"E' consapevole della responsabilità che le stiamo dando?" mi chiese un generale "Certo signore ne sono più che consapevole" "Sa anche che deve cercare di riportarci indietro quanta più tecnologia aliena possibile?" mi ricordò un altro generale. Avevo già ricevuto i miei ordini per iscritto e ogni generale mi aveva fatto un discorsetto per prepararmi alla missione, ora anche questo supplizio davanti al comando di flotta, non vedevo l'ora di scappare sulla mia nave rimessa a nuovo. Finalmente venni congedato e rientrai sulla navetta che mi avrebbe portato sull'Arcadia. Durante il viaggio nell'atmosfera feci mente locale sui miglioramenti che avevano fatto alla mia nave: avevano aggiunto dei motori in più che ci avrebbero fornito circa il 10% in più di velocità e mobilità a velocità sub luce, avevano incrementato ulteriormente la potenza degli scudi e rinforzato lo scafo con una particolare lega elettrica, tutto questo alimentato da un quinto generatore BC di nuovissima generazione ancora in fase di sperimentazione. Sul nuovo generatore Jo non era felicissimo, mi aveva contattato dalla nave per avvertirmi della sua pericolosità: secondo lui se avessimo cercato di estrarre molta energia dal generatore il campo magnetico sarebbe collassato con il disastroso effetto di far entrare in contatto il buco nero con le pareti del cilindro di contenimento, provocando la distruzione della nave in pochi minuti. Appena arrivato sulla nave convocai i miei ufficiali per comunicargli i miei ordini e poi mi diressi verso la mia stanza per riposare, il viaggio fino al sistema Lurc sarebbe stato tranquillo e io dovevo essere al massimo della forma. Il viaggio fu più lungo di quanto avevo programmato perché molte navi della flotta non erano pronte alla partenza, quando raggiungevo le loro basi. Dovevo arrivare a 3 basi spaziali e da li prendere il comando di alcune navi che sarebbero rientrate sotto il mio comando fino al termine della missione. Però alcuni comandanti non avevano ancora terminato il carico degli approvvigionamenti o le riparazioni e migliorie; prima ancora dell'inizio vero e proprio della missione avevo già esaurito la pazienza.

Ero nella terza e ultima base spaziale che dovevo raggiungere e stavo leggendo il rapporto dei capitani del contingente che si sarebbe riunito alla mia flotta, quando i miei ufficiali mi raggiunsero nel mio ufficio. "Jules, ci avevi fatto chiamare?" chiese Jo con un sorriso, alzai gli occhi dai Tablet e gli feci segno di sedersi "Le navi che si uniranno a noi da questa base sono ancora peggio di quelle dell'ultima base" vidi il panico negli occhi di Jo "Non è possibile, le ultime navi che si sono aggiunte a noi volavano a malapena. Io e i miei ingenieri ci abbiamo messo tre giorni senza chiudere occhio per rimetterle in sesto" disse un Jo disperato "Esatto, alcune di queste navi hanno i motori super-luce non funzionante" "Condoglianze ingeniere capo, avrai il tuo bel da fare" lo prese bonariamente in giro Alec "Anche tu avrai il tuo bel da fare: i marine di stanzia sulle navi non scendono in campo da almeno 10 anni: sono vecchi, con la pancia e con pochissima mira" Alec aprì la bocca senza formulare una parola di senso compiuto, quegli uomini erano il suo incubo personale, ripresi "E anche voi due avrete il vostro bel da fare molte navi sono equipaggiate con strumenti obsoleti o difettosi, vanno riparati" dissi rivolto ad Alice e lei annui "Almeno due navi hanno il sistema di puntamento delle armi e il sistema difensivo fuori uso e non preciso. Dovrai pensarci tu Elen"