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§ 4 §


Tutta sola in quella semplice casetta londinese, la bella Hermione, sentiva di star per perdere l'ultimo neurone che era riuscito ancora a non cadere dalla nave ed affondare, il suo immenso cervello.
Proprio non capiva quale fosse il motivo del suo voler fare sesso a tutti i costi con Malfoy. Lei non aveva mezze misure, o tutto o niente ed era inoltre abituata ad ottenere ciò che bramava: se voleva portarsi a letto un ragazzo ingenuo per pura attrazione fisica, non aveva alcuna difficoltà nel mettersi in ghingheri per completare la sua intrigante missione.
Erano in pochi a conoscere "l'oscuro" lato della personalità di Hermione Jane Granger, forse i pochi fortunati si potevano contare sulle dita di una mano e ciò non lo si poteva considerare certamente un bene...
Sta di fatto che, in quel dannato momento, la ragazza era intenta a svuotare, e dico letteralmente svuotare, il suo armadio per prepararsi al fatidico ritorno ad Hogwarts. Probabilmente, se la giovane donna avesse potuto, si sarebbe affrettata a restringere l'intero guardaroba e a infilarlo con poca cura nel suo vecchio baule ormai inutilizzato da qualche anno.
Tutte le sue energie erano impegnate in quella faccenda che la stava distraendo con successo da un furetto platinato e aggiungerei bastardo. Era indaffarata e concentrata a togliere dalle grucce tutti i suoi abiti e a piegarli, compresi quelli succinti e quelli un po più decorosi ed eleganti per le serate che si sarebbero tenute in loro onore al castello.
Mancavano ormai due giorni e al contrario dei suoi amici, disordinati da sempre, amava portarsi avanti col dovere per poi dedicarsi al piacere, che sarebbe potuto variare dalla lettura di un libro rilassante allo sfinire un ragazzo... quel giorno fortunatamente scelse il sapere e fu così che, al termine dei preparativi delle valigie, sprofondò sorridendo nella sua fedele poltrona verde lime che c'era sempre stata per lei. Non si era arrabbiata quando l'aveva sporcata di cioccolata, di pollo, di patatine fritte e anche di sperma ogni tanto. Hermione non aveva mai osato ripulirla con un incantesimo: era la sua poltrona preferita ed era certa che l'avrebbe tenuta con sé per tutta la vita, in qualsiasi stato l'avesse trovata lei se ne sarebbe presa cura e vederla un po' consumata dal cibo e dalle passioni sfrenate le faceva pensare a quanto fosse giusta quella vita per lei.
Si accese l'ennesima sigaretta alla rosa selvatica e prese il suo posacenere rosso che poggiò con poca cura e in un pericoloso equilibrio sulle sue ginocchia.

^Chi cazzo è che rompe le pluffe adesso?^ si ritrovò a pensare la ragazza. Si alzò con l'eleganza di un facocero in calore e, sbuffando innumerevoli volte, guardò dallo spioncino chi avesse osato disturbare la sua meritata quiete post bagagli. Non si stupì, ma non restò neppure delusa, nello scorgere un ciuffo biondo e un corpo muscoloso appoggiato alla colonna di casa sua, quella dove c'erano la cassetta delle lettere e lo zerbino rigorosamente rosso.

Sorrise soddisfatta alla vista di tutta quella "manna" donatale dal cielo perché, come era solita fare, non aveva ceduto alla tentazione di richiamarlo: non si vergognò di ammettere a se stessa che più volte aveva alzato la cornetta e addirittura pensato di smaterializzarsi a Malfoy Manor ma forse, per paura di trovare una sgualdrina avvolta in una lussuosa vestaglia di seta verde smeraldo, ci aveva ripensato e aveva placato i suoi ormoni oramai non più adolescenziali ma ugualmente attivi.
Con un colpo di bacchetta si cambiò: un abito, forse era meglio chiamarlo abitino rosso fuoco, le si era catapultato addosso al posto della tuta che amava mettere per leggere. Le sue labbra carnose e morbide si tinsero di un rosso scarlatto e un velo di mascara completò il tutto. I capelli vennero resi meno crespi in un attimo e, sentendo che il suo "pretendente-reclamatore di sesso" si fece più insistente, aprì la porta senza troppe cerimonie e si trovò due occhi dallo sguardo raggelante incatenati ai suoi.
Il giovane biondo ghignò alla vista di quella donna evidentemente pronta per lui ma non sarebbe mai cambiato così decise di continuare a fare lo stronzo che tanto amava essere. "Di un po' Granger, ti costa tanto alzare la cornetta e farmi uno squillo? Di certo non mi fionderei da te ma sarei in grado di recepire a piena voce il tuo, come dire, invito, te lo assicuro." La giovane stronza, come amava definirla lui, decise di lasciare spazio a un pesante silenzio per infastidire il biondino che attendeva una risposta convincente, sapendo che lei e solo lei sarebbe riuscita a tenergli testa come nessun altro.
"Ben trovato Malfoy, volevo solo ricordarti che sei stato proprio tu a dire che ti saresti fatto sentire quanto prima possibile per passare da me a chiacchierare."
Il volto del biondastro si era leggermente imporporato e non sicuramente per la vergogna, sarebbe stato meglio definirla un'espressione livida di rabbia, rabbia verso la giovane stronzetta che non ha mai rinunciato al tenergli testa e al prendersi gioco di lui in maniera costante.
"Bene Stronza, allora chiacchieriamo." Hermione era riuscita nel suo intento e lui lo sapeva benissimo, ma era a conoscenza del suo costante desiderio di sesso e di eccitazione che provava verso quella creatura demoniaca. Lei era il sesso in persona, la lussuria e la passione, peccato che solitamente quelle caratteristiche non fossero incluse nel pacchetto al quale i due erano da tempo abbonati: il "vogliofarlosolocontemanoaisentimenti" nome un po' complicato, ma estremamente chiaro ed esaustivo.
La prese per i fianchi e la portò in braccio fino al tavolo, troppo voglioso ed eccitato per trovare la forza di aspettare e di portarla sul suo letto. Decise in autonomia che l'avrebbe presa lì e in maniera poco casta, quasi violenta e veloce, come se avesse faccende da sbrigare ma non prima di essersi svuotato per bene anima e corpo, parti intime e cuore che però non sarebbe mai stato adeguatamente svuotato...

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Per farmi perdonare ho deciso di pubblicare anche il quarto capitolo ma l'ho lasciato in sospeso per farvi venire voglia di leggere anche il quinto. Chiamatemi perfida o meschina, ma sono costretta ad adottare queste strategie narrative anche per tenervi sulle spine e per accrescere in voi la volontà di continuare questa storia.
Saluti
Vostra, Alice

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