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Non ascoltai minimamente il resto della cerimonia perso com'eri nei miei pensieri, avevo appena ricevuto il comando che chiunque avrebbe desiderato. Avevo il grado più alto rispetto a qualsiasi altro comandante della flotta, comandavo l'ammiraglia della flotta, avevo come responsabili dei dipartimenti i miei migliori amici, non poteva andare meglio. Finita la cerimonia avevamo il pomeriggio libero prima della festa dei diplomi che si sarebbe tenuta la sera dopo cena. Venni trascinato in una parte del giardino botanico dai miei amici, ancora troppo inebetito per riuscire ad allontanare tutti quelli che venivano a presentarsi e a farmi le congratulazioni. Congratulazioni più false che avevo mai visto, dato che molti dei quali non li conoscevo nemmeno, ma a quanto pareva erano finiti sotto il mio comando e non volevano perdersi l'occasione per ingraziarsi il loro superiore. Arrivati sotto l'albero che da ormai 10 anni ospitava il nostro rifugio dalle lezioni e dallo stress di essere dei cadetti, finalmente mi ripresi dallo shock di essere diventato ammiraglio junior, sopratutto grazie alla bottiglia d'acqua svuotata sulla mia faccia da Josh. Mentre Alice stava ridendo rivolsi al mio amico uno sguardo confuso e decisi di passare al contrattacco, mentre mi toglievo la maglia per stenderla al sole dissi con voce calma "Potrei farti rapporto, dopo tutto sono un tuo diretto superiore" vidi la confusione e un pizzico di paura nello sguardo di Josh; purtroppo intervenne Alice in suo soccorso "Fino a domani siamo ancora tutti cadetti per cui questo sarebbe soltanto un atto scherzoso subito archiviato" ci fu un momento di silenzio e poi scoppia a ridere "Eddai Alice, potevi reggermi il gioco una volta tanto, è da un'anno a questa parte che quando provo a fargli uno scherzo lo aiuti sempre" vidi Alice arrossire e Josh farsi immediatamente un po' più serio "Jules, ehm come dire, io e Alice stiamo insieme da circa un'anno, appunto" per rafforzare quello che aveva detto si presero per mano "Nessuno nella scuola sa che stiamo insieme visto che sarebbe vietato dalle normative dell'accademia, e inoltre quando queste voci girano si creano tanti pettegolezzi che noi abbiamo preferito evitare" per qualche istante rimasi un po' sfasato; non avevo idea di come non potevo essermene accorto. "Sono il vostro migliore e amico e non mi avete detto nulla?" "Non abbiamo mai avuto l'occasione" "Si come no, in un anno non avete avuto l'occasione di dirmelo, non prendetemi in giro" "Non volevamo nascondertelo, ma temevamo che poi avresti cambiato il tuo atteggiamento verso di noi" disse Alice visto che Josh si era zittito "Perché me lo avete detto adesso?" Alice stava per rispondermi quando mi venne l'illuminazione "Siete sulla stessa nave, e per di più pari grado e per continuare il vostro rapporto avete bisogno, da regolamento, del permesso del vostro ufficiale superiore, ovvero io, giusto?" entrambi annuirono. Mi alzai e spazzolai con calma l'alta uniforme "La risposta la sapete già da soli, vi voglio troppo bene per impedirvi di stare insieme" entrambi sorrisero e Alice fece per abbracciarmi, ma la fermai aggiungendo "Però non voglio che vi si senta urlare per tutta la nave per colpa dei vostri litigi. E nemmeno che non riusciate a lavorare insieme. Comunque non sono contento che non mi abbiate detto nulla" detto questo me ne andai; ero ormai a metà del giardino botanico quando Josh mi raggiunse "Dove vai?" "Vado a prepararmi per la festa di questa sera" "Quindi ci sarai?" "Si" dissi quel 'si' con la stessa intonazione di uno che deve andare a un funerale, o più precisamente, al proprio. Mentre tornavo alla mia camera tutti mi cedevano la strada e quelli che avevano ricevuto l'incarico quella mattina, nel lasciarmi passare mi facevano anche il saluto. Sicuramente mi sarei abituato a quella situazione, ma mi faceva ancora impressione, mi sentivo importante. Mentre percorrevo i corridoi per andare nella mia stanza sentii un certo languirono e feci un salto in mensa dove ricevetti le congratulazioni anche dai cuochi. Mi sdraia sul letto, solo per riprendere fiato, ma evidentemente ero più stanco del previsto e mi addormentai. Venni svegliato dal suono del campanello, mi alzai e sistemai con una passata veloce la divisa e andai ad aprire. Alla porta c'era un sottufficiale marine assegnato anche lui all'Arcadia che nel momento in cui aprii la porta scattò sull'attenti tanto che mi costrinse a dargli l'ordine di riposo altrimenti sarebbe rimasto rigido come un baccalà. "Il colonnello Painz mi ha ordinato di consegnarle questa busta" e mi consegnò una busta di carta decorata con finiture di argento e azzurro: i colori della scuola; lo congedai e ritornai nella mia camera. Nella busta c'era l'invito per l'indomani e il pass per la colazione e per il pranzo nella mensa degli ufficiali, dato il mio grado. Riposi la lettera sul mio comodino e mi cambiai con qualcosa di più adatto per una festa, pantaloni neri e camicia bianca erano stati la mia scelta. Mi diressi verso il salone enorme in cui si sarebbe tenuta la festa, mentre mi avvicinavo potevo vedere già gli effetti dell'alcol sui miei compagni. In un angolo c'erano due ragazzi che si baciavano in un'altro una ragazza che riconobbi come il capo meccanico dell'Intrepid stava baciando un ragazzo e con la mano gli stava massaggiando il pacco dei pantaloni. Finalmente entrai nel salone per il festino e venni investito dalla musica a palla e dalle luci stroboscopiche- Era pieno di persone che ballavano in maniera stupida o ridevano per cose ancora più stupide, in un'angolo c'erano alcuni ragazzi che vomitavano. Mi dieresi verso il bar e presi un vodka con ghiaccio e mi godetti la fauna di miei coetanei che si divertivano a perdere il controllo, non capivo cosa ci trovassero di divertente a non avere più il controllo dei propri arti, avere la mente annebbiata e i riflessi rallentati; era una situazione orribile eppure molti la cercavano, sopratutto questa sera, ultima sera come cadetti prima di partire per le navi a noi assegnate e intraprendere quella professione per cui avevamo tanto studiato. Salutai Jo e gli feci cenno di raggiungermi a un tavolo, che era occupato da degli ingegneri "Ragazzi riuscite a stringervi un po' ? Magari riusciamo a sederci anche noi" il più grosso, probabilmente il capo, si alzò e nel farlo la manica della maglia sinistra si alzò quel tanto da far vedere un'ancora da marinaio "Questo posto è nostro, smamma ufficialino" mi disse con la bocca impastata dall'alcool "Il posto non è vostro per cui o vi fate più in là o smammate" fece per tirarmi un pugno, ma venne fermato da un suo amico che gli disse all'orecchio "Non ti conviene colpirlo è Jules, il nostro ufficiale comandante da domani" evidentemente l'alcol non gli aveva completamente annebbiato il cervello perché si fermò, farfugliò delle scuse e insieme ai suoi amici si allontanarono. Mi sedetti e aspettai quei pochi secondi che arrivò Jo mentre sosteneva Alice "Che volevano da te Alec e la sua banda?" "Mah, nulla in particolare, gli avevo chiesto di stringersi un po' così ci saremmo stati anche noi, ma evidentemente aveva già bevuto parecchio e voleva tirarmi un pugno, un suo compagno l'ha fermato facendomi notare che sono il suo ufficiale superiore" "Ti è andata bene, quando ho sentito che avrebbero fatto parte dell'equipaggio della Arcadia mi sarei voluto mettere a piangere" "Cambiando completamente discorso, come va la nostra spugna?" Jo sorrise "Come al solito si è già scolata metà bottiglia di Gin" come se avesse capito Alice appoggiò la testa alla spalla del mio amico e iniziò a sbavare "Ho capito che ha bevuto ,ma direi non solo Gin. Di solito regge benissimo" "Credo che abbia bevuto qualche sorso della birra della specie 004, qualche ufficiale aveva delle bottiglie" "Ah questo spiega tutto" passammo il resto della serata a chiacchierare del più e del meno e a ridere delle facile buffe che Alice faceva.

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