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Capitolo 7

«Ti stai divertendo?» chiedo a Sam, sfiorando il suo orecchio con le mie labbra.

Sono costretto a stare molto vicino a lei per parlarle, a causa della forte musica.

Non che mi dispiaccia tanto: è pur sempre una bella ragazza.

Sam annuisce entusiasta prendendomi per un polso. «Andiamo a ballare!»

Ridacchio e annuisce mentre mi faccio trascinare.

Le persone si sono accalcate principalmente sulla pista da ballo, quindi mi ritrovo spiaccicato tra Sam e una ragazza che non conosco.

La mia amica inizia a muovere i fianchi e a muovere la testa, facendomi ridere.

Questo, ad esempio, Sil non lo avrebbe mai fatto: sarebbe rimasta comodamente seduta a sorseggiare qualche drink con i suoi amici, oppure sarebbe venuta a ballare ma non con questa scioltezza.

Sam se ne frega altamente di quello che pensano gli altri, la mia ex ragazza invece si faceva condizionare molto.

La canzone finisce e ne approfitto per circondare la vita di Sam con le mie braccia e portarla più vicino a me.

«Mi sono dimenticato di dirti.» sussurro di nuovo al suo orecchio. «Che sei davvero bella stasera.»

Non so se glielo sto dicendo perché ho bevuto, o perché infondo lo penso.

«Non ti facevo così romantico.» sorrise Sam.

«Perché non lasci che te lo dimostri?»

«Sei serio?» Sam mi guarda sorpresa, ma sorride comunque.

Annuisco.

Ammetto che non mi è indifferente, e non posso sempre a stare a pensare ad una ragazza che non posso avere.

Parlare oggi con mia madre mi ha aiutato a capire e superare la cosa.

Sil sarà sempre importante per me, ma è il momento di andare avanti.

Sto per baciare la ragazza dai capelli neri, ma prima che possa farlo lei mi mette una mano sul petto.

«Tu mi piaci, Tobias. Ma io tra due mesi vado al college, e non voglio andarci da fidanzata.»

Annuisco, me lo aspettavo.

Vedo Sam chiudere gli occhi. «Ma questo non significa che possiamo stare insieme questo due mesi, senza troppi impegni.»

La guardo inarcando un sopracciglio e sorridendo. «Quindi ora posso baciarti?»

Sam ride. «Mi offenderesti se non lo facessi.»

Così, prendendole le guance con le mie dita affusolate, faccio scontrare le nostre labbra.

Cerco di non pensare a niente, se non che sto baciando una splendida ragazza interessata a me.

Sto aggiustando la mia vita: mi sono appena diplomato, ho una ragazza e forse andrò al college.

Per uno che fino a due mesi fa non aveva voglia di fare niente se non restare a letto fino a tardi, è un buon inizio.

Un grande buon inizio.

             

                                 * * * *

«O mio Dio! Ce l'ho fatta!» inizio a urlare per tutta la casa con il sorriso stampato in faccia.

Scendo le scale con la delicatezza di un elefante, e mia madre esce dalla cucina per vedere cosa cavolo sto combinando.

«Ma che cos-» viene interrotta da me che le lancio il foglio arrivato stamattina.

«Mi hanno accettato! Andrò al college!»

Mia madre spalanca, letteralmente, la bocca. Inizia a leggere frettolosamente la lettera, completamente sconvolta.

«Congratulazioni tesoro!» mi viene ad abbracciare ed io ricambio amorevolmente.

Sono contento di avercela fatta, mi sono levato un grande peso dalla coscienza.

«Allora come premio ti farò una bella torta.»

Rido. «Non ho più cinque anni, mamma.»

Mia madre sorride. «Lo so, ma so anche che continui ad essere un goloso per le torte al cioccolato.»

Alzo gli occhi al cielo, e mia madre continua a parlarmi. «Vai di là a dirlo a tutti i tuoi amici, tranquillo ci penso io alla cena.»

Annuisco e corro di nuovo in camera mia, pronto per chiamare Zeke.

Due squilli. Tre squilli.

Al quarto sento la sua voce dall'altro capo del telefono. 

«Hey amico! Come stai?»

Rido. «Indovina chi andrà al college?»

«Stai scherzando?! È fanatico Tobias!» lo sento subito dopo abbadate la voce. «Oh cazzo.»

«Zeke? Va tutto bene?»

Dall'altro lato sento strane voci e Zeke che si scusa con qualcuno.

«Forse ho combinato un casino.»

«Che hai fatto, Ezekiel?»

«Forse avrei potuto urlare il tuo nome davanti a Silvia...»

Mi sento mancare il respiro a quell'affermazione. Zeke si stava scusando con lei qualche secondo fa, il che significa che, in qualche strano modo, ho sentito la sua voce.

«Lei... lei è ancora lì?»

«No. È appena scappata via, dopo che mi sono scusato.»

«Zeke...»

«Cosa?»

«Forse mi sono fidanzato. E forse mi sto iniziando a pentire.»

«Tu cosa?!» urla dall'altro lato del telefono. «Ma tu ami ancora lei!»

Mi porto una mano sulla faccia. «Me ne sono accorto, sai? Voglio solo sentirmi di nuovo bene.»

«Lo vuole anche lei. Ed io ho l'impressione che per farlo dovreste rincontrarvi.»

«Già, prova a dirlo ai nostri genitori

«Ora devo andare, okay? Congratulazioni ancora per il college e per Sam.»

«Come sai che è-»

«Intuito. Ciao!»

Appena chiude la telefonata lancio il telefono sul letto.

Ora so per certo che in questo momento lei stia pensando a me, e la sento più vicina.

Questa chiamata oltre che distruggermi, mi ha anche dato la conferma che lei prova ancora qualcosa per me.

Altrimenti non si spiegherebbe perché è corsa via e perché Zeke si senta così in colpa.

Il mio sguardo ritorna sulla foto ed una morsa mi divora il petto.

Dovrei chiamare Sam, ma la realtà è che voglio guardare quella foto finché non l'avrò memorizzata in ogni singolo dettaglio.

Mi sto spaventando, perché mi sto rendendo conto che non mi ricordo bene la tonalità dei suoi occhi, non mi ricordo bene alcuni tratti del viso ed il mio cuore sussulta solo per questo.

Quanto tempo dovrà passare, prima che ti riveda, Sil?

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