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Sembrava che in testa avessi una scimmia che si divertiva a sbattere dei piatti, dall'emicrania che avevo. La sera prima non avevo bevuto molto, ma come diceva Jo avevo la stessa capacità di reggere l'alcol di un canarino astemio, per cui dopo pochi bicchieri crollavo direttamente addormentato. Ciò che stupisce era che mentre bevevo ero come sobrio, finché non crollavo improvvisamente: prima chiacchieravo tranquillamente e un secondo dopo davo una craniata al tavolo addormentandomi, e regolarmente dovevo essere riportato a letto da qualcuno. Mi vestii tranquillamente dato che per arrivare all'appuntamento con l'ammiraglio ci avrei messo soltanto un' ora ed era alle 11 mentre in quel momento erano soltanto le 8. Stavo andando a far colazione alla solita mensa, quando mi ricordai dell'invito ricevuto per la mensa-ufficiali e poiché Joseph e Alice avevano avuto il trasporto alle 6 non mi sentii in colpa nel correre in camera, prendere il pass e andare nella mensa-ufficiali. Per entrare dovetti fare passare il pass all'interno di una serratura magnetica e quando entrai venni accolto da una cameriera molto carina "Buongiorno, lei è?" "Sono Jules Harper , da poco nominato ammiraglio junior a capo dell'Arcadia" la ragazza rimase sorpresa per qualche istante e si ricompose "Ottimo, che tavolo preferisce? Lato giardino botanico o oblò esterni?" normalmente avrei detto giardino botanico, ma visto che era l'ultima volta che sarei stato alla base volevo vedere per l'ultima volta l'esterno "Lato oblò esterni" la ragazza afferrò un menù e mi accompagnò verso il mio tavolino. Durante la brevissima passeggiata gli chiesi "Scusa l'indiscrezione, ma come ti chiami?" la vidi arrossire un pochino "Sono Jennifer, questo è il suo posto e questo è il suo menù, appena avrà deciso mi faccia un cenno e verrò a prendere la sua ordinazione" dicendo questo si allontanò. Mi sedetti e mi guardai un po' intorno, potevo vedere molti altri capitani di vascelli e molti professori tutti seduti a dei tavoli circolari con due sedie a testa; alla mia destra c'era l'oblò e guardai fuori: era inverno e l'esterno della struttura era illuminata a giorno da dei potenti fari, tirava un po' di vento e questo sollevava lo strato superficiale di neve, lo avevo sempre trovato un paesaggio molto brullo e triste, ma sapevo che mi sarebbe mancato. Ordinai a Jennifer un tè alla menta e un croissant alla crema, mi godetti il sapore del tè e mentre stavo per addentare il mio croissant si sedette al mio tavolo il professore Yunt. Immediatamente, come da abitudine, scattai sull'attenti e non capii il perché del piccolo sorriso del professore "Riposo, siediti pure" "Grazie signore" "Tecnicamente dovrei essere io a chiamarti signore, sai tutti i professori non hanno mai raggiunto un grado più alto del capitano, nel mio caso arrivai soltanto a essere il secondo in comando su un porta caccia" ragionandoci un'attimo aveva ragione ero il grado più alto all'interno della struttura "Ha ragione, ma sono troppo abituato a chiamarla signore e credo che continuerò a farlo anche dopo anni di comando" "Penso anche io, comunque sono venuto qui non tanto per distrarti, ma perché penso di conoscerti e credo che sarai un ottimo comandante anche se sappiamo benissimo entrambi quanto tu odi gli spazzi chiusi, per questo ho pensato di farti un piccolo regalo, è nella tua stanza e insieme a quello troverai anche il permesso per imbarcarlo" detto questo si alzò e io lo imitai, mi fece il saluto e se ne andò. Il professore Yunt aveva la fama di essere uno dei professori più freddi e distaccati di tutta l'accademia, ma con me non lo era. Con lui mi ero confidato dopo una lezione del mio problema con i luoghi chiusi, non è che soffrissi di claustrofobia, ma senza un po' di verde intorno rischiavo di impazzire. Mi aiutò a superarlo. Non diventammo mai amici ma eravamo molto in confidenza. Finita la colazione diedi un ultimo sguardo alla notte polare e tornai nel mio alloggio. Trovai sulla scrivania un piccolo bonsai di pino in un vasetto di vetro azzurro chiaro, al fianco del bonsai c'era un piccolo foglio con il permesso di imbarco e una busta con dentro gli attrezzi per curarlo. Mi cambiai con la nuova uniforme che mi era stata portata e mi diressi verso gli hangar. Camminando per i corridoi della base, notai che era decisamente più vuota del solito: probabilmente perché ero uno degli ultimi a lasciarla e non erano ancora arrivate le nuove reclute a colmare i posti vuoti. Presi posto sulla navicella e affidai al pilota il mio piccolo bagaglio naturale, mi guardò un po' male "Se guarda nella busta troverà il permesso firmato per il trasporto della pianta" non aspettai la risposta e mi sedetti nel sedile e indossai le cuffie, nel caso in cui il pilota dovesse chiedermi qualcosa. Arrivato al centro di comando della flotta, scesi dalla navetta e chiesi indicazioni per l'ufficio dell'ammiraglio Thompson. Chiesi il permesso di entrare alla sua assistente. L' ufficio era scarno e preciso come il carattere del suo proprietario; c'era una scrivania in plastica bianca con gli spigoli arrotondati con dietro una sedia in metallo e alle sue spalle una grande finestra che dava sul cortile interno della base. Dall'altra parte della scrivania c'erano due sedie anch'esse in metallo, l'unico tocco di originale era una teca sulla parete di destra con all'interno le varie medaglie che aveva ricevuto l'ammiraglio. Mi fermai sull'attenti davanti al generale girato di spalle "Jules ... al rapporto" il generale rispose senza voltarsi "Dovrei farti le congratulazioni per il tuo comando, ma non te le farò, ho votato contro la tua nomina al comando dell'Arcadia: avrei preferito un comandante magari di qualche anno più grande, con più esperienza. Purtroppo nel consiglio degli Ammiragli durante le assegnazioni sono stato messo in minoranza e hanno scelto te" dovetti mordermi l'interno della guancia per non rispondergli male "Dato che comunque sei stato scelto dovrò sperare in meglio e augurare buona fortuna a tutto il tuo equipaggio. Sbrigate queste faccende informali procediamo con gli ordini che le verrano consegnati in forma scritta dalla mia assistente all'uscita, in ogni caso dovrà fare un giro dimostrativo lungo il confine con la razza 011 e 015 che sembrerebbero ancora amareggiate dall'ultimo trattato: in questo modo potrà mettere alla prova la nave. Dopo di che inizierà la vera e propria missione ovvero indagare su cosa è successo ai due incrociatori leggeri Armony e Lie che sono andati scomparsi nel settore Epsilon" "Certo signore" l'ammiraglio continuò per altra mezz'ora con l'elencarmi le caratteristiche della nave. Alla fine del resoconto ritirai dalla segretaria gli ordini e tutto rigido, per colpa di quel bastardo che mi aveva fatto stare sull'attenti per tutta la riunione, ritornai alla stessa navetta che mi aveva portato al centro di comando, che mi avrebbe trasportato ai Caraibi da dove avrei sovrinteso il carico degli approvvigionamenti e l'imbarco del mio equipaggio.
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