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Capitolo 22

L'EROE DI ME STESSO

Chris 

Quando avevo nove anni mi venne dato un compito a scuola, dovevo scrivere un tema di una pagina sul mio eroe.
Tornai a casa da mia madre con la mente vuota, ero in panico.
Anzi, il mio panico aveva un attacco di panico.
Mio padre mi aveva raccontato moltissime storie di grandi uomini, da Lincoln a mio nonno.
Mi piaceva la mia maestra, almeno finché mi disse che gli uomini idolatrano solo altri uomini e così le donne con altre donne. 
Non riuscivo a capirla, io adoro le donne, le ammiro molto degli uomini.
Ma secondo lei, non possiamo avere un eroe se non lo riconosciamo come un nostro riflesso.
Questo mi ha aiutato immensamente col tempo, nella recitazione è importante immergersi nel proprio personaggio, affinché diventi una seconda pelle.
Bisogna riconoscersi.
Captain America è questo per me.
Lui è una versione migliore, più onorevole ed eroica di me.
Ma nonostante questo, non mi sono mai sentito a mio agio nella vanità, nell'auto celebrarsi. 
Non sono mai stato l'eroe di me stesso.
Ma quando ho conosciuto Ray mi sono sentito come se fossi il suo, come se ad ogni passo avessi un posto preciso in cui stare, per poterla sorreggere, per poterla amare come nessun altro aveva fatto. Volevo salvarla.
Questo amore mi ha stravolto l'anima, la vita.
Però, il modo in cui mi ha guardato quando è andata via, mi ha fatto dubitare di una sola cosa.
Che cos'è che lei vuole? 
Credevo di essere io, una vita a forma di noi in una grande casa. 
Lei stessa mi aveva detto di volere una grande famiglia, un po' di pace, di essere pronta. Quando lo ha detto e dove? Su questo portico, a casa di mia madre, dopo la lite con Tara.
Ci eravamo promessi di sposarci, di amarci per il resto delle nostre vite.
Cazzo, ci eravamo promessi anche di dire la verità e non scappare. 
Sta andando tutto a puttane, ogni promessa sta svanendo fra le mie dita e non so se ce la faccio ad aggrapparmi a cose così evanescenti.
Lei mi ama, lo so che mi ama ma non è abbastanza, lo ha detto chiaramente.

<<Tesoro?>>

Mi volto, mia madre è sulla porta mentre io sono seduto sulle scale con Dodger.
Lei viene verso di me, sembra molto stanca<<Hai bisogno di una mano?>>

<<Avrei bisogno di mio figlio a tavola, con tutta la nostra famiglia>>dice<<È il Ringraziamento>>

<<Non per me, non quest'anno>>

Sospira e posa una mano sul mio capo<<Ti stanno aspettando tutti dentro, stare insieme può farti solo bene. Oggi pomeriggio verranno i tuoi amici, ho invitato la famiglia di Tara e Valerie, Jason, Jessie...>>

Come da tradizione tutta la mia allargata famiglia è venuta per festeggiare, c'è una folla in quel salotto e ho sempre amato poterlo fare.
Il pomeriggio di solito vengono gli amici.
Ho saltato il Ringraziamento per due anni dato le riprese, quest'anno doveva essere un nuovo inizio. 
Ora pare la fine.

<<Lei mi farebbe stare bene, se solo rispondesse al telefono. Ho chiesto a Hemsworth di controllare, a tutti ma lei non risponde a quel cazzo di telefono. Ce l'ha sempre in mano e quando...>>

Mi interrompe<<Ray ha bisogno di tempo, com'è giusto che sia.>>

<<Lo so ma non voglio che sia sola>>ammetto<<Era sola su quell'aereo, se quel coglione avesse reagito male? È stata impulsiva...>>

<<Ma ha fatto una cosa giusta, ha difeso una ragazzina usando la propria fama>>

Quando sono arrivato qui lei se n'era già andata, aveva preso tutte le sue cose ma solo dopo qualche ora Scott è corso da me e il mio telefono è impazzito.
Il mio team, persino RDJ e Chris Hemsworth mi hanno chiamato.
Quando ho visto il video non ho saputo cosa pensare, se essere fiero di lei o contrario. Di rado un attore dovrebbe prendere una posizione del genere in uno scontro, può rovinargli la carriera. 
E come ho detto, Ray non ha risposto a nessuno al telefono, neppure ad Hayley e questo mi fa pensare che ci siano più problemi di quanti ne ho visti.

<<Si ma chi avrebbe difeso lei?>>

Improvvisamente mia madre batte le mani e alza gli occhi al cielo<<Cristo Santo, figlio mio, è una giovane donna adulta! Può difendersi da sola e può avere dei desideri che non hanno nulla a che fare con te!>>

<<Di che stai parlando? Non voglio affatto essere il suo solo desiderio>>

<<Oh invece sì. Tu vuoi essere il centro del suo mondo, vuoi che ti scelga e rinunci al resto>>

Non l'ho mai detto, credo nei suoi sogni e mi sono impegnato per aiutarla a raggiungerli.

<<Mi stai fraintendo, mamma. Non voglio che rinunci a nulla, voglio il massimo per Ray, voglio tutto per lei>>commento<<So che diventerà una grande attrice ma so anche che staremo insieme, è scritto, è destino!>>

Mia madre non ha mai odiato mio padre, nonostante lei non abbia più amato altri uomini e lui sia andato avanti alla grande. Lei non odia nessuno, neppure i miei fratellastri e Scott non ha mai capito come sia stato facile per lei accettarlo.
È per questo che alla fine scelsi lei come come eroina, in quel tema di scuola e la mia maestra ne restò colpita.

<<Nell'amore non c'entra niente il destino, si tratta di due persone che decidono quello che vogliono>>ammette spostando le sue dita dai miei capelli<<So che non vuoi sentirlo ma sono tua madre, quindi lo dirò, lei ha fatto la cosa giusta andandosene>>

<<No invece, dovevamo parlarne>>

<<Cosa c'era da dire? Le abbiamo mentito e ha pensato al peggio, lo ha fatto subito e questo spiega tanto su di lei>>riflette<<Tu l'hai costretta a confessare cose su cui non ti doveva una spiegazione>>

Jean ha raccontato a mio padre tutto quello che ha sentito e papà lo ha detto mia madre, in famiglia non ci sono segreti.

<<Non si tratta di dovere, non è sbagliato sapere tutto di una persona. A volte credo di non sapere nulla su di lei.>>

<<Chris, le persone devono scegliere di rivelare i propri segreti. Deve essere una scelta loro, si parla di fiducia, di coraggio e di tempo. Non gli ha dato nulla di tutto ciò.>>

Non capisco perché non mi difenda, è mia madre, speravo di un po' di comprensione.
Il che mi scoraggia e mi fa innervosire, perché so che ha ragione. 

<<E come rimedio?>>

<<Non farlo>>dice infine<<Non devi lottare o correre, deve essere lei ad essere pronta per te. Ha vissuto più traumi di quanti ne conosciamo e non li ha mai affrontati, forse il suo amore per te è stato un pretesto per evitarli>>

<<Un pretesto? Molto gentile!>>

<<Non fare il permaloso, Christopher.>>mi sgrida<<Tutta questa storia non gira intorno a te ma a lei, alla sua verità.>>

<<Ma siamo insieme in questa cosa e lei non lo capisce. Ho sbagliato? Sì, ma lei era...>>

<<Cosa?>>

Guardo altrove<<Tu non l'hai vista, mamma. Tutta quella rabbia, la fermezza che ha usato per rispondermi. Non era così che mi aspettavo che avrebbe reagito, non l'ho riconosciuta. Era una persona completamente diversa>>

<<Che diavolo ti aspettavi?! Non ti ho cresciuto come uno stupido, ti ho insegnato a usare la testa ma stai usando tutt'altro!>>

<<Mamma!>>

Lei ridacchia<<Sto solo dicendo che sei decisamente tragico.>>

<<Non sono tragico.>>ribatto<<Accettare i difetti della persona che ami è giusto, fino a quando non li usa per ferirti>>

<<E ti ha ferito?>>

<<Sì>>

<<E tu non hai ferito lei?>>

Resto lì, a guardarla e lei scuote la testa. Si alza col suo grembiule, sembra davvero esausta. Si china verso di me e mi dà un bacio fra i capelli, è un gesto di mille parole.
La guardo andare via, ma ammetto che la sua domanda mi ha completamente zittito. Detesto ferire le persone e odio sapere di aver ferito quella che amo di più.
Chiudo gli occhi, sconsolato e faccio la sola cosa mi resta da fare: mi aggrappo ai ricordi più belli, per cui vale la pena lottare.
Per cui vale la pena soffrire.
Mi sfugge un sorriso, so quale ricordo scegliere e per questo stringo la medaglietta al collo che porto sempre.

Eravamo a Boston, era giugno e Ray era a casa di mia madre per riprendersi dopo la storia di Enigma. L'avevo raggiunto proprio per il mio compleanno.
 Quella sera lei aveva fatto una top 5 dei regali da farmi, una cosa folle, una cosa romantica, tra cui questa collana.
Ovviamente mi ero impegnato per ringraziarla, sulla scrivania, per terra, sul letto e due volte contro l'armadio.
Il miglior compleanno di sempre.
Eravamo finiti sul materasso a una piazza e mezza, sullo stesso in cui dormivo da ragazzino.
Entrambi eravamo completamente sudati, nudi e sotto un lenzuolo vecchio di Toy Story.
Ero felice, cazzo, ero in paradiso.

<<Che c'è?>>le chiesi, girandomi su un fianco per guardarla meglio.

<<Mi sono appena resa conto di aver fatto sesso con Buzz Lightyear che ci fissa>>mormora indicando le coperte<<Guardalo!>>

Scoppiamo entrambi a ridere<<Oh dai!>>

<<Come facevi a dormirci da bambino? Sembra un maniaco>>

<<Primo di tutto, Buzz è un eroe spaziale. Secondo...>>mi sporgo su di lui<<Sì, okay, forse sembra un po' un maniaco>>

<<Ecco perché preferisco Woody>>

Sgranai gli occhi, mi sembrava un affronto<<Rimangiatelo! Buzz è molto più figo, può volare>>

<<Woody fa tutto il resto! Ha tenuto tutti uniti ed è sano di mente, mentre Buzz ha più che qualche rotella fuori rotella>>

Sapevo di non poter vincere contro di lei, non ci sono sono riuscito. Probabilmente perché è più sveglia di me, anche se fa di tutto per non farmelo notare.
Una volta spiegò a mio nipote Miles un'intero capitolo della storia egizia senza guardare un libro e scoprimmo che era tutto giusto, persino le date.
È per questo motivo che mi sono travestito da Woody ad Halloween, per questo momento.

<<Chi credi dei due sia Woody?>>le domando.

Mi sfiorò i capelli, riesco ancora a sentirla su di me. So che nessuno è la proprietà di nessuno ma il suo corpo lo è, è stato creato per combaciare al mio.
Sono stato con tante donne, non mi vergogno di dirlo alla mia età.
Ma fare l'amore con lei è tutta un'altra storia, in effetti non è sesso ma amore.

<<Tu sei il mio Woody>>

Solo adesso capisco cosa davvero intendesse.
Per lei sono Woody perché sono quello che ci tiene insieme.
Come ho potuto non capirlo?
La mia mano raggiunse la sua e la presi per darle un bacio<<Ti sei appena data della maniaca, lo sai?>>

<<Un po' maniaca con te posso esserlo>>commentò sarcastica<<E poi forse  sono un po' come Buzz. Sai, un tantino folle, ossessionata dal prendere il volo, con qualche cattivo da sconfiggere>>

Ray ha avuto più che qualche cattivo e il solo pensiero che ha sempre dovuto fare tutto da sola mi ha spronato a proteggerla.
Mi misi leggermente sopra di lei, facendola mettere a pancia in su e le tirai indietro i capelli.
A giugno non si era tinta di nuovo i capelli di biondo e si erano scuriti.
Quando l'ho conosciuta era mora e ricordo che al mare, dopo il nostro primo bagno insieme, si erano arricciati cerchiandole il viso. Era bellissima e lo era anche in quel momento, stretta a me, con un sorriso innamorato.

<<Mi sei mancato>>sussurra.<<Mentre ero qui, mi sei mancato davvero>>

<<Mi sei mancata anche tu, Sweetheart>>

Mi chinai per darle un bacio sulla fronte, sul naso, poi uno sulle guance e fu allora che le sentì stranamente umide.
Mi tirai su e la fissai confuso, aveva gli occhi bagnati, come se stesse trattenendo a stento dei lacrimoni.

<<Ehy, che succede?>>

<<Scusa>>sorrise commossa, ma sapevo che era ancora imbarazzata<<Non è nulla...>>

<<O è tutto?>>

Le asciugai le guance e lei continuò a guardarmi, non avevo idea di quello che pensava. <<Che intendi?>>

<<Credo che tu sia stanca, Ray. Credo che tu sia davvero molto stanca di sorreggere tutto l'inferno da sola>>

<<Non devo farlo quando sono con te>>sussurrò<<Perché tu sei mio paradiso>>

Appoggiò la fronte alla mia e prese un bel respiro, sentivo i suoi polmoni supplicarla di sfogarsi, di piangere una volta per tutte.
In quel momento lei era la mia eroina, così forte, così meravigliosamente forte.
Le diedi un bacio a fior di labbra e le accarezzai i capelli.

<<Lui non potrà più farti male, nessuno potrà mai farlo di nuovo>>

Nemmeno io sapevo a chi mi riferivo.
Se all'uomo che le aveva fatto del male sia da bambina che da ragazzina, se di Enigma o del padre che mai l'aveva amata.
In effetti non ha mai parlato troppo di suo padre.
Gli uomini della sua vita sono stati tutti degli stronzi, l'idea di deluderla mi spaventava.
Ecco perché non le ho detto la verità.

<<Lo so, non ho paura di quello.>>

<<E di cosa?>>

Scosse la testa, cacciando via la verità<<Non ha importanza, ciò che conta siamo noi due>>

Non ho mai saputo di cosa veramente avesse paura, continuo a chiedermelo.
Apro gli occhi di scatto, tornando alla realtà.
Il mio telefono squilla e per un secondo perdo un battito, incapace di respirare e sul display c'è scritto "Sweetheart". 
È lei, è davvero lei.
Guardo Dodger e faccio un respiro prima di portarmi l'iPhone all'orecchio.

<<Pronto?>>

C'è silenzio per un secondo, il che mi mette agitazione. Almeno finché la sua voce non risponde<<Ciao>>

Ray sembra in difficoltà ma non importa, ha fatto un passo in avanti proprio come ha detto mia madre.

<<Stai bene? Ho saputo tutto...>>

<<Non tutto, solo la versione del Media>>mi corregge<<Ma sto bene, credo di aver fatto la cosa giusta in aereo.>>

È stata schietta, il che mi fa capire che la sua rabbia non si è dissipata.
È incazzata con me ma non mi odia, o non mi avrebbe contattato.

<<Eh...allora perché mi hai chiamato? Sei pronta a parlare?>>

C'è un minuto di silenzio o forse di più, dura troppo per me e io inizio a muovere freneticamente la gamba<<No. Cioè, sì ma non così, per telefono. E' meglio se ne parliamo faccia a faccia>>

<<Certo!>>esclamò<<Torni a Boston prima di Atlanta?>>

Non so perché do per scontato che lo faccia, farebbe un volo in più solo per vedermi<<No, ho dei nuovi impegni a Los Angeles e non potrò liberarmi fino a stasera, il volo è domani perciò...>>

<<Impegni?>>

<<Sì, qui il fuso orario è diverso da lì ma oggi pomeriggio Richard mi ha rimediato due provini>>spiega<<Ci sto andando ora>>

Cerco aria, per questo mi alzo in piedi.
 È stata veloce, credevo sarebbe rimasta a casa a pensare a noi, non a lavorare.
Che cos'ha fatto per tutto questo tempo?
Con chi è stata?
Non saperlo mi irrita perché io sono stato qui a piangermi addosso, lei invece ha reagito.
Non è corretto, non per me ma non posso dirglielo.
Non voglio litigare ancora, non voglio che riattacchi furiosa, voglio solo sentire la sua voce.

<<Oh, è una cosa buona. Buona fortuna, anche se non ti serve, sei la persona più talentuosa che conosca>>

Questa è la chiamata più imbarazzante della mia vita, c'è tensione.

<<Grazie, agli Studios incontrerò un po' di persone. Ci sarà anche Holland, Liam e Chadwick>>

Porca troia, impreco dentro di me. Qualcun altro?
Dovrei essere io al suo fianco, o RDJ o Chris Hemsworth che sono i suoi più intimi amici, persino Hayley.
So che Liam mi odia, quindi chissà cosa gli ha detto su di me e Chad, lo adoro ma non sapevo fossero amici.
Si saranno parlati due volte.
Non so cosa dire, non trovo le parole giuste. Vorrei solo ripete mi dispiace all'infinito ma ho capito che non vuole delle scuse, a questo punto non so più cosa vuole.
So solo che stanotte mi sono sentito morire senza averla accanto a me, non ho dormito.

<<So che ho fatto un casino e so che è completamente, fottutamente colpa mia. E so che ti ho ferita, forse in un modo che non immagino. Ma io ti amo, Ray, ti amo dal primo momento in cui ti ho vista, prima di tutto questo.  E tutto quello che sto cercando di fare, mentre ti prendi il tuo tempo, è...cazzo...>>impreco, vorrei sembrare più sicuro<<Sto tentando di tenere stretti i nostri ricordi migliori>>

<<Anch'io ma non è facile>>Risponde e per la prima volta nella chiamata sento che è commossa<<Ci sto provando davvero, a volte i ricordi sono tutto quello che ci resta.>>

No, vorrei gridare.
Ma che cazzo stai dicendo?
Non ci restano solo i ricordi, abbiamo una casa e un futuro insieme.
Non voglio che si arrenda a noi, quindi devo capire come non perderla, come far entrare i suoi sogni dentro quella villa.

<<Ray...devo farti una domanda. Non devi rispondere per forza ma devo saperlo.>>

<<Okay, sì>>

Penso alle parole di mia madre e lei ha sempre ragione. <<Che cos'è che vuoi?>>

Silenzio, di nuovo.
È una tortura infinita ma questa volta riesco a sentire il suo respiro, credo stia piangendo e so quanto odia che gli altri se ne accorgano.
Quindi non le chiederò perché, ho paura che ci sarebbero troppe risposte. 

<<Torna da me>>dice piano<<Torna solo da me>>

Non respiro, il mio cuore fa una capriola e un sorriso nasce sulle mie labbra.
Faccio un conto veloce, trovare un volo al Ringraziamento non sarà facile ma non impossibile, dovrebbero essercene in serata. Sono 5 ore e mezza di viaggio, in più c'è il fuso orario di 3 ore indietro, quindi sarei lì per le undici di sera.
Posso farlo, cazzo e lo farò.

<<Sto arrivando>>

ANGOLO AUTRICE

Scusate il ritardo!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se non è molto lungo.
Finalmente nel prossimo capitolo li vedremo di nuovo insieme, chissà cosa succederà!
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Un abbraccio, Doritos!

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