfitta. Daniel lo ha fatto capire oggi a tutto il mondo.
Lo spumante sul podio schizza dappertutto, finendo su quei lineamenti scolpiti che incorniciano il volto di un bambino cresciuto, che non ha mai smesso di credere nel suo sogno. Un sorriso più ampio probabilmente non esiste. Vincere a Monaco ti consacra nell'olimpo dei grandi, ma vincere a Monaco dopo un pit stop sbagliato due anni prima, battendo il tuo compagno di squadra, su cui la scuderia ha deciso di puntare, ti toglie il respiro. E quella sarà sempre la Monaco di Daniel Ricciardo.
Lhena lo osserva con gli occhi lucidi sotto al podio, la sua chioma bionda è mossa dal vento e le guance sono arrossate sulla sua pelle fin troppo pallida per la luce della Costa Azzurra. Continua a saltellare sulle punte, con le mani strette intorno al naso e alla bocca, per amplificare le sue urla. Partecipa a quel boato di folla in festa, con la voglia di correre a complimentarsi con il vincitore. Sono un po' tutti felici per l'australiano, ma lei lo sarà sempre di più, i loro umori vanno in simbiosi.
Si sbraccia con il telefono in mano, ai margini del parc fermé, in piedi sul muretto che delimita i confini della pista, con una mano aggrappata alla rete di ferro. Ma in pochi secondi Lhena perde l'equilibrio, già altamente precario, e cade a terra, guadagnandosi una bella botta al braccio, nell'inutile tentativo di salvarsi dall'impatto con l'asfalto.
«Che botta!» esclama, massaggiandosi la zona dolorante, nella speranza che al suo buffo spettacolo non abbia assistito nessuno.
Viene presto smentita quando la figura imponente di Carlos le si para davanti, proteggendola dai raggi del sole, mentre le tende una mano. È evidente sul suo volto la risata appena terminata. Lhena vorrebbe ucciderlo, se non fosse che in quel momento è l'unica persona che si sta interessando a lei.
«Ma quanto puoi essere maldestra?» la schernisce lo spagnolo, aiutandola a rimettersi in piedi.
Lhena e Carlos si conoscono da quando sono nati. Le loro madri andavano a scuola insieme e loro due sono cresciuti come vicini di casa, di proprietà a dire il vero. È stato lui ad introdurla nel mondo dei motori, fino a portarla con se su un circuito di formula uno, tre anni prima. Quello è stato anche il giorno in cui ha conosciuto Daniel, o per dirla in modo completo, è stato il giorno in cui è caduta sopra Daniel. Da allora Carlos le rimprovera sempre di preferire l'australiano a lui, ma Lhena non lo ammetterà mai, perché entrambi fanno parte della sua vita, in modo diverso però.
La bionda risponde alla domanda dello spagnolo con una smorfia contrariata, facendogli il verso, ma non appena lui prova a trascinarla via con se, lei emette un lamento dolorante.
«Ti fa male?» le chiede Carlos, tastando il braccio nel tentativo di capire se sia grave o meno.
«Un po'» ammette Lhena a denti stretti, non vuole sembrare esagerata, anche se nella parte incriminata sta cominciando a comparire una chiazza rossastra-bluastra.
«Ti porto al centro medico, speriamo non sia rotto» sentenzia alla fine il pilota della Renault.
La bionda cerca, in vano, di protestare e opporre resistenza, indicando Daniel sul podio, che nel frattempo, con un sorriso splendente e sorprendentemente commosso, si gusta la folla in delirio per lui con aria fiera. È davvero adorabile. È questo che pensa Lhena, ma sarà costretta a perdersi quel momento di fronte ad un Carlos intransigente.
«¡Señorita vamos! Dopo festeggerai con Daniel» la rimprovera lo spagnolo.
In quel momento Lhena si rende conto che la gara del pilota Renault non è andata altrettanto bene e che a Monaco, una pista in cui solitamente non si sorpassa, lui ha perso due posizioni. Lei sa del grande talento che possiede Carlos ed è sicura che prima o poi lo dimostrerà al mondo intero. Sa anche però che lui non ama essere compatito e qualsiasi parola di conforto sarebbe ancora più amara della gara stessa. Per questo si limita a cingerlo con il braccio sano, schioccandogli un bacio sulla guancia.
«Questo a cosa è dovuto?» chiede lui, visibilmente sorpreso.
«È un anticipo» ribatte lei sorridendo.
Carlos comincia ad avviare mille ragionamenti nel suo cervello, Lhena è la persona più enigmatica che conosca e non è mai sicuro di ciò che lei voglia dire davvero, ma questa volta non riesce proprio a capire quale sia il punto.
«Per cosa?» si rivolge a lei con sguardo confuso.
«Per quando sarai lì sopra anche tu. Farò una festa così grande che probabilmente mi cacceranno dal paddock» afferma lei ridendo.
«Basta che non caschi anche quel giorno» scherza lo spagnolo, provocando la risata di entrambi.
All'interno della struttura sembra che tutti non vedano l'ora di andare via, ma a quanto pare dovranno aspettare ancora un po'. Carlos attira l'attenzione di uno dei medici e gli spiega la situazione. Il giovane ragazzo che li assiste sembra davvero molto esperto e maneggia il braccio di Lhena con estrema cura. Nel frattempo il pilota numero cinquantacinque si guarda nervosamente il polso con l'orologio.
«Che succede?» gli chiede la bionda.
«Devo andare, c'è il briefing, ma ti lascio in buone mani. Fammi sapere come va, d'accordo?» risponde Carlos, lanciando uno sguardo d'intesa al giovane medico.
«Non è rotto» esordisce il ragazzo di fronte a lei. «E neanche slogato. È solo una brutta botta. Ti disinfetto i graffi e ti do del ghiaccio, poi ti lascio andare.»
Lhena tira un sospiro di sollievo, non dovrà aspettare molto prima di correre da Daniel. Afferra la busta di ghiaccio medico e ascolta con impazienza le indicazioni del dottore sulla pomata da spalmante sull'aria dolorante. Quando lui finisce di parlare lo ringrazia in fretta e schizza fuori.
Non appena esce la prima cosa che fa è fermare un meccanico Red Bull per chiedergli di Daniel. Rimane piuttosto delusa quando lui le risponde che parte del team, tra cui il pilota, sono già a festeggiare a bordo piscina. La folla per arrivare alla red Bull energy station è troppa e probabilmente la ragazza dovrà aspettare ancora un bel po' prima di poter vedere l'australiano. Si lascia cadere davanti ai box blu, con la busta del ghiaccio ferma sul suo braccio dolorante. Osserva il lavoro meticoloso dei meccanici, che si preparano a smantellare il tutto per trasferirsi alla prossima tappa del mondiale. Il tempo però scorre lentamente, complice l'impazienza di Lhena, che sperava di essere vicina a Daniel nei festeggiamenti.
Comincia ad andare su e giù per la pitlane, che si svuota sempre di più, mentre continua a fissare il messaggio che le è arrivato due giorni prima. Ha temporeggiato anche troppo per dirlo all'australiano, ma non voleva rovinare il suo weekend e ora non riesce a trovare il momento giusto.
«Ancora qui?» esordisce nuovamente Carlos, salutando Nico Hulkenberg, il suo compagno di squadra e dirigendosi verso di lei. «Come va il braccio?»
In quel momento Lhena alza gli occhi al cielo e si rende conto che la distesa azzurra sta per prepararsi alle ore del tramonto. Il sole, infatti, ha già cominciato a scendere, ricoprendo il Principato dei suoi raggi dorati. Questo significa che sono passate ore dalla fine della gara e di Daniel ancora nessuna traccia.
«Il braccio sta bene, è solo una botta. Io, invece, penso che ci morirò qui, mentre aspetto il campione della gara» ribatte lei con un sorriso forzato. La pazienza non è davvero il suo forte, probabilmente qualche meccanico Red Bull si sarà divertito a contare il numero dei suoi sbuffi.
«Stai controllando quanti chilometri hai percorso?» la schernisce lo spagnolo, indicando lo schermo del cellulare.
Lhena abbassa lo sguardo per capire di cosa sta parlando, ma alza immediatamente la testa e la scuote. Non serve aggiungere altro al suo sguardo, Carlos ha già capito la questione spinosa che la attanaglia e il motivo dietro a tanta impazienza.
«Ancora non lo sa?» chiede, riferendosi a Daniel.
«No, era troppo concentrato sulla gara, non volevo destabilizzarlo. Glielo dirò domani» risponde lei sconsolata.
«Lo capirà, come ho fatto io» la rassicura lo spagnolo, poggiandole una mano sulla spalla. «Oh, eccolo di ritorno!» esclama infine indicando l'australiano, alle spalle della bionda, con un cenno del capo, per poi allontanarsi e lasciarli soli.
«Alhena Rojas Ibáñez!» tuona Daniel, con un accento piuttosto marcato e buffo.
La bionda si volta e lo vede, lui è in piedi con il trofeo in mano, completamente bagnato e con un sorriso che sarebbe in grado di illuminare anche la notte più buia. È felice, si sente invincibile.
«Il tuo spagnolo fa schifo» lo schernisce lei, mentre sul suo volto compare poco a poco un sorriso sempre più grande, «e non chiamarmi con il mio nome completo!» protesta mettendo su una finta espressione offesa.
Lascia cadere a terra la borsa del ghiaccio, oramai il braccio non le fa più male, ma anche se così fosse niente la fermerebbe dal correre incontro all'australiano e saltargli addosso per stringerlo a se. Non riesce neanche ad esprimere quanto sia fiera di lui, oggi è come se avesse vinto un mondiale, il suo mondiale, fatto di una stagione che si sta rivelando davvero difficile per lui. Monaco è il suo spiraglio di luce. Quel trofeo dimostra che Daniel Ricciardo non è spento, è lì e si fa sentire ed ha appena marcato il suo regno.
«Bene, ora che mi hai quasi ucciso, posso sapere cosa hai combinato e perché invece di festeggiare insieme a me sei finita al centro medico?» le chiede lui, facendola scendere delicatamente a terra.
Lhena si rigira tra le mani il trofeo, prestando davvero poca attenzione all'espressione contrariata del pilota australiano. Non è affatto contenta di essersi persa la festa, ma come al solito ha dovuto lasciare il suo segno. E questo la fa scoppiare a ridere, più del dovuto.
«Diciamo che potrei essere caduta dal muretto, mentre mi sbracciavo per fare il tifo per te» ammette con aria imbarazzata, mentre lentamente arresta la sua risata.
Daniel però non ci riesce ed è cosi rumoroso che chiunque stia passando nel raggio di cinquecento metri riesce a sentirlo. Lhena gli rifila dei pugni piuttosto deboli, che fanno solo aumentare la risata dell'australiano. Stare tutto il giorno in laboratorio non le ha mai permesso di sviluppare le sue doti fisiche o la sua forza.
«Sei sempre la solita Lhena!» esclama il pilota, ancora intento a provare a smettere di ridere. «Adesso mi devi una cena, per festeggiare insieme.»
«Ma tu fai schifo ai fornelli» protesta la ragazza spagnola. «L'ultima volta siamo finiti a mangiare le carote che avevi in frigo.»
«Scegli cosa ordinare e vieni quando vuoi, io devo andare a cambiarmi» replica Daniel, allontanandosi velocemente verso i box.
Non le da neanche il tempo di rispondere. O è sì o è sì. Non c'è possibilità di scelta. In realtà Lhena non vorrebbe altro, trascorrere del tempo con Daniel è la cosa che preferisce di più al mondo. Lui è in grado di farla passare da uno stato d'animo all'altro nel giro di pochi secondi. Non si annoiano mai, nonostante si conoscano da tre anni e abbiano passato una quantità enorme di tempo insieme. Il loro è un legame particolare, che probabilmente è molto di più di ciò che percepiscono. Lhena ci pensa spesso, ma la verità è che non arriva mai ad una conclusione sensata.
Anche in quel momento smette di pensarci. Fa dietrofront e si dirige dritta in hotel per cambiarsi. Mentre cammina cerca attentamente un fioraio che sia aperto il giorno del gran premio e anche se è un'impresa difficile proprio vicino alla struttura che la ospita c'è un chioschetto che vende dei fiori profumatissimi. Lei sa perfettamente quale scegliere, non ha dubbi. È sicura che anche Daniel lo apprezzerà, in fin dei conti la loro è una tradizione e le tradizioni vanno sempre rispettate, anche nelle situazioni avverse.
Quando Daniel apre la porta ha ancora i riccioli bagnati che gli ricadono sulla fronte, probabilmente ha da poco fatto una doccia, ma il sorriso che va da un orecchio all'altro non glielo toglie nessuno. Ed è anche abbastanza contagioso. Vederlo così felice mette di buonumore anche Lhena. Lui la stringe forte a sé e chiude la porta alle loro spalle.
«Oltre ad aver vinto a Monaco, ho pure fatto arrivare la pizza in tempo! Sono o no l'uomo perfetto?» esclama lui, con uno strano luccichio negli occhi.
«Sei brillo?» gli chiede lei, arricciando il naso, mentre lo scruta per bene.
«Tu non lo saresti dopo aver vinto a Monaco?»
«Effettivamente» sussurra la bionda con ovvietà.
Senza aggiungere altro gli porge i tulipani gialli che ha preso per lui, non ha bisogno di spiegargli il perché, Daniel sa perfettamente cosa voglia dire quel gesto ed era persino sorpreso che lei non lo avesse fatto prima.
«Tulipani gialli. È per la mia vittoria?» chiede l'australiano, riponendoli in un vaso che ha prontamente preparato.
«No, per quella avrei dovuto prenderti dei girasoli, questi sono per quel sorriso che non ti toglierai mai più dalla faccia» scherza Lhena, liberandosi della borsa e della giacca leggera, come se fosse casa sua.
Daniel, nel frattempo prende una bottiglia di vino e un cavatappi, trasferendosi sulla tavola che ha apparecchiato in balcone, qualcosa di assolutamente arrangiato, ma in cui Lhena riconosce una certa cura, tipica di chi non è portato per queste cose, ma ci si impegna.
Per i primi minuti della cena i due si limitano a guardarsi e sorridere mentre masticano quasi simultaneamente. C'è un qualcosa di frizzante nell'aria, qualcosa che impedisce ad entrambi di riuscire a trovare le parole adatte da dire e questo non era mai successo.
«Hai deciso cosa fare con la Red Bull?» esordisce Lhena, addentando un'altra fetta di pizza.
«Non mi va di parlare di queste cose adesso» sbuffa Daniel. Non vuole rovinare il momento con i discorsi sulla sua carriera, in quel periodo della sua vita è la cosa più complicata da affrontare.
«Dovresti essere a festeggiare con i tuoi amici e invece sei con me» cambia discorso lei, posando lo spicchio nel cartone.
Il suo stomaco si è già riempito e probabilmente anche questa volta l'australiano finirà la sua pizza, è una scena che si ripete da anni. Daniel però le rivolge un'occhiata stranita e smette di mangiare, versandosi un altro bicchiere di vino, prima di posare lo sguardo su di lei. Capisce immediatamente che in quel comportamento c'è qualcosa che non va. Non sono mai stati in silenzio per così tanto tempo. Di solito Lhena parla degli argomenti più disparati, spesso senza un nesso logico tra le sue frasi, ma lui la asseconda e insieme passano le ore a ridere e scherzare.
«Cosa hai stasera? Sei strana» afferma il pilota.
Lei abbassa lo sguardo, sapeva che lui l'avrebbe capito. Manda giù tutto d'un sorso il suo bicchiere di vino e se ne versa un altro. Non è pronta a rovinare la serata con una notizia che porterebbe solo malinconia e tristezza insensata. Ma se non lo dirà ora, allora quando? Non troverà mai il momento giusto, non sarà mai abbastanza pronta da accettare l'espressione di Daniel, qualsiasi essa sia.
«Parto» getta fuori tutto d'un fiato.
L'australiano scoppia a ridere, convinto che non ci sia nulla di strano, ma Lhena mette su un'espressione confusa e quando lui la nota si ferma, capendo che c'è qualcosa di più.
«Carlos mi ha detto che domani torni a Madrid» afferma poco convinto.
«No, Dan» la bionda si avvicina con la sedia e gli prende la mano, «mi hanno presa per un progetto di ricerca importantissimo. A settembre andrò in Alaska per nove mesi e alla fine parteciperò ad una spedizione in Antartide per quaranta giorni.»
Daniel la osserva confuso, Lhena gli ha sempre detto tutto, ma questa volta no. Non gli ha detto di aver fatto domanda, non gli ha detto di voler fare questo viaggio e ha come il sospetto che sia anche uno degli ultimi a saperlo. Lo capisce ripensando a quanto sia stato vago Carlos mentre parlava della permanenza a Madrid nei prossimi mesi della sua migliore amica.
Sospira, sperando di non dire nulla di sbagliato o di non aver messo su una espressione troppo dura. Dieci mesi è il tempo più lungo che trascorreranno da separati. Da tre anni a questa parte non hanno mai vissuto per più di due mesi senza vedersi. Gli servirà del tempo per elaborare la cosa. Si alza, stringendosi l'attaccatura del naso con l'indice e il pollice, mentre si dirige verso il parapetto del balcone, dando le spalle al panorama. Nel frattempo lei lo osserva, senza aggiungere niente, lo conosce bene e sa che ha bisogno di tempo.
«Sono davvero combattuto in questo momento» esordisce lui, incrociando le braccia, con la mascella serrata. «Anche se non me ne hai parlato, riesco a capire quanto sia importante questo progetto per te, ma...»
«Sei arrabbiato perché non te l'ho detto, triste perché non siamo mai stati così lontani per così tanto tempo e malinconico perché già ti manco» Lhena finisce la frase per lui, alzandosi e cingendogli i fianchi.
Daniel la guarda con un ghigno non troppo sorpreso, se c'è una persona che sa decifrare le sue emozioni quella è proprio la bionda che lo sta abbracciando, mentre cerca di fargli tenerezza con quegli occhi da cerbiatta. E lui non sa essere arrabbiato con lei, lo capisce che questa è l'occasione della sua vita, vorrebbe solo che non fosse arrivata proprio in quel momento, in cui ha mille cose per la testa e solo Lhena riuscirebbe a mettere ordine. Lei sa sempre cosa fare, nonostante la sua impulsività e le sue scelte pazze, non sbaglia un colpo. Ha un'abilità nel valutare ogni alternativa possibile e spesso è l'unica confidente che Daniel ha, perché sa che da lei riceverà sempre la risposta giusta.
«Guarda che in Alaska hanno il Wi-Fi, non vivono negli igloo» lo prende in giro lei.
«Ah davvero?» ironizza lui in risposta.
«A quanto pare si» afferma Lhena sorridendo. «Saranno solo i quaranta giorni in Antartide ad impedirci di lamentarci l'uno con l'altra di cose inutili.»
Daniel non risponde, si limita a sorridere. È convinto che Lhena se la caverà alla grande. È intelligente e merita quest'opportunità e in più ama il freddo pungente, i maglioni e le bevande calde, l'Alaska potrebbe diventare il suo regno. Altra cosa che li mette agli antipodi. Lui il freddo non lo sopporta per niente, ama l'estate e il caldo, d'altro canto sono le cose che gli ricordano di più il clima della sua Australia, l'unico luogo in cui la bionda accetta di trascorrere anche settimane, nonostante le temperature altissime. La famiglia Ricciardo oramai la conosce bene, Daniel la porta con se da tre estati consecutive e quest'anno addirittura lei lo ha raggiunto per capodanno. Questo è uno dei tanti motivi per cui non accetta di doversi separare da lei. C'è solo un piccolo pensiero che lo fa andare avanti: le loro emozioni vanno in simbiosi e se lei è felice, in qualche modo, la felicità investe anche lui.
«Siamo stati lontani per così tanti anni, dieci mesi non saranno nulla con la tecnologia odierna» afferma Lhena dopo il silenzio del pilota. Inizialmente lui non capisce l'allusione, ma ci mette poco a ricollegare i tanti anni.
«Ah, la tua teoria della reincarnazione» ironizza leggermente.
Quando lei gli ha parlato per la prima volta delle sue credenze sulla filosofia indiana Daniel pensava che stesse scherzando. Ma Lhena non scherza mai su queste cose, non crede quasi a nulla - è pur sempre una scienziata - ma è fortemente convinta che la connessione che c'è tra loro non possa essere dimostrata in laboratorio, quindi l'unica spiegazione è che le loro anime si conoscessero in qualche vita precedente e fossero legate in un modo inscindibile. Lui non ci crede per niente a queste cose, ma gli piace ascoltarla mentre espone le sue teorie che un po' cozzano con la sua indole scientifica. In fin dei conti Lhena è una persona che si contraddice spesso, a volte non se ne rende neanche conto, ma forse è semplicemente un tratto della sua spontaneità. Lei non pensa quasi mai prima di parlare, l'unico momento in cui è riflessiva è quando studia in laboratorio. E a Daniel piace così, schietta e spontanea come pochi al mondo.
«Perché tu non credi che io e te ci conoscessimo già in vite precedenti?» controbatte la bionda con convinzione. «Sai che tra noi la connessione è troppo forte per essere amici solo da tre anni.»
Daniel sorride e annuisce, troppo stanco e pieno di emozioni per intraprendere una diatriba con una biologa marina che non crede a niente ma legge l'oroscopo ogni mattina ed è convinta che le loro anime si siano reincarnate. Lhena sa essere fin troppo convincente e lui perderebbe di sicuro la battaglia, finendo per autoconvincersi che lei in fin dei conti ha ragione.
L'australiano ci pensa spessissimo al loro rapporto, a quanto strano possa apparire agli occhi degli altri e talvolta anche ai loro. Nessuno dei due sa spiegarsi certi sguardi, certe parole, certi comportamenti. Eppure continuano a proteggerlo come se fosse qualcosa in pericolo di estinzione, qualcosa di estremamente fragile e appartenente solo a loro.
«Le nostre vite potrebbero cambiare in dieci mesi» si fa improvvisamente serio, togliendosi di dosso le mani della bionda e facendola appoggiare al muro accanto a lui.
«Ma il nostro affetto no» ribatte con fermezza Lhena, con uno sguardo quasi infuocato, quello di chi non cambierebbe idea per niente al mondo.
«Ne sei così sicura?»
«Tu aspettami con un fiore al ritorno e vedrai che nulla sarà cambiato» risponde lei con leggerezza.
E ancora una volta lei trova le parole giuste, perché in quel momento è tutto ciò di cui Daniel ha bisogno.
I'M BAAAAACK!
Yess la vostra drama queen preferita è tornata e non è affatto migliorata! Felici?
Per i nuovi arrivati sappiate che la cosa in cui sono più brava è scrivere di Drammi, anche apparentemente inesistenti, anche con la presenza di Daniel Ricciardo. Perciò mettevi l'anima in pace e prenotare un'ecografia al fegato, perché vi verrà voglia di strozzarmi o di strozzare i miei personaggi un'infinità di volte.
Giuro che io ci provo a fare la brava, ma la drama queen che c'è in me emerge sempre, non ci posso fare nulla.
Ok, bando alle ciance! Il mio sole in Vergine mi diceva di aspettare ancora a pubblicare perché non ho moltissimi capitoli pronti, ma il mio ascendente bilancia ha insistito così tanto che ora siamo qui e vi prometto che farò di tutto per essere regolare con gli aggiornamenti settimanali.
Per chi mi segue su Instagram (vi lascio sempre il profilo perché lì sono più attiva: Thenorthstar.Wattpad) ha già chiari alcuni punti, per chi non mi segue ve li illustrerò brevemente:
• La storia avrà un paio di salti temporali importanti che scandiranno le varie "parti" (già dal prossimo capitolo scontiamo il primo salto).
• Il filo conduttore, come avrete ben capito, sono i fiori, ma non preoccupatevi, non saranno inseriti in modo ossessivo.
Non voglio ammorbarvi ulteriormente (penso che questo sia lo spazio più lungo che io mi sia mai presa sotto un capitolo), perciò vi do direttamente appuntamento alla prossima settimana con il capitolo 1 che è il primo vero capitolo. Se vi va lasciatemi qualche commento che i feedback sono sempre ben accetti.
- Mar (anche conosciuta come la drama queen che tutti vorreste uccidere, ma di cui non potete fare a meno😌).
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