~A beautiful party~ (Lewis Hamilton)
Essere la sorella di un pilota di F1 a volte poteva avere dei vantaggi. Potevo accedere a tutte le feste di Lewis Hamilton, ragazzo per cui avevo una cotta ormai da un'eternità, a volte anche senza invito. Ma il pericolo di ciò, non c'era mai, l'inglese provvedeva ad invitarmi sempre di persona. Eravamo amici, non tanto confidenti da poterci ritenere migliori amici, ma lo eravamo quanto bastava per farmi immaginare un nostro futuro da sposati. E con dei bambini. Ed i suoi cani, chiaramente. Le feste di Lewis erano, però, ogni anno sempre più eleganti ed io e mio fratello, Lando, invece, non eravamo amanti del lusso sfrenato.
《Credo che riciclerò il vestito del matrimonio di nostra cugina. Tanto noi ragazzi ci vestiamo sempre allo stesso modo, non ha senso che io sprechi soldi per un altro completo.》
《Ed io indosserò il vestito della festa dei tuoi diciotto anni. Tanto è solamente una festa di Pasqua, niente di particolarmente esagerato, immagino.》 Ridacchiò.
《Non mi piaceva molto, in realtà.》 Gli puntai contro la gruccia, per poi scoppiare a ridere anche io. 《E poi tutte le feste di Lewis sono esagerate.》
《Sì in effetti non è poi così bello.》Sbuffai. 《Che mi consigli?》
《Di non venire alla festa.》 Lo guardai male. 《Okay, okay, volevo solo scherzare. Comunque non credo dovresti chiederlo a me, ti sembro uno che ne capisce qualcosa di moda?》
《No, infatti, ti vesti completamente a caso, non posso affidarmi a te.》 Mi spinse leggermente con la mano e risi. 《Lewis ha detto qualcosa riguardo il tema? Non so, dovrei indossare un vestito lungo o corto?》
《Secondo me dovresti chiamare Carlos e farti consigliare da lui.》
《Ti ricordo che Carlos ha messo una catena, vera, al collo, due cappelli con sopra gli occhiali da sole ed è uscito così. Non credo sia la persona più affidabile, per quanto lo adori.》 Scosse le spalle divertito.
《Allora chiama Sebastian.》 Quell'idea mi convinse. D'altronde era il più vicino a Lewis e, poi, mi sarei potuta ispirare all'abbigliamento della moglie. Composi il suo numero e dopo due squilli rispose. Non come Kimi, che solo per trovare il cellulare e metabolizzare che lo stessi chiamando ci impiegava un'intera giornata.
《Ehy tesoro, dimmi pure.》 Sorrisi. Io e Sebastian avevamo legato molto, nonostante lui e mio fratello non avessero poi chissà quale rapporto. Vi era stima, avevano parlato qualche volta, ma non si conoscevano molto.
《Panico. Stasera cosa dovrei indossare?》 Iniziai a mordermi le unghia, vizio che avevo da ormai tempo immemore.
《1. So che ti stai mangiando le unghia, se non la smetti, prendo il primo aereo e ti vengo a picchiare, with love; 2. Ti sei davvero ridotta all'ultimo per scegliere il vestito?; 3. La festa è di Lewis Hamilton, qualsiasi cosa sia sfarzosa va bene.》 Ridacchiai.
《Vestito lungo o corto?》
《Lungo, decisamente. Ed ho già scelto quale dovrai mettere.》 Rimasi in silenzio, in attesa che continuasse. 《Quello dalle sfumature pastello dell'arcobaleno. È una favola. Se non lo indossi giuro che non ti parlo per tutto il resto della mia vita.》 Rimasi a bocca aperta. Neanche lo ricordavo più quel vestito.
《Come fai a ricordarlo? Non l'ho mai messo!》
《Me lo facesti vedere ed io ricordo tutto ciò che è bello, non potevo dimenticarlo.》 Lo ringraziai e dopo esserci congedati, ritornai da mio fratello.
《Ti ha aiutato?》 Annuii. 《Quale vestito ti ha consigliato?》
《Lo vedrai stasera.》 Gli feci un occhiolino, per poi dirigermi verso il bagno per fare una doccia.
Io e Lando eravamo molto legati, nonostante l'esorbitante differenza di età: quasi undici anni. Per una strana coincidenza, però, (e ciò aveva avuto molto rilievo nel nostro rapporto) eravamo nati entrambi il 13 novembre. Tutti rimanevano sorpresi quando la raccontavamo e, in effetti, era una cosa piuttosto rara. Terminata la doccia, mi asciugai i capelli e li racchiusi in uno chignon basso. Presi il vestito che mi aveva consigliato Sebastian e lo indossai, rendendomi subito conto che fosse fin troppo elegante, ma che nonostante tutto mi donasse. Era molto lungo, aveva uno scollo a V ed una cinta, che metteva in evidenza la mia vita. Mi truccai leggermente e quando stavo per prendere la mia clutch per uscire, Lando bussò alla mia porta. Capii subito che aveva bisogno di un aiuto con il papillon, che ancora non aveva imparato ad indossare. Gli aprii e quando mi vide rimase sorpreso, per poi sorridermi.
《Devo ammettere che Seb non è poi così male come consulente di moda.》 Ridacchiai ed annuii. Gli presi dalla mano il papillon e glielo sistemai, subito dopo entrambi uscimmo dall'albergo in cui risiedevamo e ci avviamo verso la sua vettura.
《Secondo te cosa indosserà Lewis?》Mi domandò ad un tratto lui ed io scossi le spalle. Era davvero imprevedibile.
《Sicuramente un qualcosa di sfarzoso, mai visto prima.》 Rise.
《Ora che mi ci fai pensare, lo sentii vantarsi di un abito che aveva comprato per la premiazione, ma che non aveva ancora avuto modo di indossare. Forse indosserà quello.》
《E poi alla premiazione?》 Chiesi io, curiosa.
《Lo indosserà nuovamente per farlo vedere in mondovisione. Sai come è fatto.》 Annuii. Lewis era sempre stato un amante dell'autocelebrazione, ma era simpatico, nonostante tutto. Durante tutto il viaggio ascoltammo e cantammo le canzoni che trasmettevano alla radio, divertendoci molto. Avevamo le stesse passioni, al di fuori che quella per il latte. Quella era solo sua. Ben presto giungemmo davanti l'enorme villa di Lewis Hamilton, che in assoluto era una delle più ricche che avessi mai visto. Lando uscì dalla vettura e venne ad aprirmi la portiera, porgendomi anche la mano, per aiutarmi ad uscire e ad evitare di strappare quel vestito lunghissimo. Gli sorrisi ed insieme ci avviammo verso l'entrata. Mio fratello bussò e subito un uomo, probabilmente un maggiordomo, venne ad aprirci. Lo ringraziammo e ci dirigemmo verso il salone. Appena entrati, tutti si voltarono a guardarci e vidi Sebastian fingere di togliersi una lacrima dall'occhio. Carlos subito mi corse incontro e mi fece volteggiare. Risi. Era davvero un ragazzo simpaticissimo, avevo imparato a conoscerlo grazie alle frequenti uscite con mio fratello. Lo salutai con un bacio sulla guancia e mi incamminai verso il pilota tedesco, che mi attendeva.
《Avevo detto che saresti stata fantastica con questo vestito. Non credi anche tu, Hanna?》Chiese, rivolgendosi alla moglie, che prontamente annuì e mi sorrise.
《Sei davvero bellissima.》 Qualcuno parlò alle mie spalle e subito riconobbi quell'accento britannico.
Mi voltai e Lewis prese la mia mano, per poi lasciarvi sopra un bacio. Arrossii leggermente e lo ringraziai. Neanche lui era affatto male. Indossava un completo di raso azzurro ed i suoi capelli erano racchiusi, come da consuetudine, in treccine. Parlammo davvero poco, perché subito fu costretto ad andare a salutare gli altri suoi ospiti.
《Continueremo la nostra conversazione più tardi.》 Mi liquidò così ed io annuii, per poi rivolgere il mio sguardo agli altri piloti presenti alla festa. Scorsi Kimi e Minttu in un angolino della sala, che parlavano tra loro, e così decisi di andare lì e di salutarli. Non appena mi avvicinai entrambi mi notarono.
《T/N, tesoro, quanto sei bella non ti avevo vista prima!》 Mi abbracciò la donna ed io la ringraziai, complimentandomi del suo magnifico vestito.
《Inglese, finalmente ti sei decisa a venirci a salutare! Erano mesi che non ti vedevamo.》 Aggiunse Kimi, per poi imitare la moglie ed abbracciarmi. Sorrisi per il soprannome che mi aveva affibbiato. Aveva sempre avuto difficoltà a pronunciare il mio nome, quindi cercava sempre di evitare di usarlo.
《Sono stata davvero occupata con il lavoro in questi mesi, non ho avuto un attimo di riposo. Sono felice di essere potuta venire a questa festa ed incontrare, nuovamente, tutti voi.》 Ero un'attrice di teatro, avevo una carriera di più di dieci anni alle spalle ed ero felice del mio lavoro, era la mia passione.
《Oh, anche noi siamo felici che tu sia venuta, ci mancavi. 》 Mi sorrise Minttu e ricambiai il gesto. 《Hai già incontrato Lewis? È molto indaffarato, quindi forse non ti ha notato.》
《Nono, ci siamo scambiati qualche parola prima, poi è dovuto scappare.》
《E ci credo! Anche io, con tutta questa gente, controllerei che nessuno tocchi la mia vodka. Sai che la amo.》 Parlò Kimi.
《Davvero? Non si era capito.》 Cercai di trattenermi dal ridere, ma non ci riuscii.
《T/N!》 Urlò qualcuno, mi voltai e vidi Daniel sbracciarsi. Sorrisi, salutai i due finlandesi ed andai da lui.
《Ehy Dan.》 Riferii, non appena mi avvicinai.
《Non ci credo che hai indossato un vestito del genere! Assomiglia tantissimo a quello indossato da Lauren Hutton agli Oscar, è favoloso.》 Gli sorrisi.
《Sì, infatti è bellissimo.》 Continuai. 《È un regalo da parte dei miei colleghi, ma non ho mai avuto occasione di indossarlo.》
《Beh, c'è sempre un momento per tutto.》 Allungò il braccio, affinchè potessi appoggiarmi a lui. Lo feci ed iniziammo a camminare per la sala. 《Sei di sicuro la più bella qui.》 Lo ringraziai. 《E credo che anche qualcun altro sia della mia stessa opinione.》 Mi indicò con la testa Lewis, che da quando ero entrata non aveva distolto lo sguardo da me. 《Scommetto che non appena mi allontanerò da te, si avvicinerà e ti chiederà di ballare con lui.》
《Ma non c'è neanche la musica!》 Risposi io. Neanche il tempo di dirlo, che partì un lento.
《Meglio che ora vada!》Mi salutò e dopo avermi fatto un occhiolino, si allontanò. Ero rimasta da sola, tutti erano intenti a conversare o ballare con qualcuno. Ad un tratto Lewis mi si avvicinò e mi porse la mano.
《Ehm... T/N, vuoi ballare? Capirò se...》Lo bloccai prima.
《Sì.》 Poggiai la mia mano sulla sua e mi sorrise. Voltai la testa verso Daniel e lui mi rivolse uno sguardo da "te l'avevo detto". Circondai il suo collo con le mie braccia e lui i miei fianchi ed iniziammo a muoverci a tempo di musica.
《Non ti ho vista in questi mesi al paddock, occupata con il lavoro?》 Mi domandò lui ed io annuii.
《Hanno allestito diversi spettacoli ravvicinati, abbiamo dovuto provare molte volte e correggere anche qualche battuta che non era gradita.》
《È un lavoro stancante, immagino.》 Scossi la testa in segno di assenso.
《Sì, a volte non abbiamo neanche il tempo di dormire. Sembra facile, guardandolo dall'esterno, ma è più complesso di quanto sembri.》 Continuai. 《Ma ho comunque avuto la fortuna di fare il lavoro dei miei sogni, quindi non ho nulla di cui lamentarmi.》
《Perché proprio attrice di teatro?》 Chiese curioso.
《Credo che i sentimenti e le emozioni siano più evidenti, noi attori di teatro ci mettiamo a nudo più degli attori del cinema. Siamo più "veri", se la vogliamo mettere così.》 Gli sorrisi e lui annuì.
《Ti va di andare un po' sul balcone? Così da poter parlare in tranquillità.》 Accettai. Mi prese per mano, ma quando si rese conto del gesto che aveva compiuto subito la ritirò. Mi feci coraggio e riportai le nostre mani nella stessa posizione di prima. Ci dirigemmo verso l'esterno, dove potevo finalmente respirare un po' di aria di libertà. Appoggiai le braccia sulla ringhiera ed iniziai ad osservare il paesaggio. 《Piace anche a me.》 Parlò lui, riferendosi al cielo stellato sopra le nostre teste. 《Montecarlo è davvero stupenda, ma non è l'unica.》 Si voltò a guardarmi ed io arrossii leggermente. Sperai, mentalmente, che non mi avesse notato, ma il fato non era mai dalla mia parte. 《E lo sei ancora di più quando arrossisci. 》 Mi coprii il volto con le mani, ma lui me le tolse, per potermi osservare meglio negli occhi. I suoi sembravano essere un pozzo senza fine, erano davvero profondi e brillavano, forse grazie anche alla luna. Lo vidi combattere con se stesso, prima di posare una sua mano sul mio volto ed avvicinarlo al suo. Mi sorrise dolcemente e mi lasciò un bacio veloce, che io intensificai poggiando le braccia attorno al suo collo ed avvicinandolo a me. Erano mesi che attendevo quel momento.
A distrarci fu, però, proprio mio fratello che era venuto a cercarci. Non appena ci notò, sbarrò gli occhi e fece per andarsene, ma io lo richiamai. Lewis mi riferì che sarebbe entrato dentro, poiché era il momento dello scambio delle uova. A quel punto mi resi conto di non avere alcun uovo con noi, ma lui mi rassicurò dicendo che era solamente un regalo che lui faceva ad ognuno di noi. A quel punto rivolsi la mia attenzione a mio fratello, che era venuto a cercarmi perché lo aiutassi ad aggiustargli il papillon che gli era caduto. Risi per la sua ingenuità e lo aiutai. Lando evitò di pormi qualsiasi domanda su ciò che era accaduto con Lewis e gliene fui grata. Ci radunammo tutti nel salone, dove Lewis stava per mantenere il suo discorso.
《Quest'anno, a differenza degli anni precedenti, non vi donerò delle semplici uova. Infatti, al loro interno, troverete un piccolo regalo, diverso per tutti voi.》 Si alzò un applauso da parte di tutti, mentre io e mio fratello eravamo alquanto in imbarazzo. Non eravamo mai stati poveri, ma tutto ciò era davvero strano per noi. Lewis provvide a fornirci, personalmente, le uova, su cui era scritto il nostro nome. Quando le distribuì tutte, ci fece cenno di aprirle ed iniziai a scartare la confezione. Lando si avvicinò a me e fece un piccolo gesto con la testa, che io compresi subito. Ci scambiammo le uova e demmo un piccolo pugno su di esse. Era una nostra tradizione. Dovevamo sempre scambiarci regali o uova nelle festività, scartarli e restituirceli. Era un po' stupida come cosa, ma a noi divertiva. All'interno della confezione di Lando vi era un portachiavi a forma di cartone di latte. Sorrisi e glielo passai. Alla vista di quell'oggetto gli si illuminarono gli occhi.
《Lewis è da ora in poi il mio migliore amico.》 Risi di cuore. Lando, invece, mi diede una piccola confezione. Non l'aveva aperta, poiché era troppo preso dal suo nuovo regalo. Aveva addirittura lasciato l'uovo, cosa assolutamente non da lui. Quando mio fratello si allontanò, per mostrare l'oggetto a Carlos, Lewis si avvicinò a me. Aprii la scatolina ed al suo interno vi trovai una collana con pendente a forma di cuore. Era davvero stupenda.
《Posso aiutarti a metterla?》 Annuii e lui me la infilò, per poi lasciarmi un leggero bacio sulla spalla. 《Ti sta d'incanto.》 Gli sorrisi e lo baciai, nuovamente, prendendolo alla sprovvista.
Quella fu, certamente, una Pasqua insolita, imprevista, fuori dalle righe. Ma fu anche il giorno in cui la mia vita cambiò radicalmente.
~Angolo autrice~
Anche questa esperienza è giunta al termine, ma non preoccupatevi, ho deciso di dare origine ad una raccolta di one-shot personalizzati, in cui potrete domandarmi la stesura di una one shot su uno specifico pilota.
~Aurora
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