Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 9

SUPERMAN E CLARK KENT

So davvero poco sulla fama, forse per il semplice fatto che per tutta la mia vita non sono stata afftto notata.
Arrivata nel mondo del cinema sono stata circondata da persone che me sapevano anche troppo, mentre io venivo nascosta e mi è piaciuto non dovermi confrontare con l'immagine della ragazza sullo schermo.
Non ho mai sentito la pesantezza della caccia, forse perché persino io non me ne rendevo conto e poi, diciamo la verità, quale persona avrebbe mai pensato che sarei stata io quella che tutti cercano?
Io non ero la persona per cui ti giri, non lo ero prima di essere ufficialmente la Dea Joan.
Per non parlare che con quella dichiarazione da Ellen non ho potuto andare da nessuna parte, neanche sui social, senza vedere la mia faccia stampata.
Credevo mi sarebbe piaciuto ma ho fatto la cosa che so fare meglio, ho ignorato tutto.
Ed eccomi qui, di nuovo a Los Angeles, nella casa di Chris circondata da truccatori, da aiuto parrucchieri e stilisti, persino dal mio team personale.
Ho voluto questo per un tempo che mi è parso infinito ma ora tutto quello a cui penso è che tra meno di un'ora sarò per la prima volta sul red carpet ed è sbagliato che io ci sia.
Hayley non fa altro che ridere nel suo bel vestito celeste, mi sistema i capelli parlando con gli altri, Exie mi fa delle foto con Alex e nessuno smette di parlare. Nessuno.
Faccio un respiro profondo, un altro ancora e guardo fuori dalla finestra del salone, il panorama di LA è straordinario, amo questa città. Un anno fa non ero qui ed inizio a chiedermi se so davvero cosa sto facendo, dove sto andando? Chi devo essere?
Cazzo, sto avendo uno dei miei momenti masochisti, cinici e tristi. Dove non riesco a vedere niente che abbia senso, l'ultima volta è stata in Australia ma c'era un motivo, allora l'ultima risale all'Italia.
Quando ero Eleonora, e non Ray.

<<Sei spettacolare>>sorride Harley con le mani sulle mie spalla nude.

Alzo gli occhi truccati su di lei ma il suo sorriso scompare quando vede che qualcosa non va, riesce sempre a capirlo e non so se sia un bene, vorrei essere meno scontata, meno trasparente come una volta.

<<Scusate, potete lasciarci soli?>>

Ad aver alzato la voce è Mister Fiaba, mi giro notandolo sul divano insieme agli tre del team "Ti semplifichiamo la vita", così li chiamano. Il mio Manager è molto serio e i presenti sembrano piuttosto intimoriti.

<<Signor Robi..>>

<<Ho detto tutti fuori>>ripete<<Solo io e la Ragazzina>>

Alzo gli occhi al cielo, odio che mi chiami così. L'equipe fa esattamente quello che l'uomo dice, neanche fosse la Regina Elisabetta.
Persino la mia migliore amica mi dà una piccola stretta sulla spalla prima di correre in giardino con gli altri. Io rimango qui, seduta su uno sgabello nel mio enorme abito oro davanti ad un enorme specchio.
Da ragazzina odiavo gli specchi o loro odiavano me.
Mi alzo di scatto e cammino scalza tirando su l'abito, passo davanti al bancone della cucina e mi dirigo al grande frigorifero di metallo.

<<Che cosa vuoi dirmi?>>

Apro il frizer e prendo una confezione di gelato ai cookies, il gusto preferito di Chris, nonché gusto di Boston. C'è ne sempre una scorta grazie alla donna delle polizie.
Lo apro di botto, prendo un cucchiaio e mi siedo per terra, appoggiando le spalla al bancone per non farmi vedere. So che non dovrei sporcare il vestito ma almeno ora posso tornare a respirare.

<<Hai già pranzato, non dovresti mangiare, soprattutto visto che ci hanno messo un'ora solo per quel rossetto>>mi fa notare lui, camminando con le mani in tasca, davanti a me.

<<Staremo in ballo per tanto tempo, fino a stasera è lunga. Vuoi che svenga addosso a Tom Hiddleston?>>

<<Preferirei di no. E guarda che ci sarà da mangiare al party>>

Non rispondo, mi limito a mandare giù un boccone ignorandolo e così lo vedo sedersi a faccia di fianco a me con il suo completo di Dior. Perché si sta intromettendo? Non mi piace chi mi dà consigli sul cibo, ho già una nutrizionista che lavora con Nathan e sogno di strangolarla di notte.

<<Vuoi chiamare Evans?>>continua guardando in avanti.

<<Sta lavorando>>mi limito a dire, senza dare troppa confidenza, voglio essere civile ma non così aperta.

<<Sei nel panico, è normale>>sospira incrociando le braccia.

<<Niente di me è normale, Mister Fiaba>>

<<Ti do per la prima volta ragione>>commenta ma non pare un complimento<<Non faccio queste cose da un po', mi sono disabituato>>

<<A cosa? A parlare con un altro essere umano che non si inginocchia a te?>>

<<Usi il sarcasmo nero per nascondere il tuo disagio, per questo mangi, hai un tic e al momento neanche te ne sei accorta>>

Abbasso gli occhi sulla confezione, guardo il cucchiaio e rimango immobile.
L'ho appena fatto?
Metto il contenitore per terra lentamente e chiudo gli occhi, quante volte sono ceduta al cibo e non me ne sono accorta? No, non può accadermi di nuovo. Ora tutto è perfetto, ho di nuovo Chris, ho una carriera in salita.

<<Mi dispiace>>

<<Cosa?>>si volta di scatto, sento il suo sguardo su di me.

Ma le mie scuse non sono per lui.
Mi alzo prima che possa dire altro e corro in bagno, sento Richard chiamarmi ma io continuo a camminare, spalanco la porta e sollevo il vestito prima di piegarmi sul gabinetto. Ho gli occhi pieni di lacrime, odio il mio corpo ma non posso piangere, perché delle persone si sono impegnate per farmi perfetta.

<<Ma che Diavolo stai facendo?!>>

<<Vattene, de-devo buttarlo fuori>>

<<No>>

Lo guardo chiudere la porta, si avvicina e chiude il water, sedendosi poi sopra. Indietreggio confusa e osservo quella sua espressione di superiorità.

<<Non va tutto bene, Ragazzina>>dice<<E sai come lo so? Perché ti sei fissata per un'ora allo specchio come se stessi guardando l'Esorcista>>

<<Di che stai parlando? Non è vero>>faccio una smorfia, non amo essere psicoanalizzata alla Freud.

<<Sono il tuo manager, questo fa di me anche il tuo partner in crimine e ho il segreto professionale. Perciò parla, quella è la medicina che cerchi>>

<<Ho delle persone con cui farlo, non lo farò con te.>>

<<Sì, tutti le hanno ma poi tu ne parli sul serio?>>

Mi appoggio al muro dietro di me e cerco di riflettere, vomitare non è la soluzione ma non posso permettere al mio corpo di rovinare tutto.
Ero felice, con Chris ad Atlanta, non ho mai pensato a mangiare o almeno credo.

<<Tu non capiresti>>

Lo so, questa è una frase fatta, un maledetto cliché ma è vero. Nessuno può capirlo perché non ha vissuto ogni secondo con me, come io non potrei comprendere del tutto gli altri. Devi viverle certe cose.

<<Cosa te lo fa credere?>>appoggia i gomiti sulla ginocchia.<<Perché i miei clienti preferiscono droga? Alcol o sesso?>>

Sospiro<<No, perché tu non mi conosci così tanto>>

<<Ragazzina, quante persone davvero ti conoscono? Puoi contarle su una mano?>>

<<Io ho Chris, ho degli amici..>>

<<Non ti ho chiesto questo>>mi ferma, il suo sguardo è accusatore<< Stai confondendo conoscere qualcuno con l'amare qualcuno. Loro sanno davvero chi sei?>>

Ma di che sta parlando? <<Sono Ray>>

<<Vedi? Forse neanche tu ti conosci. Ray è la facciata, quella che stiamo cercando di pubblicizzare, io parlo di Eleonora>>

<<Ma su quel tappeto vogliono Ray!>> ribatto con fin troppa sicurezza.

Ed è così, chi vuole la pallosa Eleonora? Quella a pezzi ogni singolo secondo, che non riesce a prendere decisioni, che abbassa la testa, che non vuole litigare con nessuno, che fa stupide cose per catturare la minima attenzione di altri. Quelli che piace ai professori ma non così adorata dai compagni. Quell'Eleonora improvvisava ogni cosa, si preoccupava per le cose sbagliate, era sola ed era confusa. Era paralizzata dalla vita.

<<Non sono sicuro di quello che sto per dirti, ma è giusto che io te lo dica. I nomi d'arte sono solo nomi, hanno due funzioni, o ti dicono chi sei o se tu a dirlo a loro. Il nome d'arte può essere una maschera che indossi per il tuo talento, o può essere l'incontrario, può essere l'unico modo in cui abbandoni la finta te stessa. Devi scegliere chi sei , probabilmente non ti piace chi eri ma nessuno piace la propria versione del passato. E poi, Ragazzina, tu non hai due personalità, due cuori o due menti. Sei una persona sola>>

Mi sembra di essere...<<Superman e Clark Kent>>

<<Superman e Clark Kent, giusto>>ripete muovendo appena la testa, quasi sorpreso delle mie parole<<Chi credi dei sue fosse la vera maschera?>>

<<Clark Kent, quegli occhiali lo nascondevano da chi era davvero>>ammetto.

<<Io non so chi tu voglia essere tra di due. E' vero che Superman non poteva avere tutto e si è diviso in due parti ma con qualcuno ha potuto essere entrambi. Tu stai cercando di cancellare una di queste per farti piacere>>

Alzo le spalle e vado davanti al lavandino. Osservo questa mia nuova versione<<Eleonora non sarebbe qui ma io sì, nessuno la vorrebbe>>

Lui si alza lentamente, affaticato appena e fa una smorfia arricciando le labbra<<Neanche il tuo Chris?>>

Mi fa male pensarlo ma lui non è l'eccezione. Quando mi ha conosciuta ero già Ray, non quella famosa, una semplice ragazza che lavorava in nero per un servizio catering ma non ero Eleonora. Sono tornata ad essere Eleonora quando ho iniziato a scappare in Australia.
Io devo cambiare e lui non capirebbe quella di prima, nessuno lo ha mai fatto.

<<Neanche lui>>

Esco dal bagno respirando piano, lui mi segue, lo sento. Mi domando quante situazioni simili abbia vissuto con i suoi grandi clienti, forse donnzine.

<<Sai, Ragazzina, forse non conta chi sarai su quel tappeto, devi solo essere pronta ad affrontarlo con un sorriso. Magari i tuoi fan non capiranno chi stanno guardando, quale versione di te, ma tu lo saprai>>

Arriviamo in salotto e lui mi supera, il suo atteggiamento mi rilassa stranamente, dovrebbe dirmi che sono troppo cinica, che sono una bambina che ha troppe paura ma non lo fa. È comprensivo e troppo poco irritante rispetto al solito, è diverso.
I suoi occhi sono su di me e per un secondo ci leggo complicità, quasi ci fossimo intesi, noi due, io e lui, potrei dire che è allucinante o impossibile.
Forse non è così male come credevo, dov'è Brontolo? Oddio, adoro questo soprannome.

<<Possiamo non parlarne mai più, per piacere?>>

<<Delle tue due personalità da bipolare o della tua bulimia fantasma?>>

<<Ecco, ha rovinato il momento>>Fa una smorfia, si allunga e prende il mio IPhone dal tavolo<<Come conosci la mia password?!>>

<<È davvero questa la domanda che vuoi farmi? Non chi sto chiamando?>>

Apro la bocca e poi mi faccio avanti per prendere il mio telefono ma lui si sposta e lo alza, pensa di essere davvero così alto?

<<Dammelo subito! Esiste la privacy!>>

<<Hai rinunciato alla privacy quando hai deciso di fare l'attrice!>>

Ci sono degli squilli e ormai riconosco che è troppo tardi<<Pronto?>>

<<Meredith?>>sussurro.

Richard annuisce ed abbassa il telefono sino a me, pronto a consegnarmelo. Perché ha scelto lei? Non mi sembra di avergli mai detto nulla a proposito. Guardo oltre il giardino e per qualche ragione capisco che è stata Hayley.

<<Tesoro, va tutto bene?>>

Faccio un cenno di ringraziamento all'uomo e riprendo il mio IPhone, lo appoggio alla guancia. Mentre Leggenda si allontana, mettendosi davanti alla porta finestra. <<Sì, certo. Tu come stai?>>

<<Sempre impegnata ma va meglio ultimamente, ho contattato un nuovo aiuto chef. Sono al lavoro ma ho la televisione accesa sulla diretta, non vedo l'ora di vederti arrivare>>

Sorrido rilassandomi<<Davvero? Non sapevo mi avresti guardata>>

<<Certo, Ray. Sei come una figlia per me, non potrei mai perdermi una cosa simile>>

<<Allora forse per la Premiere di Infinity War potresti venire anche tu>>

<<Io su un Red Carpet? Non mi sentirei adeguata! Preferisco stare dietro a dei fornelli, non a Bradley Cooper>>ridacchia.

<<O davanti>>

<<Signorina!>>esclama scoppiando a ridere, capendo la mia allusione.

<<Lo pensavi anche tu>>sorrido<<Sai, rimarrò a Los Angeles fino a domani, potrei passare per uno dei tuoi sufflè>>

<<Sarebbe meraviglioso, magari porta anche Hayley ed io chiamo Nikki>>

Sospiro per le parole che sto per pronunciare<<Come i vecchi tempi, anche se senza Tyler>>

<<Oh tesoro. Dovevo essere io a chiamarti dopo settembre, dopo il comportamento di mio nipote mi sentivo in imbarazzo.>>

<<Non c'è niente per cui devi sentirti in imbarazzo, Mer. Tu sei stata fantastica, sono arrivata fino a qui grazie a te. Mi hai dato un lavoro, mi hai dato fiducia quando non pensavo che qualcuno sapesse ancora farlo>>la consolo.<<Quel Red Carpet è anche tuo>>

<<Lo sai che sono molto fiera di te, vero? Vorrei solo che potessi avere la stessa fiducia che ho io negli altri e in te>>

Ora capisco perché Richard ha scelto lei<<Non ci riesco, non credo che potrò mai fidarmi completamente di qualcuno o di me stessa. E a me va bene così>>

<<Non è vero>>mi sgrida<<Ci sono moltissimi motivi per cui ognuno di noi cambia, il passato ci modella ma non significa che ci determina. Siamo tutti dei lavori in corso e sarà così per il resto delle nostre vite, continueremo a cambiare ancora e ancora. Ma non è una cosa sbagliata, è solo la vita. Guarda te, quando sei entrata nella mia cucina era emozionata, spaventata ma eri così felice. Hai lavorato sodo e hai sbagliato parecchie volte l'impasto della Chiffon Cake>>

<<Avevi detto che ero stata bravissima a farla!>>

<<Ho mentito!>>esclama<<Le persone lo fanno ma non dovresti mai mentire a te stessa. Tyler ha mentito a tutti e ora si ritrova da solo, è giusto? Sì ma non significa che sarà per sempre. Anche lui può cambiare..>>

<<Meredith, no..>>

<<Lo so che non ci credi ma io sì. Le persone hanno tempo per essere costrette a cambiare, lo farà anche a lui.>>

Apprezzo quanto il suo cuore sia gentile ma non condivido il suo pensiero.
È un manipolatore<<Non mi riguarda più, non potrò mai perdonarlo>>

<<Potresti affrontarlo>>

<<Per adesso tutto quello che devo affrontare è quel Red Carpet>>

Non voglio parlare ancora di Tyler, non cambierò idea su di lui. <<E' per questo che mi hai chiamata, vero? Oh cara, hai paura di un tappeto rosso? E' quello che hai sempre voluto>>

<<Lo so ma è reale ora, non sono nella mia cameretta in Italia a fingere una sfilata!>>esclamo esausta<<Le cose reali non mi hanno mai soddisfatta>>

<<Non soddisfano nessuno, Ray. La vita non è mai all'altezza delle nostre aspettative, nemmeno noi arriviamo alle altezze che ci obblighiamo ad arrivare. Ma se non tentiamo, se ci buttiamo come sappiamo quanto possiamo arrivarci vicini?>>

Odio che sia così ragionevole e saggia<<Dovresti fare delle conferenza motivazionali>>

<<Lo so>>ride.<<Ma quello che fa paura ci fa anche sentire vivi! Chiunque tu fossi prima di arrivare nella mia cucina non era una ragazza poi così terribile, eri tu e oggi sei una donna ma non significa che sei una persona completamente diversa. Sei soltanto cresciuta, hai imparato dalle tue esperienze.>>

<<Ti odio, dico davvero.>>

<<Ti voglio bene anch'io, tesoro>>dice con dolcezza<<Forza, metti tutti al tappeto stasera!>>

Rido<<Pessima battuta!>>

<<È stupenda!>>

Scuoto la testa con un sorriso stampato in viso<<Devo andare ora ma grazie, per tutto>>

<<È stato un piacere aiutarti a brillare>>

Dopo averla salutata mi volto verso Leggenda, il quale fa rientrare tutti, finiscono di sistemarmi e parlano, parlano ancora e ancora. Sembrano davvero entusiasti.
La mia mente ritorna su Clark Kent, è sorprendente ma sto tradendo la Marvel tecnicamente, mi è sempre piaciuto Superman e non dovrebbe, è della DC.
E' solo che Superman è diverso, non perché lo interpreta quello strafigo di Henry Cavill, ma perché c'è qualcosa in lui, qualcosa di familiare. Per tutta la sua vita Clark si è sentito impotente, ma aveva il potere di cambiare le cose e non voleva rinunciare a nessuna versione di sé, quella umana o quella eroica. Ma essere umani non è ironico già per sé? Ci vuole coraggio a provare emozioni, io sono solo sfigata ad avere un'empatia grande quanto un transatlantico.

<<È ora di partire!>>esclama qualcuno.

Mister Fiaba ha ragione, su quel tappeto rosso devo essere professionale come tutti i miei colleghi, devo essere bellissima, devo mostrarmi divertita e grata.
Sì, perché a quanto pare tutti vorrebbero essere me, buffo, se solo i miei fan sapessero quando è orribile aver vissuto ciò che ho vissuto.
Ma dopotutto che cosa posso aspettarmi? Nessuno può mai davvero sapere tutto su di te, sapere che cosa provi e hanno delle aspettative.
Ho bisogno di tornare quella ragazza che non sente l'ansia fino all'ultimo secondo.
Hayley non fa che ridere, è così emozionata e felice, felice per me da dire ad Alex si scattarmi delle foto per ricordo.
Vorrei dirle di no, di non farlo, perché tanto ci penseranno i paparazzi ma è così contenta che non me la sento.
Exie mi solleva l'abito e tutti quanti iniziano ad andare verso l'uscita, Stephanie mi si affianca con un sorriso enorme e caldo.

<<Mia cara, essendo la tua addetta delle pubbliche relazioni ti devo ricordare un paio di cose>>

<<Riguardo le interviste?>>chiedo uscendo dal portone.

<<Sì, ti ho già detto come comportarti ma devi ricordarti di non sembrare troppo imbarazzata o rilassata, potrebbero farti domande su Chris e Zac.>>

Zac, potrei morire se lo nominano. Non l'ho chiamato, sono un'amica terribile.

<<Lo sa, Steph.>>dice Kathrine annoiata, a volte sa essere una prima donna, ecco perché le persone la temono. La oltrepassa con il suo abito giallo, tutti si sono messi qualcosa per assomigliare al mio outfit.<<Ray, devi capire che questa è una prova generale per gli Oscar, i Golden Globes, capisci? Dal modo in cui sarai capiremo come agire in futuro, il mondo ha gli occhi su di te e anche noi>>

<<Mi state tranquillizzando>>commentò ironica.

Alex mi apre la portiera della limousine nera, ma i tre non mi ci fanno entrare. Mister Fiaba sarà il mio accompagnatore ed è già seduto, più rilassata di cose si muore.

<<Non pensare di picchiare i paparazzi!>> ride Maverick.

<<Ray è educata, smettila>>lo rimprovera Steph.

<<Non si sa mai. Comunque, ho già postato qualche anticipazione su Instagram>>perché ovviamente ha la mia password<<Niente di troppo, i fan stanno già impazzendo.>>

<<Okay, okay>>li ferma Hayley. <<Basta, state esagerando>>

<<È il nostro lavoro>>commenta fin troppa serietà Kathrine.

<<Concordo con la parrucchiera>>parla da dentro l'auto Mister Fiaba.

Sto per dirgli che si chiama Hayley quando lei mi prende per le spalle nude, fa un sorriso. Ha gli occhi estremamente lucidi<<Cosa c'è?>>

<<Sono così contenta, Ray. Dico sul serio, la vita ti ha fatto un gran male ma guardati! Sei esattamente dove dovresti essere e tutti quelli che ti hanno ostacolata ti guarderanno stasera, capiranno di aver sbagliato! Sei finalmente te stessa>>

C'è solo una domanda che nessuno riesce a far sparire dalla mia mente, nemmeno Meredith ci è riuscita.
Chi dei due sono io?
Clark Kent o Superman?

ANGOLO AUTRICE.

Non è uno dei miei capitolo preferiti ma è giusto parlare di altro oltre Chris, magari di lavoro e di accettazione.
Ray sta iniziando a barcollare nel tentativo di sistemare tutto, cosa ne pensate di come sta? Delle parole di Leggenda e Meredith?
Nel prossimo capitolo vedremo il suo abito e moltissimi altri personaggi, vi piacerà!
Sarà bello rivedere coloro di cui ho parlato all'inizio del primo libro.
Commentate, votate e seguitemi su Instagram (THE STORIES OF HOPE)
Un bacione !

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro