Capitolo 17
UN MESE LONTANI
Sono sicura di due cose al momento:
La prima è che quando ti piace fare qualcosa il tempo vola. La seconda che è che se ami il tuo lavoro allora non è più un lavoro perché non ti pesa.
Perché affermo questo?
Perché da quando ho firmato quel contratto la mia vita è sembrata scorrere più velocemente, in modo più eccitante, proprio perché amo il mio lavoro.
Svegliarsi alle cinque, negli ultimi sette giorni è stato stancante, alla sera mi addormentavo subito ma la cosa che mi piaceva di più era che avevo voglia di stare sveglia.
Tre ore e mezza per truccarmi totalmente, ferite incluse, capelli, sistemazione unghie grazie alla nuova estetista assunta, che una volta a settimana mi fa la ceretta, vestirsi, armi comprese.
Ho letto tre copioni, di cui due erano falsi.
Ho lavorato moltissime ore con Hemsworth che ora chiamo Crispy, come il panino. Me lo ha portato sul Set e da lì il soprannome.
Parliamo molto, è intelligente e divertente, ha sempre voglia di ridere, dice che è un tratto degli australiani. È professionale se vuole ma preferisce fare battute con Hiddleston, un bravissimo attore con cui ha diviso molto tempo, aveva la roulette di fianco alla mia. È davvero bravo ed è Europeo come me ma è nato a Londra, che fortuna, è una bellissima città in cui sono stata tanti anni fa.
Idris invece è eccezionale, ha una bravura assurda, può fare qualsiasi cosa, è anche lui londinese, ha due figli e lo so perché tutti i giorni è venuto a prendermi a casa e siamo andati insieme al lavoro.
Il mio tempo libero lo uso per studiare il copione di cui mi sono innamorata.
Vedo Tyler solo la sera, mangiamo, io ho la mia dieta, sono spesso esausta e non gli racconto niente di quello che facciamo sul Set sapendo che è un Fan.
Lui è diverso, non so il perché e ho provato a parlarci ma è un' altra persona.
Devo ancora abituarmi a questa vita, ma sono sicura che manca poco e la prenderò come una routine.
Invece vedo Chris solo durante la pausa pranzo, non viene sul Set tutto il giorno perché lui inizierà a lavorare ad Edimburgo. Passiamo un'ora a parlare, lui mi racconta della sua giornata precedente, di Dodger che mi manca e poi prima di dormire mi chiama.
Oggi. Entrambi partiamo oggi.
Stesso aeroporto, diverse mete.
Io Atlanta.
Lui Scozia.
Con me ci sarà sempre Hemsworth, finiremo la scene con Idris e Hiddleston in due settimane, non gireremo tutto il giorno. Il mattino ci alleneremo fisicamente per fare la scena, il pomeriggio la proveremo.
Poi le due settimane dopo farò le scene con Crispy, Pratt e il resto dei guardiani della galassia.
<<Sei agitata?>>Mi domanda Tyler sul bordo del marciapiede.
<<Più o meno.>>
<<Sono quattro ore di volo>>mormora Hayley.
I voli Marvel sono su aerei privati, gli attori sono divisi dal personale, come Hayley, che prenderà un altro volo.
<<Quattro ore e dieci minuti>>commenta Nick.
<<Ragazzi, potete andare, sono le sei del mattino. Ce la possiamo cavare, gli altri sono dentro>>
<<È che poi non ci vedremo per tanto tempo e ci sono altre cose da dire>>alza le spalle Ty. <<Zia Mer è dispiaciuta di non essere qui>>
<<Lo sappiamo>>
<<Ci sono pettegolezzi sul Set?>>
<<Ty, che pettegolezzi?>>chiede Hayley sorpresa.
<<Non so, qualcosa di diverso da Evans e Ray>>
<<Niente>>scrollo le spalle stranita.
<<Ah, fa niente.>>
Abbraccio Tyler brevemente, è più muscoloso.
Prendo i miei trolley, ad Atlanta comprerò altro da mettere.
Saluto Nick con un abbraccio forte, Hayley mi segue, vediamo Exie arrivare con un taxi, ha un sorriso enorme ed è con la nuova estetista, Megan.
Non aggiungo altro e corro dentro l'aeroporto con gli occhiali da sole, la cosa bella di non essere ancora famosa è che le persone non ti vedono nemmeno.
Vediamo Feige che posa il telefono in tasca, si gira e mi guarda, mi sorride.
Vorrei che ci fosse Stan con noi ma spostarsi per lui è sempre uno stancarsi unico.
<<Ecco arrivata la nostra piccola!>> esclama abbracciandomi brevemente.
Piccola, perché sono la più piccola del cast principale. La troupe mi chiama così ormai.
<<Eccomi!>>
<<Ti stavo aspettando, ho il tuo biglietto, il passaporto che mi hai detto ieri l'ho già mostrato, Green Card anche.>>
Avere la Green Card mi rende orgogliosa, è come un sogno, per non parlare del fatto che tra 15 anni avrò la cittadinanza americana se resto qui.
<<Noi andiamo a fare il check-in. Ci vediamo ad Atlanta>>dice Hayley baciandomi la guancia.
<<Si, tu non urlare per la paura>>
Hay ha paura degli aerei ma per questo lavoro farebbe qualsiasi cosa.
<<Ci proverò>>
Si allontanano, il mio volo è tra un'ora.
Alle sette esatte in base al fuso orario americano, visto che ad Atlanta e a Los Angeles ci sono orari, cioè tre ore.
A LA siamo tre ore avanti rispetto Atlanta.
Il fuso orario non mi dà problemi, ho trascorso la mia vita in Italia e la differenza di orario è molto più abissale di questa.
<<Seguimi, ti porto dagli altri>>
<<Ma non dobbiamo fare i controlli?>>
<<Passerai avanti alla fila, non ti fanno togliere le scarpe e niente, tranquilla. Ci mettiamo poco>>
Annuisco e lo seguo, superiamo davvero la fila, lo fa con un pass. La gente mi guarda chiedendosi chi sono, forse un giorno lo sapranno.
Dal mio riflesso vedo ciò che indosso, ho portato cose più pesanti nella valigia, Hiddleston mi ha consigliato di cambiarmi in aereo mezz'ora prima di atterrare.
Ora indosso cose comode, leggins aderenti della Adidas, t-shirt neri e la mia giacca di pelle nera, me l'ha regalata Nick.
I miei capelli biondi sono mossi sulle spalle.
È il 22 gennaio e ad Atlanta sono registrati 11 gradi.
Piuttosto freddino rispetto ai 20 qui a Los Angeles.
Dopo essere passata attraverso lo scanner con la valigia, lo seguo attraverso l'area che amo di più degli aeroporti! Dove ci sono i negozi!
L'altro ieri Meredith mi ha dato il salario per le settimane per cui ho lavorato, forse anche di più ma sta facendo molti soldi e se ne vanta. Vuole un souvenir di ogni posto in cui andrò, Nick vuole un costume scozzese e Mer delle nuove ricette.
Ho spiegato che sarò impegnata ma Hayley ha detto che ci penserà lei, ama questo genere di cose.
<<Magari prima di partire puoi comprare qualcosa, non andare sola però.>>
<<Oh, certo. Chiederò a Chris>>dico.
Lui annuisce, non so per quanto camminiamo ma so che ci sono una marea di negozi. Quando sono arrivata ne ho visitati pochissimi, perché dovevo correre alla mia prima audizione qui.
<<Come ti trovi con il tuo Dialogue Coach?>>
Il Dialogue Coach è l'allenatore dialettale, è un insegnante di recitazione che aiuta un attore a progettare la voce e il parlato di un personaggio nel contesto. A me aiuta soprattutto con la lingua, essendo italiana ho la pronuncia del mio paese. In questa settimana mi ha insegnato moltissimo, come parlare, modi di dire, la pronuncia esatta e la differenza tra l'inglese che ho imparato e l'inglese americanizzato. Che amo di più.
Sto facendo fatica anche a pensare in italiano.
Vivendo in America ormai sono diventata più brava, così mi ha detto, verrà anche lui durante le riprese per aiutarmi.
<<È davvero eccezionale>>
<<Ne sono felice. Con l'Aiuto Regista?>>
È colui che si occupa di tantissime cose, non solo aiuta i fratelli Russo ma esattamente aiutano gli attori, deve sapere se sappiamo la nostra parte e ci aiuta in caso contrario, guarda se siamo pronti nei tempi previsti. Sa sempre dove siamo, cosa mangiamo e tutto il resto. Ma essendo tanti ci sono vari assistenti registi.
Mi è stato assegnato anche un aiuto truccatore, si occupa delle ferite.
<<È bravissimo, non ci sono stati problemi>>
Sembra contento, la Marvel è una grande famiglia, me lo ha detto Hiddleston.
Riesco a vedere un gruppo di persone sedute su delle panche di metallo e tra loro vedo le spalle muscolose di Chris.
Affretto il passo superando Kevin che mi guarda stranito, poi rallento. Chris rimane paralizzato quando alzo le mani sui suoi occhi, Scarlett ride.
<<Chi sono?>>uso il mio nuovo accento americano.
<<L'unica persona che voglio vedere davvero>>risponde, mi abbasso mettendo il viso di fianco al suo.
<<Non sono Sandra Bullock>>
Chris ride <<Sono passati anni, non ho più una cotta per lei!>>
Evans mi ha rivelato di essere stato cotto di Sandra Bullock dopo aver guardato Speed.
<<Va bene. Non sei stato abbastanza specifico>>
<<Oh, forza, ragazza. Lo so chi sei>>
<<Allora dillo!>>esclama Robert seduto davanti a lui, scuote la testa.
<<Non sono sicuro, potrebbe essere chiunque>>
Gli do una pacca sulla fronte, lui continua a ridere. Mi prende in giro.<<Va bene, va bene. Ciao, Sweetheart>>
Sorrido e tolgo le mani, si volta a guardarmi mentre sono ancora alla sua destra.
I suoi occhi azzurri mi mancheranno da morire, un mese, è solo un mese. Mer mi ha detto che non devo essere paranoica.
<<Oh, ma come siete carini>>commenta con voce divertita Hemsworth.
Mi rialzo ma Chris mi prende per il polso.
<<Il bacio non si usa?>>Cazzo, Evans. Mi freghi così. Mi ripiego e poi gli bacio la guancia, caldo e imbarazzato.<<Meglio.>>
<<Che dici, Christopher, mi accompagni a comprare delle cose?>>
<<Certo, Senõrita>>
Lascio la valigia davanti a Scarlett che mi fa l'occhiolino, le sorrido, non vedo l'ora di conoscerla bene. Chris si ferma a prendere qualcosa da un suo borsone, lo guardo ma nasconde tutto dietro la schiena.
Alzo le sopracciglia e mi segue mentre attraversiamo lo spazio percorso dai passeggeri. Riesco a vedere arrivare Olsen che ride con Idris, li salutò brevemente ed entriamo in una libreria.
<<Devi comprare un libro?>>
<<Sei davvero perspicace>>lo prendo in giro e lui ride.<<Devo allenarmi, visto che il mio Dialugue Coach mi ha dato l'incarico di leggere. Voglio qualcosa di Fantasy, però.>>
<<Harry Potter?>>
<<Già letto milione di volte.>>
<<Non leggo moltissimo quel genere di libri, quindi non ti sarei d'aiuto. Ma i libri sul buddismo sono belli da leggere>>
<<Immagino, ne ho letto uno. La maggior parte di questi li ho già letti, opterò per un classico.>>
<<Cime tempestose?>>
<<Già letto.>>lui sorride stupito<<Non essere meravigliato, ho letto anche Dorian Grey, Orgoglio e Pregiudizio. Ma io amo i grandi classici, la Divina Commedia! L'Odissea è quella che preferisco tra i poemi>>
<<Sei sorprendente>>mormora.
Guardo tra i scaffali, l'odore dei libri è buonissimo. Poi vedo Narnia, lo prendo. È l'edizione dove ci sono tutti i libri dentro, l'ho già letto ma rileggerlo in inglese non mi farà male.
<<Narnia, eh?>>commenta mentre vado alla cassa. <<Non ami tanto questo mondo, vai in altri>>
<<Non è che non ami questo mondo. Solo che ho passato la maggior parte della mia vita a detestare quello che mi circondava. Volevo di più, una vita diversa. E leggere mi portava in altra vite, in altre migliaia, come recitare. In questi libri mi sento a mio agio, piuttosto di dove ero prima. Ora non ho bisogno di essere qualcun altro per vivere, solo che mi ricorda chi sono. Mi fa dimenticare cose del mio passato, è sempre stata la mia via di fuga>>
<<Se vuoi posso essere io la tua via di fuga>>
È anche da te che cerco di scappare, perché mi confondi, Chris. Vuoi andare piano, ed è giusto, ma non abbiamo tutto il tempo del mondo perché so bene che 15 anni di differenza sono molti.
Ma da una parte...
<<Lo sei già, Capitano>>
Pago il libro, poi usciamo e senza muovere la mano dalla schiena fa un cenno verso Starbucks.
<<So che non soffri di mal d'aereo, quindi perché non fare una piccola colazione? L'ultima prima che passi questo mese?>>
<<Buona idea, Evans. Come sta Dodger?>>
<<Stamattina lasciarlo da Scott è stato un trauma. Ma non è la prima volta.>>
<<Mi dispiace>>
Mi fa passare avanti, Starbucks non è chiuso in un negozio, c'è solo un divisore per la fila. Non ci sono tavolini, ma davanti ci sono questi divani senza appoggiaschiena e degli sgabelli girevoli morbidi verdi.
<<Cosa vuoi?>>vuole pagare lui.
<<Mocha Coconut Frappuccino>>
<<Altro che colazione>>ridacchia.<<Vai a sederti, così prendi i posti laggiù>>
Sembra tenerci, dico di sì. E mi siedo sulle poltrone verdi, poso il mio libro sul tavolino, sono confusa, cosa diavolo ha dietro la schiena ?
Non riesco a vederlo. Prendo il telefono e faccio una foto al panorama, lo posto su Instagram. Ai miei 200 follower, e dire che ho aperto la pagina due settimane fa. Non ne ho molti ma Nick dice che tra poco non ricorderò nemmeno com'era non essere seguiti da nessuno.
Chris arriva con un vassoio e una mano dietro, mi alzo per prenderlo di scatto ma sembra non aver bisogno d'aiuto. Appoggia le bevande sul tavolo, sopra il libro.
Poi mi guarda dall'alto.
<<Si può sapere cosa nascondi?>>
<<Sono imbarazzato, Ray. Dammi un secondo>>dice, non è serio ma nervoso sì, si sta chiedendo se fare qualcosa o meno.<<È il tuo turno di chiudere gli occhi>>
Mi siedo e chiudo gli occhi alzando le spalle, sono in fibrillazione.
Sento che si siede e poi muove qualcosa, sono troppo curiosa ma non devo guardare, è tentazione, come quella di Medusa. Ma se la guardo divento di pietra.
Sto divagando.
<<Okay. Guarda>>
Apro gli occhi sistemando i miei occhiali da sole sulla testa, tra le mani ha in sacchetto bianco di pelle, lo guardo.
<<Cos'è?>>
<<Non ti resta che scoprirlo.>>
Lo prendo, lo guardo, sta trattenendo il respiro. Sorrido nervosa e lo apro, ci vedo un paio di cose dentro.
Metto dentro la mano e tirò fuori qualcosa che ha un tessuto morbidissimo, è una felpa nera con una stampa bianca.
<<Ad Atlanta fa più freddo che qui, ho pensato che saresti stata meglio con addosso la mia felpa. Così sarò con te>>
Non so per quale motivo ma sono commossa, mi trattengo. Fa molto più freddo in Scozia ma non glielo faccio notare.
È una cosa molto dolce. La poso sulle gambe, infilo nuovamente la mano e toccò qualcosa di duro ma con un tessuto ruvido, quello che tiro fuori è un cappellino da baseball della Nasa. Il suo.
<<Nel caso un giorno ti svegliassi e avessi tanti pensieri. Terrà la tua testa un po' meno rumorosa>>
Mi piace cosa cerca di dirmi, sorrido, ha senso per me.<<Dio..>>
<<Manca una cosa>>
Il sacchetto è nuovo, ma quando infilo le dota trovo una scatola rettangolare bianca. La tirò fuori e quando capisco cos'è metto una mano sulla bocca, mi esce un gridolino e probabilemente le mie pupille sono enormi.
IPhone 7 del 2017. Quello appena uscito!
<<Cosa?! Come?! Perché?! Io.. oh mio Dio!>>
<<Tyelr mi ha detto che hai sempre voluto un IPhone ma la tua famiglia te lo ha sempre proibito, il tuo è vecchio e spesso non arrivano le mie chiamate. Non posso sopportarlo, soprattutto visto che per questo mese saremo lontani. Ho chiamato il tuo gestore telefonico grazie ad Hayley e ho prolungato la tua offerta mondiale, non ci saranno problemi dalla Scozia.>>
<<Mi hai comprato un telefono perché avevi paura di non sentirmi?>>
<<Beh, si>>ammette.
Mi alzo e lo abbraccio piegandomi, la sua mano mi tocca la coscia. Sento una sensazione strana, mi stacco risedendomi.
Sono scema, tanto.<<Aprilo>>
Non riesco a frenarmi, apro subito la scatola mentre Chris prende il mio, fa un backup veloce e lo spegne. Tira fuori la scheda e poi prende l'Iphone.
La mette dentro, vedo che c'è la garanzia.
Mi passa il telefono ed io lo accendo.
<<Ci ho messo dentro qualcosa>>sembra quasi nervoso. <<Lo sfondo, ho fatto una playlist per te e ci ho messo tutte le foto e i video che ho su di noi>>
Merda, mi sembra di conoscerlo bene.
Il telefono è rosato, mi piace da impazzire, credo che lo capisca.
Appena accesso Chris mi dice che dovrò mettere una password dopo, ha ragione.
Ma quale?
La foto che compare mi riempie di gioia, siamo noi due con Dodger. Io in spalletta che lo stringo ridendo, Chris sta sorridendo come amo, il cagnolone sembra felice.
Sollevo lo sguardo, in un attimo ho gli occhi pieni di lacrime.
<<Ray..>>
<<Nessuno ha mai fatto delle cose simili per me. La mia famiglia si dà per scontato, ma non è così. Ho avuto sempre la sensazione di sprofondare e poi arrivi tu, mi tiri fuori. Ed è ingiusto, davvero, Chris. Io non faccio niente per te>>
<<Smettila di sentirti in dovere di fare qualcosa.>>posa il telefono e mi prende le mani, una lacrime finisce sulla sua pelle<<Solo perché ti hanno sempre detto che non fai niente non vuol dire che sia vero, non vuol dire che adesso devi riempire ogni secondo della tua giornata per dimostrare qualcosa.>>
<<Ho paura, Chris>>ammetto.
<<Ray>>ripete il mio nome.
<<Ho paura di essere una delusione anche per te, per voi.>>la voce mi trema.
<<Tu? Deludermi? Mai>>fa un sorriso e io rido tra le lacrime<<Forse ci sono momenti minuscoli di felicità, come questo, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte come il passato. La felicità, Baby, è fatta di attimi di dimenticanza dove si può essere se stessi, insieme>>
<<L'hai detta in un film questa frase?>>
<<Sorprendemente no>>ridacchia.
<<Quindi questo telefono è pieno di cose nostre>>
<<Beh, ora non più con la tua sim dentro>>alza la spalle. Metto la felpa dentro il sacchetto, gli occhiali anche e stringo il capello mettendomelo in testa.
Mi sento meglio<<Hai ragione, questo capello ha dei poteri>>
<<Lo so, è mio>>risponde prendendo il suo Mocha Coconut Frappuccino. Aspetta!
<<Hai preso anche tu Mocha Coconut Frappuccino?>>chiedo prendendo il mio bicchiere, lui annuisce alzando le spalle.
<<Tu mi influenzi troppo>> sul suo c'è scritto Evans, giro il mio e c'è scritto :
Non ti azzardare a dimenticarti di me.
<<Non è possibile che mi dimentichi di te>>
Lui sorride e poi guarda l'orologio. Faccio una foto al bicchiere.<<Meglio muoverci>>
Annuisco e prendo questo frappuccino, è una golosa miscela di caffè, salsa di cioccolato, sciroppo di cocco, latte e ghiaccio, arricchita da una copertura con panna montata, cioccolato fuso e scagliette di cocco tostate.
Chissà quante calorie ci sono!
Ma a me non interessa, con gli ultimi allenamenti ho perso un 2 kg, la loro dieta aiuta molto, non ho mai perso così velocemente.
È davvero buono, iniziamo a parlare, io mi stiracchio e ad un tratto Chris mi solleva le gambe e le mette sopra le sue, sorrido, vorrei una vita così, con lui.
No, rallenta. Cancella e sorridi.
<<Quando ci vediamo ad Edimburgo compro una scatola di gelato al limone. Ma poi ti porto a Boston finite le riprese >>
<<Per quale motivo?>>
La sua famiglia vive li.<<Tocca a te mangiare il mio gelato preferito. Brigham. Boston Brand. Cookies e crema di Brigham>>
<<Sono curiosa>>rispondo leggermente delusa.
<<E magari potremmo mangiarlo prima di portarti a casa mia, sai, dai miei>>
Mi strozzo con il cioccolato, la delusione passa veloce. Santissimo cazzo.
Chris ride, ride di me.<<Vuoi farmi conoscere la tua famiglia?>>
Abbassa lo sguardo, se ne pente? Io mio viso deve essere viola.<<Ti dispiacerebbe?>>
<<A me no. A loro si>>
<<Perché?>>
<<Come fai a sapere che gli potrei piacere?>>
<<Lo so e basta>>risponde cambiando argomento<<Stavo pensando con Scarlett all'ora per sentirci>>
<<Con Scarlett>>ripeto<<Idee?>>
<<Ho fatto il conteggio delle ore>>mormora.<<Delle pause e del resto>>
<<Sei davvero organizzato, Evans>>
<<Lo sono. Sono cinque ore di fuso orario. Io sarò cinque ora avanti. Voglio sentirti quando scendo dall'aereo, il viaggio dura 13 ore.>>
<<Quante?! Tredici?!>>
<<Lo so, sono tantissime. Tu atterri dopo quattro, ma tanto il ritorno lo facciamo insieme, mi consolerò>>
Il ritorno, di entrambi dopo che sarò andata in Scozia, sarà a verso aprile. Io arriverò ad Edimburgo all'inizio di marzo.
<<Va bene, stavi dicendo?>>chiedo finendo la mia colazione, spero di non stare male.
<<Appena arrivato in Scozia ti faccio uno squillo, se sei libera rispondimi>>
<<Lo farò, io arriverò alle otto ad Atlanta. Il loro orario.>>
<<Quando arrivo io là sono le quattro del mattino>>
<<E parleresti con me alle quattro del mattino?>>domando mentre lui mi accarezza le caviglie.
<<Lo farei a qualsiasi ora del giorno>>ecco le sue risposte spontanee.
<<Allora credo che ti risponderò, saranno solo le undici di sera da me>>
<<Un mese. Dobbiamo scegliere un orario>>
Adoro il fatto che ci tenga così tanto<<Abbiamo cinque ore di differenza. Mi hanno riferito che le riprese inizieremo domani mattina presto e finiremo alle sei, saremo dentro ai Pinewood Atlanta Studios.>>
<<A che ora mangerete, ne hai parlato con gli altri?>>
<<Si, in hotel c'è il ristorante per la colazione, probabilmente mangeremo sul set, ma qualche sera andremo da qualche altra parte per incontrarci con Hayley e Exie>>
<<Sarai indietro per le dieci?>>
<<Si ma da te saranno le tre del mattino. E' troppo, dovrai pur dormire!>>
<<Non mi pesa, Ray>>risponde serio alzandosi.
<<A me si se sei stanco. Posso dire ai ragazzi di mangiare fuori a giorni alternati. Idris mi ha detto che appena finite le riprese probabilmente ci cambieremo e alle sette saremo già pronti a mangiare, alle otto sarò giù tutta tua>>
<<Allora da me sarebbe l'una>>
<<E' troppo tardi?>>chiedo mettendomi in piedi.
<<E' perfetto>>dice, finisco la mia bevanda.
<<Ne sei sicuro?>>domando a bassa voce mentre si avvicina sempre di più. Il mio cervello si spegne, mi toglie dalle mani il bicchiere vuoto e lo butta nel cestino dietro di me.
Le sue grandi mani si posano sulle mie braccia, i suoi occhi azzurri sembrano studiare ogni mio particolare spaventati dal non rivedermi. Se potessi cancellare il mio passato lo bacerei, senza paura di cosa penserebbe, perché non avrei niente da nascondere ma non è ancora il momento giusto.
<<Hai presente quando tieni ad una persona da non riuscire a fare un giorno senza pensarci? Quando questa persona è così importante per te che al solo pensiero di poterla perdere ti fa mancare il respiro? Ecco, io ho trovato questa persona, questa persona è riuscita a tirarmi fuori dalla mia riservatezza. Ancora oggi, dopo due settimane, quando mi abbraccia mi sento a casa, felice, in quel momento è come se tutto il male che ho dentro si attenuasse e il peso che mi porto dietro scomparisse, forse anche lei è il mio Cwtch. Con il suo abbraccio mi sento vivo, sapendo che mi accetta così come sono, conoscendo quasi tutti i miei difetti. So che su di lei posso contare e non la cambierei con nessuno al mondo. Ecco quanto quella persona mi rende sicuro>>
<<Sono io, questa persona, giusto?>> lui scoppia a ridere, le sue mani scendono e si aggangiano dietro la mia schiena, io alzo le braccia e lo abbraccio come sta facendo con me ma guardandolo in viso.
<<Dannazione, Ray, certo che sei tu>>risponde con la voce traballante della sua risata<<Di te sono sicuro, al resto posso sopravvivere>>
Sposto lo sguardo verso il mio libro, mi allungo e lo prendo dal sacchetto<<Voglio che lo abbia tu>>
<<Ma se devi leggerlo>>
<<Ho già letto Narnia, me lo ridarai come io ti ridarò la felpa e questo capello magico. Vuoi entrare in uno dei miei mondi? È una grande responsabilità>>
<<Credo proprio che lo farò, prendi il sacchetto, Baby.>>annuisco e prendo quello dove ho i miei regali, compresi i due telefoni.
Lui prende il libro e si volta, dandomi le spalle.<<Che stai facendo?>>
<<Salta su>>
<<Cosa?>>domando, gira il viso e sorride.<<Sei pazzo? Siamo in un aeroporto>>
<<Oh, come ho fatto a non accorgermene?!>> mi prende in giro piegando le ginocchia. <<Salta su, Sweetheart, o hai paura?>>
<<Non ho paura, Evans>>ribatto<<Va bene ma se mi fai cadere ti uccido>>
<<Come faresti poi a vivere senza di me?>>
Ha ragione ma non rispondo, alzo gli occhi al cielo, se ne accorge e sorride. Faccio un salto tenendo il sacchetto rigido, in un attimo sono alla sua altezza. Le braccia stringono le sue spalle possenti, le sue mani si posano sulle mie cosce all'indietro, così da tenermi sollevata.
<<Ce la fai?>>chiedo mettendo la testa di fianco alla sua.
<<Sono Captain America, certo che ce la faccio>>
<<Mi scusi>>ridacchio mentre inizia a muoversi.
La gente ci guarda, sembriamo due pazzi, nessuno è sveglio come noi a quest'ora. Ridiamo e ridiamo come folli, non voglio staccarmi da lui per niente al mondo. Fino a quando arriviamo davanti alle panche di metallo, davanti a tutti nostri colleghi. Robert mi fissa con le sopracciglia alzate, Scar ride, non guardo gli altri ma vedo la Olsen con uno sguardo confuso, mi sono persa qualcosa?
Sono tutti in piedi, stanno annunciando i nostri voli, i nostri Gate sono dietro.
<<Ma come siamo felici>>mormora Pratt.
Scendo dalle spalle e mi sistemo il capello, sono di nuovo bassa, peccato.
<<Oh, adesso li vedrai piangere>>commenta Hemsworth.
<<Crispy, attento, sennò racconto di come sei caduto sul Set>>dico sorridendo e puntandogli il dito contro, Hiddleston scoppia a ridere con Brolin e Idris.
<<Sei caduto?>>chiede scuotendo la testa Bettany.
<<Non era nemmeno colpa mia, sul Set stavamo ridendo, ho indietreggiato e sono finito su qualcosa>>
<<Ha fatto un volo>>si piega in due Brolin.
<<Dovevi per forza raccontarlo, piccola?>> mi domanda Hemsworth.
<<Siamo pari>>
<<Dobbiamo andare!>>esclama Feige.
Scarlett mi passa la valigia, l'altra è già in stiva mi dice. Mi abbraccia brevemente, ha un buon odore, mi conforta. Saluto tutti e poi mentre il mio gruppo va verso il gate, io e Chris siamo gli ultimi della fila, mi fissa e io sono terribilmente imbarazzata. Eppure abbiamo la stessa idea, lasciamo la vaglia e i nostri sacchetti dove stanno e ci incontriamo a metà di quei quattro.
Le sua mani tornano sulle mie spalle<<Ci stavamo salutando senza salutarci?>>mi chiede.
<<Scusa, mi sono innervosita per come l'avrebbero pensata gli altri>>
<<Anch'io>>ammette.<<Alle tue undici videochiamata, prometti>>
<<Prometto.>>
Sorride<<Vedrai che andrà tutto bene>>
<<Un mese, Chris. Andrà si tutto bene>>
<<Ray!>>mi chiama Robert.
Lo bacio su una guancia e lo abbraccio alzandomi sulle punte<<Ciao, Capitano>>
Non dico nient'altro, indietreggio fino alla mia valigia guardandolo. Gli sorrido e poi seguo Robert, mentre lui scompare dalla mia visuale.
ANGOLO AUTRICE.
Via per un mese!
Aspettatevi del movimento nei prossimi capitoli!
Ma non temete non dovete aspettare troppo per il primo bacio, ops, SPOILER.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
C'è qualcosa che non va?
I regali?
Insomma PARLATE!
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