«Ho preso trenta!» urlo in direzione dei miei amici appena li vedo oltre il bar del college.

Iniziano tutti a ridere e farmi i complimenti a distanza, e appena sono davanti a loro mi danno delle pacche sulle spalle.

L'unica che manca è Lucie, anche lei stamattina aveva un'esame.

La cosa che mi lascia più sorpreso è che è già aprile, due mesi e starò di nuovo a casa. E l'altra cosa, è che ho la media del trenta qui al college.

Voglio dire, sono quasi stato bocciato alle superiori, e ora ho una delle medie più alte del college?
Mi viene quasi da ridere.

Dom mi stringe in una specie di abbraccio mascolino. «Ah, il nostro Tobias secchione è tornato.»

Tutti ridono ed io inarco un sopracciglio. «Tu non mi hai mai visto alle superiori, da secchione.»

Austin si mette in mezzo nella conversazione. «Noi no, ma Zeke e Shauna ci hanno raccontato che eri una vera palla. Sempre a studiare e studiare e-»

Lo interrompo ridendo. «E quando vi siete sentiti con loro?»

Dom mi lascia respirare, e torna a sedersi aspettando Lucie. «L'altro giorno. Sei andato a fare la doccia ma avevi lasciato la videochiamata accesa.»

Clare sorride. «Quando ti verremo a trovare, a Chicago, porta anche loro, okay?»

Annuisco. «Ho un sacco di persone da presentarvi.»

Austin guarda Dominic, poi me. «Potrebbe venire anche Samantha. Le farebbe sicuramente piacere, Tobias.»

«Già.» dico titubante.

La sto sentendo, ogni tanto, ma mi imbarazzo ancora a parlarle sapendo quello che prova per me.

Voglio dire, io non ricambio. Cerco di sembrare normale con lei, ma continuo a cercare di parlarle il meno possibile.

Però non voglio perdere i contatti, gliel'ho promesso e non sono ancora così stronzo.

Vedo Lucie correre verso la nostra direzione. «Trenta e lode!»

Salta, letteralmente, addosso a Dominic.

«Trenta e lode!» continua ad urlare.

Poi si gira verso di me, come se si fosse appena ricordata che dovevo fare un esame anche io.

Scende dalle braccia del suo ragazzo, e viene verso di me.

«Il tuo... il tuo è andato bene, vero?»

Io ridacchio, annuendo. «Trenta, Luc.»

Lucie inizia a ridere e mi abbraccia. «Siamo fieri di te, Tobias.» mi bisbiglia all'orecchio.

La stringo a me. Mi mancherà tantissimo questa ragazza.

È quasi come una migliore amica, per me. Shauna è come una sorella, ma lei come una migliore amica.

Lucie non giudica, ti fa sempre ridere e c'è sempre nel momento del bisogno.

Qualcuno picchietta sulla mia spalla e quando mi stacco trovo Dominic a braccia incrociate.

«Non vorrei dire, ma devo. È la mia ragazza.»

Alzo le mani, non capendo se Dominic è serio o meno. «Tranquillo, non sono interessato.»

Dom ride e mi dà una pacca sulla spalla. «Lo so, tranquillo. Stavo scherzando.»

Lucie torna a coccolarsi con Dominic, così io mi guardo un po' intorno.

Il bar del college dove stiamo è rosso opaco sulle pareti, mentre il pavimento è in legno.

I tavoli, colmi di gente, sono neri con delle tovaglie di plastica bianche. Le sedie uguali, ma sono di ferro e quindi anche abbastanza scomode.

Finisco di analizzare il bar per il mio telefono, che vibra nella tasca dei jeans.

Mi è arrivato un messaggio, o addirittura due. Non è una chiamata perché vibra per troppo poco tempo.

Quando lo caccio fuori, e vedo il mittente quasi sbuffo.

Da Matthew:

//hey, com'è andato l'esame?

Si, sto provando ad essere di nuovo suo amico, e devo dire che la cosa è più semplice del previsto.

Sembra cambiato in meglio, e non più lo stronzo patentato di un tempo.

A Matthew:

// trenta. A te com'è andata la giornata?

Neanche un minuto dopo, mi arriva la sua risposta.

Da Matthew:

// wow bravo, comunque bene. C'è solo un piccolo problemino per il tuo trasferimento...

Appena leggo il messaggio, il cuore aumenta con i battiti. Possibile che ogni volta che le cose vanno meglio, deve esserci un problema pronto a rovinare i miei piani?

Ora perché non potrei trasferirmi lì?

Senza neanche pensarci due volte, lo chiamo.

Al secondo squillo risponde, sotto lo sguardo incuriosito dei miei amici.

Faccio segno loro di stare un attimo zitti.

«Tobias-» «Cosa significa che c'è un problema con il mio trasferimento?»

«Ciao anche a te.» risponde ironico ed io alzo gli occhi al cielo.

«Sono serio.»

«Okay, okay. Ti ricordi quando ci siamo sentiti l'altro mese, e ti ho detto che tu saresti arrivato prima di lei a Chicago?»

Eccome se me lo ricordo, ho passato tutto il pomeriggio a pensare ad una sorpresa per quando sarebbe arrivata.

Mi sarei fatto trovare in camera sua? O in salotto? O la sarei andato a prendere al college?

«Sí.»

«Bè... ecco, è avanti con gli esami, quindi credo che quando tu ti trasferirai io e Sil staremo già a casa.»

Lascio un sospiro di sollievo appena sento quelle parole. Solo questo?

«Tutto qui? Dio, Matthew, mi hai fatto prendere un colpo! Pensavo che i miei avessero cambiato idea o che si fosse fidanzata o-»

La risata di Matthew interrompe le mie paranoie. «Tranquillo, Eaton, sei ancora in tempo. Ci sentiamo in questi giorni, ora devo andare da lei e se faccio tardi mi stacca la testa.»

Ridacchio, sapendo quanto è scorbutica. Ed è anche estremamente adorabile con quella faccia contrariata. «Va bene, ci sentiamo, Matt.»

Quando chiudo tutti i miei amici mi fissano.

«Che c'è?» cerco, inutilmente, di fare il disinvolto. Strano che non mi hanno ancora tartassato di domande.

Appena lo penso, però, ecco che partono.

«Chi è Matthew?» «Chi hai paura che si sia fidanzata?»
«Che c'entra questo tipo con il trasferimento?»

Faccio un respiro profondo.
Credo che sia giunta l'ora di spiegare le cose a tutti, dall'inizio.

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Grazie ancora a chi ha votato, sia ora che nei capitoli precedenti. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
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-sil